Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

Por Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... Más

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima

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Por Bersagliera92

"Chriss, ti tiro un calcio nei tuoi amati Gioielli, se non mi metti giu!"
"Non lo farai!"
"Non esserne così sicuro. Cavolo! sto per vomitare"
"Sta zitta Al, ogni tuo tentativo di persuadermi, non servirà a niente"

Il suo piccolo pugno, aderì sulla mia schiena, ed io finalmente riuscii a scrollarmi di dosso tutta quella situazione, o almeno in parte,  dato che l'ansia continuava a possedere il mio corpo.

"Potresti pentirtene, Principessa!"
"Non ho paura di te! E non chiamarmi in quello stupido modo"
"Sai bene che continuerò a farlo" la sfidai.
"Allora dimmi perché ti ostini tanto ad associarmi ad una cosa che non mi somiglia per niente? Cazzo, dovresti chiamarci le tue amiche, in quel modo, non me!"
Sorrisi, quella ragazza non smetteva mai di stupirmi. Era qualcosa di dannatamente eccezionale, ed era proprio per quello che mi piaceva.

Ma in fondo aveva ragione, ed io la chiamavo in quel modo solo per farla incazzate ulteriormente.

"Principessa, non dirmi quello che devo fare!"
"Vaffanculo!"

Per un attimo avevo dimenticato con chi avessi a che fare, e con una ragazza come lei, era difficile perfino avere l'ultima parola.
"Cazzo! sono gia abbastanza incazzato non provocarmi, e in più non scopo da stamattina. Quindi sarebbe meglio per te se stessi zitta, dato che sto trasportando il tuo cazzo di culo, ad un paio di centimetri dalla mia faccia"
"Certo, da quanto ti ho visto scopare quella puttana, nel tuo letto"
"Hai visto altro, ammettilo"
Gli tirai un'altra pacca sul sedere, solo per il gusto di farlo, e lei mi lanciò un calcio, che per fortuna sfiorò di poco i miei gioielli come li chiamava lei, altrimenti sarebbe finita davvero male.

E non appena arrivammo davanti alla sua porta, la feci scivolare dal mio corpo, per far toccare i suoi tacchi sul pavimento.

"Hai mancato il tiro, piccola!"
Gli feci l'occhiolino per stuzzicarla,  e lei si voltò sbuffando,e aprì la porta per poi sbatterla quasi sulla mia faccia.
Ma io la fermai con la mia mano, e senza avere bisogno del suo invito, entrai.

Lei lanciò i suoi tacchi in un angolo della stanza, ed io mi sedetti sul bordo del suo letto, ammirando ogni suo minimo movimento.

"Chi cazzo ti ha detto che potevi entrare?"
"Non ho bisogno di un invito scritto"
"Vado a farmi una doccia, non toccare niente, e soprattutto non addormentarti sul mio letto River"
"Sparisci!" gli dissi mentre cercai di muovere la mia spalla che mi stava trucidando dal dolore.

"Che hai?"
"Niente!" Feci un falso sorriso al quale lei non credette ovviamente, e si avvicinò a me.
"Fammi vedere"
"Aly sto bene, non mi serve l'infermiera"
"Chiudi quella bocca di merda!"

Odiavo averla cosi vicina, non sarei riuscito a tenere le mani a posto, ne ero sicuro. E in piu quel suo modo di fare così diverso da tutte le ragazze con la quale avevo avuto a che fare, mi mandava in tilt il cervello, ma in fondo né ero attratto, era l'unica persona che riuscisse a tenermi testa ed io ne ero completamente ammaliato.

Abbassò la cerniera della mia felpa, e ripeté esattamente la stessa cosa che aveva fatto in quel locale.
Merda!
Sfiorò la mia fasciatura, con le sue morbide dita ed io chiusi gli occhi a quel contatto, quasi non sentivo piu il dolore ma solo un immenso calore sulla pelle.

