Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Senza controllo

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By Bersagliera92


*Un soffitto bianco, era tutto quello che i miei occhi per l'intera notte avevano guardato.

Quello che era successo, il suo atteggiamento, e quel fottuto bacio lì davanti a tutti, non mi avevano fatto chiudere occhio.
Ero dannatamente arrabbiata, con lui, e soprattutto con me stessa per avergli permesso ancora una volta di far ciò che voleva, di giocare con i miei sentimenti, era solo uno stronzo che aveva voluto vincere su Mike, e marchiare un territorio che non era il suo.
Mi faceva schifo!

D'un tratto venni distratta, da qualcuno che bussava incessantemente contro la mia porta, quasi come a volerla buttare giu. E di mala voglia, dovetti alzarmi dal mio letto.
Ma non appena aprii quella dannata porta, venni travolta da una Jessica parecchio incazzata.

"Ora mi dici cosa cazzo è successo?"
"Jessica che vuoi? Stavo dormendo!" Sbuffai
"Non me ne fotte un cazzo,dimmi che succede con mio fratello. E lo voglio sapere ADESSO!" incrociò le sue braccia, ed io mi sentii in trappola sotto il suo sguardo.

"Niente che doveva succedere?" Andai verso il mio armadio senza un vero motivo, ma solo per distogliere il suo sguardo fisso su me.
"Ti ha baciato Aly, non prendermi in giro"
Rimasi lì senza riuscire a dire una parola.
"Alissa se non me lo dici tu, l'ho farà lui"
"Jessica cavolo,che vuoi che ti dica?"
"Non trattarmi da idiota, da quanto gli ho detto in quale cazzo di stanza eri, non sei più la stessa, vuoi dirmi che cavolo è successo?"
Certo che non potevo dirglielo, e la cosa mi stava uccidendo, perché avevo un'assoluto bisogno di parlare con qualcuno, ma quella persona non poteva essere lei, non sua sorella.

"Sei stata tu? Gran amica di merda che sei."
"Non cambiare discorso, mi ha costretto"
"E tu hai costretto lui, dato che volevi uscire con Micheal"

Dannazione, non potevo dirgli davvero ciò che era successo, non ci sarei riuscita, perché mi sarei sentita una merda davanti ai suoi occhi, e soprattutto non avrei rischiato di fargli odiare suo fratello. Lei non lo meritava.
Ma non avendo via di scampo, mentii, o almeno in parte.

"Ci siamo baciati, piu di una volta. Ma sai bene com'è fatto tuo fratello, ed io sono stata una stupida a credere alle sue parole"
"Ti piace mio fratello?? Lo sapevo cazzo."
Incrociò le sue braccia al petto.
"Ma se non fate altro che litigare? Come cavolo è possibile una cosa del genere?"
"Infatti non mi piace, è stato solo un momento"

Poggio' le sue mani sulle mie spalle
"Chriss è uno stronzo, e credo che tu meriti molto meglio, ma se lui ti piace, non sarò di certo io a impedirvi di stare insieme"
"Jess noi non staremo insieme, come hai detto tu lui è uno stronzo. Ed io non voglio una persona come lui al mio fianco"
Mi divincolai, dalla sua presa.

"Cazzo, gli avevo detto di starti lontano, e lui fa sempre di testa sua. Ma so che in parte e anche colpa mia, ho fatto di tutto per farvi restare da soli perché speravo che prima o poi avresti smesso di odiarlo"
"Chiudiamo qui il discorso va bene?"
"Al!" Esclamò infastidita dal mio modo di voler finire il prima possibile quella conversazione.

"Mio fratello è un tipo particolare, difficile e molto impegnativo, oltre ad essere un vero rompipalle, ma in fondo quella è sola una parte di lui, il meglio non è capace di mostrarlo a nessuno"
"Senti jess.."
"No lasciami finire. Voglio che tu sappia quanto sono stata male, mentre lui non c'era. Ho vissuto la mia vita sempre al suo fianco, non facevo un passo senza di lui, ecco perché abbiamo questo legame, che alcuni definiscono possessivo. E quanto è finito in carcere, io non ero più capace di vivere.
Perciò non sono qui a convincerti ad entrare in qualcosa più grande di te, nessuna lo farebbe. Ma voglio solo farti capire che lui non è solo quello che mostra, e che io non voglio perdere nessuno dei due."

