Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

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Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Tienimi con te
Avviso
Avviso!

Epilogo

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By Bersagliera92






Non appena mi svegliai, i miei occhi furono colpiti da una strana luce che aveva invaso l'intera  stanza, e subito spostai lo sguardo fuori dalla finestra.

La neve scendeva silenziosa, creando una strana atmosfera quasi da rendere il paesaggio ovattato, tutto così bianco e puro da sembrare  surreale.
Un sorriso si fece spazio sulle mie labbra, mentre mi godevo uno dei miei momenti preferiti.

Era il 25 dicembre, ed io mi sentivo estremamente felice.

Ma non appena mi resi conto che Christian non era al mio fianco, fissai per qualche secondo quel posto vuoto, un po delusa.
Avrei  tanto voluto perdermi nei suoi occhi, baciare le sue labbra, e stringermi a lui per tutto il tempo che avrei avuto a disposizione, mentre fuori scendeva la neve.

Ma il Chriss testardo che conoscevo, non avrebbe mai amato quel giorno, quella festa, e quella magica atmosfera che si respirava.

E mentre tremila pensieri negativi passavano dalla mia mente, su dove potesse trovarsi, una strana sensazione mi fece  rilassare e l'unica cosa che mi ritrovai a fare e rotolare tra le coperte, e ispirare il suo profumo ben inciso in quel letto.

Era andato tutto troppo bene, fin a quel momento che iniziai ad averne un po paura.

Il boato del tappo dello stumante che Jack aveva aperto, seguito dalle urla delle mie due amiche mi fecero staccare dalle labbra di Chriss.
Emozione, felicità, leggerezza, quel mixer di sensazioni arrivò fino ai miei occhi che iniziavano a pizzicare, ma cercai di trannere le lacrime o almeno finché non posai lo sguardo su un paio di occhi verdi cosi simili ai miei, e abbassai ogni barriera.

Ero dannatamente felice, e lui lo era per me.
Stava sorridendo, ed io non avrei mai dimenticato quel momento.

Le dita di Chriss, sfiorarono il mio viso, e con il suo polpastrello cacciò via le mie lacrime.
"Al, non vuoi vedermi piangere qui davanti a tutti, vero?"
Sorrisi
"Non né saresti capace, River!"
"Potresti ricrederti sul tuo futuro marito!"
Avvolsi le mie braccia al suo collo, e mentre mi godevo il suo meraviglioso  profumo,  incontrai gli occhi di mio fratello lì infondo alla sala, già puntati nei miei.

Avrei dovuto avere paura di quello guardo, di quei occhi che mi avevamo fatto tanto male ogni volta che mi avevano sfiorato, ma in quel momento gli dedicai un leggero sorriso.
Forse era felice per quello che stava accadendo nella mia vita, forse si stava liberando della sua  parte peggiore, ed io avrei cercato di dar una seconda possibilità a quel rapporto, in fondo era sempre mio fratello, ed ero sucura che Sam lo avrebbe salvato da ogni cosa.

Venni distratta da quel ricordo da un brusio di voci, una in particolare quella di Jack che continua ad urlare  contro qualcuno.
E scesi dal letto combattendo contro la mia voglia di farlo, e mi precipitati sotto la doccia.

L'acqua che scorreva sul mio corpo fece rilassare ogni mio muscolo, e il bagno schiuma di Christian avvolgeva la mia pelle, ma la mia mente mi portò a pensare a mia madre, e strinsi le labbra tra i denti per non perdermi in quei dannati ricordi che come sempre facevano ancora troppo male.
La sua mancanza era qualcosa che non sarei mai riuscita a superare, avevo imparato a vivere tenendomi dentro quel vuoto abissale, ma non l'avrei mai accettata davvero.

Avevo ancora cosi tanto bisogno di lei.

Mi sarebbe mancata da morire il giorno del mio matrimonio, il giorno in cui avrei realizzato i miei sogni, in ogni istante felice della mia vita, in quei attimi tristi in cui solo una mamma può salvarti, mi sarebbe mancata in ogni istante della mia vita, ma non avrei potuto fare altro che alzare gli occhi al cielo, e sperare che lei da qualche parte mi stesse ancora guardando.

Cercai di reprimere quei pensieri, e  molto velocemente feci risalire un jeans a vita alta sulle mie gambe, e un semplice maglioncino, non mi truccai, e non indossai nemmeno i tacchi, ma solo un paio di converse bianche, e mi limitai a spazzolare i miei capelli ancora umidi, prima di uscire di fretta da quella stanza.

Avevo bisogno di vederlo.

"Occhi verdi, Buon Natale!" Le braccia di Jack mi strinsero contro il suo petto, in modo così inaspettato che sorrisi, cercando di sollevare il mio umore.
"Buon natale anche a te cretino! Si può sapere perché urli a quest'ora del mattino?"
Mi scompoglió i capelli, e poi mi indicò un punto del salone.

Sentii l'emozione farsi spazio nel mio petto, non appena vidi tutti alle prese con le decorazioni dell'albero di Natale.

Jessica e suo padre che sorridevano felici, mentre tentavano di far posizionare una pallina a Christopher, la signora River che insieme a Samantha  tiravano fuori da quei scatoloni tutte le infinità di cose che avevamo comprato, mentre beffeggiavano mio padre e kevin alle prese con le luci da avvolgere intorno all'albero .

Sentii un nodo alla gola, bloccarmi il respiro.
Vederli insieme  compiere un gesto così semplice mi era mancato tantissimo.

Forse quel Natale avrebbe davvero cambiato la nostra vita.

"Facciamo colazione, o stiamo qui a guardare come sono incapaci a gestire una situazione così semplice?"
Sollevai le sopracciglia
"Senza di me sono spacciati!"Continuò lui sicuro di se stesso.
"Certo, Raider tu sei il capo!" Lo beffeggiai.
"Fai poco la spiritosa!"