"Hai avuto una distorsione?"
"Ancora non lo sapevi?"
Mi sguardò di sbieco, ad io alzai i miei occhi al cielo sbuffando.
"Potevi avere anche una frattura"
"E una cazzo di lussazione, o una cosa del genere. Si tratta solo di un temporaneo spostamento dell'osso dalla spalla." Dichiarai.
"Solo? Chriss per favore, dimmi cos'è successo esattamente"
Cercai di ignorare le sue parole, ma lei  continuò.

"Chriss!"
"Cazzo la smetti? Non lo so com'è successo, siamo saliti sul ring, e quanto Jack mi ha spinto a terra, l'osso si sarà spostato in quel cazzo di momento,  Va bene?"
"Ma è cretino? Ti ha sbattuto a terra?"

"Te lo gia detto!" Esclamai ancora incazzato per quel piccolo problema che mi aveva causato quello stronzo.
"E il cretino sei pure tu, non dovevi portarmi in braccio. E cosa più importante sei restato su quel ring, nonostante avessi dolore?"
"Certo, e tu peserai al massimo 45-50 chili."
"Perché devi sempre dimostrare qualcosa?"  
Aprii i miei occhi e la fissai.

"Dovresti andare a farti la doccia. E finirla con queste domande. " biascicai tra i denti.
Ma lei abbassò del tutto la mia cerniera, e cercò di togliermi la felpa.
"Al, sta ferma!"

I suoi occhi si incollarono ai miei, ed io cedetti come un emerito coglione del cazzo.

Non potevo essere così suscettibile, di fronte a quelle iridi perdevo ogni ragione. Cazzo!

I miei occhi si costrinsero a spostarsi dai suoi, e caddero sulla sua scollatura. Di male in peggio.

"Dovresti chiuderti quella camicia!"
"Perché non ti stai un po zitto?"
"Perché potrei scoparti, e tu non lo vorresti"
"Perché invece non te ne vai a fanculo?"
Scoppiai a ridere,  era davvero cosi testarda da riuscire a farmi rimanere senza parole, e forse era questo che iniziava a piacermi di lei.

In un gesto agile me la ritrovai seduta dietro le mie spalle, mentre le sue gambe nude, pensolavano ai miei fianchi.
Mi passai una mano sul viso, ero in seria difficoltà, ma lei l'afferrò.
"Sta fermo, non te lo ripeto"
"Che devi fare lì dietro?"
"Silenzio!"
"Sissignora"

Due piccole mani si posarono sulla mia spalla dolorante e cominciarono a fare dei movimenti circolari,  anche se credevo non fosse il caso di farmi un massaggio su una distorsione non mi opposi.

Le sue dita si muovevano dolcemente finché non si spostarono sul mio collo che piegai dal piacere,  e trattenni il respiro, quello era troppo!

"Basta cosi!" dissi brusco, e mi sollevai da quel materasso.

E lei ripeté esattamente i miei stessi gesti, finché non si fermò vicino alla sedia, e tirò fuori il suo cellulare.

Cazzo stare in quella piccola stanza, la stessa in cui mi ero preso la parte piu importante di lei, era sempre così difficile.
E se lei mi provocava, poggiando le sue mani sul mio cazzo di corpo, e scoprendo in quel modo le gambe, era la fine.

"Mi dici che stai facendo?"
"Sto cercando di aiutarti"
"Davvero?" Chiesi incredulo.

"Hai dolore?" Non risposi.
"Chriss, hai dolore?"
"No!" Mentii, e ovviamente lei non ci credette.

"Allora e si" poggiò bruscamente il suo cellulare, e scomparve dietro la porta.

Cazzo, sarei potuto andare via in qualsiasi momento, ma non era quello che volevo.
Dovevo proteggerla da Mett, quel gran figlio di puttana che desiderava entrare solo nelle sue mutande, ma avrei dovuto proteggerla anche da me, e da quello che succedeva ogni volta che restavano da soli.

"Togliti la maglia" mi voltai al suono delle sue parole.
"Che cazzo dici?" Strattonai i miei capelli.
"Lo fai tu, o lo faccio io?" Cazzo, mi sembrava di parlare con un versione di me al femminile.