Mi avvicinai maggiormente al suo corpo, deglutendo a fatica di fronte alle sue parole al quanto forti
"Non mi perderai jess. Ma togliti dalla testa ogni fantasia, io non sono la ragazza adatta a lui, e non perché Chriss sia un ragazzo difficile o come diavolo lo vuoi definire tu, ma perché abbiamo due teste completamente diverse, e quindi tra di noi non ci sarà mai niente, va bene?"
Lei annuì, ed io mi allontanai.
Avevo sparato la cazzata più grande di tutta la mia vita.

"Ora dove vai?"
"Lontana dalle tue infinte domande" cercai di deviare l'argomento.
"Dai Aly"
"Il tuo polipo innamorato non ti sta aspettando?" la presi in giro.
"E tu scommetto che vai in ufficio, non vuoi per caso ricadere nelle labbra di mio fratello?"
Mi voltai furiosa
"Prima cosa e stato lui a baciare me, e seconda non succederà mai più, mettetelo in testa una volta per tutte."
"Dai saresti una cognata perfetta!"
"Jessica!"
"Va bene, vado da chi non mi sbraita contro".

E non appena chiuse la porta della mia camera dietro le sue spalle, sprofondai sul letto.
Mille pensieri invasero il mio cervello, e mi resi conto che in fondo non sapevo assolutamente niente della vita di quel ragazzo.
Difficile, impegnativo e rompipalle non bastavano per definirlo, e su una cosa ero d'accordo con sua sorella, lui era molto altro.

Ma quelle parole non smettevano di tormentarmi, era stato in carcere, e chissa cos'altro ancora, poteva aver fatto qualsiasi cosa, eppure nonostante tutto non riuscivo a giudicarlo, e allontanarlo definitivamente dalla mia testa.

La reazione al quanto positiva che aveva avuto jessica di fronte a tutta quella situazione che si era creata, mi aveva stupita così tanto che abbandonai i pensieri sulla vita di suo fratello.
Non poteva davvero essere così contraddittoria, prima ci allontanava e poi ci costringeva a dormire insieme, voleva il meglio per me, ma sperava in qualcosa tra me e suo fratello.

Mmh!
Mi alzai da quel letto esasperata da quella bionda, e con l'unico obbiettivo di scagliarmi contro quel cretino, che mi aveva messo nella condizione di mentire ad una delle poche amiche che mi erano rimasta, per un suo comportamento del cazzo.

E presa da tutto quello, feci su e giù nella mia rubrica non so per quante volte, finché non mi decisi a inviargli un messaggio
"Ciao Chris, dovrei consegnarti la mia stesura. Sei in ufficio?"
Tirai un sospiro di sollievo e continuai a prepararmi, indossando la prima cosa che i miei occhi trovarono.
E mettendo quantità industriali di mascara sulle mie ciglia.
Ma non appena sentii un bip, corsi verso il letto afferrando il mio cellulare
"Si sono in ufficio.
Qualcuno deve pur lavorare🙄"
Che stronzo, che voleva insinuare con quella frase del cazzo?
"Credo che il numero di persone che lavora davvero lì dentro, sia molto ridotto😉"
Inviai quel messaggio con un sorriso sulle labbra, ma la sua risposta non tardo' ad arrivare
"Lo credo anch'io. Molte persone da egoiste quali sono, rinunciano!"
Sentii un calore salire lungo il mio corpo fino ad arrivare al cervello, cosa pensava di ottenere con quel atteggiamento del cavolo.
"Se hai qualcosa da dirmi, preferirei me lo dicessi in faccia. E comunque DOBBIAMO parlare di tua sorella"

"Hai dieci minuti di tempo, dopo ho da fare. 😚"

"🖕"

Buttai il mio cellulare nella borsa ed uscii come una furia da quella stanza.
Se voleva la guerra allora l'avrebbe avuta.

