Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Tra le tue braccia

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By Bersagliera92

"Sono caduta nell abisso, e ho trovato la forza di alzarmi nell'unico posto che meno di tutti mi sarei aspettata. Le tue braccia"

Poggiato sul mio gomito, non riuscivo a smettere di guardarla mentre dormiva, cazzo mi sentivo un vero cretino in quel momento.
Non mi era mai successo di cadere così in basso, di restare lì immobile ad ammirare una ragazza, ma era pur vero che non avevo mai dormito con nessuna donna che non fosse mia sorella, odiavo mostrare quella parte di me, dove non avrei avuto il controllo, e perciò potevo ben dire che lei era l'unica con il quale ero riuscito a superare quel limite, e stranamente mi sentivo a mio agio.

La sua bellezza in quel momento mi aveva offuscato ogni cazzo di cellula che si trovasse nel mio dannato cervello, e mi persi ad osservare ogni suo lineamento.

Il suo petto si alzava e abbassava lentamente, e la sue labbra carnose, non facevano altro che ricordarmi il sapore della sua bocca. I miei occhi tracciarono il suo profilo fino a scendere tra il suo seno, che data la posizione era accentuato maggiormente, uscendo quasi del tutto dal suo reggiseno.

Cazzo!
Strattonai i miei capelli, ricordandomi solo allora, che fosse nuda, merda avevo dormito accanto ad una ragazza con solo un fottuto intimo addosso, e non l'avevo minimamente sfiorata

Ero in idiota, che sentì il suo membro prendere vita, sotto a quei dannatissim boxer.

In un movimento, si voltò dandomi le spalle, e il suo sedere al quanto scoperto dato quella misera mutanda di pizzo che indossava, aderì al mio bacino.
"Porca puttana"

Mi irrigidii all'istante, trattenendo il respiro.
Non sapevo come cazzo comportarmi, ma quel momento durò ben poco, dato che le mie mani sollevarono completamente il lenzuolo dal nostro corpo.

La sensazione che provai nel vedere la sua pelle completamente attaccata alla mia, mi fece chiudere fortemente gli occhi, per evitare di far qualche cazzata del quale mi sarei pentito.

Ma cristo santo, la sua pelle così chiara, era una dannata tentazione per me.
Non avrei resistito a lungo, né ero certo.

Sprofondai la testa sul cuscino, frustato da quella situazione, e cercai di dimenticare dove mi trovassi.

Ma qualche minuto dopo successe qualcosa di del tutto inaspettato.

Il suo corpo iniziò a muoversi senza controllo, facendola agitare in un modo che non avevo mai visto prima.
Sollevai la schiena, e notai delle gocce di sudore, scendere sulla sua fronte.
"Cristo" imprecai voltandola verso di me, non sapendo che altro fare.

Quel momento sembrava non finire mai, ed io non mi ero mai sentito così inutile, cosi gli spostai una ciocca di capelli dal viso, fino a portarla dietro il suo orecchio, ma lei iniziò ad urlare senza tregua.
"Noo..ti prego NOOO. Lasciami!"

Non riuscivo a capire che cazzo gli stava succedendo, perché quello era ben lontano da un brutto sogno, quello era un cazzo di incubo senza fine, ed io dovevo far qualcosa, invece di star lì fermo come un idiota.

"Aly?" Cercai di svegliarla, ma lei non sembrava sentirmi.

Cosi alzai il tono della voce
"Alissa svegliati, dannazione!"

I suoi grandi occhioni verdi si sbarrarono, ed io sospirai dal sollievo.
"Guardami Al, sta tranquilla è tutto apposto" annuì lentamente, non credendo alle mie parole. E poggiai la mia fronte sulla sua.

Il suo petto continuava a muoversi su e giu in un movimento a dismisura, ed io accarezzai il suo viso fino a portare indietro i suoi capelli, e soffermarmi con le dita sulla sua nuca.

La fissai per alcuni secondi, il tempo che mi bastò per notare le sue labbra tremare, prima che le afferrasse tra i suoi denti.

Così senza neppur emettere un singolo fiato, la strinsi al mio petto, e lei per fortuna si ancorò piu forte, facendomi ben capire che per la prima volta avevo fatto la scelta giusta.

La voglia di sapere cosa cazzo gli era successo era tanta, ma le continue lacrime che scendevano dal suo viso fino a posarsi sul mio petto nudo, me lo impedirono, e non feci altro che accarezzare la sua schiena per tranquillizzarla.