Lo seguii in cucina, avevo un assoluto bisogno di un caffè per affrontare quella giornata
"Christian non è in casa?" Dissi, ansiosa di sapere dove cavolo fosse andato.
"Io non vado bene come compagno di merenda?"
"Preferirei lui a te, sai ce una certa differenza!"
"Perché non hai provato il sesso con il sottoscritto, ma rilassati ce la tua famiglia non avresti potuto farlo nemmeno con lui!"
"Qualcosa mi dice che lui avrebbe trovato lo stesso un modo per farlo, e sono sicura che in quel campo non abbia rivali!" Dissi maliziosa.
"Wuau.. da quanto sei diventata cosi sfacciata occhi verdi?"
"Sai dov'è oppure no?" Dissi brusca
"Avete scopato male stanotte o avete avuto uno dei vostri litigi pre matrimoniali?" Mi stava prendendo per il culo e la cosa non faceva altro che infastidirmi ulteriormente
"Jack falla finita!" Spinsi il caffè contro il suo braccio in modo brusco.
"Dovresti essere tu a sapere dove si trova il tuo ragazzo, non sono io quello che sta attaccato al suo culo!"
"Perché non vai a dirigere i lavori, invece di stare qua a rompermi il cazzo?"
"Eehy, diventare la moglie di quello stronzo non ti autorizza ad avere un linguaggio del genere!"
"Ti ricordo che questo e lo stesso linguaggio con cui ti ho parlato la prima volta che ti ho visto, Jack Raider!"
"Sei un'amica di merda!"
Alzai il mio dito medio verso il suo viso, gli volevo bene ma a volte preferivo sotterrarlo per quanto mi facesse incazzare con quel suo modo di fare
"Vaffanculo!"
"Vedi, è arrivata anche la tua famiglia!" Indicai alle sue spalle, ma lui non si voltò, sembrò quasi guardare un punto dietro di me.
"Ora mi diverto io, baby!" Sussurró mentre io sorseggiavo il mio caffè, e subito dopo la sua mano si poggió sul mio sedere.

Quasi mi strozzai di fronte a quel gesto, che non mi sarei di certo aspettata da lui.
"Ma che cazzo fai?"
Sorrire beffardo.

"Buongiorno!" Sentii una voce roca soffiare sul mio orecchio,e un brivido percorse tutta la mia schiena.
Le sue braccia mi strinsero con decisione, facendomi sbattere contro il suo petto.
Lui

'Buongiorno!" Mi voltai, roteando la mia testa verso la sua,  e non appena fermai i miei occhi in quel nero così intenso, sentii l'aria invadere i miei polmoni come se fino a quel momento né fossi stata priva

Le sue labbra si avventarono sulle mie regalandomi tutto il piacere del suo sapore.

"Che schifo! Una scambio di saliva davvero nauseante a quest'ora" jack continuò con  quel suo modo di fare davvero fastidioso.
"Tu sparisci da questa stanza se non vuoi morire il giorno di Natale" Chriss gli si rivolse con un tono minaccioso.
"Ora non solo ti sposi, vuoi anche fare la parte del marito possessivo?"
"Non toccare mai ciò che è mio, la prima regola Jack, se non vuoi una dimostrazione su come posso essere incazzato sul serio"
"Tu incazzato? No, non sei proprio il tipo!"
"Non mi provocare!"

Le sue mani salirono sotto la mia felpa, e quel contatto con la sua pelle mi fece sussultare, bruciando ogni centimetro che sfiorava.
Mi era mancato così tanto da far battere il mio cuore all'impazzata.

"Perche cazzo ti sei messa un jeans del genere?" Sussurró, mentre Jack lasciava la cucina sbuffando.
"Chriss, è solo un jeans!" Spostai la sua mano dal mio corpo.
"Certo che fa ben notare dove hai il buco del culo per quanto è stretto!"
Cercai di allontanarlo, non avendo nessuna intenzione di affrontare per l'ennesima volta quel tipo di discorso.
Ma lui mi riportò contro il suo petto.

"Non ho detto che non mi piace,  solo che odio che qualcuno tocchi cio che è mio" sentii la sua erezione premere contro il mio sedere, mentre uno strano calore avvolgeva il mio viso.

Così mi allontanai.
Stavo fuggendo, ma era l'unica scelta che avevo per non cadere ogni volta tra le sue braccia, mentre lui si comportava in maniera poco chiara, e faceva di me ciò che voleva.

"Mi vuoi dire dove sei stato?"
"Ti sono mancato?" Disse alzando un sopracciglio.
"Vaffanculo Chriss!"
"Quale il problema,Al?" Disse poggiando il suo bacino contro il piano della cucina e rubando quel che restava del mio caffè.

"È natale, se non te ne sei reso conto. Il minimo era che restassi a letto!" Maleddissi il modo in cui gli avevo appena fatto capire quanto mi fossse mancato quella mattina. 

Ma lui da stronzo sfacciato, afferrò il mio braccio e mi spinse contro il suo petto.
"Avevi in mente qualcosa di sexy?"
"Smettila!"
"Possiamo sempre recuperare!"

Le sue mani scesero lente sul mio viso, fino ad arrivare sul mio collo, dove lasciò un bacio umido che mi fece bloccare il respiro.

"Mmh.. profumi dannatamente di vaniglia, e la cosa non sai quanto mi piace!" Ignorai quelle sensazioni e le sue parole, ma le sue mani si spostarono sul mio sedere sul quale tracció la cucitura di quel jeans in modo così  sfacciato e proibito, che sentii la gola seccarsi e il battito aumentare a dismisura.

Era un fottuto bastardo, che sapeva bene come giocare sporco.

Così lo respinsi ancora una volta, andandomi a sedere sullo sgabello, lontano da ogni tentazione.

Lui si passò una mano tra i capelli, e dopo in uno slancio mi raggiunse facendo scorrere un sacchetto in modo brusco sull'isola della cucina, che si fermò contro il mio braccio.

"Sono andato a prenderti la colazione, puoi essere meno stronza?"
Sollevai le sopracciglia guardando in modo strano quel sacchetto.
"Tu non fai questo genere di cose, vai a prendere per culo qualcun'altra"
"Sei seria? Ti pare che ti stia prendendo per il culo?" Quasi urlò, mentre le mie narici si dilatavano a causa del profumo di cioccolato che fuoriusciva da quel sacchetto.
"Vuoi farmi credere che ti sei alzato cosi presto, solo per andare al bar a prendermi una stupida colazione?"
"No, hai ragione! sono andato a scopare nell'ufficio di mio padre, prima di passare da Luke e comprarti questa stupida colazione, come scusa per essere uscito senza avvertirti di ogni cazzo di passo che faccio! "
Sbarrai gli occhi.

"Non parlarmi in quel modo!"
"E tu non farmi il terzo grado!"
"Sei andato da Luke?"
"Non sono cazzi tuoi!"