E non avendo nemmeno il tempo di respirare, le sue dita aprirono totalmente la cerniera della felpa, che subito dopo lanciò bruscamente sul letto.

"Devi mettere questa!" Poggiò una borsa del ghiaccio sulla mia pelle, così fredda che io sussultai a causa di quel contatto.

"Ti dovrebbe allievare il dolore"
"Non sei tagliata per fare la dottoressa, Milton"

Tirò fuori la sua lingua contro il mio viso, prima di allontanarsi dal mio corpo.
Ma io come scosso da qualcosa, forse per il semplice fatto che in realtà si stava preoccupando per me, a tal punto da prendersene cura come mai nessuna aveva fatto, o solo perché il desiderio in quella stanza era impellente, mi avvicinai.

Voltai il suo corpo nella mia direzione, e poggiai le mie labbra sulle sue, al quanto bisognose.

La mia lingua cercò subito la sua, e non appena me lo permise, iniziai a baciarla con movimenti  circolari, e pieni di desiderio.
La mia bocca si perdeva nella sua, e il suo percing alterava ogni sensazione, sfiorando sulla mia lingua.

Ma tutto quello finì non appena scivolò con il suo sedere sul materasso, all'altezza del mio ventre, sul quale poggiò sconfitta la sua testa.

"Perché va a finire sempre cosi? Sono una stupida"
"Al?" Con la mano libera, cercai di alzare la sua testa, ma lei strinse la presa contro la mia pelle.

Cazzo eravamo in una di quelle posizioni al quanto proibite per la mia sanità mentale, e dannatamente eccitante.

Ma non appena sentii la punta delle sue dita sfiorare nuovamente la parte esterna della mia v rovesciata, che era visibile per metà a causa dei miei jeans che ricadevano bassi sui miei fianchi, sussultai, stringendo i denti.

Avrebbe riaperto l'argomento tatuaggio ed io dovevo evitarlo.

Così feci ricadere quel ghiacchio sul pavimento, e con una mossa abile sollevai i suoi fianchi, fino a distenterla completamente sul letto, ed io lì sopra di lei.

"E inevitabile che finisca così, non credi?"
I suoi occhi verdi si sollevarono verso di me.
"Dovrei starti lontana, ignorarti, dopo quello che hai fatto"
"Forse!"

Sfiorai il pollice sulle sue labbra piene, prima di perdermi di nuovo in ogni suo sapore.

"Vedi  l'effetto che mi fai?" Dissi premendo la mia erezione sul suo basso ventre.
"Veramente tu hai quell'effetto abbastanza spesso,  se ricordo bene"
Ed ecco che aveva riportato di nuovo a galla quella storia, facendomi sentire una vera merda.
"Aly avevamo litigato, era solo un modo per distrarmi,e poi non sono fidanzato!"
"Anch'io credo che dovrei usare quel modo. Dato che sono stata di merda per colpa tua"
Cercai di mantenere la calma mentre mi ripetevo che parlava in quel modo solo per colpa di qualche bicchiere di troppo, ma quello non riusciva a togliermi la sensazione che avevo addosso, mi facevo schifo per averla fatta soffrire.

"Non credo che vorresti vedermi davvero incazzato, quindi smettila!"
'Non credo dovrebbe interessarti, non sei il mio fidanzato! E poi potrei cominciare dal tuo amico Mett..si lui è un bel ragazzo"
Spinsi il mio bacino verso il suo, mentre una rabbia invase drasticamente il mio corpo, facendomi perdere del tutto quel poco di lucidità che avevo trattenuto.

"Questo non dovevi dirlo"
Mi spostai,  e la capovolsi con la faccia sul materasso,  e lei si alzò sulle  ginocchia dandomi modo di far aderire perfettamente i nostri corpi.

Cazzo se era bella.

Portai la mia mano nei suoi capelli tirando indietro la sua testa con forza, e le baciai violentemente il collo.

La volevo.

