Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

Bersagliera92 tarafından

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... Daha Fazla

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Fuori Controllo

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Bersagliera92 tarafından

"Trattengo il fiato, apposta per non far rumore, quanto basta, per fare male. E mi concedo ad un altro rischio da affrontare, perché a volte una porta può sembrarti una svolta, ma ti viene chiusa ogni volta"

I miei piedi si bloccarono su quel pavimento, non appena mi resi conto, cosa stesse succedendo sotto i miei occhi, ma nonostante tutto continuai a fissare le spalle di jack, che non si degnava a voltarsi, quasi a rendermi del tutto inesistente.

Delle gocce fredde, attraversarono la mia fronte,ed io in un gesto involontario le scansai via, strattonando poi i capelli all'indietro e stringendo la presa sulla nuca, in segno di disperazione.

Quelle sensazioni che inziavo a provare, erano del tutto nuove per me, ma cosi dannatamente frustranti. Per la prima volta nella mia vita, mi stavo preoccupando per qualcuno che non fossi io, e il risultato era dei peggiori, mi sentivo nella merda piu totale.

Ero cosi disperato, che stavo andando letteralmente nel panico piu assoluto, e l'attesa cosi snervante non mi aiutava per niente,se non a farmi innervosire ulteriormente, a tal punto che contrassi la mascella, e sentii le vene sulla mia tempia battere sempre piu.

"Jaacckk" ringhiai tra i denti, ma lui continuò ad ignorarmi, facendo aumentare in me, quella maledetta sensazione.
Merda!

"Jaaaacccckkk" lo chiamai ancora una volta contraendo ogni mio singolo muscolo, con un tono al quanto supplichevole. Ma quel suo comportamento stava mettendo a dura prova il mio autocontrollo, mi stavo sforzando di non commettere l'ennesima cazzata, ma avevo forti dubbi che avrei resistito ancora a lungo.

Finalmente due occhi scuri scattarono su di me, ed io per quanto ne fui sollevato, non riuscii a non notare come erano ben affogati in quel rosso. Tirai il mio percing tra i denti, e trattenni il fiato.

Cristo santo stava succedendo qualcosa, ed io non avrei mai potuto perdonarmelo, se solo lei..cazzo, cazzo.

Delle lacrime inumidirono i miei occhi, ed io strattonai violentemente i miei capelli, per sopprimerle.

"Chriiss" la sua voce spezzata, mi fece tornare alla realtà che non poteva essere ben diversa da ciò che immaginavo.

Con la coda dell'occhio vidi mia sorella fare un passo verso di me, che Jack gli impedì, riportandola tra le sue braccia e sussurrandogli qualcosa, con la fronte corrugata.

"Potete continuare dopo,questo bel teatrino? E dirmi che cazzo sta succedendo?" Il mio tono salì di un ottava nel pronunciare l'ultima frase, e per fortuna quel figlio di puttana, mi fissò dritto negli occhi con un sguardo più cupo del solito,e in un attimo me lo ritrovai a pochi centimetri dal mio viso.

"Che c'è River, non dirmi che adesso t'interessa sapere della tua piccola fidanzatina eeh?" Contrassi ancora una volta la mascella, e premetti la fronte sulla sua
"Evita le stronzate, e dimmi cosa cazzo gli è successo"
La rabbia era arrivata al limite, ma lui sembrò reggere tranquillamente la situazione, con il suo atteggiamento del cazzo, che molto probabilmente mi avrebbe fatto perdere il controllo, e lui quello lo sapeva benissimo.

"Ooh mi commuovi in questo modo, davvero. Ma dimmi, sé t interessava così tanto, perché diamine sei uscito da quella cazzo di casa eeh?... no aspetta, già conosco la tua egoistica risposta, per sfogare la tua rabbia insensata non è vero?"

Trattenni il respiro e strinsi i pugni, ma lui continuò ad inferire

"Sai avresti potuto dare qualche testata al muro, o sfogarti in qualsiasi altro modo del cazzo, ma non lasciare sola, quella che reputi la tua fidanzata, soprattutto una come lei"

Incrocio' le braccia al petto, ed io chiusi i miei occhi, prima di riprendere la lucidità, che avevo bisogno per rispondergli.

"Jack, ho lasciato Alissa in casa dannazione , mi dici come cazzo è arrivata qua?"
"Conosci poco, quella ragazza, se hai creduto anche solo per un'istante che ti avrebbe lasciato lì fuori, senza far niente"
"Non darmi lezioni di vita, la conosco abbastanza da sapere che mi avrebbe lasciato il tempo di sbollire, cazzo! Quindi evitami le tue predice,e dimmi come sta"

"Forse sei solo cosi superficiale da credere di conoscerla, dato che è venuta a cercarti, per evitare che commettessi l'ennesima cazzata"

"Forse, avrebbe dovuto farsi i cazzi suoi, per una volta. So badare a me stesso,cazzo!"
Si avvicinò ancora una volta al mio viso, tanto, che sentii il suo respiro sulla faccia.

"Sei una persona di merda, che non merita niente. Forse quella notte è davvero morta la persona sbagliata.
Ti rendi conto che non riesci ad avere un minimo di umanità, cristo! Non so perché quella ragazza ti ami in quel modo, non riesco a capire cosa ci abbia trovato in uno come te, ma posso sapere come andrà a finire, le farai del male né sono piu che sicuro. D'altra parte e l'unica cosa che sai fare, no?"