Solo in quel momento mi resi conto di aver esagerato,  ero solo una stupida fidanzata accecata dalla gelosia.

Chriss
Essere travolto da quella strana felicità era qualcosa di nuovo per me, al tal punto da non saperla gestire. Avevo imparato a convivere con la mia rabbia, per cosi troppo tempo che non conoscevo un altro modo di vivere.

Eppure con lei, riuscivo a tirar fuori una parte di me che nemmeno io sapevo di avere, abbassavo ogni corazza facendomi guidare da quel cazzo di sentimento che provavo per quei occhi verdi.

Il natale era stato per me sempre un fottuto giorno come un altro, eppure quella mattina avevo fatto quello che mai avrei pensato di fare.
Ero finalmente andato da Luke, a confidare a quel cazzo di marmo freddo come mi sentivo.

E sapevo perfettamente che era stata lei a portami fino a quel punto, senza nemmeno se ne rendesse conto.
E nonostante fosse stata la cosa piu difficile che avessi fatto, mi ero sentito estremamente bene, come se sedermi sulla sua lapide e parlargli mi avesse fatto sentire meno quel vuoto che portavo al centro del petto.
Ma quello stato di serenità  era una sensazione che nella mia vita non poteva durare a lungo.

E quella volta era stata lei stessa a portarmela via.

Non era riuscita a capire lo sforzo che avessi fatto per affrontare quella cazzo di giornata, per averla lasciata in quel letto da sola, solo ed esclusivamente per invadermi da qualla cazzo di felicità  di cui lei aveva bisogno.

Cristo se mi era mancata! E comprare quel fottuto cornetto per la prima volta nella mia vita, era stata una cazzo di misera dimostrazione che lei aveva rifiutato di capire.

"Mi meraviglia il fatto di non vedervi incollati a baciarvi come se non ci fosse un domani!" Mia sorella fece il suo ingresso in cucina insieme al suo sorriso, che in quel momento odiai.
"Che sta succedendo, avete perso l'uso della parola o cosa?"
"Che vuoi Jess?" Dissi brusco
"Volete unirvi a noi per finire l'albero, o state qua a guardare il pavimento, mentre sperate che uno dei due dica qualcosa?"
"Jess.. per favore!" Alissa sembrò quasi infastidita dall'invadenza di mia sorella.
"Dovete imparare a capirvi voi due, o il vostro matrimonio non durerà piu di due giorni"
"Puoi andartene a fanculo Jess?"
"È la verità Chriss!"

I miei occhi si alzarono nei suoi, sempre cosi dannatamente belli, che mi stavano gia fissando.
E non mi servì altro, per alzarmi e mettere fine a quella stupida discussione del cazzo, se dovevo essere io a mettere da parte il mio orgoglio e fare il primo passo, lo avrei fatto.

In modo rapido, mi piegai e infilai la  testa tra le sue gambe prima di sollevarla sulle mie spalle.
"CHRISTIAN, ma che fai?" Quasi urlò dalla sorpresa, ed io intrecciai le mie mani alle sue per farla restare in equilibrio.
Non aggiunsi altro, sarebbe servito solo a peggiore le cose.
Mi limitai a raggiungere tutti gli altri, e mi avvicinai a mia madre.
"Dammi quella stella!" Dissi riferendomi a ció che aveva tra le mani.

E forse quello fu il momento piu spensierato e  divertente di tutta la giornata.
Stavamo tutti semplicemente ridendo, mentre cercavo di far applicare quella stella ad Alissa in cima all'albero , ma senza mai fermarmi sul serio.

E quel tipo di leggerezza mi faceva maledettamente bene.

Dopo un bel po di tempo, e le lamentele di mia sorella, l'albero venne acceso da Jack, e notai Alissa ad un passo dal mio viso stringere le sue labbra tra i denti, mentre tutti gli altri iniziavano a posizionare i regali.

Toccai delicatamente la sua bocca, per sciogliere quel gesto che continuava a ripetere pur di trattenere le sue lacrime.
E sfiorai le sue labbre con le mie mentre i suoi occhi si incastrarono ai miei, prima che facessi scivolare la mia lingua al suo interno.

Un bacio che diventava sempre piu intenso, la mia lingua spingeva sempre di piu contro la sua, senza dar modo a nessuno dei due di respirare.
E mentre lei rispondeva a quel bacio, stringendo i miei capelli, i miei piedi iniziarono ad avanzare fino a che il suo bacino si fermò contro il tavolo.

Quello era il miglior regalo che avessi mai potuto ricevere.
La felicità che non avevo mai avuto il privilegio di avere, la gioia di festeggiare quel giorno che tutti amavano, e lei che era il centro di ogni cosa.

Jack iniziò a fischiare, apprezzando quel bacio, e  dirigendo un applauso da cretino quale fosse, coinvolgendo tutti.
"River puoi fare di piu!" Sam urlò quella frase facendomi girare i coglioni.

Le guance di Alissa divennero rosse dalla vergogna, e afferrai la sua mano senza degnare di uno sguardo quel pubblico alle mie spalle, e la trascinai nella mia stanza.

"Non ci posso credere!"
"Cristo! Dobbiamo sposarci il prima possibile, mi sono rotto il cazzo di stare in questa casa!" Esplosi al quanto incazzato.
"Calmati,Chriss!"
"No! Sembra che la mia vita interessi un po troppo a chiunque!"
"Lo so bene!"
"La cosa mi fa incazzare Al, non posso fare un passo senza che loro sene rendano conto!"
"È sempre stato così Chriss!"
"Si, ma ora mi sta sul cazzo. Un conto e prendere nota della mia vecchia attività sessuale, un conto e farlo se sto con te. Se ci baciamo, scopiamo o litighiamo sono cazzi nostri, porca puttana!"
Le sue mani scivolarono tra i miei capelli fino a fermarsi sul mio collo
E in quel modo cercai di mandare indietro ogni cosa passasse dal mio cervello.

"Riguardo a prima, non voglio più vederti in quel modo!"
"Ho la sensazione che stai odiando questo mio lato stupido e sensibile!"
"L'unica cosa che odio è vedere come stringi quelle labbra, per non piangere ,Al!"
"Non mi piace far vedere questo lato di me, dovresti saperlo"
Afferrai il suo viso tra le mani.
"Non devi cercare di essere chi non sei Al, soprattutto non devi tentare in nessun modo di essere come me"
"Chriss, tu non.."
"No Al, se trattieni le lacrime ingoi tutto il dolore, che si ferma nel petto e ti toglie il respiro. E non fai altro che ripeterti; non qui, non adesso davanti a tutti. So bene come ti senti, perciò non farlo mai!"
Quelle lacrime, scesero veloci sul suo viso mentre il verde dei suoi occhi sembrava splendere e annegare allo stesso tempo.