Ma entrare dopo tre giorni in quell'immensa casa editrice mi fece sentire una vera idiota, avevo quasi rinunciato a tutto quello per il mio orgoglio del cavolo.

"Buongiorno Aly!"
"Mike" esclamai felice di vederlo, e imbarazzata per il modo in cui ero scappata via dalla sua macchina, non appena mi aveva accompagnata a casa la sera prima.

Avrei dovuto dargli un minino di spiegazione, ma ancora una volta avevo pensato solo a me stessa, e fuggire mi era sembrata la scelta migliore.

"Sei tornata in ufficio?"
"No, devo incontrare Chriss per una questione di lavoro"
"Bene, ti accompagno"

Continuai ad avvicinarmi sempre di più al suo ufficio, mentre lui non smetteva di stare al mio fianco, come a non volermi lasciare da sola.
E anche se lo conoscevo da troppo poco per definirlo un mio amico, era decisamente la persona che più di tutte si avvicinava ad essere tale.

E mettendo per un cavolo di secondo Chriss e i suoi occhi scuri da parte, afferrai il suo braccio.
"Hey, che succede?"
"Mi voglio scusare per ieri sera Mike, sono stata una stronza a lasciarti in quel modo, mi dispiace!"
"Non devi scusarti piccola, in quel giardino c'ero anch'io, e so quello che è successo"
La sua mano accarezzò dolcemente la mia guancia, ed io abbassai lo sguardo imbarazzata.
"Quanto vorrai, sai che con me puoi parlare"

Chris
Ero completamente immerso a scrivere con mia sorella, che continuava a riempirmi di messaggi, e accusarmi di qualcosa che non riuscivo ancora a capire.
Ma non appena notai la porta aprirsi, alzai lo sguardo, e un Mike sorridente entrò affiancato da una bellezza sconvolgente.

Alissa si diresse verso di me ed io non riuscii di fare a meno di ammirarla.

Indossava un jeans con qualche strappo sulle gambe, abbastanza stretto da mettere in mostra i suoi fianchi, un top colorato abbastanza scollato da lasciare ben poco allimmaginazione, e una giacca blu scuro che insiene alle sue converse mi fece sorridere.
Non avrebbe mai indossato dei tacchi e questo era da Alissa.

"Buongiorno!"
"Buongiorno!" Beffeggiai il suo tono, ma lei prese il suo computer e lo poggiò bruscamente sulla mia scrivania.
"Se non fossi così stronzo, mi daresti la tua cazzo di email, e mi eviteresti di arrivare fino a qui la prossima volta"
"Ooh, in quel caso non ci sarebbe più divertimento, e poi ti ricordo che il tuo posto e qui! Mio padre non ha assunto una stagista a distanza"
La vidi alzare i suoi occhi al cielo e fu allora che mi venne una voglia immensa di piegarla su quella cazzo di scrivania e baciarla.
Ma cercai di distrarmi aprendo il suo pc.

E non appena alzai i miei occhi, la trovai lì a fissarmi a braccia conserte.

"Ti muovi?" Mi urlò contro
"Vai di fretta?"
"Preferisco stare altrove, che con te"
"Siediti! Quello incazzato dovrei essere Io, quindi stai zitta, e fammi lavorare"
"Mmh tu? e per quale motivo sentiamo?"
Lasciò la sua borsa sulla scrivania, e raggiunse quella sedia in un gesto brusco, cosi simile al mio.
"Vuoi un elenco?"
"Chris,io non ho fatto assolutamente niente, piuttosto tu non permetterti di baciarmi mai piu"
"Quindi Mike può toccarti mentre io non posso baciarti?"
Gli rivolsi un sorriso malizioso e lei mi tirò un calcio da sotto la scrivania
"Aahia!"
"Togliti quello stupido sorriso dalla faccia, cretino. E comunque tua sorella sa di noi"
"Che?? Chi gliela detto?"
"Io!"
"SEI IMPAZZITA?"
A quel punto fu lei a sorridere.

