Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Ho bisogno che tu Rimani!♡

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By Bersagliera92


Dopo lunghe ore, e sopportando la sua snervante presenza, finalmente eravamo arrivati alla fine di quella stesura. Anche se il cretino in questione, Non aveva nessuna intenzione di scrivere l'ultima frase che io gli avevo volontariamente suggerito.

"Chriss scrivi, e falla finita!"
"Non ci penso proprio , vuoi per caso che mio padre ci sputi in faccia di fronte alle tue frasi insensate? "
"Insensate? Lui l'ha tradita, non può perdonarlo in quel modo, scrivi e basta"
"No! Devo trovare una frase d'effetto , qualcosa di straodinario, qualcosa che la faccia cedere, al punto da perdonarlo"
Il suo tono al quando teatrale, mi diede l'impulso di colpirlo ripetutamente sul braccio, anche se trattenni a stento un sorriso, di fronte alle sue mosse da cretino.
"Ma falla finita, gli uomini come te mi fanno letteralmente schifo"
"Schifo? Ma davvero?"
"Certo, sei solo un maschilista del cazzo, che crede di ottenere sempre ciò che vuole. Ma vedi, ogni tanto bisogna prendersi le responsabilità delle proprie azioni"
Non sapevo più se le mie parole si stessero riferendo a quel dannato libro, o al nostro rapporto. Ma in quel momento lui fissò i miei occhi in modo strano, e subito dopo si avvicinò maggiormente.
"Io lo faccio sempre Piccola, ormai dovresti saperlo. Ma questo non vuol dire che non ottengo ciò che voglio, soprattutto se sò chi ho di fronte"
Le sue labbra si fermarono ad un centimetro, o poco più dalle mie, al punto che sentii il suo respiro sfiorarle.
"Chriss" sussurrai appena.
"Mmh?" 
Quella vicinanza iniziava a farmi mancare l'aria , così lo spinsi.
"Levati, e pensa a scrivere"
"Chi ha detto che potevi toccarmi?" Continuò quel suo gioco del cavolo, che mi irritava e nello stesso tempo mi piaceva.
"Stai scherzando?"
"Ovviamente, ma questo non vuol dire che non me la pagherai Milton"
"Smettila di dire quella frase"

Gli dedicai il mio bel dito medio, e in modo frettoloso scesi dal letto.
Ma lui si alzò di scatto, afferrandomi dai fianchi per poi ribaltarmi sul materasso.
"Chriss!"
"Chi la fa, l'aspetti Milton"
"Levati di dosso"

Sapevo bene che non me l'avrebbe concesso, così usando tutta la mia forza cercai di capovolgere le posizioni, ma ottenni solo un gran casino.

Le sue gambe mi avevano ben incastrato, e le sue mani tenevano ben saldi i miei polsi dietro la schiena, mentre ogni singolo centimetro del mio corpo era incollato al suo.

"Christian?" Cercai di essere seria, ma un sorriso sfuggì dalle mie labbra.
"Che vuoi?" Mi sfidò con il suo sguardo scuro.
"Allontanarti dalla mia vita non significava questo, se non sbaglio"
"Sei tu, sei sempre tu Milton che mi vieni addosso, non dimenticarlo"
Allentò la presa sui miei polsi, assumendo un espressione da cretino sul suo viso, ed io feci aderire il palmo della mia mano in modo scherzoso sulla sua giancia.

"STRONZO!"
"Non provocarmi!"
"E una minaccia?"
"Un avvertimento, sai bene che nessuno può mettermi le mani addosso"
"E quindi?" A quel punto fui io a sfidare lui, solo per il semplice gusto di farlo.

"E la seconda volta che mi prendi a schiaffi, Milton."
"Falla finita, stavo scherzando"
"Io no! Se vuoi toccarmi devi mirare più in basso"

Ignorai ogni sua provocazione, e scesi da quel letto afferrando il mio cellulare che non smetteva di squillare.

"Pronto"
Risposi completamente distratta, dato che i miei occhi erano puntati sul suo corpo, steso sul mio letto, in una posizione al quanto strafottente, e in piu che mi permetteva di ammirare il suo basso ventre scoperto, a causa della sua t-schirt che si era alzata, mostrandomi tutta la sua bellezza.