A quel punto indietreggiai di qualche passo, di fronte alle sue parole così taglienti.
Ma quello non bastò per far calmare i miei nervi, sparava stronzate su stronzate, ed io arrivai al limite della sopportazione, tanto che senza pensarci l'afferrai per il colletto e lo strattonai pesantemente contro il muro.
"Senti jack, ora mi hai rotto il cazzo, le tue belle parole mettitele pure nel culo, insieme alla tua pessima mossa da farmi da strizza cervelli.
Ti ho chiesto di dirmi come sta Alissa, del resto me ne sbatto i coglioni, ti è chiaro?"
"Levami le mani di dosso, perché non ti dirò un cazzo. Sai, inizia a piacermi, vederti in questo stato di difficoltà"
"Credo ti piacerà meno, quando perderò del tutto la ragione da spaccarti quella faccia che ti ritrovi, e credimi succederà tra qualche secondo, se non ti decidi a parlare"
"Fammi pensare...No non voglio parlare"

Strinsi la presa e lo scaraventai sul pavimento, dove andò a sbattere con la schiena contro quelle cazzo di sedie, seguito dalle urla di mia sorella, alla quale non diedi minimamente importanza.

Al contrario delle mie aspettative, alzò lo sguardo su di me, e senza esitare nemmeno un secondo, mi venne incontro.
Era la prima volta che mi sfidava in quel modo, la prima volta che ci scontravamo, con tanto astio. Potevo ben immaginare, dove ci avrebbe portato tutto quello, ma nonostante tutto non ero pronto a cedere, sarei arrivato a prenderlo a pugni fino allo sfinimento se non mi avrebbe detto che diamine stava succedendo.

Ma una testa bionda, s intromise tra noi, bloccando jack all'istante.
"Ora basta, è mio fratello non puoi trattarlo in questo modo"
"Jessica levati dalle palle, per favore"
"Ooh si sorellina levati, così potrò ucciderlo una volta per tutte"
"Smettetela cazzo! Vi siete bevuti il cevello o cosa?..Jack lasciami sola con lui"
"Scordatelo jes.."
"Jack!"

Ero arrivato al limite della sopportazione, avevo un assoluto bisogno d'incontrare ancora quei occhioni verdi, o almeno di sapere che stesse bene. Ma quei due Stronzi non sembravano darmi tregua, volevano portarmi all'esasperazione, e ci stavano riuscendo.

Poggiai le mani contro il muro, e feci ricadere la testa tra le braccia

"Hey.. Chris" mi voltai trovando mia sorella a pochi passi da me, la guardai per intero e spostai lo sguardo, non riuscendo piu a trattenere le mie reazioni

"Jessica, dovresti dar retta al tuo fidanzato, stammi lontana"
"Sta zitto! E smettila di rimuginarci sopra"

Sospirai pesantemente e sentii la sua mano posarsi sulle mie spalle, che scansai via pesantemente.

"Christian, mi dispiace, non so precisamente cosa sia successo tra di voi, ma so per certo che è colpa Mia. Non avrei dovuto scaricare su di lei, tutta questa storia, sono stata così stupida da credere, che avresti reagito in modo diverso"
"Jess se non vuoi dirmi che cazzo è successo, puoi anche andartene a fanculo, non ho voglia di sentire le tue stronzate."
"Capisco che sei arrabbiato, ma non trattarmi in questo modo'
"Vattene!"
"NO!"

Per una frazione di secondi fissai i suoi occhi, che non si staccavano dai miei, facendomi capire che aspettasse una reazione da parte mia, che ovviamente non arrivò.

Come sempre, rimasi impassibile, prima di dargli le spalle e dirigermi contro l'unica porta che c'era in quella stanza.

"Aspetta!"
Mi fermai, senza voltarmi, sperando davvero che non avrebbe peggiorato la situazione, perché avevo i nervi a fior di pelle, e sarei scoppiato da lì a qualche secondo

"Io e jack stavamo passeggiando.." si fermò qualche secondo, ed io mi voltai contro il suo viso.
"Sapevo bene che ti avrebbe detto tutto, ed io non riuscivo a rilassarmi. Così jack per tranquillizzarmi, ha pensato bene di fare due passi.
Ma tutto ad un tratto abbiamo visto il tuo scooter passarci così da vicino, che per un attimo ho creduto fossi tu. Ma poi ho visto i suoi capelli neri al vento, e Dio, una macchina l'ha strascinata per qualche metro.
Ho avuto così paura, cavolo.
Quando ci siamo avvicinati, era stesa al suolo, con il suo viso pieno di sangue Chris, e non smetteva di ripetere che gli dispiaceva, e che tu avevi sorpreso anche lei con la tua reazione" tirò fuori quella parole tutto d'un fiato.

"Cristo" mi voltai e affondai un colpo al muro talmente tanto forte, da formare un buco, prima di sentire il tonfo di alcuni quadri aderire al pavimento.