"Mi ha costretto, e comunque sa solo che ci siamo baciati, e che tu ti sei comportato da solito stronzo."
"E che avrei fatto con precisione?"
"Non glielo detto, ma l'idea di dipingerti i quel modo mi faceva impazzire. E poi sei stato tu a baciarmi davanti a tutti, quindi ora devi prenderti le conseguenze delle tue azioni"
"Ringrazia il tuo amico di giochi per quello"
"Lascialo fuori!"

Sbuffai, e sentii nuovamente una quantità di messaggi invadere il mio cellulare, ma che ovviamente ignorai.

"Ti stanno cercando, dovresti rispondere"
Alzai per un secondo il mio sguardo sul suo.
"E jessica, mi sta rompendo le palle per quello che gli hai detto"
Un sorriso avvolse le sue labbra, prima che le afferrasse tra i suoi denti.
"Non dovrebbe divertirti una cosa del genere, ti ricordo che potrei vendicarmi in qualsiasi momento"
"Fallo se vuoi, ma per una volta potresti prenderti le tue responsabilità senza scaricare la colpa sugli altri."
"Subire i suoi infinti insulti non basta?"
"Forse! E poi potrebbe sempre essere una delle bionde che ti porti a letto, che richiede la tua presenza per un incontro pieno di contenuti"
"Tranquilla! Per quello sono apposto per l'intera settimana"

Spostò le sue sfere magnetiche sulla vetrata alle mie spalle, dove si vedeva lo skyline della città.

Ed io mentre cercavo di seguire con attenzione le parole che aveva scritto, portai il ciuffo dei miei capelli indietro, e i miei occhi caddero sulla sua borsa aperta.

Un'infinità di cose sembravano essere state buttate lì dentro alla rinfusa, ma ciò che catturò la mia attenzione fu una brioche al cioccolato, che afferrai senza pensarci troppo.

"Christian!" Esclamò alzando di qualche decimo il suo tono di voce.
"Che vuoi?"
"Non mettere le mani nella mia borsa"
"Ho fame!" Nel modo più strafottente possibile addentai quella brioche, sotto i suoi occhi che bruciavano la mia pelle dal nervoso.

"Quella mi era stata gentilmente offerta da Mike"
"Mmh, peccato! Potresti dirgli di prenderne altre due?

*
Non so quanto tempo era passato ma non riuscivo a leggere un bel niente, perché continuavo a guardarla mentre giocava con il suo percing, al punto da far stringere i miei jeans dall'eccitazione.
Le sue labbra piene, inumidite dalla sua lingua, erano qualcosa di terribilmente pericoloso per me.

Ma colpito da una sola parola che aveva catturato la mia attenzione. La chiamai.

"Vieni qua!"
"Che vuoi?"
"Vieni,e non far storie"
Si alzò facendo il giro della scrivania. Ed io gli evidenziai una frase che aveva trascritto
"Quindi dov'è il problema?"
"Aly! La guardai negli occhi e quasi mi ci persi, ma fui distratto dalla mia segretaria.
"Chris mi dispiace disturbarti ma devi assolutamente firmare questi fogli, per tuo padre"
Sbuffando gli feci segno con la mano di passarmeli, e mentre stavo firmando sentii strusciarmi su un fianco. Mi voltai, e vidi Alissa seduta sul braccio della mia sedia.

"Quanto hai finito di sbavare sulla tua segretaria, potresti dirmi dov'è sbagliata la mia frase?"
Mi poggiai allo schienale
"Leggila!"
Lei si curvo' leggermente sul pc e i miei occhi andarono a finire sulla sua schiena, fino a scendere giù.