"Ti odio! Sono sempre io ad essere in svantaggio con te!"
Sorrisi
"Sei in grado di farmi fare esattamente quello che vuoi, e la cosa mi fa incazzare!"
"Al?" Avvicinai il mio viso al suo
"Sono io quello a perdere questa partita, e per la prima volta né sono fottutamente felice!
Se mi guardi mi arrendo, è cosi dalla prima volta che ti ho visto"

Le sue labbra si unirono alle mie,cosi inaspettate e con una tale velocità che né rimasi sorpreso.
E l'unica cosa che avrei voluto in quel momento, era baciare le sue labbra altre cento, mille volte ancora senza smettere mai.

"Se mi guardi mi arrendo!" Sussurró al mio orecchio, come ad apprezzare quella frase.
"Al, voglio che ci sposiamo il prima possibile!"
"Tranquillo, tua sorella sta organizzando ogni minimo particolare"
"Il 20 gennaio devo presentarmi a quella cazzo di udienza, ed io voglio andarci come tuo marito" ammisi a voce alta per la prima volta
"Hanno spostato di nuovo la data?"
Annuii
"Manca meno di un mese togliendo le feste, è impossibile. Jessica non sarà per niente d'accordo!"
"Me ne fotto! Possiamo farlo anche domani, solo noi due!" I suoi occhi si allargarono dalla sorpesa.
"Al, voglio che tu sia mia, qualsiasi cosa suscceda in quel cazzo di tribunale"
"Non succederà niente, tu sei innocente!" Non aggiunsi nemmeno un parola, mentre fissavo i suoi occhi ad un millimetro di distanza al tal punto da sentire il suo respiro contro il mio viso.
"Sei pazzo, River!"
"Di te, Milton!"
Sorrise
"Non abbiamo nemmeno dei fottuti testimoni!"
"Il mio sarà Jack!"
I suoi occhi si illuminarono di una strana luce mentre continua a sorridere.
"Va bene! Lo chiederò a Jessica!"
Sentii il cuore martellare tra il petto.
"Immagino Sam come sarà felice!"
"Se ne farà una ragione!"

Alissa

Venti giorni dopo...

Sentivo l'ansia invadere ogni centimetro del mio corpo. Il battito del mio cuore aumentava, e i miei piedi non smettevano di fare avanti e dietro in quella fottuta stanza di Jessica River.
Era notte fonda, fuori il mondo si era fermato, tutto era così tranquillo. Mentre io stavo esplodendo dalla rabbia che provavo verso Jack, per averci costretto a dormire separati per una stupida superstizione del cazzo.

Al sorgere del sole mancava davvero poco, ed io finalmente avrei sposato Christian River. Ma ero sempre piu nervosa, non riuscendo a dormire nemmeno per un cazzo di minuto.

L'ansia prematrimoniale, avevo sempre letto su qualche giornale che era dovuta dalla paura che quel giorno non fosse stato perfetto, dal cambiamento, dal timore di sbagliare, dall'incertezza.  Ma cazzo io non sentivo niente di tutto quello, ero sicura e convinta di quello che stavo per fare.
Chriss mi mancava, e la mia strana ansia era dovuta al fatto di non sapere cosa provasse, cosa stesse facendo, e quanto tempo fosse passato prima di vederci.

Il mio era solo un fottuto bisogno di lui.

Guardai Jessica che dormiva accanto a suo figlio. E sorrisi di fronte al suo modo di farmi compagnia.

Ma ad un certo punto vidi la porta della camera aprirsi, e far entrare un fascio di luce che proveniva dal corridoio.
Qualcuno entrò dentro, avanzando in quella stanza lentamente, senza che io riuscissi a capire chi fosse.
La paura iniziò a farsi spazio tra il mio petto, e indietreggiai, ma subito dopo sentii una mano premere sulla mia bocca, e sussultai dallo spavento.

"Sono io!" La sua voce sussurrata al mio orecchio l'avrei riconosciuta tra mille, e mi rilassai.
"Mi mancavi troppo per aspettare domani!" Spinse il mio corpo contro la parete e dopo aver dato una guardata fugace a sua sorella, portò i suoi occhi nei miei.
Era notte, ma l'intensità di quello sguardo fu sempre cosi penetrante.

"Prendi una coperta, e vieni con me?" Soffió ad un millimetro dalle mie labbra, facendomi desiderare le sue più di qualsiasi altra cosa.
"Se ci scoprono, succederà un casino"
"Non succederà, fidati di me!" Sembravo essere così dipendente da quelle labbra,  da non smettere di fissarle
"Al?' Alzò il mio viso premendo le sue dita sotto il mio mento.
"Fidati!" Continuò a dire, prima di sfiorare le mie labbra con il suo polpastrello,  che si dischiusero al suo tocco in modo così lento da farne uscire un gemito. 
Ci desideravamo, l'aria sembrava essersi fermata, il cuore rimbombava e quello mi bastò per seguirlo.

La mansarda di quella casa, era l'unico posto che non avevo mai visto, almeno fino a quel momento dove Chriss mi aveva trascinato nel cuore della notte.
"Abbassa la testa!" Mi avvertì, senza mai lasciare la mia mano.
E non appena distese la coperta a terra, nella parte piu bassa del tetto, mi tirò bruscamente sul suo corpo di marmo.

"Ti voglio!" Sussurró quelle parole, mentre la sua mano ruvida si poggió con decisione sulla mia gamba scoperta, e iniziò a farla risalire lentamente.

Le nostre labbra finalmente si cercarono vogliose di desiderio.
Come a recuperare quel tempo in cui eravamo stati lontani, un bacio lungo, senza darci nemmeno il tempo di respirare.

"Cazzo, se mi sei mancata!" Le sue mani si fermarono sul mio sedere, e poi risalirono sulla mia schiena fino ad arrivare sul mio collo, dove senza rendermene conto fece scivolare via quel pezzo di stoffa che indossavo.

