Se Mi Guardi Mi Arrendo -IN R...

By Bersagliera92

508K 12.9K 680

Alissa Milton una ragazza di 18 anni stronza e ribelle o almeno e ciò che vuol far credere di se stessa da qu... More

PROLOGO
The Start of my Life! ♡
Uno scontro Inaspettato
Mi ritorni in Mente
Un attrazione sbagliata
Un mare in tempesta
I'm here
Una scossa al cuore
Occhi dentro Occhi
Un chiodo Fisso
Tra le tue braccia
Molto più delle mie aspettative
Una bellezza disarmante
Insopportabile
Un senso di colpa
Un bacio inaspettato
sex on love?
Tu sei mia
Senza controllo
Un'amicizia Impossibile
Un vero Coglione
Uno di Troppo
Un gioco sleale
Parole di ghiaccio
Due calamite uguali, a volte si respingono
Ho bisogno che tu Rimani!♡
Se riuscirei ad Odiarti
Inevitabile
Voglia di te
Noi un incastro Perfetto
Un attimo di felicità
La paura a volte può fotterti il cervello
Resta Ancora un Po'
Alcune Mancanze ti soffocano l'Anima
Io e te, il resto del mondo l'ho scordato.
Oltre i Limiti
Quel disperato Bisogno che ho di Te
Un cuore in mille pezzi
Facevano L'amore solo a guardarsi
Ammaliato da tanta Bellezza
"Ciao..River!"
Contro la Tua volontà
Ad un Passo da Te
Se fosse tutto Magnifico
Se solo fossi Mia
Ci perdiamo per poi riprenderci
Sì mangiavano di Desiderio
Un inferno Indimenticabile
Nella Follia più Assoluta.
Baciami! né ho Bisogno!
Per una Volta
Solo per una Notte
Senza te
Una tempesta su di Noi
Un tunnel senza via d'uscita
Un legame indissolubile
Finalmente Qui!
Il confine di un'attimo
Estremamente Complicati
Il nostro perenne Equilibrio
"Alla nostra..River"
Un incessante Desiderio
Tu! la mia unica Forza
Non so Spiegarti il Perché
Finalmente a Casa
Bruciare Per Te
Un'unica Dipendenza
Troppo distanti !
AVVISO
Fuori Controllo
In netta collisione
Sotto il tuo sguardo
Un antidoto Naturale
Tienimi per mano
In continua distruzione
Nonostante tutto
Tu mi appartieni
Mi salvi un attimo prima, che tocchi la terra
Guardami negli occhi, anche quando non parlo.
Siamo Uguali, fatti degli stessi Mali
Come a dirti, io ci sono. Come a dirmi, sarò sempre qua!
Stringimi la mano, portami lontano
Inesorabile
Per la prima volta!
In equilibrio su di Me
Il silenzio è oro, ma se lo sprechi è zero
Copertina
Gli sguardi come oceani, gli abbracci come Ancore.
°Ad un passo da perdere Te°
●Due Puntini Da Lontano●
Cascare nei tuoi occhi
Un respiro si toglie solo se il Cuore ti batte di piu!
Sei la mia Cura, e la mia Dannazione
Dove sei tu, quella è Casa.
Avviso!
Il posto in cui Tornare
Un posto per l'eternità
Veleno e Antidoto
La ferita che nessuno ha mai curato
Ciao Brother
Un Amore complicato
L'anima in pace.
Mai senza Te
Epilogo
Avviso
Avviso!

Tienimi con te

1.7K 41 8
By Bersagliera92

NB; Mi scuso, per aver confermato che avrei pubblicato l'epilogo, un errore.
Ma  questo è l'ultimo capitolo prima dell'epilogo che pubblicherò a breve..🙏🙏
Baci 😘😘😘😘  #Chrissa

La sigaretta si poggiava tra le mie labbra, infinite volte, in modo sempre più insistente, mentre i miei occhi erano fissi su un punto ben preciso.

Lei, occhi verdi, capelli neri, bella come nessuna al mondo, semplice come poche, mia come nessuna donna era mai stata nella mia vita.