Ma quel momento sembrava non arrivare mai, così mi decisi finalmente a parlare

"Aly, per favore calmati, è tutto finito"
Lei annuii con la sua piccola testa, che sembrava voler nascondere ai miei occhi.
"Vuoi che me ne vada?"
"No!"

Mi distesi, tirando lei giu con me, e gli accarezzai i capelli così dolcemente, che in pochi minuti si addormento' di nuovo.

-carina, l'amica di tua sorella. Andiamo a giocare con loro?
-e una femmina, certo che non ci andiamo.
-chriss dai, solo per oggi.
-cosa vuoi fare, giocare con le bambole? O con le sue mutandine a forma di orsacchiotto?
-gli hai visto le mutande?
-prendi il pallone, e andiamo in giardino
-amico, ti piace quella li?"
-sei tu quello che ha detto che è carina, non io.

Alissa
Venni svegliata dal suono di quel maledettissimo cellulare, ovvero una musica al quanto fastidiosa che Samantha mi aveva impostato, molto probabilmente per farmi un dispetto, dato che entrò dritta nelle mie orecchie.

E molto lentamente aprii un occhio contro ogni mio volere, ma non appena vidi sul display il nome di mio padre, lo scaraventai a terra immergendo di nuovo la faccia sul cuscino.

Odiavo essere svegliata in quel modo.

Ma ormai il sonno non faceva più parte nel mio corpo, cosi mi voltai dall'altra parte, e non appena i miei occhi si posarono sul viso di Chriss, ogni muscolo del mio corpo sì bloccò.

Cazzo!
Avevo dormito così profondamente da svegliarmi senza nemmeno ricordare di averlo lì al mio fianco.

Ma qualche istante dopo, le mie labbra si allungarono in un sorriso, mentre i miei occhi iniziarono ad ammirarlo.
Dormiva a pancia in giù, con il suo braccio avvinghiato a me, i suoi maledettissimi capelli scompigliati a renderlo sexy da morire, e la sua fronte corrugata. Era di una bellezza mozzafiato, era impossibile negarlo.

"Chriss" cercai di svegliarlo, ma fu inutile dato che i suoi respiri pesanti mi fecero capire che si trovasse in coma profondo.
E approfittando del suo stato, feci scendere i miei occhi sul suo corpo, dove né tracciai ogni lineamento.

Il suo profumo invase le mie narici, e iniziai a chiedermi il perché lo sentissi sempre così forte, ma stava di fatto che cercai di godermi ogni istante di quel momento.

Almeno fin quando i miei occhi si soffermarono sulla sua schiena tatuata, e guardando quei colori così scuri a coprirla, ricordai perfettamente cio che era successo quella notte.

Di nuovo quell'incubo, che come sempre si ripeteva così reale nella mia testa, da farmi perdere il controllo del mio corpo.
"cazzo" imprecai, mentre rividi il suo sguardo perdersi nel mio al quanto terrorizzato.

Proprio quella fottuta notte, nel quale lui si trovava al mio fianco, quella merda si era dovuta ripresentare nei miei sogni. Aveva assistito alla parte peggiore di me, allo schifo che mi perseguitava da tempo, ed io avrei voluto scomparire all'istante. Quello non sarebbe dovuto succedere, perché ero piu che sicura che avrebbe comportato delle domande da parte sua, ed io non avrei potuto dargli nessuna risposta.
Anche se il comportamento che aveva avuto quella stessa notte nei miei confronti, mi aveva sbalordito, avevo conosciuto un lato di lui, che non credevo possibile. Mi aveva trattato con estrema Dolcezza, mettendo da parte il suo solito carattere indelicato e strafottente di sempre.

Ritornai a guardarlo, e quasi mi parve assurdo che quel ragazzo al mio fianco pieno di rabbia, fosse lo stesso di quella notte appena trascorsa.

"Chriss" lo chiamai muovendo fortemente il suo braccio, solo per il gusto di dargli fastidio, e per la voglia di star ancora qualche minuto in sua compagnia, ma lui non si mosse di un millemetro. Ed io da bastarda quale avevo imparato ad essere , gli tirai un calcio.

