Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Troppo distanti !

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By Bersagliera92

"Io e te,vicini ma distanti, che basta un passo per distruggerci, ed un altro per Amarci"

Una strana sensazione aveva invaso il mio corpo, da alcuni minuti, nel quale non avevo fatto altro che guardare i suoi occhi verdi fissarmi intimoriti.

Ero all'oscuro  di tutto ciò che passava in quella cazzo di testa che si ritrovava, ma nonostante tutto sentii le vene del mio braccio pulsare per una rabbia inaspettata, quasi fuori dal normale, e abbassando lo sguardo, portai i miei pugni chiusi sulle ginocchia.

"Mi vuoi dire che cazzo succede? Prima che perda quel poco di pazienza che mi rimane?"
L'attesa mi stava snervando, e la sua lontananza era la cosa che odiavo di più in quel momento.

"Chriss, rilassati! Non è niente di cosi grave, da innervosirti in quel modo"
A quelle parole, la mia testa si alzò in un balzo su di lei, a tal punto che alcune ciocche ormai troppo lunghe dei miei capelli, mi ricaddero sugli occhi, ma non ebbi la capacità di spostarli, preso dal momento.
"Allora vieni qua, sei troppo distante e questo mi innervosisce"
I suoi piedi finalmente si scollarono da quel pavimento, fino ad arrivare a pochi centimetri dal mio corpo.

"Volevo parlarti di tua sorella e Jack"
Le mie mani involontariamente afferrarono la sua vita, strattonandola in mezzo alle mie gambe. Ecco come, solo la sua vicinanza, fosse indispensabile per me, dato che iniziai a rilassarmi.

"Perché dovremmo parlare di quei due? Cazzo! Mi hai fatto prendere un colpo, credevo davvero volessi lasciarmi, per quel rammollito"
"Lascia stare Mike, e pensa a quei due. Non hai notato niente, nel loro comportamento?"
"Dovrei? Insomma, stanno continuamente a limonare, che ormai non gli do più alcuna importanza" dissi tirando un sorriso quasi schifato
"Chriss! Daj, potresti essere serio? È importante"
Annuii, non capendo bene dove volesse arrivare, ma le sue piccole dita passarono lente, tra i miei capelli, portandoli indietro piu volte, e oltre all'immensa  sensazione che invase il mio corpo, per quel semplice gesto. Mi  ritrovai ancor più confuso, di fronte ad un Alissa a dir poco affettuosa.

"Voglio dire, non noti che sono molto piu affiatati del solito, Jack gli sta sempre intorno, attento ad ogni minimo movimento,  è così dolce"
"Vai al punto!"
Ma lei, iniziò ad agitarsi, e a stringere ripetutamente la coda dei suoi capelli.
La guardai stranito, è afferrai i suoi polsi costringendola a fermarsi
"Hey! Sta tranquilla, e dimmi che succede, io sono qua!"
Annuì, e fece scivolare le sue dita tra le mie, guardandomi negli occhi.

"Sai,Chris.. credo che Jack, provi un amore incondizionato verso jessica, e sono piu che sicura, che lei ricambi in ugual modo"
"Alissa diamine, perché dobbiamo parlare di quando jack sia cosi vomitevole verso mia sorella, sai che io non sarò mai in quel modo"
"Questo mi fa piacere, ma potresti ricrederti"
"ALISSA, non ci penso proprio a diventare un cretino del genere"
"Non te lo sto chiedendo River, ma potresti capirne il motivo"
"Cambierebbe le cose?"
"Forse!
...Vedi, Jack ha continuato a starti accanto anche nei momenti peggiori della tua vita, e tua sorella ha un legame per te che non saprei definire se non incondizionato, quindi glielo devi"
"Non ti seguo! Che centro io, con quei due, e la loro vomitevole storia??"
"Potresti farmi parlare senza interrompermi, cazzo!"

Alzai le mani in segno di resa, per poi riportarle sui suoi fianchi, ma lei per alcuni secondi abbassò lo sguardo.

"Non so, perché hanno voluto che lo facessi io, forse perché l'ho  fatto anche quando ti ho detto che stavano insieme.."
Sentii i miei muscoli irrigidirsi e cominciai a fissare le sue labbra, aspettando da un momento all'altro ciò che cercava di dirmi da non so quanti minuti ormai.
Non ero di certo un cretino, avevo ben capito che era qualcosa che non mi avrebbe fatto piacere.