Nonostante le mie nocche si ricoprirono di sangue, non sentii alcun dolore, quella maledetta rabbia, mi aveva fatto perdere il lume della ragione, a tal punto che avrei potuto peggiorar ulteriormente le cose se quel cazzo di muro non fosse stato di cartongesso.
Jessica si avvicinò, e provò a prendere la mia mano, che io ovviamente ritrassi

"Come cazzo gli e venuta in mente una cosa simile? Dove cazzo voleva andare, porca puttana!"
"Non lo so Chriss, forse avresti dovuto aspettartelo, in fondo non siete così diversi, no?"
"Non avrebbe dovuto farlo, cosa cazzo gli è passato per la testa ehh? So badare a me stesso."
"Mi ha solo sussurrato, che stava venendo a cercarti. Poi ha perso conoscenza"
"Dimmi solo, che sta bene"
"Il dottore ci ha detto di aspettare, non so niente."

Minuti,che mi parvero ore, passavano troppo lente, ed io non riuscivo piu a capire il mio stato d'animo , che era un continuo accavallarsi di sensazioni che non avrebbero portato niente di buono.

Le parole di jack iniziavano a prendere un senso, e a tartassarmi il cervello. Non aveva tutti i torti, ero un fidanzato di merda, non avrei dovuto lasciarla da sola, ero stato così egoista da non pensare ad altro che a me stesso, come sempre del resto.
E in quel momento mi facevo letteralmente schifo, continuavo a fuggire davanti ai problemi, invece di affrontarli.

Mi sentivo una vera nullità.

Neanche stare seduto su quella sedia, si era dimostrata una grande idea. Perché la mia gamba aveva iniziato a muoversi a dismisura, ed io sarei scoppiato da un momento all'altro.

Una piccola mano, si posò sul mio ginocchio, bloccandomi il movimento.
"che vuoi?"
"Devi calmarti, non puoi stare in questo modo, non adesso!"
"Calmarmi?"
Mi alzai in piedi, per allontanarmi il piu possibile, prima di commettere qualcosa di cui mi sarei pentito eternamente.
"Come cazzo dovrei farlo eeh? La mia ragazza si trova lì dentro, per merito mio, perché non sono stato in grado di gestire le mie reazioni, perché non sono riuscito ad accettare ciò che ti sta succedendo.
Cristo! Gli ho quasi tirato un pugno in faccia, ti rendi conto?.. e per finire in bellezza in questo posto di merda, non c'è un'infermiere che mi dica come cazzo sta, quindi non chiedermi di calmarmi, perché è impossibile" sentivo le vene del mio collo pulsare contro la pelle.

Ero al limite

"Ooh non credo ai miei occhi, ancora tu"
Mi voltai con ancora il viso contratto, e non appena vidi la stessa guardia giurata, dell'ultima volta, abbassai le spalle esasperato
"Non è il momento" lo liquidai
"Ooh invece credo sia proprio quello giusto" spostò lo sguardo dalla parete, ai quadri a terra, per poi riportarlo su di me
"Stai disturbando con il tuo tono di voce, ti ricordo che sei in ospedale, non a casa tua, ed io potrei cacciarti fuori. Scommetto che quel capolavoro al muro sia opera tua, come al fatto che hai bloccato il passaggio, lasciando la tua macchina all'ingresso"
"Cazzo zack!" alzai il braccio per tirar un altro pugno, ma mia sorella mi bloccò, ed io la trucidai con lo sguardo.
"Non toccarmi!"

Mi avvicinai a quell'uomo, ancora incredulo da tutto ciò che stava succedendo quella maledetta sera, ma Jack mi si paro' davanti
"Zack è con te?"
Annuii prima di scansarlo, ma lui mi trattenne
"Dammi le chiavi"
"Che???"
"Per quanto ti staccherei la testa volentieri, lei ha bisogno di te, quindi dammi le chiavi, di quella cazzo di macchina, Bro"
Non riuscivo più a capire il suo comportamento, ma nonostante tutto né approfittai
"Sono vicino"
"Ovviamente"

Ero stanco di restare in quella cazzo di sala d'attesa, mentre l'ansia mi mangiava vivo, ed io non potevo fare assolutamente niente.

Non appena qualcosa di bianco arrivò ai miei occhi, mi catapultai contro quell infermiere.

"Senta sono qui da non so piu quanto tempo, mi dica come sta Alissa"
Mi guardò stranito, ed io aggiunsi tra un sospiro ed un'altro.
"Alissa Milton, ha avuto un incidente, ed io non ho sue notizie, da ore ormai"
"Mi dispiace, ma non posso darvi informazioni "

Fu in quel momento che ogni cellula del mio cervello si accese di rabbia, e il palmo della mia mano aderì bruscamente sulla sua spalla.

"Provo a essere più chiaro, lì dentro si trova la mia ragazza del quale non so un cazzo da ore, perciò lei ora apre quella bocca che si ritrova e mi dice come cazzo sta, o cosa diavolo gli stanno facendo. Oppure mi creda, dovrò dimostrarle quanto sono impedito a trattenere i miei impulsi"
"Mi sta per caso minacciando?"
"Vedila come cazzo ti pare"
"Non costringermi a chiamare la sicurezza"

Le mie mani strisero la presa, su quello stupido camice di merda, e lo scaraventai contro il muro, non pensando ad altro, che a quei due occhi verdi.