"Che cazzo vuoi?"
Quei suoi modi di fare iniziavo a mancarmi.
"Svegliati..sono le 7:30"
"E quindi?" Biascicò a pena tra le sue labbra.
"Devi andare a lavoro, ed io ho uno stage!"
"Non ci vado, ho altro da fare"
"Sarebbe?"
"Mmh.. non ho intenzione di svegliarmi, e cerca di star zitta, odio parlare di prima mattina"
"Christian Alzati" avevo spesso sentito discutere lui e jack riguardo al fatto che non si presentasse da giorni sul posto di lavoro, ma non sapevo di preciso di cosa si trattasse. Al contrario di Jessica che mi aveva accennato che aiutava suo padre in ufficio, ma senza approfondire la cosa.
Da quando ero arrivata in quella città, e avevo incontrato quel ragazzo dai occhi scuri su quelle scale, mi ero dedicata solo ed esclusivamente a ciò che provavo, e ad evitare in tutti i modi che uscisse fuori.
Ma se volevo tornare a vivere, dovevo smetterla di chiudermi in me stessa, dovevo imparare a gestire i rapporti umani, e sapere di più sulle persone che mi circondavano.

"River, hai tre secondi, poi ti butto giù dal letto"

"Credo che rinuncero' alla mia richiesta,sei una rompipalle colossale! "
"Va bene allora Dormi pure, io vado via"
Spostai il suo braccio, e cercai di uscire da sotto quelle coperte, ma lui mi riafferro' per i fianchi, facendomi cadere con la schiena contro il suo petto, che sentii aderire perfettamente alla mia pelle.

Sentii il respiro morire tra in gola, mentre mille paranoie iniziavano ad insinuarsi nella mia mente.

"Tu non vai da nessuna parte" lo sentii sussurrare, ma io ero troppo presa da altro, ovvero dal fatto che avevo dormito lì in quel dannato letto con l'unica persona che non avrei dovuto farlo, e per altro con addosso solo del fottuto intimo.

A stento riuscivo a credere a quel mio comportamento, al mio modo di aver superato quel limite che mai avevo nemmeno pensato di sfiorare.

"Al!" mi richiamò dal mio stato.
"Devo alzarmi Chriss!  E tu non riusciresti a stare senza scopare quindi rinuncia da adesso" cercai di non far trapelare le mie sensazioni

"Posso sempre scopare te" disse diretto, con quel suo tono di voce roco, al tal punto da far rabbrividire la mia pelle.

Ma cercai di ignorare anche quella sensazione, e tirai fortemente le lenzuola sul mio petto prima di staccarmi dal suo corpo.

"Alzati!" ero tornata a guardarlo negli occhi.
"che ce?" mi chiese incredulo.

alzai gli occhi al cielo senza dargli nessuna risposta, ma lui si avvicinò al mio viso e senza darmi alcuna alternativa alzò il mio mento tra le sue calde mani.

"Che hai?"
"niente!" afferrai le sue mani nelle mie, volevo evitare che mi toccasse ma peggiorai solo la situazione.
"Mi vuoi dire che ti passa per la testa?" Continuó ad insistere, facendo intrecciare le sue dita alle mie.
"Niente e solo che non avevo mai dormito con un ragazzo, soprattutto senza vestiti, mi sento strana quasi una poco di buono!" Sorrise in modo dolce quasi a non poter credere ai miei occhi.
"Saresti una poco di buono se avessimo scopato tutta la notte, e in quel caso almeno mi sentirei appagato!"
"Cretino!"
"E la prima volta anche per me, rilassati Milton!"
"Mi stai prendendo in giro?"
"Non ho mai dormito con nessuna al di fuori di Jessica!"
"Non è possibile!"
"Non mi conosci poi così tanto Milton!
"Come hai fatto con Olly se siete stati fidanzati?"
"E stato solo sesso, quello che dice lei non conta!"
"Sei un maiale!"
"Che sta per ricevere la castità solo per poter dormire al tuo fianco , ti rendi conto del potere che hai?
"Cretino,Alzati!"
"Fallo tu!"
"cosa??" corrugai le sopracciglia non capendo la sua risposta

"se ti vuoi alzare, fallo!" cercò di farmi credere alla.sua buona fede, ma io afferrai il cuscino nelle mie mani, e lo feci scontrare contro il suo viso.

"cristo!" si lamentò tra i denti.
"Alzati e falla finita River, non ti darò la possibilità di guardare il mio culo!" cercai di essere più naturale possibile.