"Tua sorella, ha bisogno di te ora piu che mai.."
Cristo, continuava a girarci intorno, ed io sentii di nuovo quel calore salire su per il mio corpo.
Sospirai pesantemente, prima di pronunciare in modo a dir poco sforzato, quasi a renderlo tenebroso, l'unico  incoraggiamento che passò per la mia testa.
"Avanti Al,  Dillo!"
"È incinta" sputo' d'un colpo.

I miei occhi si aprirono all'istante , e il mio cuore perse un battito.

Dio! Quello era lontano anni luce, da quello che mi sarei aspettato. Tutto potevo pensare, tranne che quel figlio di puttana l'avrebbe  incastrata in quel modo.

Incinta?..incinta cazzo. Aveva quasi vent'anni e sarebbe diventata madre? Una rabbia cominciò a scorrere nelle mie vene fino a farle pulsare pesantemente.
"Chriss?"
Sentii la sua voce arrivare lieve alle mie orecchie, ma io evitai il suo sguardo, e molto lentamente, trattenendo ogni mio impulso, la spostai dal mio corpo, e mi diressi vicino al lavello stringendolo tra le mani, talmente tanto forte che notai le mie nocche diventar sempre piu bianche.

"Chriss.. calmati per favore, è una cosa bellissima"
"Bellissima? Mia sorella è incinta di uno stronzo, che non sa nemmeno cosa vuol dire essere un padre.
Cazzo, non sanno in che razza di guaio si son cacciati, per una stupida scopata di merda." sputai fuori arrabbiato.
"Ragiona Chris. Tua sorella è al settimo cielo per quando sia felice, Jack gli starà accanto, e si prenderà le sue responsabilità, perché la prendi in questo modo?"

Non potevo crederci

"No! lui non farà un cazzo, oltre a quello che ha gia combinato, ti rendi conto o no della gravità della situazione?"
Una piccola mano si posò sulla mia spalla, ed io cercai di lottare contro me stesso, per non reagire affatto.

"Ha bisogno che tu l'appoggi in questa sua scelta, è tua sorella cazzo, diventerà madre, e quel bambino che ti piaccia o no sarà tuo nipote. Non  puoi lasciarla da sola, questa era la sua più gran paura,e tu stai reagendo di merda"
Le sue parole mi rimbombarono nel cervello, cosi assiduamente che iniziai a trattenere il respiro

"Chriss per favore non rovinare tutto, so per certo che vorrai bene a quel puntino"
Tolsi la sua mano dalla mia spalla, in malo modo, prima di esplodere.
"No! quel bambino non avrà nessun potere su me, perché non esisterà nessun puntino o come cazzo lo chiami tu. Quella è mia sorella,  ed io non posso permettere che si rovini così , solo perché jack non ha saputo tenerlo nei pantaloni. Cristo! Gli spacchero' la faccia,per poi cacciarlo fuori di qui. Sono stato chiaro?"

"No!.. Cazzo Christian..TU non hai il diritto di fargli questo, quei due si amano, e credimi, Jack si è dimostrato piu Uomo di quanto lo stia facendo tu, Ora..
Cazzo perché non capisci che quel bambino non è uno sbaglio, l'hanno accettato fin da subito a differenza di ciò che pensi tu, quindi stanne fuori!"

Socchiusi i miei occhi, incazzato come una bestia, e mi avvicinai al suo viso, ma lei indietreggio' fino a sbattere con il bacino sul lavello, ed io prontamente gli fui davanti.

"Non dirmi cosa devo o non devo fare, piuttosto, da quanto cazzo lo sai?"
"Eeh?"
"Rispondi!" Ringhiai tra i denti
"Un po!"
"Quanto??"
"Chriiss.."
"ALISSA RISPONDI, CAZZO!"
"Da prima che tu arrivassi, a firenze, prima di kevin, e tutto quello schifo. Mi  aveva chiamato appunto per sostenerla, dato che aveva paura di dirtelo"
"Mi hai preso per culo, per tutto questo tempo?.. quanto pensavi di dirmelo eeh?"
Il mio tono di voce si raddoppio' notevolmente,ma non riuscii a dargli il tempo di rispondere, perché la rabbia prevalse su di me.
"La persona che tu ritieni un uomo, ha avuto le palle solo per scopare mia sorella, ma non per venirmelo a dire di persona, che c'è accollano a te ogni cazzata che fanno? Davvero maturo.
Sono due cretini, se sperano che tu riesca a calmarmi, ma non questa volta Al, mi dispiace  devi starne fuori, Fuori cazzo!"