Alissa
Mi svegliai, e molto lentamente aprii i miei occhi, che in un primo momento non mi fecero rendere conto dove mi trovassi, ma non appena vidi di fronte a me una parete bianca e azzurra, iniziai a perlustrare ogni centimetro di quella stanza, finché non portai lo sguardo sul mio braccio dove un tubicino trasparente finiva dritto nelle mie vene.

Cazzo, ero in ospedale, e non ricordavo nemmeno il motivo.

Delle voci al quanto alte, ebbero la mia attenzione, che venne subito sostituita da un tonfo di una porta.

Spostai lo sguardo, e vidi Chris poggiato su di essa, con il viso contratto e la fronte corrugata.

Incontrai i suoi occhi scuri, e lui in modo quasi surreale, mi raggiunse.
"Cristo Al, come stai?"
Il suo profumo invase le mie narici, sovrastando quello terribile di disinfettante che arieggiava in quella stanza.

Spostò i miei capelli dietro le orecchie, e mi fissò negli occhi, facendomi dimenticare la sua domanda.

Ero persa a guardare la sua bellezza, i suoi capelli erano in totale disordine segno che se li era toccati infinite volte, tanto che alcune ciocche gli ricadevano sulla fronte e rendevamo il suo sguardo cupo, e terribilmente sexy.

Feci per alzare la mia mano, ma quei dannati fili, me lo impedirono.
"Sta' ferma. E dimmi Come stai"
"Bene, credo. Cos'è successo?"

I suoi occhi sembravano quasi lucidi, e la sua mascella contratta era ben definita, al punto che iniziavo ad immaginare cosa avesse combinato per entrare in quella stanza.

Ma venni distratta, dalle sue dita che lentamente accarezzarono il mio viso, dove sentivo un forte dolore, molto probabilmente a causa del motivo per cui mi trovavo lì.

Avevo un sacco di domande nella testa, le quali lui mi fece dimenticare, non appena poggiò le sue morbide labbra sulle mie.
Per un attimo notai i suoi occhi chudersi in una strana smorfia, ma poi mi inebriai del suo sapore e mi lasciai trasportare in un bacio infinito.

Menta, tabacco, e alcooll si mischiarono nella mia bocca, e per quanto assurdo potesse sembrare, fu il mix perfetto in quel momento.
Le sue dannate labbra sarebbero state sempre la mi fottutissima salvezza.

Cercai ancora una volta di alzare la mia mano, troppo presa dalla voglia di passare le mie dita in quei capelli, ma lui mi bloccò
"Dannazione, stai ferma!"

Assottigliai lo sguardo, davanti al suo tono di voce, e lo fissai per qualche secondo senza battere ciglio.
Il suo respiro mi parve parecchio controllato, e la sua mascella non smetteva di essere contratta.

Era teso, o terribilmente incazzato.
Ed io non né sapevo il motivo.

Molto lentamente, fece risalire la sua mano sul suo viso, per poi portarla nei suoi capelli, e ripetere quel gesto che tanto Amavo.
Ma venni distratta dalle sue nocche insanguinate.

"Christian?"
Alzò lo sguardo su di me, mentre io cercavo di raddrizzare la mia schiena, su quello stupido letto.
"Che hai fatto alle mani?"
"Niente!" la sua risposta fredda, non fece altro che confermare, che c'era qualcosa che non andava.

E così, in modo agile afferrai le sue dita, intrecciandole nelle mie. E cercai di accarezzare dolcemente le sue nocche.
Ma dalla sua espressione, capii che la cosa non gli piacesse, o semplicemente stava provando dolore.

"Chris, guardami!"
Si voltò, e i suoi occhi scuri si fermarono nei miei.
Incantevoli

"Vuoi dirmi, che hai fatto alle mani?"
Non ero così stupida, da non capirlo da sola, ma avrei voluto che me ne parlasse, perché odiavo vederlo in quello stato.
"Niente cazzo, non pensar a me, e parliamo piuttosto di quanto tu sia stata irresponsabile, sai che sono morto dalla paura eeh?"
Ma come sempre,avevo previsto anche una delle sue risposte del cazzo.
"Non ricordo bene, cosa sia successo, ho dei ricordi sfocati, mi dispiace se.."

Il suo viso, azzerò ogni distanza, a tal punto da bloccarmi le parole.

"Non farmi mai più una cosa del genere Al, non riesco a sopportarlo, e le mie mani sono solo un minimo di fronte a quello che avrei potuto fare. Cazzo!"
Strinse i suoi occhi, ma io non riuscendo più a trattenere i miei impulsi, avvolsi le braccia al suo collo, fregandomene di quei fili che avevo attaccati, e non appena il mio.naso si poggiò sul suo collo iniziai a godere a pieno del suo odore.

"Al" sussurrò a pena, prima di stringermi al suo petto, sentii il contatto della sua mano, sulla mia schiena completamente nuda a causa di quel camice che indossavo, e quello bastò per farmi ritornare a sentire VIVA.

Ma d'un tratto si staccò da me.
"Non facciamo cazzate! Torna a posto"
Mi distesi nuovamente, e cercai di parlare ancora una volta, dovevo calmarlo, perché era evidente che era nervoso e agitato, proprio come era entrato.