La sentii gemere fino a spingere il suo bacino contro il mio, in modo involontario.

La desideravo.

"E questo che vuoi?" Disse sollevando gli occhi sullo specchio alla  parete, nel quale eravamo riflessi.
"Scoparmi, come hai fatto con chiappe d'oro?"
Solo allora collegai ogni cosa, ma nonostante tutto portai le mie mani nel suo interno coscia, fino a sfiorare le sue mutandine.

Sentivo il desiderio avvolgere ogni cellula del mio corpo, e feci risalire la sua gonna sui fianchi, scoprendo il suo meraviglioso sedere, coperto solo da un misero tanga di pizzo nero

"Porca puttana!"

Ogni volta mi restava a bocca aperta, la sua bellezza supera di gran lunga ogni mia aspettativa, e la sua pelle mi richiamava a lei come una cazzo di droga.
Avrei potuto davvero scoparla in quel modo, ma cambiai i miei piani.

"Quanto cazzo sei bella?" Ringhiai tra i denti, e scesi a baciare ogni centimetro di quella pelle, con una meta ben precisa.

Lei non era come le altre, ed io glielo avrei dimostrato.

Mi era mancata dannatamente troppo per trovare il coraggio di staccare le mie labbra, ma non appena sentii per l'ennesima volta il mio cellulare squillare.
Dovetti farlo.

"Pronto!"
"Bro.. c'è un coglione appostato qui fuori" notai il suo corpo muoversi, ed io intrecciai le mie dita intorno all'orlo del suo tanga, in una mossa di possesso, che fece fuoriuscire interamente ogni suo pezzo di pelle.
"Cristo!" Esclamai non sapendo esattamente per cosa.
"Tutto bene, Bro?"
"Jack, se fa un solo movimento gli spacco la faccia. Non perderlo di vista"
"Cazzo, se succede qualcosa a jessica io lo uccido con le mie stesse mani"
"Jack, non far cazzate.! Non ti muovere da lì per nessuna ragione"
"Si d'accordo, lì tutto a posto? Hai la voce strana"
"Alla grande!"

Ritornai a guardare Alissa,una dannata tentazione.

Pensai alle parole di jack, e mi allontanai da lei, mettendo fine a quella chiamata.

"E successo qualcosa?" Sussurrò mentre scendeva dal letto, in tutta la sua bellezza.
"No!" Risposi freddo, portandomi una sigaretta tra le labbra.
"Dovresti fidarti di me"
"Al, vai a farti quella dannata doccia!"
Ma lei al contrario delle mie parole, iniziò ad avvicinarsi, ed io fui incapace di non tracciare ogni centimetro della sua pelle.

Ero al limite, piu si avvicinava, piu perdevo la testa.
La sua gonna ancora sui fianchi, metteva ben in mostra ogni suo lineamento, e non era di certo un bene.

"Smettila di provocarmi,Al. Vai in quel cazzo di bagno ADESSO"

Alissa
Non riuscivo a trovare un insulto appropriato per definirmi in quel momento, mi sentivo una Stupida, senza cervello, e senza un minimo di dignità.
Perché continuavo a fare sempre lo stesso errore??

Dopo tutto quello che era successo non potevo farmi baciare, e toccare di nuovo in quel modo, i suoi occhi dovevano smetterla di fottermi il cervello, ed io avrei dovuto cacciarlo via dalla mia mente in ogni modo possibile.

Avevo anche provato piu volte ad avvicinarmi al suo modo di essere, a capire il perché di certi suoi atteggiamenti, ma lui proprio come me, alzava un muro insormontabile.

Uscii dalla doccia e mi guardai allo specchio, e cio che vidi non mi piacque per niente.
Non potevo sentirmi davvero così fragile di fronte alla sua bellezza, io non mi avvicinavo nemmeno lontanamente a quell'aggettivo, e non potevo diventarlo per colpa sua.

Avevo carattere, forza, e coraggio a sufficienza per sopportare la sua presenza, per il tempo che dovevo ancora restare in quella città.