Tirai un pugno sullo sportello facendola sobbalzare, ma in quel momento non gli diedi peso, la mia rabbia aveva mangiato anche i miei sentimenti, tant'è che mi voltai e salii nella mia stanza creando un tonfo assurdo alle mie spalle.

Alissa
Feci aderire  la schiena a quel maledetto muro, dove solo pochi istanti prima si era verificato quello di cui avevo piu paura, ovvero la peggior reazione che Chris avesse mai potuto avere.

Avevo promesso a jessica che non sarebbe successo, ma lui aveva sorpreso anche me con quel cinismo che non gli si addiceva di certo, quella persona che solo pochi istanti prima mi aveva quasi tirato un pugno in faccia,non poteva essere lo stesso di cui io mi ero innamorata, lo stesso che mi aveva fatto provare delle sensazioni straordinarie.

Maledizione

Apri l'acqua e cominciai a tamponare il viso per paura di un attacco di panico, che non sarebbe arrivato, perché Chriss non era Kevin, ed io non potevo aver paura della stessa persona che amavo con tutta l'anima.

Ma stava di fatto che lui aveva esagerato, ed io non gli avrei permesso di rovinare quello stato di felicità a jessica, così m incamminai verso la sua stanza pronta ad affrontare l'ennesimo scontro, ma un petto a dir poco muscoloso aderì perfettamente sul mio viso.
Alzai la mia testa riconoscendo il suo delizioso profumo,ma subito dopo , lui si ritrasse.

"Levati dal cazzo"
I suoi occhi rossi dalla rabbia, mi fecero rabbrividire, erano poche le volte che li avevo visti, ma in quel caso superavano di gran lunga tutte le altre. Non feci in tempo a controbattere, a tentar di fermalo, che il tonfo della porta principale mi fece sobbalzare riportandomi alla realtà.

"Cazzoo!"
Non poteva succedere di nuovo, perché si allontanava da me in quel modo.
Il rumore delle gomme della sua auto, stridettero sull'asfalto , ed io mi accasciai sconfitta su quel divano, portando le mie mani sul viso.

Dio mi mandava completamente in bestia quel ragazzo, perché ogni qual volta che c'era un problema, reagiva in quel modo così eccessivo, cazzo avevo paura di ciò che avrebbe potuto combinare al di fuori di lì, in fin dei conti ero riuscita quasi sempre a calmarlo, ma quella volta non mi aveva dato nemmeno il tempo di provarci, ed io non riuscivo piu a prevedere le sue reazioni.

Mezz'ora seduta su quel divano, e di lui nessuna traccia.
Le mie mani non avevano fatto altro, che sfregare sui miei jeans a tal punto che li sentii bagnarsi, e mi alzai.

Afferrai il cellulare, in preda al panico e provai a chiamarlo, credendo che quel tempo gli sarebbe bastato per sbollire la sua rabbia, insensata.

Niente nessuna risposta, se non quella di una fastidiosissima segreteria del cazzo, provai e riprovai per ben dieci volte, finché presa da una rabbia scaraventai il mio cellulare in un posto indefinito, e calciai la sedia che mi provocò un male cane al piede, e imprecai contro me stessa.

Ma quello non bastò per far allevviare la mia rabbia contro quel ragazzo, che non faceva altro che rovinare ogni cavolo di rapporto, con le sue stesse mani .

Quaranta minuti dopo, dieci mila passi in quel salotto, e nessun respiro quello era il mio stato.

Non so precisamente cosa mi passò per la testa, sentii solo un immenso calore invadere il mio corpo, e i miei piedi si ritrovarono nel garage di quella benedetta casa.

Mi guardai intorno esasperata, ma i miei occhi non videro altro che degli attrezzi di ogni genere, della quale non né conoscevo il senso, e un motorino accostato al muro.

Dio! Non avevo mai guidato qualcosa a due ruote che non fosse una bici,ma il mio istinto mi fece catapultare all'interno  della casa, per afferrare al volo quelle chiavi che sapevo bene dove si trovassero,  e in un attimo mi ritrovai seduta su quel dannato scooter nero, inconsapevole delle mie azioni.