I suoi movimenti avevano catturato la mia attenzione, al punto che la stavo fissando mentre si spostava in quella cucina, dove forse un tempo era stata felice.

"Né sei innamorato?" Solo in quel cazzo di momento, ricordai di trovarmi in casa sua a Firenze, e di avere suo padre seduto al mio fianco.

Spinsi con violenza la sigaretta contro il posacenere,  e ne feci scivolare subito un'altra tra le mani, al quanto nervoso.

"Si!" Dissi diretto e deciso, forse ammettendo a voce alta per la prima volta quello che provavo.
"Sono felice!" Ma il tono di voce del sig.Milton, mi fece dubitare delle sue parole.
"Sono uno  stronzo,  e lo sa bene dato che  mi conosce da quanto portavo il pannolino, ma una cosa è certa io amo sua figlia, e farò di tutto per non far sparire di nuovo quel sorriso dalle sue labbra" mi stupii delle mie stesse parole, e non perché non le pensassi, ma perché erano uscite con facilità dalle mie labbra.
"Non mi devi spiegazioni, mi basta vedere i suoi occhi mentre ti guarda per capire che sei la scelta giusta." 

La sua mano si poggió sulla mia spalla ed io sorrisi debolmente.

Alissa

Guardai la macchina del caffè che avevo  appena messo sul fuoco, su quella cucina così diversa da quella dei River, in quella casa che quasi più non mi apparteneva. E dei flashback mi riportarono indietro negli anni.

Dove l'odore del caffe faceva dilatare le mie narici, e un sorriso avvolgeva le mie labbra, perché quello era il modo in  cui mia madre ci aveva svegliati tutte le mattine della nostra infanzia,  mentre mostrava il suo amore per mio padre.
Quello stesso odore, mi aveva sempre fatto sentire a casa, felice,  ma in quel preciso istante iniziai ad odiarlo più di qualsiasi altra cosa al mondo, al tal punto che strinsi i pugni contro il piano della cucina e cercai di rimuovere dalla mia mente quello
stupido ricordo che mi aveva fatto ripensare al mio passato, a quei attimi di felicità, forse rari.
Subito dopo seguito da quel dolore cosi straziante, che ci aveva devastato, che aveva spezzato qualcosa dentro di me,  per il quale non mi ero sentita più la stessa.

Ma forse quel tempo lontana da quella città, da quella casa che non  riuscivo piu a sentire mia, mi avevano cambiata.
Trasferirmi a Roma, ed essere circondata da quacosa di nuovo mi aveva costretta a vivere, ad   apprezzare le cose belle della vita, e incontrare Christian era stato un regalo bellissimo.
Con lui  domenticavo tutto ciò che portavo dentro, tutto quel dolore sembrava svanire nel nulla.

No, non avrei mai potuto dimenticare mia madre, non pensare al fatto che non ci fosse piu, ma forse ero cresciuta, e non avevo più intenzione di cadere in quel tunnel che mi soffocava,sembrava quasi come se qualcosa di più forte avesse sovrastato quelle sensazioni, al tal punto da deviare completamente i miei pensieri.
Quasi da farmi paura.

Spostai lo sguardo sulla finestra, era dicembre e dei leggeri fiocchi di neve scendevano giù bianchi e candidi.
Ma i miei pensieri mi portarono davanti un paio di occhi neri che mi fecero spuntare un sorriso sulle labbra

Era lui il mio pensiero.

I suoi occhi avrebbero sovrastato ogni cosa. 

Sorrisi, ancora incredula per ciò che era successo, per quella sua proposta cosi inaspettata di vivere insieme, che non mi sembrava vero.
Mi aveva reso davvero felice come forse non lo ero mai stata in quella merda di vita che mi era toccata, e nonostante le tremila domande che avrei potuto farmi, i dubbi che avrei dovuto avere, non avevo esitato nemmeno un misero secondo ad accettare.

Si!
Perché lui era tutto ciò che avrei voluto da quella vita, che per una volta stava andando nel verso giusto.

Il borbottio del caffè che saliva mi portò alla realtà.