Entrai in camera, e i miei occhi si posarono su un paio di spalle a dir poco Muscolose, ma la parte razionale mi portò alla realtà, e guardai il pavimento.
Avrei vinto io.

"Hey.."  si avvicinò mentre io tirai fuori la mia spazzola dal cassetto.
"Tutto bene?"
Annuii e cominciai a spazzolarmi.
"Puoi  andartene?"
In fondo mi aveva sedotta e abbandonata, alla stessa velocità.

"Mi dispiace, ma non posso farlo"
Aumentai il movimento della spazzola tra i miei capelli, ma lui mi fermò.
"Che succede?"
Non volevo nessun contatto, e anche se la sua mano sulla mia mi fece provare qualcosa di strano che arrivava dritto al centro del mio stomaco, la strattonai e ricominciai a torturare i miei capelli in totale silenzio.

Avrei fatto qualsiasi cosa per evitarlo.

"Stasera sono troppo incazzato per fare la cosa giusta, ed e per questo..."
"Sta zitto Chriss!. Tu non fai mai la cosa giusta MAI.
NOn puoi trattarmi in quel modo, prima mi vuoi, poi mi mandi via, poi mi vuoi un'altra volta, ma te ne vai. Chi cazzo sei tu eeh?"
"Senti mi dispiace cazzo, non era mia intenzione trattarti in quel modo"
"Mettitele in quel posto, le tue scuse di merda. Né  ho abbastanza" lo sentii sospirare.
"Ti va di giocare alle 5 domande adesso?" Tirò fuori quelle parole lasciandomi sorpresa.
Ed io non risposi
"Tre?"
Sbuffai, la curiosita di sapere qualcosa di più sulla sua vita era troppa, ma non fino a quel punto.

"Ti racconto del mio tatuaggio" continuò ad insistere, ed io cedetti senza pensare alle conseguenze.

Prese la mia mano e mi portò vicino alla finestra,mentre io lo guardai interdetta.
"Cerchiamo di evitare il letto, va bene?"
Annuii ancora, e per la prima volta fui d'accordo con lui.
Scavalco' la finestra indugiandomi a fare lo stesso.

Lo seguii, e ci ritrovammo seduti sul tetto del mio dormitorio.

Con lui non c'era mai niente di normale, finivamo sempre per fare qualcosa di sbagliato, proibito, illegale.
Forse perché in fondo lui era così, ed io iniziavo ad apprezzarlo.

Guardai il cielo scuro, e la luna che illuminava minimante il suo colore , mentre non c'era nessuna stella a farlo brillare, e quello mi rattristo' abbastanza, sembrava la mia vita e la sua impresse in un unico colore.

Nero.

"Che vuoi sapere?" Sentii il suo tono di voce abbastanza freddo, aprirsi per lui non doveva essere facile, ed io da egoista qual'ero avrei approfittato di quella situazione.

Ma prima avrei giocato la mia carta.
"Il tatuaggio"
Storse le labbra, prima di afferrare i suoi capelli tra le mani.

"E stato in un brutto momento della mia vita, dove ogni cosa sembrava portarmi nell'abisso più scuro che avessi mai visto, ma io sono riuscito a restare in piedi nonostante tutto, Al."
Fissò i miei occhi.

"Non amo parlarne, perché mi riporta indietro con il tempo."
era freddo, immobile, i suoi occhi erano privi di ogni emozione, come se quelle parole non lo taccassero, ma sapevo che non era affatto cosi, indossava una maschera esattatmente come mi ostinavo a fare io.

"Cosa c'è scritto?"

"Resta in piedi, anche quanto la terra trema"

Dei brividi percossero la mia pelle, dato il profondo significato di quelle parole.
Avrei potuto chiedergli di piu, come il perché  si fosse tatuato una frase importate in un posto insolito, come quello,  ma lasciai correre.

E Pensai a lungo a come avrei potuto usare le mie domande, che sicuramente non volevo far coincidere con quell'argomento.