Ma quella poteva ben essere la mia serata no, dato che stava andando tutto nel verso sbagliato, e per concludere in bellezza, quel dannato scooter del cazzo non voleva saperne di partire.

Un segno del destino?
No! Solo un immensa sfiga, quel ragazzo era in possesso di venti macchine, e nel suo cazzo di garage non c'è n'era nemmeno una che avrei potuto usare.

Naturalmente non mi diedi per vinta, e ci riprovai all'infinito , mettendo a fuoco i movimenti di Chris, nei quali mi ero persa piu di una volta.

Finalmente partì, al contrario delle mie aspettative, e sgasai fuori da quel garage, talmente tanto forte da non aver il tempo di chiudere alle mie spalle.

Ma senza pensarci, e presa da una strana adrenalina mi ritrovai sulla strada, senza nemmeno un cazzo di casco sulla testa, e soprattutto senza sapere per davvero, dove stessi andando.

Il vento si scontrava sulla mia pelle, facendo volare i miei capelli.

Un brivido di freddo percosse la mia schiena, ma non gli diedi importanza, e iniziai a sorpassare delle macchine, un po troppo vicino da beccarmi degli insulti, e infiniti suoni di clacson, data la mia inesperienza.

Ma non avevo intenzione di decelerare, dovevo trovarlo.

Mi guardai intorno, e di lui nessuna traccia.

Merda

D'un tratto, si accese una lampadina nella mia testa, pensando all'unico posto dove avrei potuto trovarlo.

Il parco
Quell'albero

Dei ricordi di quel pomeriggio, il nostro bacio, ogni singolo minuto passato in quel posto riaffiorano nella mia mente, distraendo la mia concentrazione dalla strada.

Ormai era sera inoltrata, e i lampioni gialli riflettevano nitidi su quei marciapiedi, portando in me un'infinita tristezza.
Ma nonostante tutto, sperai davvero di trovarlo lì.

Presa dai miei pensieri, dimenticai di svoltare, e così precedetti dritto, finché non avrei imboccato la seconda traversa.

Conoscevo bene quella città.

Una coppia catturo' la mia attenzione, passeggiava su quel marciapiede mano nella mano, e la testa della ragazza stava poggiata con estrema dolcezza sulla spalla di lui.

Meravigliosi

Mi ripresi da quella scena, in tempo per svoltare, anche se sterzai in modo brusco, tanto che sentii lo scooter destabilizzarsi,per alcuni secondi, ma per fortuna riuscii a riprendere l'equilibrio.

Cazzo.

Ma nonostante tutto, sentii una forza spostarmi diagonalmente per qualche metro prima di cadere sull'asfalto e rotolarmi ad una velocità assurda contro il suolo, che tagliava la mia pelle.

Tutto quello qualche secondo prima di perdere totalmente conoscenza.

Chriss
Quella maledetta rabbia verso qualcosa, della quale avrei potuto far ben poco, iniziava davvero ad aumentare a dismisura a tal punto che il piede sull'acceleratore , spinse sempre piu.

Non avevo avuto il controllo della situazione

Ero stato uno stupido a consentire a Jack di stargli vicino

Di infilarsi nelle sue mutande

Di prendere quel posto che da una vita apparteneva solo ed unicamente a me.

Avevo sempre protetto Jessica fin da quanto eravamo rimasti  soli, senza genitori, senza la presenza di nessuno al nostro fianco. E non riuscivo a perdonarmi il fatto di essermi fatto abbindolare in quel modo

Non avrei dovuto permettere tutto quello.

Jack non avrebbe dovuto nemmeno respirare la sua stessa aria.

La città scorreva fluida tra i miei finestrini, sempre più velocemente.

Pensieri, dolore, rimpianti, si fusero tra loro.

"cazzo!"
Spostai il mio piede sul freno, inchiodano le ruote sull'asfalto.

Mi era sembrato di vedere il viso di Luke su quel cazzo di finestrino.

"cazzo!" continuai a dire al quanto stupito è meravigliato di ciò che mi era successo.

Forse stavo impazzendo del tutto.

Alzai lo sguardo sullo specchietto retrovisore, rendendomi conto solo allora di aver evitato un incidente. Mi ero fermato lì in mezzo alla strada, come un perfetto coglione del cazzo.