"Hey.. ora non pensarci okey? Stai bene, e questo ciò che conta."
Sospirò pesantemente, come se stesse trattenendo qualcosa, ed io non riuscii a non beffeggiarmi di lui, anche in una situazione, come quella.

"Davvero Chriss?"
"Porca puttana, No! Non posso far finta di niente, lo so che tu non ricordi un cazzo, ma devi promettermi che non farai più una stronzata del genere, Al"
"Calmati, e spiegami cos'è successo"
"No dannazione, non posso calmarmi Al, hai fatto una grandissima cazzata, e devi promettermi di non farlo mai più. Cazzo, avrei voglia di prenderti a schiaffi"
Chiuse i suoi occhi, e strinse i suoi pugni contro il mio materasso. Ed io rendendomi conto della gravità della situazione, e avendolo vicino. Iniziai ad accarezzare il suo braccio possente, con estrema dolcezza. Odiavo vederlo in quel modo, soprattutto se la causa ero io.

"Chriss, non farò mai piu qualcosa che ti faccia sentire in questo modo, stanne certo"

"Ti prometto io una cosa Milton, non appena ti sarai ripresa, me la pagherai alla grande, cazzo!"
"Certo River, ma ora potresti baciarmi, credo di non sentirmi tanto bene"

Il suo naso sfiorò appena il mio, ed io iniziai a sentire quel suo profumo virile, entrare nuovamente nelle mie narici. Ma non appena toccai le sue labbra, che erano tese, forse a causa di tutta quella rabbia repressa.
Un colpo di tosse, fece svanire quel momento, e Chriss si voltò , senza spostarsi piu di tanto dal mio viso.

"Signorina Milton, scusate se vi disturbo, ma volevo sapere come si sente"
Sorrisi imbarazzata, di fronte a quell infermiera, ma lui rispose per me.
"Ora,benissimo"
"Lo Vedo. Ma deve sparire da qui, fra un po verremo a prendere la signorina, per una tac. E mi raccomando si tolga tutte le cose di metallo"

Chriss gli rivolse un occhiolino, con fare spavaldo, e lei gli mostrò il suo dito medio, spiazzandomi del tutto.

"Cos'è stai filtrando con l'infermiera?"
"No"
"River!"
"Non stavo filtrando, Aly! Non fare la gelosa"
"Non sono gelosa, ma qualcosa mi dice che hai usato i tuoi metodi per essere qui,non è vero?"
"Forse. Ma comunque sono qui, no?"
"River sei uno stronzo irrecuperabile"
"Però questo Stronzo, ti piace da morire, non è vero Milton?"
"Forse!" Beffeggiai il suo tono di voce, e le sue mani spostarono quel lenzuolo che mi copriva, dal mio corpo, e sollevvo quel camice dalle mie gambe fino al mio ventre.

"Che stai facendo?"
"Scchh"

Non sapevo piu, dove mi trovassi o cosa stessi facendo, ma le sue labbra continuavano a torturarmi di baci, dallo stomaco fino all'orlo delle mie mutandine, facendo ricoprire di brividi il mio corpo, quasi a rendere quella sensazione del tutto illegale
E forse lo era davvero.

Afferrai con decisione, i suoi capelli per fermarlo, ma lui sembrò non darmi retta, iniziò a disegnare dei cerchi attorno al mio ombelico, con la sua morbida lingua, inumidendo il mio percing prima di succhiarlo tra i suoi denti. Non appena sentii lo schioccare delle sue labbra, così morbide e umide intorno a quel metallo, inarcai la schiena dal piacere, e persi quel po di lucidità che ancora possedevo.

Ma d'un tratto mi sentii priva di quella sensazione, e aprii i miei occhi ritrovandomi una scena a dir poco sexy, il mio percing era tra le sue labbra, e i suoi occhi dilatati in segno di eccitazione, mi fissavano da sotto le sue ciglia.

"Cristo siete in ospedale voi due!"
Chriss si voltò di scatto, togliendosi il percing dalle labbra, ed io mi coprii all'istante.
"Cristo jack, si può sapere che cazzo vuoi?" Sputo' furioso

"Da te,niente" si spostò dalla porta, e una jessica euforica si fiondo' tra le mie braccia, obbligando Chriss a spostarsi, in modo violento.

"Come stai, cazzo ci hai fatto preoccupare"
"Sto bene, Jess.."
"Perche diamine hai preso quel cazzo di scooter eeh? Potevi morire!"
"Sono ancora qui, quindi rilassati.
Non dovresti agitarti in questo modo, nelle tue condizioni"

"Dacci un taglio, non morirà tanto facilmente, Amore"
Trucidai con lo sguardo Jack, che non smetteva di fissare Chriss, il quale gli dava le spalle.

"Com'è andata la visita?" Cercai di cambiare discorso, e lei si staccò da quell'abbraccio e si guardò alle spalle, o forse guardò suo fratello prima di sussurrarmi.
"Non come mi aspettavo!"
"Perché il bimbo non sta bene?"
"Si si.. ma non si è fatta vedere, e muio dalla voglia di sapere con certezza, che sia una femmina"
Sorrisi di fronte alla sua faccia a dir poco buffa.