"Quanto sei bella!" Disse con quella sua voce roca, abbassando la bratella del mio reggiseno.
Sentii i brividi invadere la mia pelle, mentre le sue dita mi accarezzavano dolcemente fino a liberare il mio seno lì davanti ai suoi occhi, infuocati di desiderio.
Stava succedendo tutto troppo in fretta, ma la voglia che avevamo di averci era troppa per poterla trattenere.

E non appena sentii le sue mani scendere sui miei fianchi, un gemito uscì dalle mie labbra, e il mio bacino iniziò a dondolare sulla sua erezione.

Strinsi i suoi capelli tra le mani, mentre spingevo sempre di più, e lui sussurrava quasi imprecando. Ma tutto quel piacere sembrò finire non appena  capovolse le posizioni, in un unico gesto.

"Cazzo! Se contunui così arrivo nelle mutande!"
Deglutii di fronte a quel suo modo sfacciato di parlare, ma subito dopo la sua bocca  si riempì del  mio capezzolo, che iniziò a stuzzicare e succhiare formando dei cerchi con la sua lingua, cosi lenti e delicati da far aumentare la mia eccitazione.
"Chriss!"
"Scchh!" Le sue mani scivolarono sul mio ventre fino a fermarsi sull'orlo delle mie mutandine, dove oltrepassó con le dita, ma senza mai toccare quel punto in cui avrei voluto sentirlo.

"Chriss!"
"Mhhh?"
"Sm..eettila!"
"Di far cosa?" La sua voce era diversa, piu roca e sussurrata a pena, da diventare illegale per la mia sanità mentale.
"Che vuoi Alissa?"

I miei occhi guardarono i suoi, non avrei mai trovato il coraggio di ammettere quanto lo desiderassi.
E non appena abbassò lo sguardo sul punto in cui aveva ferma la mano, sentii il mio corpo bruciare.
"Pizzo?" Disse malizioso.
"Non ti è mai piaciuto!"
"Ma tu continui a metterlo"
"Piace a me River, e dovrai abituarti all'idea"
Le sue dita entrarono sempre di piu nelle mie mutandine finché non le sentii sul mio punto piu sensibile, e sussultai sgranando gli occhi.

"Il pizzo nero sul tuo corpo e qualcosa che mi fa uscire fuori di testa, ecco perché non mi piace!"

Le sue dita esperte iniziarono a toccarmi sempre più intensamente,  mentre i miei gemiti si poggiavano sul suo collo, e le mie mani stringevano le sue spalle.
Mi stava torturando nel modo piu crudele possibile.

E non appena sentii di essere arrivata quasi al limite, presi coraggio e spinsi il suo corpo fino a capovolgere le posizioni.
Abbassai i suoi jeans insieme ai suoi boxer neri, e deglutii di fronte alla sua erezione che esplose fuori.
"Da quanto prendi questo tipo di iniziative?"
"Sta zitto!"
Alzò le mani in segno di resa, prima di poggiarle tra le mie gambe e spostare le mie mutandine.
Sussultai a quel tocco, ma subito dopo mi abbassai su tutta la sua lunghezza emettendo dei gemiti che non avrei mai creduto di pronunciare.

Il mio corpo danzava sempre di piu sopra il suo, ricevendo quel senso di piacere che mi era mancato terribilmente.
Le sue mani percossero ogni centimetro del mio corpo, mentre i suoi occhi si spostavano dal mio seno alle mie labbra fino a finire nei miei occhi

Neri, intensi e pieni di passione.

Era dannatemnte bellisimo

Il suo profumo diventava sempre piu forte al tal punto da farmi perdere ogni ragione, e far diventare il mio movimento sempre piu impetuoso, mentre le sue mani si erano fermate sul mio sedere.

"Ti amo Al!" Sussurro tra un gemito e l'altro.

Chriss
La sua audacia in quel momento in cui era salita a cavalcioni sul mio bacino, mi aveva  lasciato completamente senza fiato. La luce che proveniva dalla finestra rifletteva sul suo corpo che iniziò a dondolare sopra al mio, in modo sempre piu focoso, irruento, da farmi perdere ogni ragione.

Ma non appena lei si poggió sul mio petto, segno che era appena arrivata al culmine del piacere, sentii il battito del suo cuore accellerare sempre di piu, e in un unico gesto capolsi ancora una volta le nostre posizioni.
Ciò che avevamo fatto non mi bastava.

Abbassai lentamente le sue mutandine di pizzo nero che mi avevano completamente fatto perdere la testa, e aprii le sue gambe con decisione.
Mia! Ecco come l'avrei fatta sentire.

La penetrai ancora una volta, e inziiai a spingere sempre di più con veemenza, un movimento sfacciato e pieno di desiderio.

Le mie mani erano ben salde sulle sue gambe, mentre le sue si aggrappavano alle mie spalle, ed io godevo nel vedere il suo seno che rimbalzava ad ogni mia spinta.
I suoi gemiti riempivano il silenzio di quella mansarda, ed io mi innamoravo sempre di più di quella ragazza dai occhi verdi.

Il battito del mio cuore sembrava non tornare più a stabilirsi, mentre cercavo di riprendere fiato, e avvolgevo il braccio intorno al suo corpo.
I nostri occhi erano puntati alla finestra sopra di noi, che ci dava la possibilità di ammirare il cielo farsi sempre piu chiaro, era quasi l'alba e noi non avevamo nessuna intezione di muoverci da quel posto, che ero sicuro a lei piacesse da impazzire.

Le sue dita sfiorarono il mio petto, fino a intrecciarle tra le mie.
"Ti amo Chriss!"
Guardai i suoi occhi, e subito dopo feci scendere l'altra  mano sulla sua schiena, mentre il profumo della sua pelle invadeva le mie narici.

"Al, prima di venire nella tua stanza, stavo di merda, avevo una strana sensazione tra il petto.."
"Chriss.. non riuscivo a dormire perché volevo vederti!" sorrisi lasciando un bacio sulle sue labbra.
"Ce una cosa che non ho smesso di fare prima di vederti, ho ascoltato una canzone non so per quante volte,  e voglio che tu senta  ogni parola!"
Allungai la mano verso i miei jeans e tirai fuori il mio cellulare.