Perché stavo diventando così cretino, da non riuscire a gestire nemmeno piu i miei movimenti.

La mia mente continuava a prendersi gioco di me, e proprio allora che iniziai ad elaborare le sue maledette parole.

Mia sorella era incinta, ed io mi stavo comportando nel peggior modo che un fratello potesse fare.
Ma quello era davvero troppo, che non avrei potuto mai accettarlo.
Non in quel momento, non con lui.

Così mi diressi nell'unico posto, dove sarei riuscito a tranquillizzarmi, o almeno era ciò che speravo.

"Christian? Quale onore averti a casa mia?"
"Dylan evita i convenevoli, dov'è Zack?"
"Che c'è lo lasci a me, e quando senti la tua coscienza davvero uno schifo, nei confronti di chi ritenevi tuo amico, vieni a fare il dog sitter?"
Avanzai di un passo, ritrovandomi ad un palmo dal suo viso
"Non azzardarti a parlare in quel modo di Luke, o del nostro rapporto, perché credimi è il pretesto giusto per prenderti a pugni, quel bel faccino che ti ritrovi..e questa sera né avrei proprio bisogno, e tu non potrai denunciare più un cazzo, perché saresti morto"
"Accomodati pure, non aspetto altro"
"Non provocarmi" lo spinsi contro il portone, e mi feci strada in quella casa che ormai non frequentavo da troppo tempo, da renderla sconosciuta.

Aprii la veranda, e due zampe mi saltarono sul petto facendo tornare il sorriso sul mio volto.
"Zackk..!" Accarezzai il suo pelo così morbido, e lui cominciò a scodinzolare.
"Non credere, che te lo lasci portar via, il mondo non gira intorno a te, River"

Ignorai le sue parole, guardando Zack.
"andiamo" dissi prima di dirigermi verso quel pezzo di merda che stava mettendo a dura prova il mio autocontrollo.

"Mi dispiace non essere stato presente, ho avuto delle questioni da risolvere, come non farmi arrestare per colpa tua. Ma ora sono tornato, quindi non dovrai piu preoccuparti..Lui viene con me"
"Ooh no.. lui resta da chi ha avuto il buon senso di prendersene cura"
"Su questo hai ragione, e ti ringrazio. Ma Luke avrebbe preferito che stesse con il sottoscritto"
"Non puoi dimostrarlo"
"Dylan.. evita di rompermi ulteriormente il cazzo, non è serata.
Zack viene con me, quindi spostati, non farmelo ripetere un'altra volta"

Non appena l'aria  fresca invase il mio viso, iniziai a respirare, dato che avevo trattenuto il respiro per non perder il controllo davanti alla persona che odiavo più di qualsiasi altro, oltre a Jack in quel momento.

Mi abbassai per slacciare il collare a Zack, odiavo tenerlo in quel modo.

Doveva essere libero di decidere se seguirmi o meno.

Ma stranamente da ciò che mi aspettavo, lui non di spostò nemmeno di un solo centimetro, continuò a stare al mio fianco, seguendo i miei passi, finché non aprii lo sportello della mia macchina e saltò su' in un batter d'occhio.

Non servivano altre parole.

Continuavo a guidare, perso nei miei pensieri, senza nemmeno sapere dove mi stessi dirigendo.

La cosa piu frustrante che avevo provato, dopo essere stato chiuso in una cella, era sentirmi incazzato in quel modo, e non poter sfogar con nessuno le mie frustrazioni, e per lo più non riuscivo a vedere, una via d'uscita  da quella situazione, che iniziava a pesare sulle mie spalle.

La vibrazione nei miei jeans mi distrasse, ed afferrai quel cellulare, ma non appena vidi il numero di mia sorella, rifiutai.
Cazzo, mi sarebbe toccata sentire la sua fastidiosissima ramanzina, ed io non ero pronto ad affrontare tutto ciò, così mi diressi al mio solito pub.