Ma il suo sorriso beffardo, mandò al diavolo ogni mio proposito.

"troppo tardi Principessa, dato che il tuo culo e stato poggiato sul mio cazzo per tutta la notte..." alzò le mani "...e no che la cosa mi sia dispiaciuta eeh"

cercai di tirargli uno schiaffo, ma bloccò il mio polso tra le sue mani.

"Gran bel culo, complimenti!" mi rivolse un occhiolino, che odiai più di me stessa e del fatto di aver sottovalutato il fatto che mi avrebbe rivoltato contro quella mia decisione di dormire al suo fianco.

''Rilassati..!" scese dal letto, con addosso solo i suoi boxer neri.
"comunque accetto sempre le scommesse, perciò tu resti qua!" disse con tono deciso, prima di sollevare con violenza le lenzuola dal mio corpo, e subito dopo mi tirò giu dal letto, fino a far aderire il mio sedere sul pavimento.

"Ahia.. ma sei scemo?"
"Togliti quelle mutante, il pizzo non fa per te. E cosa piu importante ricordati di non sfidarmi, la prossima volta."
Mi alzai furiosa e gli andai incontro.

"Smettila di comandare, e cosa piu importante non fissare il mio corpo per nessuna ragione, non ti ho dato nessun cazzo di permesso."
Per quanto volessero sembrar dure le mie parole, il mio viso si accese di rosso, per la vergogna che provavo in quel momento, mentre stavo li in piedi quasi nuda, sotto il suo sguardo fugace.

"Vuoi sempre un passaggio vero? Date le tue scarse capacità di orientamento, allora risparmiati le ramanzine, e muovi quel culo per vestirti"

Per quanto odiassi per davvero quel ragazzo, mi faceva star bene, perfino litigare con lui era più piacevole che perdermi nei miei pensieri piu oscuri.
Lui era capace di distrarmi ed io ne avrei approfittato.

"Chi ti ha detto che ho un pessimo orientamento?"
"Ho i miei informatori di fiducia"
"Gran belle persone di merda. Complimenti!"

Finii di prepararmi, e per la prima volta dopo anni, lo feci canticchiando una canzone.
Stavo così bene quella mattina, che credevo non ci sarebbe stato niente che mi avrebbe impedito di esserlo.
Nonostante la notte appena trascorsa, vedere il suo viso, quel sorriso accennato leggermente, e la sua fronte corrugata, mi aveva fatto dimenticare ogni cosa.

Scesi giù in cucina saltellando le scale, e trovai tutti e tre seduti a fare colazione.
"Buongiornooo" dissi entusiasta, e jessica venne a darmi un bacio, mentre jack mi salutò con un semplice gesto della mano, e in tutto quello cercai di evitare il suo sguardo.

Cominciai la mia abbondante colazione, di fronte a quei occhi scuri che mi scrutarono l'anima, non lo stavo guardando, ma li sentivo addosso.

"La smetti di fissarmi?" Sussurrai a pena, ma lui ignoro' completamente le mie parole

"Allora Aly rimani?" Chiese Jack, con uni strano ghigno sul volto, lo stesso della sera precendente.
"Si, rimane!" Lo stronzo rispose al mio posto, con tono deciso, ed io lo  guardai di sbieco.

Aveva vinto lui.

"E dimmi Bro, in che modo l'hai convinta?"
"Senti jack, smettila di insinuare chissà che cosa" lo ammonii puntandogli contro il cucchiaio che avevo tra le mani, iniziavo a perdere la pazienza di fronte a quel suo modo di fare.
Ma Chriss lo abbassò lentamente.

"Jack, ciò che facciamo non deve interessarti. Chiaro?"
Lui alzò le mani, in segno di resa.
"Ringrazia lei per il fatto che puoi stare con mia sorella, e non rompere le palle"

In qualche modo sembrò prendere le mie difese.

"Ora basta, piantatela. Alissa resterà è questo va festeggiato, assolutamente"
Tutti e tre, trucidammo con lo sguardo Jessica, che scoppiò a ridere.

"Niente di esagerato, promesso!
Ora Bro, accompagna Alissa allo stage, e trattala bene"
"Qualcos'altro?"
"Noo, grazie!"
Jessica lasciò un bacio sulla guancia di Chriss, il quale non si mosse di un millimetro, ma nonostante tutto, notai la sua tenerezza negli occhi.