"Aly, come stai?"
Sbarrai i miei occhi al suono della sua voce.
"Papà?"
"Si piccola, sono io. Come stai? E da un bel Po che non ci sentiamo"
"Io sto bene, ma che ore sono?"
"Stavi dormendo?"

I miei occhi ritornarono su Chriss, che mi guardava in modo interrogativo.

"No,stavo lavorando, ma è successo qualcosa?"
"No piccola, avevo solo voglia di sentire la mia bambina"
"Papà sono le 2:30 di notte, dimmi che diavolo sta succedendo"
Lo sentii sospirare, al quanto preoccupato, e quello fece agitare anche me, dato che mi spostai verso la finestra nell'ansia piu totale.

"Kevin è stato arrestato"
"Che cosa?" Quasi urlai.
"Mi dispiace piccola, so che è tutto così sbagliato, ma lui è mio figlio ed io non potevo non tirarlo fuori da li"
"Hai pagato la sua cauzione?"
"Non avevo scelta"

Le parole sembrarono morirmi in gola, sentivo tutti i miei muscoli paralizzarsi, e il respiro affannare.

"So bene cosa stai provando in questo momento, ma dovevo dargli una possibilità. Cerca di star tranquilla."
"Mmh" quelle furono le uniche parole che riuscii a dire, perché non immaginava minimamente come potessi sentirmi.
"Sei con jessica?"
"No, con suo fratello" risposi fredda, e distaccata.

Sentii il cuore battere così veloce che mi sembrò che uscisse dal petto, le vene sul mio collo pulsavano all impazzata, e le mie gambe non sembravano più reggere il mio peso.
Dato che dopo qualche secondo, il mio cellulare andò a finire a terra, insieme al mio corpo.

Se era un incubo, avrei assolutamente voluto svegliarmi!

Chriss
Non potevo far altro che guardare in modo interrogativo, ciò che stava succedendo sotto i miei occhi.
Alissa sembrava essere diventata un'altra persona, continuava ad alzare e abbassare le sue spalle in modo al quanto lento e scordinato, così preoccupato la raggiunsi.

Ma d'un tratto, lei perse l'equilibrio e me la ritrovai tra le braccia, mentre il suo cellulare andò a finire a terra
Porca puttana.

"Alissa, che cazzo succede?"
Mi allarmai, ma lei non accenno' a rispondermi, anche perché iniziò a contorcersi, e a respirare in modo strano
"Cristo!"

Ciò che stava succedendo sotto i miei occhi, stava facendo andare in palla il mio cervello, o almeno quel poco che né era rimasto.
Ma non potevo distrarmi in quel modo, non sé la persona che avevo tra le braccia, non mi mostrava i suoi bellissimi occhi verdi, dannazione.

Cazzo, non sapevo che fare. Ma di certo non avrei potuto lasciarla in quello stato.

Così presi le sue mani nelle mie

"Guardami Aly..GUARDAMI" urlai, afferrando il suo viso tra le dita in una presa abbastanza forte.

Ma fortunatamente, i suoi occhi incontrarono i miei, ed io mi rilassai.

"Hey, Respira, Cazzo respira"
Ma non sembrava darmi ascolto, dato che fece per chiudere di nuovo i suoi occhioni.

"Hey..hey.! Al, guardami, e respira Cristo santo, respira piano"

Sperai davvero che quel mio modo di fare, funzionasse. Perché non sapevo piu che fare, mi bastava avere quel verde incastrato nel mio scuro, tutto il resto poteva andare a fanculo.

Accarezzai i suoi capelli, e la strinsi al Mio petto.
"Sta' tranquilla, ci sono Io"

Sollevai le sue gambe tra le mie braccia, e la distesi sul letto, prima di raggiungerla, azzerando ogni pensiero avesse potuto attraversare il mio cervello.

E dopo minuti che mi sembrarono durare una vita, lei si calmo' e il suo respiro si fece regolare.