"Jessica torna a casa, resto io qua"
Chriss, intervenne in modo brusco, e notai jessica abbasssare lo sguardo, quel gesto iniziò a far riaffiorare nella mia mente i ricordi.

La città scorre sotto i miei occhi

Le luci dei lampioni si susseguono velocemente

Quella dannata porta che si chiude alle sue spalle

Il rumore assordante del mio scooter che si scontra con una fottuta macchina.

I suoi occhi scuri, delusi e arrabbiati che guardano i miei

Io che scivolo sull'asfalto

Lui che non risponde alle mie innumerevoli chiamate

La mia pelle che si taglia, i miei occhi che si chiudono.

"Cazzo!" Cercai di mettere insieme quei ricordi nella mia testa

Ma non appena jack, abbracciò la sua ragazza sussurrandogli che non era colpa sua, capii ogni cosa.

Afferrai il suo braccio, nella mia gelida mano.
"Non è colpa tua Jess, è stato un incidente"
"Sarà colpa di qualcun'altro no?"
Jack intervenne con sarcasmo e Chriss strinse le sbarre ai piedi del mio letto, a tal punto che vidi i suoi muscoli contrarsi dalla presa.

Qualche minuto dopo, quel silenzio assordante che si era creato in quella stanza iniziava a infastidirmi sul serio. L'aria era tesa, ed io mi sentivo completamente responsabile.

Alzai lo sguardo, e notai Chriss poggiato con le braccia sul davanzale della finestra, a testa china.
Stava rimurginando su qualcosa, e la cosa piu straziante era che non mene avrebbe parlato.

Percossi con lo sguardo la sua schiena, sulla quale notai i suoi perfetti muscoli che aderivano alla sua t-schirt, e mi parve quasi impossibile che un ragazzo come lui si facesse mangiare in quel modo, da dei rimorsi o qualsiasi cosa l affliggesse.

In un secondo, il suo viso si voltò nella mia direzione e notai fin subito la sua espressione decisamente diversa, tanto che iniziai a preoccuparmi sul serio.
"Non fissarmi in quel modo"
"Mi dici che ti prende?"
In un lasso di tempo me lo ritrovai a pochi centimetri dal mio viso mentre le sue mani erano poggiate all'estremità della mia testa.
Il suo profumo invase le mie narici, come sempre del resto, fino a salire nel mio cervello
"NO!"
Non mi diede il tempo di replicare, che le sue dita sfiorarono le mie labbra, facendole socchiudere.

Eravamo soli, ed io iniziai a innervosirmi per cio che sarebbe potuto succedere.
"Sei cosi bella, Dio!"

Il suo pollice entrò nella mia bocca, e il suo viso azzerò ogni distanza.

"Dovresti essere proibita per un tipo come me!" Chiusi le mie labbra intorno al suo dito, e le feci scorrere per tutta la lunghezza bagnandolo del mio sapore.

"Al!" Sussurrò quasi fuori da ogni controllo.
"Apri la bocca" corrugai le mie sopraciglia, non capendo le sue intenzioni.

Troppo presa a fissare il suo viso, i suoi lineamenti, ogni millimetro di pelle.

E un attimo dopo, mi ritrovai priva per la seconda volta del suo percing.

Mi aveva imbambolata al tal punto da non farmi rendere conto di niente.

"Christian, smettila di manipolarmi!"
Le sue labbra, si posarono proprio su quel punto, facendomi gemere dal piacere, e mi feci trasportare da quel brivido di emozioni.

Baciare Chriss era qualcosa di straodinario, il suo sapore cosi dolce e amaro allo stesso tempo era perfetto, tanto da farmi perdere la testa, e poi cazzo se sapeva baciare.

Era la prima volta che sentivo la sua lingua cercare la mia senza nessun ostacolo.
Meraviglioso

"Non farlo più!"
"Non posso baciarti?"
"Non puoi manipolarmi!"
"Non era nelle mie intenzioni, mi stavo solo distraendo, da ciò che potrei farti davvero"
"Mi stavi usando?"
"No, non essere drammatica"
"E cosa vorresti farmi?"
'Non vuoi sentirlo"
"Voglio"
"Al, non insistere"
"Insisto"
Allontanò la sua schiena dal mio corpo, ma prima che potesse alzarsi afferrai le sue dita, e lui fuse le sue irridi nelle mie.

"Senti, possiamo evitare di parlarne? O commettero' una cazzata, me lo sento"
"Chriss, sei teso, agitato e ti stai trattenendo, non voglio ti comporti in questo modo quando sei con me"
"E inevitabile, credimi! Ho addosso un mix di sensazioni che preferisco ignorare"
"Lo so, ma sbagli ancora una volta a non fidarti di me"
"Non è di te che non mi fido, ma di me stesso" puntualizzò.
"Credo dovresti andare a casa" sentenziai
"Che cosa??"
"Hai bisogno di schiariti le idee, io starò bene."
Spostai lo sguardo, ma lui rialzo' il mio viso con forza, quasi costringendomi a guardarlo
"Non andrò da nessuna parte!"