 "Non scrivono canzoni per due come noi
Ti innamori una volta sola e non guarisci mai davvero
Tu sai chi siamo, chi sono e com'ero
L'unica persona che mi guarda e mi legge il pensiero
Non siamo stelle, siamo meteoriti
Precipitiamo in basso, ma voliamo in alto
È complicato starmi accanto
Ma preferisci piangere con me
Che ridere con qualcun altro

Proverò a lasciarti andare
Mi metterò tra te e le tue paure per non farti male
Siamo due gocce di pioggia in mezzo a un temporale
Che prima di cadere credevano di volare

Non basterà una sola vita insieme
Con te ogni giorno è come fosse l'ultimo
So che ci faremo male
Ma saremo sempre io e te
Si ferma il tempo quando sei con me
Fino a sentirci soli tra la gente
Perché divisi non valiamo niente
Ma insieme siamo l'opera d'arte più bella di sempre

Non ho paura di ferirmi, tu stammi vicino
Sei il dolore che mi serve per sentirmi vivo
Ma che ne sanno gli altri
Di tutte quelle cose che ci siamo detti senza nemmeno parlarci
Ho conosciuto i tuoi difetti, i tuoi pregi e li ho scelti entrambi
Per soffrire non si è mai abbastanza grandi
Ho imparato a farmi male per salvarti
Ho imparato a perdermi per ritrovarti

Non basterà una sola vita insieme
Con te ogni giorno è come fosse l'ultimo
So che ci faremo male
Ma saremo sempre io e te
Si ferma il tempo quando sei con me
Fino a sentirci soli tra la gente
Perché divisi non valiamo niente
Ma insieme siamo l'opera d'arte più bella di sempre

Non basterà una sola vita insieme
Con te ogni giorno è come fosse l'ultimo
So che ci faremo male
Ma saremo sempre io e te
Si ferma il tempo quando sei con me
Fino a sentirci soli tra la gente
Perché divisi non valiamo niente
Ma insieme siamo l'opera d'arte più bella di sempre"

"Chriss?" La sua voce rotta, e i suoi occhi lucidi furono la miglior risposta che avessi potuto avere.
"Ti amo come non ho mai amato nessuno nella mia vita, Al!"

15 gennaio
Cristo, quel giorno che tanto avevo aspettato, era arrivato, ed io da fottuto coglione ero in un ritardo impressionante.
Mi ero svegliato solo da dieci minuti e mancava pochissimo prima di presentarmi al mio matrimonio, porca puttana.

"Cazzo Christian, muoviti!"
"Stai zitto Jack!"
"Mettiti quei pantaloni"
"Mi stai agitando!"
"Se avessi dormito invece di passare la notte a scopare, forse non saremo in ridardo"
"Il matrimonio non inizierà senza di noi, e lei sarà nella mia stessa situazione, rilassati!"

Qualcuno bussó alla porta e non appena jack andò ad aprire, fermai i miei occhi sul viso nel sign. Milton che non mi sarei aspettato di vedere.

"Chriss, sono venuto per fare due chiacchiere. Ma vedo che sei in ritardo" lo sguardo di jack mi fece innervosire, piu di quanto non lo fossi.

E mentre abbottonavo la mia camicia gli feci segno di entrare,qualsiasi cosa mi avesse detto non avrebbe di certo cambiato i miei sentimenti per sua figlia.

"Alissa è la cosa piu importante che la vita mi abbia regalato, come puoi immaginare, e sono qui perché voglio essere chiaro su alcune cose."
"Ti ascolto!"
" Come ben sai ho perso mia moglie, e con mio figlio non sono stato tanto fortunato, ho lasciato che per un periodo il dolore mi soffocasse, non pensando che mia figlia ne stava subendo le conseguenze.
E stata piu forte di me, pur essendo solo una ragazzina ha dimostrato di essere una donna, e adesso che la concedo a te, voglio che mi prometti solo una cosa"
I miei occhi seguivano ogni sua parola
"Non devi mai farla soffrire! Non lo merita Chriss, ed io non lo sopporterei"
"Sign. Milton preferirei morire che vederla soffrire. Questo non succederà mai, glielo posso giurare!"
Le sue mani mi diedero due colpi sulla spalla come per concludere quel discorso ed io fui felice che si fidasse di me.

Ormai contavo i minuti che mi sparavano da lei, e non appena Jack fermò la macchina davanti al giardino di Luke, o meglio come io avevo sempre chiamato quel posto, corrugai le sopracciglia
"Perche siamo qua?"
"È stata Alissa a scegliere il posto, ricordi?"
"E qui che vuole celebrare il matrimonio?"
"Si! E ti prego non reagire come il tuo solito, e ciò che teme di piu!"

Aveva voluto celebrare il matrimonio nel  posto in cui sentivo Luke piu vicino, come avrei potuto mai reagire se non con un sorriso sulle labbra per la felicità di quella sorpresa.
E non appena entrai in quel giardino, i miei occhi restarono sbalorditi da ciò che avevano davanti

Una pietra era ben piantata al pavimento con una scritta incisa sopra
Brother
Sentii la gola stringere, e il cuore esplodere.

"È un regalo di Alissa!" Quel gesto fu qualcosa di così bello che mai mi sarei aspettato, e cercai di trattenere le lacrime.
"Ha comprato questo posto, e quello è  il nome che ha dato al giardino."
"Non ci posso credere! L'ha  comprato?"
"Ha detto che questo giardino non può essere di qualcun'altro" 
Felice e stupito allo stesso tempo, ecco come mi sentivo. Mai nessuno nella vita aveva fatto qualcosa per me di così tanto importante,  e ad ogni passo che facevo verso quell'altare ero sempre piu convinto di fare la cosa piu giusta di tutta la mia vita.

Quel giardino aveva cambiato forma, mia sorella aveva organizzato davvero tutto in modo impeccabile.

L'altare  era stato posto al lato dell amaca, sotto ad un arco di fiori mentre delle sede bianche con i stessi fiori costeggiavano i lati di quel giardino dove in mezzo era stato messo un tappeto bianco che finiva li dove aveva piantato i miei piedi.

"Sei agitato?"
"No!" Finsi di saper gestire tutto ciò che provavo in quel momento, ma non era affatto vero.
Mi sentivo invaso da un mixer di emozioni che mai avrei nemmeno pensato di provare nella mia vita, ero passato da essere uno stronzo insensibile, a quel nuovo Chriss.

Ma l'ansia di vedere Alisssa entrare e fermare i miei occhi nei suoi mi diede la forza per avanzare deciso su quel tappeto.