"È tutto a posto Al!"
Una lacrima scese lenta sul suo viso, ed io mi sentii completamente insignificante di fronte ad una cosa del genere. Vederla in quello stato, e soprattutto vedere i suoi occhi rossi e pieni di lacrime, mi facevano andare in bestia.
Ma dovevo controllare ogni mio atteggiamento, non potevo peggiorare la situazione.

Così passai il mio pollice sul suo viso, bloccando quelle lacrime, contro la mia pelle.
"Hey, non piangere, ti prego Al"

Ma lei nel modo più inaspettato possibile, avvolse le sue braccia al mio collo, e nascose la tua testa contro la mia clavicola.

Quel momento duro' un tempo indefinito, ma un tempo il quale io avrei voluto non finisse mai, mi erano cosi mancate le sue braccia, il suo profumo dei capelli, così dolce.

"Chriss mi dispiace non avrei voluto che capitasse davanti a te"
"Sssch.. Aly non dire stronzate"
"Non volevo vedessi ancora questa parte di me"
"Sta zitta!"

Lei annuii ed io la strinsi ancor di più finché non sentii il suo respiro scontrarsi sul mio petto, e allora mi resi conto che si era addormentata, ed io sarei rimasto lì accanto a lei.

Guardarla dormire, in tutta la sua bellezza, e ancorata al mio cazzo di corpo mi gratificava immensamente.

Ma non appena il mio cellulare prese a squillare, lo portai subito al mio orecchio per paura di svegliarla.
"Pronto!"
"Bro dove cazzo sei?"
"Jack.." ringhiai tra i denti
"Dimmi che non stai facendo qualche cazzata, o ti vengo a prendere a pugni"
"Ti fai i cazzi tuoi per una fottuta volta?" Sussurrai terribilmente innervosito.
"Voglio sapere dove cazzo sei alle tre di notte"
"Non ti riguarda"
"Chriss porca puttana, se sei alla riversa o in qualsiasi altro posto del cazz.." bloccai all'istante la sua insensata preoccupazione.
"Sono con Alissa, la smetti di rompermi le palle?"
"Che cazzo ci fai con lei?"

Ma senza piu dargli nemmeno un minimo di spiegazione, misi fine a quella conversazione al quanto insensata, doveva smetterla di starmi con il fiato sul collo, non ero uno stupido ragazzino, e non avevo nessuna intenzione di drogarmi o far qualsiasi altra cosa quella sera, che non riguardasse stare disteso lì al suo fianco.

**
Qualcosa si muoveva contro il mio petto, ma io ero troppo stanco per fa si che i miei occhi si aprissero.
"Kevin Nooo" al suono delle sue urla, spalancai i miei occhi, e la ritrovai a contorcersi nel sonno.

"Svegliati Alissa.. Svegliati cazzo"
Lei apri i suoi bellissimi occhi ancora ansimando per lo spavento.

"Chriss?" disse con tono spezzato.
"Hey"
Accompagnai una sua ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Rilassati, era solo un brutto sogno"

Non aggiunsi più nulla, non avevo di certo la delicatezza innata, quindi preferiii stare zitto invece di sparare cazzate, e a lei sembrò andargli bene.

Mi alzai dal letto e gli andai a prendere un bicchiere d'acqua, ma non appena tornai, e vidi il suo viso percorso da lacrime interrotte, bhe in quel momento fui preso dalla rabbia, non riuscivo a vederla in quello stato, così mi precipitai sul letto.

"Aly?"
I suoi occhi completamente bagnati, fissarono i miei ben decisi.
" Tieni" gli porsi il bicchiere d'acqua, il quale mandò giù in un sorso.
Ma quello non bastò a trattenere, quella rabbia che aveva invaso il mio.corpo, stavo combattendo contro qualcosa più grande di me.

"Mi dispiace, forse non è il momento, e sicuramente non ho la delicatezza necessaria, Ma io devo assolutamente sapere che cazzo ti succede"

Alissa
Rimasi lì pietrificata davanti alle sue parole, non sapevo che dirgli perché non avrei mai pensato di rivelargli la verità.
"Alissa dimmelo" ringhio tra i denti, al limite della sopportazione, ma io non avrei ceduto.

Avevo notato il suo grande sforzo nel trattenersi, aveva contratto la mascella, e cercato di essere il più carino possibile nei miei confronti, ma ovviamente il suo carattere aveva superato di gran lunga ogni suo tentativo.