E mi ricordai solo allora che Chris si trovava in salone con mio padre, Samatha e Kevin da fin troppo tempo senza la mia presenza, e non ero più così sicura che non avrebbe combinato uno dei suoi casini.

Non solo mi aveva proposto di vivere insieme, mi aveva anche  accompagnata a Firenze, e contro ogni mia aspettativa mi aveva fatto  incontrare mio fratello, una sorpresa che non mi sarei mai aspettata, non da lui.

Sapevo bene quanto gli fosse costato fare quel gesto, accantonare i suoi sentimenti di odio solo per rendermi felice, e quello lo apprezzai piu di qualsiasi altra cosa.

Poteva fingere con tutti che quella situazione gli stesse piacendo, ma non con me, io lo conoscevo meglio di chiunque altro per credere a quella sceneggiata.

Due braccia avvolsero la mia vita, ed io mi poggiai al suo petto,  beandomi del suo profumo che ogni volta era la miglior cosa che le mie narici avessero sentito.

"Tutto bene?"
Annuii, senza proferire parola. Ma le sue mani mi strinsero i fianchi e mi voltarono contro il suo viso in un misero secondo.
"Allora?" sussurró
"Sto bene!  Tu piuttosto hai spaccato la faccia a qualcuno di la?"
"Per il momento mi sto trattenendo dalla voglia di farlo,  tu invece vuoi dirmi che cazzo sta passando in quella testa, o vuoi continuare a prendermi per il culo?"
A volte odiavo il fatto che mi conoscesse così bene, da accorgersi di ogni minima cosa.

"Hai cambiato idea sulla nostra convivenza?" Disse sollevando le sue sopracciglia
"Perché è troppo tardi per tornare indietro, Milton!"
Sorrisi.
"NO!"
"Allora quale il problema, è quello stronzo di Kevin?" Non risposi, infastidita dal suo modo così sfacciato e senza un minimo di delicatezza.

"Al, cerca di pensare ai vostri bei momenti passati insieme, non allo schifo che ti ha fatto passare,  solo così potrai provare a costruire un minimo rapporto con lui"
Sollevai lo sguardo stupita.
"E strano sentire uscire dalle tue labbra, parole di questo tipo"
"Lascia stare! La tua amica Sam da quanto mi conosce si è offerta volontaria per farmi da strizza cervelli, e mi ha fatto riflettere sul fatto che lo stronzo sarà sempre tuo fratello, e non può essere così una merda se sta con lei, e sopratutto se ha il tuo sangue nelle vene"
"Sei scemo!" Dissi forzando un sorriso..."Però forse hai ragione!"
"Non voglio passare un solo giorno senza vedere il tuo sorriso, Al
Quindi qualsiasi sia la tua decisione, io sono con te!"
"Che vuoi dire, Chriss?"
"Tuo fratello è qui, ma tu non sei costretta a fare niente, che non vuoi!" Le sue mani salirono sul mio viso fino a sollevarlo,  costringendomi a guardarlo.

"Non avresti mai trovato il coraggio di affrontarlo, è lui fin troppo codardo per fare il primo passo, Al.
Per questo ci ho pensato io, e ho evitato di farti andare in quel posto di merda in cui vive, ma questo non ti obbliga a fare niente. Se vuoi lo sbatto fuori da qui in meno di due secondi!"
Mi sollevai sulle punte, e feci sfiorare il mio naso con il suo, beandomi del suo profumo, come se in esso avrei trovato la forza di affrontare ogni cosa.

"Forse merita una possibilità, e ci sei tu, riesco a farlo!"
"Al, mi sta sul cazzo opprimere la mia voglia di spaccargli la faccia, odio vederlo così vicino a te, il solo pensiero di ciò che fatto mi fa impazzire.  Ma posso fare uno sforzo, se sei tu a volerlo. Non voglio che odi qualcuno come io ho odiato mia madre per tutto questo tempo, perché è un sentimento che ti logora dentro. Tu sei diversa da me, e credo che forse riuscirai a perdonarlo per quanto sia possibile"
"Tu sei migliore di quanto credi, Christian River" accennó un sorriso non credendo alle mie parole, né ero certa.
"Puo venire anche lui a Roma, ma alla prima cazzata è fuori dalla tua vita, sono stato chiaro?"
A quel punto fui io a sorridere, quel suo senso di protezione mi faceva stare bene, mi faceva sentire importante per lui, mi faceva sentire sua come non ero mai stata di nessuno.
"Va bene , Chriss"
Allacciai le mie braccia al suo collo, e le sue mani scesero lente sulla mia schiena fino a fermarsi sul mio sedere.