"Che succede tra te e Emmett? E non rifilarmi Cazzate"
"Non potresti soltando fidarti di me vero?"
"Chriss? E la mia domanda"
"Dovevo essere io a farla"
"Dimmelo!"
"Ok.. ok!.. Vedi.." si passò innumerevoli volte la mano sul viso, mi sembrò come se stesse ricordando un brutto periodo della sua vita, ma poi continuò.
"Io e Luke eravamo soliti lanciarci delle stupide sfide in continuazione, solo per il gusto di farlo e ricavarne qualche premio.
Quella sera gareggiammo con quelle fottute macchine, lì alla riserva,  e lui da culo rotto qual'era,  vinse.
Il premio in questione era Molly la ragazza di Emmett.."
Lo guardai esterrefatta e lui lo notò
"Aly..smettila di guardarmi in quel modo, in quel posto funziona così"
Annuii, e l'incitai a continuare.
"Luke, sosteneva che la ragazza di Mett avesse una cotta per me, ed era per questo che lui non riusciva mai a portarsela a letto."
Si fermò.. ed io corrugai la fronte.
"Molly nonostante avessi perso,  scelse me, e il suo ragazzo andò su tutte le furie, tanto da propormi un'altra sfida stesso quella sera. Luke si oppose,  ero troppo fatto per gareggiare di nuovo, e lui non me  l'avrebbe mai permesso, così facero scegliere ancora una volta a Molly, senza nessuna gara, bastava solo la sua parola.
Ma ma non appena pronunciò il mio nome, alla riserva si scatenò un pudiferio."

"Chriss io che c'entro in tutto questo?"
"Credo che lui sospetti che tu sia la mia ragazza, e vuole semplicemente restituirmi il favore, ma io non glielo permettero'. Sta tranquilla!"
"Te la sei scopata nonostante fosse la ragazza di un tuo amico? Sei vergognoso"
"Aly solo tre domande cazzo.. e poi lui non è affatto un mio amico, chiaro?"

La mia testa comincio' a viaggiare all'unisono, e mille domande si attanagliarono nella mia mente, come quella di chiedergli di più sul suo amico, su quella  parte di lui che gli mancava terribilmente, e su come avesse cessato di esistere, ma non avevo nessun diritto su di lui, così lasciai perdere.

"okey..tu che vuoi sapere?" Cercai di deviare l'argomento, senza sapere cosa mi sarebbe aspettato.
"Ti sei mai pentita di aver perso la tua verginità con uno come me?"
Tutto mi sarei aspettata tranne una domanda così diretta, così intima.

"Chriss lo volevo anch'io non mi hai costretta. Quindi No, non me né pento"
Il suo viso si rilasso', e un bagliore di luna mi permise di ammirare le sue bellissime fossette, ma non appena mi becco' in fragante distolsi lo sguardo.

"Potresti smetterla di fissarmi, e finiamo questo gioco del cavolo?"
"Perché sei sempre così scontrosa me lo dici?"
"La considero la seconda domanda... quindi hai solo un altra possibilità mi raccomando giocatela bene"
Sbuffò ed io sorrisi senza farmi vedere.
"Comunque perché ti meravigli tanto del mio comportamento, quando il tuo non è da meno?"
"Non puoi rispondermi con un altra domanda, dovresti saperlo"

Alzai gli occhi al cielo.

"Chris.. non lo so, con te divento una persona diversa, una persona che non sono"
"Io credo che con me sei semplicemente te stessa"
"Non è vero..! Io sono sempre me stessa sei tu che riesci a tirar fuori il peggio di me"
Passammo alcun minuti in totale silenzio, nel quale non feci altro che pensare a quanto avesse ragione, con lui diventavo completamente un'altra Alissa. E la cosa peggiore era che non mi dispiaceva essere in quel modo, mi sentivo più sicura,piu forte e quello era l'unico aspetto positivo.

"Chriss?"
"Mmh" lo guardai di sotto tecchi e vidi il suo sguardo fisso sulle sue all star,  era evidente che stava rimunginado qualcosa in quella testa e vederlo in quello stato feriva anche me.. ma lui era Christian River e solo quello bastava per farmi innervosire.