Non poteva pretendere così tanto da me, e in quel momento maledissi quel tempismo del cazzo.
Da quando ero arrivata in quella città  erano state poche le volte in cui erano tornati quei incubi, ma la fortuna voleva che ogni volta ci fosse lui al mio fianco, ad assistere a tutta quella merda. Alla parte di me che cercavo piu di tutte di tenere nascosta.

"Christian mi dispiace, non posso"
"Cazzo! Che significa che non puoi?" Impreco' tirando un pugno contro il materasso.
"Al dimmi che succede"
"No Chriss!"
"Guardami!" Mi ordinò con voce abbastanza seria, ed io sollevai lo sguardo nel suo.
"Sono io, cazzo sono sempre io. Devi fidarti di me Al, voglio solo cercare di capire che diavolo ti succede"
"No! Non posso dirtelo"
Di fronte alle mie parole, si alzò furioso, sbattendo violentemente la porta del bagno alle sue spalle.

Non potevo raccontare tutta quella merda che avevo passato a nessun'altro che non fosse la mia amica Samantha.
Non sarei riuscita ad aprirmi così tanto, per altro non con lui, il quale non sapevo nemmeno in che situazione eravamo, e se il giorno dopo ci saremo sputati addosso di nuovo ogni cosa, per poi tornare ancora una volta al punto di partenza.

La mia mente, iniziò ad invadersi da quei maledetti pensieri, cosi mi alzai anch'io per non pensarci, anche se sapevo bene di non avere nessuna via di fuga.

Legai i miei capelli in uno chignon improvvisato, e sentii la porta del bagno aprirsi. Ma tentai in tutti i modi di evitarlo, per quello che mi diressi verso la finestra.

"Non riesco ad aiutarti se tu non ti fidi di me" le sue parole, furono seguite dalle sue braccia che mi strinsero a se, da dietro le mie spalle. Ed io chiusi i miei occhi di fronte a quella piacevole  sensazione.

"Al?"
"Non devi aiutarmi, non né ho bisogno"
"Cazzo! stavi morendo di paura due minuti fa, urlando il nome di tuo fratello, e mi dici che non ti serve il mio aiuto?" Sbraito', voltandomi contro il suo viso.
"Ti stai zitto, vuoi che ci cacciano dall'istituto?"
"Non mene fotte un cazzo!" Esclamò convinto.
"Chriss per favore"
"E impossibile, cristo.
Tra di noi finisce sempre in questo modo, ed io non né posso piu"
Ebbi la sensazione come se il cuore si fosse fermato, e un brivido di freddo attraversasse il mio corpo.
"Meglio se me ne vado" si staccò dal mio corpo, e in modo agile arrivò subito vicino alla porta. Ma non appena vidi la sua mano sul pomello, ebbi una reazione del tutto istintiva.

"Fermati!" Urlai senza saperne il motivo, e lui si voltò con un'espressione diversa,forse delusa, è terribilmente accigliata.
"Che vuoi?"
"Resta con me, questa notte" quelle parole uscirono fuori dalla mia bocca così all'improvviso, da non poterle trattenere.
"Perché dovrei farlo?" Sentii il suo tono di voce spezzato, quasi come se fossimo tornati alla nostra solita indifferenza, e dopo quello che era successo, io non potevo assolutamente permetterlo.
"Perché ho bisogno di te, ti prego rimani con me solo questa notte, ed io ti prometto che giocheremo alle dieci domande, ci stai?"
Avevo sempre odiato quel gioco, perché non mi era mai piaciuto parlare dei miei problemi, soprattutto se sapevo bene su quale argomento fossero rivolte , ma io volevo passare la notte tra le sua braccia più di qualsiasi altra cosa al mondo, e a quel punto sarei scesa anche a compromessi.

E poi se accettava avrei potuto sapere di piu sulla sua vita anch'io.
"Giochi sporco in questo modo, lo sai?" Disse, poggiando la spalla contro il muro, e incrociando le braccia al petto.