Afferrai le sue mani, per spostarle dal mio viso, ma lui strinse la presa
'Non cercare di evitarmi"
"E tu non comportarti da coglione, voglio te,non un'altra persona"
"Piccola, ti dimostrero' che mi fido di te, ma questa sera non voglio parlar di niente che non sia la voglia di baciarti, e tu non evitarmi. Chiaro?"
"Chriss il punto è che non voglio ti comporti in modo diverso, da ciò che sei, non con me."
"Tu sei l'unica persona, con cui riesco ad essere completamente me stesso, ma non posso seguire i miei istinti adesso, o ti spaccherei la faccia per aver fatto una cazzata del genere.
Ho passato una serata d'inferno , posso staccare da tutto questo, almeno per un paio d'ore?"
"Sei uno stronzo"
"E tu, di una bellezza straordinria Milton"
"Non fare il para culo"
"Mmh.. mi stai offendendo, principessa?"
"Non sfidare la sorte"
"Ammetti che adori essere chiamata in quel modo"
Lo spintonai dal petto, e lui scoppiò a ridere, facendo aumentare il mio fastidio.
"Non fare la sostenuta, perché te lo sei tatuato quel nome che tanto fingi d odiare"

"Scusate..è pronta signorina Milton?"

Christian
Un delizioso profumo invase le mie narici, e i miei occhi si aprirono di scatto.
Per un attimo non capii bene dove mi trovassi forse ancora frastornato dal sonno, ma non appena individuai una chioma scura seduta sul letto, e due occhioni verdi fissarmi, mi raddrizzai con la schiena avvertendo un dolore micidiale al collo
"Cazzo!"
Alissa si alzò, e si piegò su sé stessa a pochi centimetri dal mio viso
"Hey, tutto bene?"
"Mmh..che ci fai in piedi?"
"Quello che ci fai tu su quella sedia, ti avevo detto di andare a casa"

Mi massaggiai il collo, sotto il suo sguardo, e in una mossa agile l'afferrai per la vita per portarla sulle mie gambe.

"Non me ne sarei mai andato, l'ultima volta che l'ho fatto, sei finita qui dentro"
Le sue mani, passarono dolcemente tra i miei capelli, al punto da farmi provare una di quelle sensazioni, che poche volte provi nella vita.

"Non ho bisogno del baby sitter, e Comunque se sono qua è colpa mia, sarei dovuta essere più matura, e non fare una simile stronzata"
"Ricordi quello che è successo?"
Annuì

"Al, l'hai fatto per me, e non voglio parlarne o perderei di nuovo la testa. Ma voglio che tu sappia, che sono stato uno stronzo del cazzo, non avrei dovuto reagire in quel modo, mi dispiace soprattutto per averti spaventata"
Aggrotto' le sue sopraciglia ed io continuai.
"Ho visto i tuoi occhi, uguali a quella sera che sono arrivato a firenze, quando ho sfiorato il tuo viso. Ho perso il controllo, ma non ti metterei mai le mani addosso io voglio che questo tu lo sappia"
"Chriss.. lo so"
"Hai avuto paura di me, ecco perché me ne sono andato. Cazzo, non doveva succedere, Mi dispiace sul serio"

Prese il mio viso fra le sue mani, ipnotizzandomi con i suoi occhi.
"Chriss non ho avuto paura di te, ma dei ricordi"
"Piccola, ho sbagliato e mi sento uno schifo per questo. Ma ti prego non paragonarmi a ciò che ti è successo, non arriverei mai a tanto. Devi Credermi"
"Mi fido di te."

Sul mio viso spuntò un mezzo sorriso, di fronte alle sue parole, ma subito dopo cercai di smozzare quella situazione.

"Comunque, non mi sembra che mi hai ringraziato, come merito, per essere stato qui questa notte, su questa cavolo di sedia, solo per te"

Avvicinò le sue labbra alle mie, e in modo lento inizio a torturarmi, lasciando piccoli baci. Mugolai per la sensazione, ma quel gioco sarebbe finito perché volevo di piu.

Feci scorrere la mia mano, dietro la sua nuca e l'avvicinai a me, mischiando i nostri sapori in un vero bacio
Ero drogato, di quel sapore, a tal punto da volerne sempre piu.

I suoi denti si fermarono tra il mio labbro, ed io aprii i miei occhi.
"Che vuoi?"
Strinse un po la presa, e sollevò la mia mano, al ché apprifittai della sua distrazione, e mi liberai.
"Fatti vedere quelle ferite Chriss"
"Non ce ne' bisogno"
"Potresti farlo lo stesso"
"Oppure No!"
"Amore, potresti farti medicare quelle ferite, per me?" Quel tono di voce smielato, non le apparteneva di certo, ma divertito annuii.

Avvicinai il suo viso nell'incavo del mio collo, e m'inebriai del suo profumo, cavolo se mi era mancata
"Possibile che mi sia svegliato, per il tuo profumo?"
"Non cambiare discorso, e chiama un'infermiera Chriss"
"Rispondi a ciò che ho detto"

Sorrise sulla mia spalla, prima di sollevarsi.
"Credo ti sia svegliato, per ben altro."

Seguii il suo perfetto lato B, che si muoveva in quella stanza, sotto uno stupido camice d'ospedale, troppo corto.

Scesi con lo sguardo sulle sue gambe, sempre troppo chiare, e dannatamente magre.