"Mmh!" Disse stringendo quella parte, e subito dopo fece indietreggiare il mio corpo finché non si scontrò  contro il tavolo della cucina.
"Chriiss!"
"Non sussurrare il mio nome in quel modo"
"Altrimenti che fai River, ce mio padre di là"
Sollevò le sopracciglia
"E la cosa dovrebbe spaventarmi?"
"Direi di si!"
Sollevai lo sguardo alla porta che mi resi conto solo allora che aveva chiuso, e un attimo dopo le sue mani strinsero le mie gambe con decisione, e mi sollevò sul tavolo.

Tutto cosi velocemente, da ritrovarmi la sua lingua in bocca, la sua mano contro la mia schiena,  che spingeva il mio corpo vicino a suo al tal punto da non aver piu nessun distacco, lo capii bene dal suo bacino contro la mia parte piu sensibile.
E con l'altra mano che aveva tra i miei capelli, spingeva il mio viso contro il suo.

Un desiderio impellente.

Lo stesso che non avrei dovuto avere io,  non in quel momento e non in quella casa, dove cera mio padre e mio fratello.
Ma la voglia di averlo cresceva sempre di più, quasi da farmi perdere del tutto la lucidità.

"Ma che cazzo..fate?" Sam, piombó in cucina, abbassando la voce sull'ultima parola.

Avrei voluto scomparire, ma Chriss si staccò dalle mie labbra senza muovere di un centimetro il suo corpo incollato al mio.

"Tu ,che cazzo vuoi?"
"Invece di limonare questo deficiente , avresti potuto preparare quel cazzo di caffe, Alissa!"
Ignoró Chriss, e mi guardò dritto negli occhi.

Sentii le guance andare in fiamme, mentre mi aveva fatta sentire ancora più una merda.
Anche se non aveva tutti i torti, avevo perso la ragione, e mi ero comportata da stupida, mancando di rispetto a tutti in quella casa, ed io non ero in quel modo

Ma con Chriss finiva sempre che mi ritrovavo a fare cose assurde, che non avrei fatto se non con lui.
"É pronto!" Non mi sentii di dovermi giustificare, è lei non mi avrebbero fatto sentire in colpa.

Spinsi il petto di Chriss lontano dal mio, che rimase immobile.
"E quanto avevi i tenzioni di portarlo. Dopo aver scopato il tuo ragazzo, sul tavolo dove..
"Vuoi unirti a noi, così provi che significa ricevere un vero limone?" Trattenni un sorriso di fronte al modo di Chriss di prenderla in giro, che mi aveva evitato di perdere la testa e litgare con lei per l'ennesima volta.
"Vaffanculo, stronzo!" Versó il caffe nelle tazze, ed io incitai quel ragazzo ad allontanarsi, non avrei voluto peggiorare le cose.

"Sei ancora in tempo Miss simpatia per unirti al gruppo"
Ma lei alzò il dito medio verso la nostra direzione, e lasciò la cucina

"Che stronza, ha pure il coraggio di farmi la predica, come se lei non avesse vent'anni e gli ormoni a palla."
"Alissa?"
"No Chriss, se fosse entrato mio padre non so come cazzo avremmo fatto" spinsi decisa il suo corpo e saltai giu dal tavolo

"Non appena saprà della nostra convivenza,  impazzira di gioia!" Sbarrai i miei occhi, pensando solo in quel momento alla sua reazione che sarebbe potuta essere del tutto negativa.

"Sta zitto!" Alzò le mani in segno di resa, quel suo sarcasmo era del tutto fuori luogo.