Non appena entrai con Zack al mio fianco, infischiandomene altamente che non potesse venire, notai tutti guardarmi in modo strano, ma l'ignorai e in modo strafottente mi diressi al bancone.
Un ragazzo dagli occhi ghiaccio, si voltò verso di me e poi guardò zack.
"Lui è con me"
"Non può entrare"
"Dammi una bottiglia di whisky è sparisco!"
"Potrei anche non volerlo fare"
"Certo! Ed io potrei anche sfogare su di te, tutta la rabbia che ho questa sera, che dici?" Dissi tra i denti, sporgendomi sul bancone, al che lui si ritrasse, afferrando la bottiglia.
Bene
Tirai fuori i miei soldi, e li lasciai bruscamente sul bancone

"Ottima scelta occhi cielo, tieni il resto"
"Vattene" furono le sue ultime parole, prima di allungarmi un bicchiere pieno di whisky in omaggio, o per assicurarsi di non avere casini.

Una voce smielata arrivò alle mie orecchie e mi voltai notando una testa bionda, abbassata all'altezza  della mia vita, che accarezzava Zack il quale non mi sembrò così  contento.

Feci un passo in avanti, e il suo sguardo si puntò su di me, mentre il mio cadde sulla sua profonda Scollatura
"Ciaoo.. è tuo?"
Indicò Zack, ed io chiusi gli occhi per non perder il controllo, di fronte al suo misero tentativo di rimorchiarmi.
Ma non appena li riapri, me la trovai a pochi centimetri dal mio viso.

Sbatte' le sue sopracciglia con fare provocatorio, e mi porse la mano
"Piacere Isabella"
La guardai con indifferenza e feci per andarmene, chiamando Zack.
Ma lei mi afferrò  il mio braccio facendomi ulteriormente innervosire, e mi voltai ancora una volta.

Sentii la sua mano deviare sul mio collo, e il suo corpo aderire perfettamente al mio.

Ma la vibrazione del mio cellulare mi distrasse di nuovo , e cercai di ignorarla, per poi spostare bruscamente la sua mano.
"Non dirmi che un bel ragazzo come te è gay, perché non ci credo"
"Chiariamo una cosa Bionda. Punto primo non toccarmi, secondo fatti i cazzi tuoi"
"Ooh ohoo.. da fastidio alla tua ragazza?"
"Perspicace, ma no! Come ben vedi sono solo, da fastidio a me quindi non provocarmi"
"vabbe' ricevuto.. problemi di cuore?"
"Dimenticavo,  punto tre; ricordati di farti i cazzi tuoi, e sparisci, non è serata"
Non diede minimamente ascolto alle mie parole e continuò.
"Credi di risolvere i tuoi problemi, con quella?"

Indicò la mia bottiglia, ed io ancora una volta sentii la mia tasca vibrare.

"Ti stanno cercando?"
Mi chiese la bionda, ma io ignorai entrambe, rifiutando la chiamata.

"Senti che né diresti di fare quattro passi?"
Il cellulare continuò a squillare ed io sentii una rabbia verso mia sorella, aumentare a dismisura, che ovviamente tentai di sfogare su l'unica  persona, che avevo davanti
"No cazzo.. ho detto che non è serata, levati dalle palle"
"Ooh ohoo calmati"
Spinsi il suo braccio dal mio corpo, e in modo del tutto indifferente mandai giù d'un sorso il bicchiere che un attimo prima non avevo mentalmente accettato.


E mentre il liquore bruciava la mia gola, afferra il collo della bottiglia e uscii fuori da quel bar, seguito da Zack.

Cominciai a sorseggiare dalla bottiglia, mentre l'aria fresca accarezzava dolce, il mio viso.

Perso nei miei pensieri non mi accorsi nemmeno, delle altre infinite telefonate, ma cominciai a camminare a passo svelto urtando di rimando qualche passante, il quale imprecava incazzato, ma ignorai anche loro.

Un immenso cancello mi si paro davanti, ed io mi ritrovai accasciato al pavimento, bevendo a grandi sorsi dalla mia bottiglia.

Quelle infinite luci, oltre quel cancello si fondevano con la notte, riflettendo sfocate ai miei occhi, ordinate e piene di tristezza.

Un Angelo decapitato catturò in pieno la mia attenzione, ma nonostante quello mi trovai a rivivere alcuni dei ricordi, che facevano più male.

La voce di luke cominciò a farsi sentire quasi come fosse reale, i nostri infiniti battibecchi, il suo modo di analizzare il mio comportamento, e il mio continuò modo di prenderlo in giro. Tutto quello invase il mio cervello fin a far scorrere una lacrima calda, sul mio viso.
Sentivo la sua presenza, come non mai, a tal punto che uno strano soffio sulla mia nuca, mi fece rabbrividire..