Ma d'un tratto un sacchetto aderi bruscamente sul mio ventre.
"Mangia!"
Lo aprii curioso, e i miei occhi si dilatarono dal piacere, prima di addentare quel croissant al cioccolato.

"Un grazie no eeh?"
Cercai di alzarmi, ma il collo mi fece imprecare dal dolore.
"Cazzo!"
"Ti fa male? Ti avevo detto di tornare a casa Chri"
"Al, non e niente stai tranquilla, piuttosto mi dici perché diavolo sei scesa al bar?"
"Per prenderti la.colazione no?"
"Sono io che dovrei far qualcosa per te, non il contrario. Dovevi chiamarmi"
"Noo..dormivi come un angelo, vestito da demone"
"Non chiamarmi in quel modo"
"Vogliamo parlare di come mi hai chiamata tu, ieri sera?'
Sospirai, continuando a gustarmi quel cioccolato sulle mie dita.
"So che ti piace, quindi dacci un taglio. Piuttosto non uscire da qua dentro con quel coso addosso."
Incrociò le braccia al petto

"Vuoi davvero parlare di questo?"
Salì sul letto, e non appena portò la sua gamba sull'altra, i miei occhi si fissarono sulla sua pelle, che veniva interrotta dal bordo di quel camice, proprio all'inizio del suo sedere.

"Al, non farlo più." Alzò gli occhi al cielo, e fece aderire la sua schiena sul materasso al quanto esausta.

"Hey buongiorno! Litigate già di prima mattina?"
Alissa sussulto' al suono squillante della voce di mia sorella ed io continuai ad ignorarla concentrandomi sulla mia squisita colazione.

Le sentii bisbigliare, ma non feci caso a loro due,finché preso da una strana sensazione, mi voltai verso la porta, dove un Jack poggiato con la spalla al muro, mi fissava sconcertato.
Ma io ignorai anche lui.

"Chriss..?"
"Che vuoi?"
"Papa ha provato a chiamarti un sacco di volte, dovresti richiamarlo"
Annuii, Sapendo bene il perché mi stesse cercando, se non altro per i suoi interessi.
Ma Alissa intervenne.
"Perché e' successo qualcosa?"
"Oggi è il grande giorno, deve incontrare la sig.Brawn."
Quei occhi verdi s illuminarono all'istante ed io costrinsi i miei piedi ad alzarmi, andando a buttare quel pezzo di carta.

"Christian!"
Cazzo, ogni qual volta che quella ragazza mi chiamava con il mio nome per intero, doveva farmi innervosire né ero certo.
"Che vuoi?"
"Chiamalo!"
"Non dirmi quello che devo fare"
Sentii gli occhi di quei tre puntare furiosi su di me,e cominciai ad accarezzare il mio collo.
"Ho detto chiamalo"
"Ho detto no!"
Perché doveva farsi continuamente gli affari miei.

Mi afferrò per un braccio e mi ritrovai seduto sul suo letto
"Alissa!" Ringiai tra i denti
"Che cazzo ti salta in mente? Vai in ufficio"
"No..non c'è né bisogno"
"Che cosa?? Stai scherzando?"
"No. Non voglio parlarne!" Cercai di alzarmi, per fuggire da quella situazione, ma lei mi trattenne ancora una volta, mentre mia sorella si avvicinò a Jack

Stronza!
Alzai i miei occhi al cielo, in segno di esasperazione.

"Devi andarci, so bene quanto tenevi a questa cosa, non puoi mollare adesso che hai finito quel testo"
"Al, tu sei in un cazzo di ospedale per colpa delle mie stronzate, ed io non andrò da nessuna parte mettitelo in testa"
"Sbagli, io sono in ospedale perché sono stata irresponsabile, e tu andrai in quell'ufficio per dimostrare a tuo padre,e a te stesso, quando vali"
"NO, discorso chiuso" Pronunciai qualle parole, quasi sul suo viso, ma lei non aveva certo l'aria di una che volesse arrendersi, infatti spiazzandomi totalmente si sedette a su di me ed io né rimasi colpito

"Che fai?"
"Ti dimostro che sto benissimo, e poi abbiamo.una scommessa in atto"
"Milton non provocarmi, perché sai come andrà a finire. Scendi da lì"
"E proprio quello che voglio, o ti stai tirando indietro per paura di perdere River?"
Sapeva come giocare le sue carte, e lo faceva nel migliore dei modi.

Feci scorrere le mie mani fino al suo fondo schiena, il quale strizzai per bene.
"Perdere,non è mai stata una cosa che mi appartenesse Milton, quindi preparati, perche ho in mente un bel piano per noi due"
"Certo! Hai troppa paura, di portarmi in quell ufficio. Come sei Prevedibile River"
"Qui sbagli tu, Milton"
"Eeh?"
"Ti avrei portato a prescindere in quell'ufficio"
"Non ci credo, neanche un po"
"Te lo dimostrero"
"Ti ricordo che sono in ospedale"
"Ed io ti ricordo con chi hai a che fare"
"Ooh dimenticavo di aver di fronte, Mrs Presuntuoso"
Portò le sue dita, sulla fronte, mimando un saluto militare, e noi tutti scoppiammo a ridere.

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