Chriss
Avrei tanto voluto prendere la mia ragazza, e portarla di sopra nella sua stanza o in qualsiasi altro posto mi avrebbe permesso di continuare ciò che avevamo iniziato  e che il mio corpo desiderava arduamente.

Ma Cazzo, mi ritrovai a tornare in salone con una cazzo di erezione nelle mutande, mentre seguivo il suo corpo  che era qualche passo più avanti, come se mi stesse evitando.

"Tutto bene, piccola?" Suo padre si rivolse a sua figlia forse notando qualcosa di strano sul suo viso, o causa del  troppo tempo che avevamo trascorso in cucina.
Ma io ero tranquillo, desideravo sua figlia ogni singolo minuto della mia vita e non avevo nessuna intenzione di nascondere la cosa.
"Si!" Pronunciò lei e dal suo tono capii subito il suo stato d'ansia.

Avrei sbattuto fuori casa Samantha con molto piacere, se solo non fosse stata una donna.

"Dobbiamo parlare di una cosa, papà!" Quelle parole ebbero tutta la mia attenzione, dato che non mi sarei mai aspettato che avesse preso quel tipo di iniziativa, credevo avesse timore di dire ciò che le evevo proposto per paura di una reazione di suo padre, per quello né fui stupito.

"Dimmi, piccola!"
La raggiunsi sedendomi al suo fianco, e tirando fuori il mio pacchetto di sigarette, un modo per non far capire che quella situazione mi stesse agitando.

"Lo so che da quanto la mamma non  ce, non abbiamo piu festeggiato il Natale, e so anche che non siamo nel nostro momento migliore, ma Christian ci ha invitati a casa sua per trascorrere il Natale tutti insieme" tiró fuori quelle parole tutte d"un fiato, ed io mi voltai non aspettandomi ciò che aveva appena detto.

In un certo senso ci rimasi di merda, ma il suo sguardo che penetró il mio, mi fece deglutire e cercai di appoggiarla, perché era esattamente quello che mi stava chiedendo.

"Ti ringrazio Christian.
Ma piccola non so se sono pronto a partecipare a dei festeggiamenti"
Roteai gli occhi di fronte a quel cazzo di rifiuto, che avrebbe fatto star male Alissa né ero piu che sicuro, e oltretutto ci avrebbe tenuti lontani, perché lei sarebbe rimasta in quella cazzo di citta, ed era escluso!

"Papà, io voglio trascorrere il Natale con te, kevin e anche Samatnha che siete la mia famiglia, ma Christian vorrà fare lo stesso con la sua, dove ce anche il suo piccolo nipotino.." sospirò ed io intrecciai le mie dita nelle sue
"Ma non staremo lontani. Perché lui e il motivo per cui io voglio festeggiare. Il dolore ci sarà sempre papà, ma la vita deve andare avanti"

Ero sicuro che tirare fuori quelle parole gli fosse costato tanto, andare contro ciò che aveva pensato fino a quel momento era davvero maturo da parte sua, e lo aveva fatto solo per uscire da quel tunnel di dolore dal quale voleva tirare fuori anche suo padre.

E se ero io la sua forza, non potevo che esserne felice.
Per questo intervenni.

"Sig.Milton, vi ho invitato a casa mia per dare una svolta al natale che ammetto non e uno dei miei giorni preferiti.
Io stesso non lo festeggio da forse quando ero un bambino, ma sua figlia esattemnete come il mio migliore amico che ora non ce piu,  ama tantissimo tutto cio che riguarda questo periodo da avermi convinto.
Per questo le chiedo di provarci, in fondo si tratta solo di un semplice pranzo"

"Penso che sia un ottima idea per ricominciare!" Suo fratello si alzò dal divano e ci raggiunse
"Ci saremo, Al!" Sfiorò il braccio di Alissa ed io mi irrigidii.

**
Mi voltai guardando Alissa distesa sul suo letto mentre dormiva, sempre così dannatamente bellissima,  ma spostai lo sguardo contro il vetro di quel balcone che era stato il posto in cui ero stato seduto tutta la notte a fissare il cielo, per cercare di calmare quella fottuta ansia che mi aveva invaso.