Tirai furioso i miei capelli, cazzo mi mancava da morire, e mai come allora avrei voluto averlo al mio fianco, lui sì che sarebbe stato capace di gestire una situazione del genere.

Sarei diventato zio di uno stronzo, il quale non avrei mai e poi mai, accettato nella mia vita.
Odiavo i bambini, e non di certo avrei permesso che un moccioso, per altro figlio di Jack avrebbe avuto potere su di me, no cazzo, era escluso.

Zack portò la sua testa tra le mie gambe,fino a farmi spostare la bottiglia, ed io mi persi ad immergere le mie dita tra il suo pelo.

Sospirai frustrato, e spostai lo sguardo su quel cancello, avevo un estremo bisogno di entrare in quel cimitero, volevo andare da Luke, sedermi accanto alla sua lapide, e raccontargli in che razza di casino ero coinvolto, chissà forse avrei trovato il coraggio di affrontare tutta quella merda, o semplicemente mi sarei sentito meglio, per aver ammesso la mia piu grande sconfitta,essere un coglione.

Avrei dovuto scavalcare e dirigermi da lui, ma l'unica cosa che feci, fu restar fermo sull'asfalto.

Sentii una serie di lacrime, susseguirsi sul mio viso, così calde e nuove per me, che feci sparire subito, mangiato dal mio orgoglio, e poggiai la testa sulle ginocchia.

Per l'ennesima  volta quel cazzo di telefono cominciò a vibrare, ed io preso da un impeto di rabbia per non poter essere dove volevo, per non poter auto distruggermi in santa pace, ed esasperato da tutta la situazione, risposi.

"Cristo Jessica, smettila di rompermi il cazzo..non voglio ascoltare nemmeno una parola delle tue prediche
Vaffanculo tu e il tuo caro fidanzato di merda"
"Christian.." la sua voce fu un sussurro ma subito dopo venne spezzata dalle sue lacrime, alla quale io non reagì
"Smettila di piangere non mi fai di certo tenerezza lo sai bene, ora vattene a fanculo e non chiamarmi piu"
"CHRISTIAN basta!" La voce incazzata di jack arrivò alle mie orecchie ,ed io stavo per esplodere, ma lui mi precedette.
"Sta zitto, e smettila di trattare jessica in quel modo. Non  me ne fotte un cazzo se non accetti questa gravidanza idiota, ti abbiamo chiamato solo per dirti che Alissa ha avuto un incidente ore fa ,ma tu probabilmente sei cosi coglione da pensare solo a te stesso"

Mi chiuse il telefono in faccia, ed io rimasi lì imbambolato, con la sua frase che continuava a rimbombare nel mio cervello.

Zack alzò il suo corpo, ed io fissando i suoi occhi, richiamai Jack.

"Rispondi cazzo" mi alzai scaraventando la bottiglia ancora piena,contro un muro, seguita da un urlo animalesco.

"Che cazzo vuoi?" Finalmente rispose
"Dov'è Siete?"
"In ospedale dove senno?"
"Cristo! In quale ospedale?"
Urlai, dirigendomi verso la macchina, ad un passo fuori dal normale

*
Il mio piede, spingeva sempre piu giu, fottendomene di qualsiasi incrocio, o semaforo, incontrassi.

Per fortuna le vie erano completamente vuote, dato l'ora  tarda, ed io in pochi minuti mi ritrovai a svoltare l'angolo , per poi inchiodare davanti all'ingresso  di quell'ospedale.

Preso da una strana sensazione, a me nuova, lasciai la macchina in moto e mi avventai tra quelle porte, per poi dirigermi verso le scale ,che salii a due a due.

Paura

Ecco come si chiamava quella strana sensazione.

Paura di ciò che gli era potuto succedere, paura di perdere l'unica persona importante, paura di aver commesso l'ennesima  cazzata della mia vita.

Girai l'angolo , con un po troppa velocità che mi poggiai alla parete per non scivolare, e non appena alzai lo sguardo,vidi mia sorella poggiata ad un muro,mentre continuava a singhiozzare, e Jack accanto a lei, pronto a consolarla sussurrandogli qualcosa all'orecchio .

Cristo santo!

Quella scena mi fece rallentare i passi, e raggelare il sangue.

Sentii come se ogni singola parte del mio corpo si stesse frantumando in mille pezzi.
"Che cazzo succede??"

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