"Chi è la persona che ami di più nella tua vita?" Non so perché di quelle parole, ma uscirono dalla mia bocca come se le tenessi lì da troppo tempo ormai.
Mi guardò per qualche secondo e poi mi rispose.

"Me stesso!" disse alzando le spalle.
'Ovvio..chi altro senno? Un presuntuoso come lui cos'altro avrebbe potuto rispondere.
Sua sorella, jack, o perfino Luke per lui non erano abbastanza per mettere in secondo piano il suo ego di merda.
"Vado a letto, sono esausta!" Dissi in un tono di voce che non sembrò il mio.
Feci per alzarmi ma la sua mano si posò sulla mia "Aspetta!"
Lo guardai e quello fu un vero sbaglio, i suoi occhi mi fissavano in un modo così tenero che abbassai tutte le mie difese.
Quello era il suo gioco ed io ci ero caduta in pieno.
"Chrisss" mugolai sotto voce
"Solo cinque minuti, ti prego"
Christian mi stava pregando? O avevo sbattuto la testa?
Mi tirò verso di lui ed io mi sedetti.

Il suo braccio si posò sulle mie spalle e mi strinse al suo petto, in quel momento mi sentii in pace, come se avessi finito di combattere una guerra senza fine. Molto probabile era la guerra contro i miei sentimenti.

"Hai un profumo dolcissimo" disse strofinando il suo naso tra i miei capelli, distraendomi completamente.
"Non credo sei una persona, dalle cose dolci"
"Mi sottovaluti"
Non risposi, e mi godetti quel momento, sapendo che sarebbe finito presto, non appena il vero Chris fosse ritornato in se.
"Sai mi devi ancora una risposta"
"Dimmi"
"Non t incazzare, ma e qualcosa che mi sta attanagliando il cervello"
Qualcosa dentro di me si accese come una fiamma procurandomi un battito accelerato, ma riuscii a mantenere la calma finché lui non parlò.

"Che succede tra te e kevin?"
I battiti triplicarono, potevo quasi sentire il mio cuore fuori dal petto, i miei occhi si chiusero al solo ricordo di ciò che era successo con mio fratello, e sentii mancarmi il respiro.

Ma non appena la sua mano si poggiò sulla mia guancia tornai sulla terra e aprii i miei occhi incontrando i suoi che mi guardavano con una luce che non avevo mai visto,  e quello mi provoco' un vero e proprio brivido.

"Hey..sta tranquilla, era solo una domanda. Non rispondere se non vuoi"
Cazzo, cazzo,cazzo.
Se c'era un idiota ero io, e  mi trovavo nella merda più totale Cazzo!

Chriss
Pelle profumata, un corpo che tremava, e le mie mani incrociate nelle sue.
Tutto quello mi provocò una sensazione totalmente nuova per me che rimasi lì fermo, con una fottuta paura addosso.

Incrociai i suoi occhi e non seppi decifrare quello sguardo così perso, così intimorito, quasi disperato.
Che cazzo stava succedendo? Avevo fatto solo una stupida domanda del cazzo e lei reagiva in quel modo?

"Non.credo.sia." balbettò, ed io la strinsi più forte tra le mie braccia, odiavo vederla in quel modo, ma nonostante tuto una fottuta rabbia prese possesso del mio corpo, mandando a puttane quel poco di delicatezza che mi stavo sforzando di avere.

Mi staccai da lei, e l'afferrai per le spalle, fissandola con gli occhi a due fessure.
"Dimmi che ti ha fatto!" ringhiai
"Eeh?" La sua voce era così sottile, che mi sembrò d'impazzire.
"Alissa, dimmi che cazzo succede con quel cretino, prima che perda la pazienza"
"Niente!"
"ALISSA" Urlai, e lei indietreggio'
"Non sono cazzi tuoi" si alzò, e in quel momento persi del tutto la lucidità.
"Non azzaddarti ad entrare in quella fottuta stanza, tanto ti seguirò anche li"
"Ma che cazzo vuoi, si può sapere?" Percepii la sua disperazione,  ma ormai non sarei riuscito piu a fermarmi né ero certo.