"Prendere o lasciare, River"
Lo vidi in difficoltà, e mi venne in mente l'ultima volta alla quale gli avevo fatto una damanda sul suo passato, e bhe eravamo uguali anche in quello.
Molto probabilmente odiava il fatto che gli avrei rivolto qualsiasi tipo di domanda, dato che si sarebbe ritrovato costretto a rispondere.
"Voglio contrattare!"
"Cioe?" Ebbi quasi paura di cio che avrebbe potuto dirmi, e il mio battito iniziò ad accellerare
"Mi devi un bacio"
"Cosaaa???..sei per caso impazzito?" Sbarrai i miei occhi dallo stupore.

"Scherzavo, Milton. Anche se in quel modo mi aiuteresti a rilassarmi"
Si stava prendendo gioco di me, era evidente.
"Per rilassarti dovresti chiamare una delle tue bionde, oppure la rossa che ultimamente viene spesso nel tuo ufficio"
"Ma siamo in piena notte, chiusi in una piccola stanza, io e te ed un letto, quindi Milton?"
"Vaffanculo!" Alzai il mio dito medio nella sua direzione, e mi allontanai ancora una volta il piu possibile dal suo corpo.

"Va bene cazzo! Facciamo cinque domande, e naturalmente inizio io" "Chris chi è che gioca sporco sentiamo?"
"Prendere o lasciare Milton"
Imito' il mio tono di voce ed io annuii sbuffando.

Chriss
Lanciai tutti i miei vestiti su una sedia e mi sdraiai sul suo letto, portando le mani dietro la testa.
"Chriss?" Alzai il capo, al suono della sua voce, e la ritrovai poggiata allo stipite della porta, a braccia conserte, mentre fissava il mio corpo
"Che c'è?"
"Ti pare il modo si Stare sul mio letto? Vestiti!"
Sorrisi di fronte al suo imbarazzo, che continuava ad avere nonostante quello che avevamo condiviso.

"Hai finito di prendermi per il culo?" Cercai di bloccare subito la mia risata.
"Dai vieni qua, ti ricordo che hai visto oltre i miei boxer" indicai il mio basso ventre, prima di  colpire il materasso con la mano,  e lei come suo solito alzò gli occhi al cielo.

"Non avrai mica paura di saltarmi addosso, Milton?"
"La smetti di chiamarmi per cognome? E puoi dormire sogni tranquilli, perché quello non accadrà MAI"
"Certo, ora i tuoi gusti sono nettamente peggiorati"
"Mi dici perché ti sta così antipatico quel ragazzo?"
"Vedo che hai capito subito a chi mi riferivo"
"Rispondi alla domanda, e non fare lo stronzo"
"Tu prima, siediti qua"

Pochi secondi dopo, acconsentì alla mia richiesta, incrociando le braccia al petto, e accigliando ogni espressione sul suo viso, si venne a sedere su quel dannato letto.

"Allora?"
Spostai la gamba, in modo al quanto spavaldo, e lei sbuffando fece aderire la sua schiena in modo brusco su quel cuscino.

"Sei uno stronzo!"
"Lo so, che non te ne importa un cazzo di quello là"
"Si chiama Mike, è ti sbagli"
"Si chiama Mike" imitai il suo tono di voce solo per il gusto di prenderla in giro, e lei fece aderire un pugno contro il mio stomaco.

Sobbalzai per la sorpresa.
"Aahy!" Scoppiai a ridere subito dopo.
"Ti stai divertendo vedo!"
Spostai i miei occhi nei suoi, e subito dopo la tirai giu, contro quel materasso.

"Sei insopportabile!"
Mi voltai, e per alcuni secondi non feci altro che guardare la forma, il colore e l'intensità di quello sguardo, che mi provocava qualcosa al.centro dello stomaco, e faceva aumentare il mio battito.
Non sapevo definirlo, ma era qualcosa che iniziava a piacermi.

"Dio, Chriss!" Puntò i suoi.occhi al soffitto, privandomi di tutte quelle sensazioni, come se fosse in difficoltà.
"Al, guardami!"
"No!"
"Al?" Portai le mie mani sulla sua guancia, e lentamente voltò la testa nella mia direzione. Non cera più nessuno spazio a dividerci, sentivo il suo respiro sfiorare le mie labbra, le stesse che stavo facendo fatica a trattenere, dato che stavano bramando le sue.