Portai l'ennesima sigaretta tra le mie labbra, mentre l'ansia e pensieri si accavallavano dentro la mia testa sempre di piu da creare una confusione assurda.

Contro ogni mia aspettativa, per la prima volta ero stato preso da un attacco d'ansia, per qualcosa che non riuscivo piu a gestire a tal punto da non farmi dormire. Non riuscivo piu a fare un cazzo se non pensare a quella fottuta cosa.

"Chri..iis?" Sentii la sua voce ancora impastata dal sonno sussurrare il mio nome, e mi voltai
"Che ci fai li?" Sollevai la sigaretta senza dargli tante spiegazioni, e tirai fuori il fumo dalle mie labbre

Ma poco dopo sentii il suo dolce profumo invadarmi totalmente mentre si inginocchiava davanti alle mie gambe.

"Che sta succedendo?"
"Niente, ho solo fumato una sigaretta!"
"Di notte?"
"Si Al, torna a dormire!" Afferrai un'altra  sigaretta, ma lei poggió la sua mano sulla mia bloccando il mio gesto.

Sollevai gli occhi infastidito, e lei continuò ad insistere salendo a cavalcioni sul mio bacino, e costringendo il mio mento ad alzarsi per far si che i miei occhi guardassero i suoi.

"Dimmi che succede,Chriss!"
Il verde dei suoi occhi anche a quell'ora della notte,  era qualcosa di devastante
"Christian?"
"Dobbiamo tornare a Roma!"
"Perche?" Corrugó le sopracciglia
"Domani mattina!" Aggiunsi deciso, facendo salire la mia mano sulla sua gamba nuda.
"Non siamo qui da nemmeno un giorno, e gia vuoi tonare a Roma?"
"Ho delle cose da fare!"
"Quali cose? Tua sorella, Christopher stanno bene?"
"Si!"
"Il lavoro?"
"No!"
"Allora è  qualcosa che riguarda il processo? "
Fissai il suo viso che era illuminato dalla luce che proveniva dai lampioni,   ma che mi permise di notare ogni sua singola espressione.
E feci risalire la mano contro la sua schiena fino a fermarla sul suo viso.
"Si! anche per quello!" Ammisi.
"Ti hanno chiamato?"
"Devo presentarmi all'udienza"
"Perche non me l'hai detto? Da quanto tempo lo sai?"
"Alissa!" Avvicai il mio viso al suo
"Devi stare tranquilla, andrà tutto bene, ok?" Sussurrai e lei chiuse per alcuni secondi i suoi occhi.

"Perche vuoi tornare prima allora?"
"Ho un problema, qualcosa che non riesco più  a gestire, che mi fa vivere male ogni cazzo di cosa"
"Di che si tratta?"
"Dobbiamo tornare a Roma per poterne parlare"
"Che stai dicendo Chriss? Tu stai bene?"
"Sto bene!"

Ero uno stronzo lo sapevo bene, ma ancor di più un egoista del cazzo.
L'avevo  privata di godersi quei attimi con la sua famiglia solo per una mia incapacità di aspettare quel cazzo di momento giusto.

Stavo guidando sull'autostrada con i nervi a fior di pelle, mentre stringevo lo sterzo della mia auto, e non smettevo di accendere una sigaretta dietro l'altra.

Non mi ero nemmeno reso conto di aver perso il controllo alla guida,  dimenticando che non fossi solo.

"Poi ero io quello strano, sei diventato un tossico?" Disse Kevin al mio fianco ed io lo guardai male, prima di spostare lo sguardo sullo specchietto retrovisore dove vidi il viso di Alissa, insieme a quello della sua amica Sam.

"Se non vuoi ammazzarci, potrei guidare io?" Propose quello stronzo.
"Finirai dietro le sbarre dal momento in cui non hai nemmeno piu la tua cazzo di patente"
"Tu che ne sai?"
"Conosco bene questo tipo di cose, e rilassati ho già un amico sulla coscienza, non voglio avere altra gente" 
Alzò le mani in segno di resa.

Alissa
Capire Chris era così difficile, che mi metteva in serie difficoltà.