"Voglio sapere ogni cosa" afferrai il suo braccio saldamente nelle mie mani, e portai il suo viso ad un centimetro dal mio.
"Chris, lasciami"
Strinsi la presa
"Mi fai male!"
"Cristo!" Lasciai la presa, e mi passai una mano tra i capelli in modo frenetico.

"Per una volta, una fottuta volta vuoi spiegarmi che diavolo succede?"
"Non..
"Basta! Non dirmi cazzate Alissa. Io sono qui come un Coglione del cazzo, e ti ho appena confidato una parte della mia vita. Quindi ora dimmi perché al solo nome di tuo fratello, tremavi in quel modo? Dimmi la verità, sai che non mi arrendero' tanto facilmente"
I suoi occhi fissarono il pavimento e una piccola voce quasi non udibile uscì dalle sue labbra.
"Kevin, mi odia"
Deglutii e aspettai che continuasse

"..lui non è in sé. Non è colpa sua, ma solo mia, è colpa mia, Mia Chriss"
"Che cosa è colpa tua?"
Finalmente alzò il suo sguardo ma durò qualche secondo perché si voltò dandomi le spalle ed io mi sentii sprofondare.
"Mia madre e morta per colpa mia, per una fottuta festa del cazzo, al quale io volevo partecipare a tutti i costi,  e lui ha tutte le ragioni per odiarmi, e farmi ciò che merito."
Sospirai al suono di quelle parole, e cercai di mantenere la calma poggiando le mie mani sulle sue spalle.
"Cosa ti fa, Al?" mi costò un certo sforzo mantenere la calma
"Ciò che merito!"
"Parlamene"
"Non posso!"
"Devi!" Alzai leggermente il mio tono di voce, mentre sentivo la mascella contrarsi sempre di più.
"No..No.." scappò via ed io sentii la mia presenza così nulla di fronte ad una cosa del genere, sapevo che c'era qualcosa di grosso ed io non ero la persona giusta per aiutarla, non ne' ero all'altezza.
Ma di scatto entrai dentro e feci la cosa piu sbagliata e insensata che potessi fare.

Le urlai contro, distruggendo tutte le  barriere che aveva costruito per proteggersi.
"Dimmi che cazzo succede" diedi un calcio ad una sedia e continuai a urlare
"Che cazzo ti fa quel figlio di puttana? COSA??"
"CRISTO, ALISSA..PARLAAA..!"
Il suo viso si riempì di lacrime, e il suo sguardo era così pieno di odio che mi sembro' di avere di fronte un altra persona.

"Ti mette le mani addosso?"
"No!"
"Ha provato a toccarti, come faccio io?"
"Smettila! in fondo non siete tanto diversi. Mi fate schifo entrambi"
Ignorai le sue parole,  cercando di non perdere la calma

"Lo fa contro la tua volontà?"

"Cazzo, sai cosa faccio io tutte le sere da due anni? Eeh??
Evito mio fratello, mio fratello cazzo. Torna a casa ubriaco ed io devo subirne le conseguenze, sono stanca di lui, di te, di tutti, andate a fanculo"
"Alissa!" In quel momento era la mia di voce ad essere un sussuro poco udibile.

"Zitto! Sta zitto.. dovrei essere stata io a morire cazzo!"
Scaravento un'altra sedia a terra per quel dolore che aveva tra il petto, che quasi non la faceva respirare,   e divenne un fiume di lacrime, che scendevano sul suo viso nella più totale della disperazione.

Ed io a quel punto incapace di stare lì a guardarla, misi da parte ogni mio cazzo di problema, ogni mia corazza.
E afferrai le sue spalle, circondando il suo petto con le mie braccia, fino a stringerla a me.

"Ti prego Al, calmati. Adesso ci sono io qua con te"

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