Non riuscivo a guardare nessuno, notai solo una persona in lontananza seduta su quelle sedie.
La madre di Luke, deglutii di fronte alla sua presenza nel giorno piu importante della mia vita.

Ma nello stesso istante una musica iniziò a riempire il silenzio di quel giardino, e mentre le mie mani sudavono sempre di piu i miei occhi non si spostavano da un punto ben preciso.

E dopo secondi che mi parvero ore, tutto ciò che sentivo venne annullato non appena posai lo sguardo su un paio di occhi verdi magnetici belli da togliere il fiato.

Senti il cuore fermarsi, e poi iniziare   a battere sempre di piu quasi come a scoppiare dal petto

Vestita di bianco era bellissima, forse la cosa piu bella che avessi mai visto in tutta la mia vita.

Alissa
Sentivo il battito del mio cuore scontrarsi tra il petto e il respiro iniziò a farsi sempre piu irregolare mentre il mio braccio stretto intorno a quello di mio padre sembrò l'unica cosa a sorreggermi.

Alzai lo sguardo dalle mie scarpe, mentre una musica dolce suonava in quel giardino così importante.
Ma non riuscii a guardare niente e nessuno, se non il ragazzo che era in fondo al quel tappeto dove avevo iniziato a camminare.

Era dannatamente bellissimo.

I suoi capelli tirati indietro quasi a renderli in ordine come non lo avevo mai visto gli stavano benissimo, e il suo corpo ricoperto da uno smoking blu che fasciava ogni muscolo, mi fece deglutire, era una versione di Christian River totalmente diversa, ma dannatamente bella da sembrare un Dio greco.

I suoi occhi neri li sentivo addosso, bruciare ogni centimetro della mia pelle, ma non appena li guardai ritrovai me stessa e tutta quella magia che si creava quando ero con lui.

Mio padre lasciò la mia mano nella sua, e il suo sorriso che creò una fossetta sulla sua guancia mi fece esplodere il cuore.
Era uno sposo stupendo, il piu bello in assoluto.

"Ciao!"
"Ciao!" Ero incollata ai suoi occhi, tanto da dimenticare tutto ciò che avevamo intorno, eravamo solo io e lui, non esisteva più nessuno in quel magico momento.

"Sei la cosa piu bella che ho mai visto Al!" Sorrisi imbarazzata
"Sei tu quello di una bellezza disarmante!"
Le sue dita strinsero le mie, mentre una lacrima rigo veloce il suo viso in modo così inaspettato da ristarmi  totalmente sorpresa.
Sentii il cuore scoppiare, mentre lui si era mostrato per la prima volta in quel modo, annullando ogni barriera, ed io non avrei mai dimentico quel gesto, che valeva molto di più di qualsiasi parola.

Accarezzai il suo viso, ma lui intrecciò le nostre dita e mi condusse all'altare.
Notai solo in quel momento tutta la bellezza di quel posto, mi sembrava di vivere una favola per quanto fosse stupendo tutto ciò che Jessica aveva organizzato, non aveva trascurato nemmeno un particolare.
Ma non appena il prete prese il suo posto di fronte a noi, notai il suo sguardo sulle nostre mani unite.
Forse non era quello il modo giusto, ma noi non avremmo messo fine a quel contatto che era l'unica cosa a farci respirare in quel momento.

Le sue parole iniziarono a riempire quel giardimo, ma le mie orecchie non facevano altro che sentire il battito del mio cuore, e i miei sensi a sentire le sue dita che sfioravano la mia pelle, mentre il profumo dei fuori faceva dilatare le mie narici.

Mi voltai per un attimo a guardarlo, e lui fece lo stesso. I nostri occhi parlavano piu di tutto quello che avremmo potuto dirci.

"Ora potete scambiarvi le vostre promesse!"
Jessica e Jack ci raggiunsero in tutta la loro bellezza, e lasciarono un cuscino a forma di cuore che conteneva i nostri anelli vicino alle nostre mani.

Chriss fu il primo a sfilare quel nastro di raso da un anello, prima di prenderlo tra le sue mani mentre io fissavo ogni suo movimento

Sarei potutta morire per quanto fosse bello

I suoi occhi guardarono i miei, e la sua mano afferrò  la mia.
"Alissa, come sai non sono bravo con le parole, ho provato a farti capire ciò che provo piu volte in questi giorni,  perché farlo qui davanti a tutti mi rende nervoso. Ma se guardo quel verde magnetico dei tuoi occhi, riesco ad arrendermi e dirti ciò che ho provato dalla prima volta che ti ho visto.." sentivo le sue mani ruvide sudare sulle mie.
"Sono cresciuto imparando a combattere contro ogni cosa, ma la paura che ho provato quanto ti ho visto su quelle scale, e stata qualcosa che non sono riuscito a gestire.
Mi sei entrata dentro come un uragano, con quei occhi lì e quel tuo strano modo di essere così semplice, mi hai fatto provare cose che non credevo nemmeno esistessero, e ogni giorno che passava sapevo che saresti stata la persona che piu di tutte avrei avuto paura di perdere. Ho avuto paura quando mi sono reso conto che con te ero pronto a rischiare a mettere in gioco quei sentimenti che non sapevo nemmeno di avere, ho avuto paura  quanto ti ho mostrato le mie insicurezze e le mie fragilità.
Ho avuto paura quando ho visto che tu eri in tutte le cose che facevo, tu eri  entrata in ogni cosa della mia vita. E nonostante sapessi che avermi a fianco non era la cosa migliore per te,  sono andato avanti per paura che tutto finisse.
Si perché le cose belle fanno paura.. paura della loro fine.." le lacrime avevano preso a scendere sul mio viso mentre ascoltavo ogni singola parola
"Ma poi ce stato un attimo in cui tutta questa sensazione è svanita, mi è bastato vederti entrare da lì con adosso questo vestito bianco e i tuoi occhi verdi nei miei. Noi ci apparteniamo Alissa Milton, dalla prima volta che ci siamo visti, e questo non cambierà mai. La mia promessa è che i miei occhi non smetteranno mai di entrare così potenti nei tuoi, in qualsisi situazione ci porterà la vita. Perché tu sei l'unica a sapere cosa provo anche solo a guardarti"

Le lacrime rigavano sempre di piu il mio viso, mentre il mio cuore stava battendo così forte che sembrava uscirmi dal petto.
Ero senza fiato.