Ed io naturalmente, non persi occasione, e non appena ci lasciarono soli, inizai a stuzzicarlo.

"Non credevo che avessi un lato cosi tenero" beffeggiai la voce di una bambina.
"Sta zitta!"
Gli feci la linguaccia, e lui mi dedicò il suo dito medio provocandomi un sorriso.

"Cambiati altrimenti non ti accompagno" il suo carattere di merda tornò a fargli visita.

"Perché?"
"Non puoi andare vestita così, il primo giorno di lavoro, dai muoviti che è tardi" odiavo immensamente quanto faceva così.

Mi guardai dalla testa ai piedi, avevo addosso solo un semplice short a vita alta nero, con una camicia all'interno, bianca e nera un po trasparente, ma adatta a un primo giorno di lavoro. O almeno era quello che mi aveva consigliato Jessica che chiaramente voleva indossassi dei tacchi che io avevo rifiutato a prescindere.

"No, io non mi cambio perché me lo dici tu"
"Allora vai a piedi"
"Benissimo Ciao!"
Scesi dallo sgabello come una iena, e uscii da quella casa con l'orgoglio sulle spalle.
Non sapevo nemmeno dove andare, ma non sarei mai tornata indietro per darla vinta a lui, così mi avviai alla stazione dei bus, l'unica parte che ricordavo bene di quel posto.
E tutta la felicità che avevo provato, scomparve nel nulla, facendo posto ad una rabbia improvvisa.

Stremata da quel caldo micidiale, finalmente riuscii ad arrivare in quel benedetto ufficio, o almeno all'indirizzo che avevo trovato su quella benedetta email, che mi aveva cambiato la vita.

Mi ritrovai davanti ad un enorme palazzo abbastanza lussuoso, con la scritta PR&co, entrai ed ebbi la speranza che forse quella vita qualcosa di bello me l'avrebbe pur dato,quello era il mio sogno fin da bambina, non desideravo diventare una scrittrice perché sarebbe stato aspettarsi troppo dalla vita, ma immersa da qualsiasi cosa riguardasse i libri, mi annullavo completamente svuotando la mia testa da quei pensieri oscuri, e m immergevo in un mondo tutto mio. E in quel momento essere lì, in una casa editrice, ad un passo da tutto ciò che mi avrebbe reso davvero felice, mi fece salire un ansia pazzesca.

"Lei è la signorina.Milton?" Venni distratta da una ragazza vestita in modo impeccabile, con lo stemma di quella casa editrice sulla giacca, e dei capelli biondi, racconti in un perfetto chignon.
"Si sono Io!"
"Mi segua!"
Scesi con i piedi per terra, in fondo quello era solo uno stage, ed io avrei potuto semplicemente affiancare una segretaria.

Feci un lungo respiro, mentre la ragazza aprì una porta.
"La signorina Milton, è arrivata"
Alzai lo sguardo e mi ritrovai in un'ufficio con un immenso tavolo, circondato da persone che continuavano a fissarmi.

Respiro
Battito
Respiro

Ero in ritardo, e quei sguardi non smettevano di ricordarmelo.

Ma due fottuti occhi scuri come la pece, che per altro conoscevo benissimo, si fecero sempre piu vicini ai miei, e anche se meravigliata nel trovarlo lì, mi sentii sollevata.

"Lei è Alissa Milton"
Mi prese per mano, e mi portò vicino a quel tavolo, senza degnarmi di nessuna spiegazione.

Un brivido percorse la mia schiena, ma cercai di ignorarlo, non era quello il caso di provare determinate cose.

"Lui è mio padre, lo ricordi, Al?"annuii, e tutto ad un tratto misi insieme ogni cosa.

"Salve signor River!"
"Sei cresciuta dall'ultima volta, come stai?"
Sorrisi, anche se in fondo mi sentii morire dentro, non avevo considerato che quella R potesse significare River, non ero stata tanto attenta quanto Samantha, aveva inviato i miei dati a parecchie case editrici, e soprattutto non avevo minimamente immaginato che mi sarei ritrovata a lavorare per loro, non era ciò che avevo sognato, e sperai davvero che fosse un grandissimo equivoco.

"Tutto bene, grazie!"
Mi accomodai molto timidamente, su una di quelle sedie, e il signor River cominciò il suo colloquio, il quale mi piacque fin da subito, non era una persona che si dilungava più di tanto, fece un discorso parecchio breve e coinciso.