I suoi jeans erano leggermente abbassati per la postura che aveva assunto, e si vedeva un accenno del suo sedere
"Cazzo!" Imprecai passandomi una mano sul viso.
Lei si voltò corruganto la fronte
"Che hai?"
"Niente!" Mi riaddrizzai vicino a lei, cercando di mantenere la calma.
"Hai ragione fa schifo come frase" disse facendo il broncio
"Riscrivila"
Si alzò per togliersi la giacca, e subito dopo riprese la sua postura. Quello era troppo, non avrei resistito un minuto di più dato che il mio corpo aveva gia reagito a quella visuale.

Così la presi dai fianchi e la poggiai sulle mie ginocchia, uno di quei gesti che avrei dovuto evitare, sopratutto dopo quello che era successo nella sua stanza
"Chris ci sono dieci sedie qua dentro"
"Devo vedere quello che scrivi,non si sa mai trascrivi il mio nome invece di quello del protagonista"
Mi diede una gomitata e le sue guance si colorarono di un rosa acceso che la resero ancora più bella.

Alissa
Che stupida.
Avevo scritto il suo nome in quella benedetta frase, e non mi ero resa conto di niente. Non so quante volte l'avevo riletta senza accorgemene. Volevo sotterrarmi in quel momento che stare sotto il suo sguardo.

"Lo so che ti piaccio da morire, ma contieniti!" Si beffeggiò di me
"Non potresti mai piacermi, non entri nei miei canoni di bellezza"
"E quali sono i tuoi canoni sentiamo?"
"Un ragazzo dolce, paziente, ed estremamente romantico" dissi in modo teatrale
"Per favore... uno del genere non esiste neppure, e anche fosse non vorrebbe mai una stronza come te" gli diedi un'altra gomitata e
mi voltai verso il Pc, mentre lo sentii ridere.

Stare seduta sulle sue gambe mi provocava un brivido che cercai di nascondere a tutti i costi, non avrei voluto dargli un ulteriore soddisfazione, alzandomi da lì.
Ma io e lui non dovevamo nemmeno parlarci, io non dovevo nemmeno rivolgergli la parola dopo il suo comportamento, ma il lavoro e la vita privata per quanto impossibile dovevo cercare di tenerli ben distanti.
Anche se quello andava oltre ogni rapporto professionale.

E quel contatto prevalse su di me, scrissi e cancellai ogni frase, non riuscendo a concentrarmi, dannazione!

E mentre notai che lui alle mie spalle si stava accendendo una sigaretta, proprio nel suo ufficio, quella Rossa di merda, la quale mi guardò parecchio infastidita, avanzò verso la sua scrivania.

Feci per alzarmi ma Chris mi trattenne per i fianchi.

"Dimmi!" Si rivolse a lei
"Forse è meglio se torno in un altro momento" disse guardando la mano di Chris sul mio fianco.
"No, dimmi c'è qualche problema?"
Disse mentre ispirava dalla sua sigaretta, in uno dei suoi modi da stronzo.
"No!" Senza aggiungere altro scomparve il prima possibile dalla nostra visuale, ed io mi voltai verso quei occhi neri
"Si è incazzata!" dissi ad alta voce
"È colpa tua!"
"Mia? Sei tu che hai fatto lo stronzo"
"Ma sei tu quella che è seduta sulle mie gambe"
"Mi ci hai messo tu" puntualizzai
"Dettagli"

Infastidita cercai di alzarmi, ma lui come sempre impedì ogni mio tentativo.

"Dovresti uscirci, non aspetta altro" feci finta che la cosa non mi importasse minimamente voltandomi verso il pc.
"Chi ti dice che non l'abbia già fatto?"
Mi voltai nuovamente di scatto, e lo trucidai con lo sguardo,ma lui lo resse con un ghigno sulla faccia.

"Chris vuoi un caffe?"
Sentii ancora una volta la voce di Lisa e cosi sbottai
"Non lo vuole il tuo maledettissimo caffè ,chiaro?"
"Non sto parlando con te"
"Ooh se lo vorrebbe gia saresti stata informata. Comunque dovresti lamentarti sai, non sei mica stata assunta per fare la cameriera?"
"Lisa va pure, e grazie!"