"Io accolgo te come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita!" Sussurró quelle parole così lentamente che sentii un immensa gioia travolgere totalmente il mio cuore come non avevo mai provato.
Mentre Chriss faceva entrare l'anello al mio dito.

Non avevo la forza per continuare quelle promesse, troppo emozionata per le sue parole, non avevo preparato nessun discorso  ma cercai lo stesso di tornare il più lucida possibile.

Presi l'anello e guardai i suoi occhi.

"Destino, penso che è questa la parola che più ci rappresenti. Ho cercato di respingere ciò che provavo, in ogni modo possibile, ma lui mi portava sempre a te. Sei arrivato di nuovo nella mia vita in un momento così particolare, dove nessuno capiva come mi sentivo. 
Ma tu insieme alla tua arroganza, e quel tuo modo di fare mi hai fatto vivere per la seconda volta, mi hai fatto provare delle sensazioni che nemmeno sapevo esistessero. E cosa piu importante sei riuscito a capire ciò che portavo tra il petto che a volte mi impediva di respirare. È successo perché era semplicemente quello che provavi anche tu Chriss.
Il dolore ci ha unito, i tuoi occhi mi hanno travolta, facendomi diventare una nuova  Alissa 
E si non è stato facile starti accanto con i tuoi sbalzi d'umore e i tuoi scatti dira, ma sai cosa Chriss? Tu ne vali la pena. Guardo i tuoi occhi e so che tu così come sei, sarai sempre l'unica cosa di cui avrò bisogno."

Deglutii, mentre afferravo la sua mano e i suoi occhi neri si illuminavano.
"Accolgo te come mio sposo.
Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita!"

Pronunciare quelle parole fu così emozionante, da sentire le vene del collo palpitare, mentre strinsi le labbra tra i denti e feci scivolare l'anello al suo dito.

"..vi dichiaro marito è moglie!"
Non avevo sentito gran parte di ciò che il prete aveva detto, ma un attimo dopo sentii le labbra di Chriss sulle mie.

Non fu un bacio casto, come sarebbe dovuto essere, ma fu pieno di passione e sentimento come ormai eravamo abituati a fare.
Forse il prete sparì di fronte al nostro comportamento, ma in quel momento il suo sapore che si univa al mio fu l'unica cosa che pensai, e che mi aiutò a scaricare tutto quel mixer di emozioni che avevo accumulato.

Le urla e gli applausi li sentivo appena, mentre le nostre labbra si allontanavano per respirare.
"Ti amo Alissa River!
"Ti Amo tanto, ora piu di prima!"

Con le nostre mani unite avanzammo su quel tappeto per raggiungere gli altri, ma il riso iniziò  a caderci addosso, ed io alzai il braccio per riparare il mio viso. Fu in quel attimo che mi voltai verso mio marito, e vidi il suo viso di profilo mentre sorrideva in tutta la sua bellezza in modo così spensierato, che fu il momento piu bello di tutta quella giornata, quello che sommato ad altri non sarei mai riuscita a dimenticare.

Jack e Jessica seguiti da tutto il resto degli invitati iniziarono a venirci incontro felici e sorridenti per ciò che avevamo fatto, e mentre ero pronta ad accogliere l'abbraccio invadente di Jack Raider, un paio di uomini in divisa alle sue spalle misero fine ad ogni mio stato di felicità, come se mi fossi del tutto paralizzata restai immobile forse senza nemmeno respirare.

"Christian River ci dispiace interrompe la cerimonia, ma deve seguirci in caserma!"
Non riuscivo a capire cosa cavolo avessero appena detto.
"Che cazzo ce di così importante da venire qui il giorno del mio matrimonio?" Chriss urlò  furioso, facendomi capire solo allora la gravità della cosa.
"Ci dispiace! Ma abbiamo un mandato di arresto nei suoi confronti, per l'omicidio di Luke..." 
"Che cazzo state dicendo?"

Sentivo le gambe farsi sempre piu molli, la testa girare e ogni voce attorno a me sembrò annullarsi.

Ma la presa di Chriss intorno alla mia mano sempre piu forte,  mi riportò alla realtà.

"Devo presentarmi all'udienza tra una fottuta settimana!"
"Il testimone che era a tuo favore si è ritirato, e noi abbiamo prove a sufficienza per dichiararti colpevole per l'omicidio.."

Non era possibile, non stava succedendo per davvero

Christian non stava per essere sbattuto in una cazzo di cella, un paio di minuti dopo essere diventato mio marito

Non mi avrebbe lasciato da sola, io non l'avrei permesso

Le sue mani calde avvolsero il mio viso, e nei suoi occhi lessi qualcosa che avrei preferito non vedere.
Stava succedendo.

"Chriss, non puoi farlo, non te ne puoi andare cosi..cazzo!"
"Al, mi dispiace!"
"NOo!"
"Sai bene che non dipende da me, perché l'ultima cosa che farei in questo cazzo di momento è lasciarti da sola"
"Non puo essere vero.."
"Uscirò da lì il prima possibile, e farò il culo a chi ha rovinato il giorno piu bello della mia vita" i suoi occhi neri stavano annegando tra le lacrime ed io non riuscivo piu a respirare.

Ma un fottuto agente ci privó da ogni contatto, bloccò  i suoi polsi con delle manette e lo trascinó via contro le sue imprecazioni.

Sentii il mondo cadermi addosso mentre la felicità si allontanava sempre di più

E dopo qualche secondo, iniziai a correre verso la sua direzione

"Chriss?? Aspetta!"
Lui si liberó da quel bastardo, e si voltò verso di me, che gli piombai addosso.

Non pensai piu a niente, solo a baciare ogni singolo angolo della sue labbra fino a che la mia lingua entrò violenta dentro la sua bocca  esprimendo tutto ciò che provavo.

Sarei stata disposta a fare qualsiasi cosa pur di non farlo andare via, anche fuggire il più lontano possibile, ma contro quella divisa restai immobile.
"Ti amo Al, qualsiasi cosa succeda!"
"Ti amo anch'io, e ti prometto che farò di tutto per tirarti fuori da lì"

Quel fottuto agente lo strattonó dal mio corpo, e le sue mani sfiorarono le mie prima che veniva portato via in quella cazzo di macchina della polizia.

I suoi occhi neri che guardavano i miei furono l'ultima cosa che vidi, prima di sprofondare con le ginocchia al suolo.

                                                  FINE









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