"I tuoi occhi sono la cosa piu bella che ho visto, in questa cazzo di vita" dissi quelle parole quasi senza rendermene conto.
"Chriss!" Sussurró  in difficoltà
"Smettila per favore!"
"Non abbassare lo sguardo! Con me non devi farlo mai, Al."
"Ti piace mettermi in difficoltà?"
"Mi piace il modo in cui mi guardi, che è diverso!"
"Perché come ti guardo?"
"Come non mi ha mai guardato nessuno!"

Sfiorai le sue labbra con il mio pollice, cosi lentamente da disegnare ogni sua forma.
Iniziavo ad avere difficoltà anche nel respirare, il suo profumo mi stava annebbiando ogni ragione, e le mie labbra erano attratte dalle sue come una fottuta calamita.

Ma pochi secondi dopo lei mi diede le spalle, ed io imprecai mentalmente.

"Perché fai la stonza?"
"Quello è un titolo che spetta a te!"
"Mi inviti nel tuo letto, mi provochi e poi mi neghi un bacio ma poggi il culo sul mio cazzo. Chi è lo stronzo qua?"
Si voltò giusto quel poco che gli permise di tirarmi un pugno sul ventre.
"Ahia!"
"Non parlare cosi Chriss, come devo dirtelo?"
"Perché non dovrei?"
"Vaffanculo!" Si voltò di nuovo, ma quella volta si spostò così lontano dal mio corpo, che iniziai ad innervosirmi.

Minuti che sembravano ore, nel quale avevo cercato di non dar retta al mio istinto e toccarla. Ma lei non aveva fatto altro che girarsi ogni secondo, e mandare a fanculo ogni mio buon proposito.

"La potresti smettere di muoverti in continuazione?" Era esattamente all'estremità del letto, come ad evitare ogni contatto.
"Sta zitto..non riesco a dormire"
Mi avvicinai molto silenziosamente.
"Troppo ammaliata dal mio fascino Milton?"
Si voltò e mi spinse per il petto contro il materasso.
"Non ti fare strane idee cretino.
...Ma quando cazzo di profumo ti metti??"
La guardai interdetto, per poi afferrarla con il mio braccio dal collo, e la strattonai sul mio petto.
"Aahia! Non ci provare piu, ma sei scemo??"
"Ammetti che ti piace il mio profumo"
"Ritiro quello che ho detto, puoi andare a dormire a casa tua"
Sorrisi,  e la vidi innervosirsi, tra di noi finiva sempre in quel modo,  e in fondo iniziava a piacermi.

"Smettila di ridere o ti sbatto fuori"
Trattenni la risata, ma d'un tratto le scoppiai a ridere in faccia come un cretino, finché non sentii un cuscino aderire violentemente sul mio viso.

E senza avere nemmeno un minuto di esitazione, la spostai sotto al mio corpo, trattenendo i suoi polsi tra le mie mani.
"Chiedimi scusa"
"No! Scordatelo Idiota"
"Io credo che lo farai"
"Lasciami, mi fai male"
"Non dire stronzate, e chiedimi umilmente scusa"
"Non ci sperare"
"Scommettiamo?"
"Non desidero altro"
"Bene Milton, ritieniti già spacciata"
"Sogna finché puoi River"

**
Mi svegliai per colpa di un brontolio nel mio stomaco, apri i miei occhi e mi resi conto di essere ancora nel letto di Alissa.
La guardai attentamente, aveva la testa sulla mia spalla, e la sua piccola mano poggiata sul mio petto.
Gli spostai i capelli dal viso e rimasi ammaliato di fronte alla sua bellezza, anche quando dormiva riusciva ad esserlo.
Gli accarezzai la guancia, per poi scendere fino alla sua spalla.
Non avevo mai toccato una pelle così liscia e morbida come la sua.

Percorsi con le dita anche la sua schiena, scoperta a causa delle lenzuola ormai quasi ai nostri piedi.
"Mmh" un suo lamento mi fece riportare di scatto gli occhi sul suo viso.
Ma per fortuna ancora dormiva ed io potevo approfittare della situazione.