"Aah con lei sei gentile?" Sbottai al limite della sopportazione, in quel cazzo di ufficio non era possibile avere una conversazione senza che qualcuno ci interrompesse.

'La smetti di fare la persona acida con chiunque?"
"Non sono acida, ma come cazzo faccio a lavorare con queste che vanno e vengono da qui dentro? Non riusciamo ad avere nemmeno una conversazione, ti rendi conto?"

"Hai ragione, andiamo a pranzo fuori da qui"
"No, sono stata gia invitata mi dispiace River"
"Disdici, dobbiamo parlare"
"No! Smettila di essere così presuntuoso. E poi l'ultima volta e finita di merda!"
prese le mie gambe e le portò sull'altro braccio della sedia facendo così in modo di poterlo guardare in faccia, ma la distanza era troppo minima, e il suo profumo troppo forte.

"Christian, smettila!"
"Con chi devi uscire?"
"Non sono affari tuoi"
Portò la sua mano sul mio fianco,mentre i suoi occhi erano fissi nei miei, uno di quei gesti che odiavo dato che mi mettevano in imbarazzo, soprattutto se era lui a farlo.

"Non guardarmi" poggiai il palmo della mia mano sui suoi occhi, era una situazione insostenibile, e a peggiorar le cose fu proprio lui, che fece cadere la mia mano dal suo viso, e portò la sua sotto il mio top.
Sentivo la pelle bruciare , quel contatto era troppo per me, sopratutto dopo quello che avevamo vissuto, ma poi lui cominciò a farmi il solletico ed io scoppiai a ridere

"Chris Bastaaa!" continuai a dimenarmi tra le sue braccia,ma il suo sorriso immobbilizzò i miei movimenti.
"Vieni a pranzo con me?" Disse mentre continuava a torturarmi.
"No!" sussurrai, e lui riprese a muovere le sue dita, un modo al quanto furbo di ottenere ciò che voleva.
"Va bene va bene cazzo" si fermò di colpo con un sorriso di soddisfazione, ed io gli lasciai un pizzico sul braccio
"Smettila con i tuoi modi da stronzo"
"Non ti muovere troppo, altrimenti non so che succede lì sotto"

Mi fece l'occhiolino ed io mi alzai dalle sue gambe infastidita più che mai, e mi diressi verso Mike.

"Hey.." lo chiamai ma lui non appena alzò lo sguardo su di me notai un filo di tristezza.
"Che succede?" Chiesi incredula
"Niente,dimmi pure"
"Mi dispiace ma devo pranzare con quel deficiente, facciamo domani?"
"O facciamo Mai?" Intervenne Chris avvolgendo un braccio intorno alle mie spalle, ed io gli tirai una gomitata e ritornai a guardare Mike che aveva gli occhi a due fessure.
"Mike scusami davvero"
Chris mi trascino' con se' fuori da quell ufficio senza neanche darmi il tempo di sentire una risposta da Mike, sempre se ci fosse stata.
Era palesemente rimasto offeso ed io mi sentivo responsabile.

"Non pensarci troppo, non c'è paragone tra me e quel rammollito"
Mi avvolse tra le sue braccia, facendo aderire la mia schiena al suo petto.
"Sei un buffone! È rimasto male, ed è solo colpa tua"
"Mmmh" sussurrò, prima di dirigersi verso l'ascensore, completamente impassibile.

E non appena fui dentro anch'io, incrociai le braccia al petto infastidita.
"Smettila Al"

In un attimo mi voltò con le spalle al suo petto, e i miei occhi ricaddero sullo specchio che rifletteva i nostri corpi uniti

Avvicinò le sue morbide labbra al mio collo e tracciò una linea fino al mio orecchio, a quel punto non riuscii a nascondere il brivido che mi provocò.

Ero decisamente sottomessa al suo volere, aveva regione, e per quanto potesse piacermi la sensazione delle sue labbra sul mio corpo, odiavo non riuscire a reagire e non avere il controllo di me stessa.

"Rilassati, Milton. Sei con chi volevi essere"

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