"Ho scelto voi dieci, facendo una graduatoria in base al curriculum che ho ricevuto.
Qui voglio che vi impegnate al massimo, che prendete questa opportunità come un vero e proprio lavoro, anche se dopo i sei mesi sceglierò solo tre di voi, sarà comunque un'esperienza unica e speciale per il vostro curriculum, quindi a lavoro ragazzi, e in bocca al lupo"
"Come li disponiamo Signor River?"
Commentò la sua segretaria
"Su questo lascio libera scelta a mio figlio!"

Uscì dalla stanza, e Chris si piegò verso un armadietto lasciando una bella visuale dei suoi boxer neri calvin clain, che le ragazze al mio fianco apprezzarono con uno stupido sorriso del cazzo.

Odiavo quel posto, odiavo lui e tutto ciò che mi aveva portato a trovarmi in una situazione del genere.

Lui si voltò, poggiando dei fogli sulla scrivania, e iniziò a leggere delle coppie che erano state già scelte, assumendo un'aria seria e professionale che non avevo mai pensato potesse appartenergli.

Ma non appena mi resi conto che il mio nome non usciva mai dalla sua bocca, incominciai a preoccuparmi sul serio.
Lavorare con lui era assolutamente escluso.

"Vi accompagnerà la segretaria,qualsiasi problema o dubbio potete rivolgervi a me.
Buon lavoro!"
Tutti uscirono da quella maledetta stanza, ed io rimasi lì incrociando le  braccia al petto.
Lui notò il mio comportamento e si avvicinò prendendo il mio viso tra le mani
"Buon lavoro anche a te Principessa"
Mi rivolse un occhiolino, con quel suo modo di fare spavaldo che tanto odiavo.
"Ovviamente tu starai con me!"
Lo spinsi dal petto, facendo cadere la sua presa dal mio corpo
"No! Io me ne vado"
"Che c'è che non va?"
"Non voglio che lavoriamo insieme,troverò un altro stage, e poi perché mi hai mentito?"
"Alissa non fare la bambina ,cazzo! E giusto per ricordartelo, io non ho mentito."
"Sei il figlio del capo, sapevi benissimo che c'era il mio nome su quel dannato foglio, ma non hai detto niente!"
"No! Non ho letto nessun cazzo di nome, non è questo il mio lavoro. Ma se hai qualche problema allora vai a lamentarti dal signor River"
"Sapevi che avevo uno stage, in una cazzo di casa editrice"
"Certo, ma non per merito tuo. Sei troppo impegnata ad offendermi, o respingermi, per degnarti di parlare d'altro"

Mi alzai, spostando energicamente i miei capelli.
"Sono venuta in questa città esclusivamente per questo stage, non puoi nemmeno immaginare quanto sia importante per me! Ma tu sei il figlio del capo,  lo stesso stronzo che prima dorme con me e poi mi fa fare tardi il primo giorno di lavoro, fottendoseme altamente di come sarei arrivata qui, se sono queste le condizioni, preferisco rinunciare ad ogni cosa"
"Che cazzo dici?
"Non voglio farlo in questo modo"
"Che modo Al, viviamo insieme, dormiamo insieme, e adesso lavoriamo anche insieme, dov'è il problema?
Sapevo bene che avresti preso un autobus o qualsiasi altro mezzo pubblico, ero incazzato che non ho ragionato"
"Questa per me è una cosa importante, e se la condivido con te finirà di merda"
"Non penso proprio."
Cercai di mantenere la calma, ma fu quasi impossibile.

"Tu rovini tutto, ogni cazzo di cosa, ed io non posso permettermi un errore del genere, perciò disdici ogni cosa. Me ne vado!"
"Fai che cazzo vuoi, ma ricorda che stai facendo una grandissima Cazzata"
"La cazzata è stata venire in questa città!"
"La mia e stata credere fossi una persona diversa"
Uscì anche lui da quella stanza, ed io rimasi lì da sola in compagnia delle mie paure e dei miei rimorsi
Meledizione

Non potevo essere finita davvero in una situazione del genere.
Lui non era la persona piu adatta per lavorarci insieme, non né sarebbe uscito niente di buono, ed io l'avrei evitato.

Afferrai la sedia piu vicina a me, e la scaraventai violentemente contro il suolo.

Mi sentivo cambiata, avevo tirato fuori una parte di me che non sapevo nemmeno di avere.

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