Mi rilassai su quel cuscino,e continui a fissarla mentre le sue labbra esposte troppo vicino al mio viso mi fecero venire una gran voglia di farle mie.
Cazzo, dovevo trattenermi.

Più mi perdevo a fissarla più mi sentivo morire dentro.
Non era possibile che mi fosse entrata dentro in quel modo, non l'avrei mai accettato.
Io dovevo stare da solo,  non avrei voluto mai e dico mai nessun tipo di relazione, odiavo legarmi alle persone e dovevo evitarlo.
Non era mai successo che mi fossi impappinato cosi per una ragazza, io di solito le usavo e basta ed era così che doveva funzionare.

Per quello che mi alzai dal letto, e mi allontanai dal suo corpo, andando a farmi una doccia che mi togliesse di dosso tutte quelle sensazioni.

Alissa
Mi svegliai ed ebbi un fremito di felicità nel quale rotolai dall' altra parte del letto.
Un profumo dolce è così inebriante mi entrò nelle narici, e non appena capii a chi appartenesse, sprofondai la faccia su quel cuscino.

"Vuoi morire soffocata?"
Mi alzai di scatto, e voltandomi trovai una bellezza mozzafiato venirmi incontro, con addosso dei pantaloncini neri e una t-shirt grigia abbastanza aderente.
Salì sul letto con le ginocchia, ed io cominciai ad avere paura della sua vicinanza, ma lui gattono' verso me riducendo le distanze, avvicinò il suo viso al mio e ormai era troppo tardi per tirarsi indietro, sapevo bene che  mi sarei persa tra le sue labbra, ma d'un tratto lui le deviò e le posizionò delicatamente sulle mie guance.

I miei occhi si sbarrarono per la sorpresa, e nel mio cuore sentii una piccola fitta di delusione, in fondo avrei preferito assaporare quelle stupende labbra.
"Buongiorno Principessa"
Ritornai con i piedi sulla terra e non appena guardai quel suo viso così perfetto, notai quel fottuto sorriso beffardo.
A quel punto il mio cervello accese una lampadina e gli tirai uno schiaffo, che lui evito', afferrando il mio polso a mezz'aria.
"1 a 0 per me Principessa"
"Sei uno Stronzo non smetterò mai di dirtelo"
Aveva fatto tutto quel giochetto solo per quella fottuta scommessa della sera prima, che grandissimo stronzo.

La rabbia prese possesso del mio corpo, tanto che lo spinsi dall'altro lato, facendolo cadere sul materasso.
"Ti ho portato la colazione, fai poco l'aggressiva Princip..
"Non chiamarmi in quel modo chiaro??"
Cercai di rubare il sacchetto della colazione tra le sue mani, ma lui la sollevò con uno stupido sorriso stampato.
"Dammelo!"
"Mmh..che invito" disse malizioso
"Christian..muoviti!"
"Non credo lo meriti, perciò dammi un buon motivo"
"Perché ti ho permesso di dormire nel mio splendido letto, perché mi hai rovinato gia la mattinata e anche perché ti sei preso gioco di me due minuti fa? Può bastare credo"
"No..non credo Principessa. Prima di tutto perché il mio letto è molto meglio del tuo"
Sbuffai alzando gli occhi al cielo
"Vaffanculo allora!"
Mi alzai dal letto ma d'un tratto ebbi un brontolio allo stomaco, cosi mi fiondai sul suo corpo e cercai di strappargli il sacchetto.
Lottammo come due cretini finché lui si arrese.
"Tieni mangia altrimenti diventi troppo insopportabile"
Afferrai in malo modo quel sacchetto e non appena vidi un croissant al cioccolato saltai dalla gioia ma le sue mani mi trattennero i fianchi
"Se fossi in te, non mi muoverei più di tanto"
Lo guardai corrugando la fronte ma.non appena sentii qualcosa sotto il mio basso ventre capii a cosa si riferisse.
Senza accorgemene ero salita a cavalcioni sul suo corpo che aveva reagito troppo in fretta.

"Fai schifo!"
Mi alzai addentando la mia colazione, ma lui mi superò dandomi una pacca sul sedere

"Hai dieci minuti di tempo per prepararti"

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