Quel suo cambio d'umore, così all'improvviso mi aveva fatto allarmare, è la cosa non erà affatto positiva.
Mi ero sforzata di non alzare piu lo sguardo contro lo specchietto per evitare di guardarlo, ero incazzata per quel suo modo di ribaltare ogni cavolo di situazione, e farmi passare da un attimo di felicità a quel senso di incertezza che ogni volta mi torturava dentro.

Avevo deciso di accontentare quella sua folle idea di tornare a Roma, e mio fratello e Sam ci avevano seguiti, ma il mio scopo era solo sapere quale cazzo di problema avesse nella testa.

Ma quel suo stato di agitazione, mi stava sul cazzo.
Non smetteva di fumare, di guidare da irresponsabile al tal punto che lo avrei preso a schiaffi.

"Che dobbiamo fare?" Di fronte a quelle parole di mio fratello mi resi conto che ci eravamo fermati in autogrill.
"Devo comprare le sigarette!" Disse la sua voce dura. E non appena lasciò la macchina iniziai a respirare come se tutto quel tempo non lo avessi fatto.

"Aly, è successo qualcosa?" Mi voltai verso Samantha
"No.. solite cose che succedono tra di noi"
"Cosa cazzo gli prende? Sta guidando come un pazzo"
"Tranquilli, partecipava a delle gare, sa quello che fa!" Cercai di giustificarlo, ma era impossibile.
"Se lo dici tu!"
"Credimi, Sam!"
"Vuoi prendere un po daria, sei troppo pallida"
Annuii
"Vado in bagno, digli di aspettare"

Mi diressi alla toilette, e subito dopo essere uscita notai la sua macchina nera ancora parcheggiata, e così entrai dentro l'autogrill per prendermi un caffè né avevo un assoluto bisogno.

Sollevai gli occhi infastidita non appena lo vidi pagare una quantità di pacchetti di sigarette al quanto esagerata, e mi misi in fila per il mio caffe.

Ma non appena si voltò con il suo viso contratto segno del suo nervisismo, mi guardò negli occhi senza spostarsi.

"Levati, è il mio turno"
"Che cazzo devi fare?"
"Ognuno ha le sue dipendenze, e le tue sono al quanto esagerate"  dissi prima si sposare il suo corpo e pagare il mio caffè che come ogni volta era al quanto orribile in quei autogrill.
"Hai due minuti a disposizione!" Disse  dietro il mio corpo,ma io ignorai quelle parole e non gli rivolsi nemmeno una parola.

Il resto del viaggio fu del tutto taciturno, Sam aveva smesso di parlare e la tensione era arrivata al limite, nonostante Chriss avesse moderato il suo modo di guidare.

"Quella è casa mia, ce mia sorella che vi aspetta. Tu Sam ,fai strada al tuo ragazzo!"
E non appena quei due scesero dalla macchina, sollevai lo sguardo.
"Mi dici che cazzo sta succedendo?"
"Niente!" Disse freddo.
"Smettila di dirmi stronzate, prima vuoi andare a prendere la mia famiglia per portarla qui a casa tua, e poi cambi improvvisamente idea. Mi dici cosa cazzo ti dice il cervello?"
"Ti porto in un posto!"
"Non voglio andare da nessuna parte, per una volta possiamo parlare da persone mature?"
"No! Se vuoi scendere da questa macchina del cazzo, FALLO!" Urlò
indicandomi la portiera
"Che cazzo di risposta è questa ,Chris?"
"Cristo! Puoi capire che per una fottuta volta sono io quello ad avere un cazzo di probelma che non so gestire?"
Sollevai le sopracciglia
"Tu hai sempre un problema che non sai gestire"
"Non come questo!"
Deglutii cercando di calmarmi, mentre fissavo le sue mani stringere  il volante,  e capii che forse davvero aveva qualcosa che non andava

Allungai le mie braccia sulle sue spalle , e mi sporsi oltre il sedile dove lasciai un bacio sul suo collo.

"Scusami!" Sussurrai tra l'incavo del suo collo beandomi del suo profumo.

"Non è colpa tua, e che sono agitato, sento qualcosa  di strano tra il petto che non mi fa respirare porca puttana, e non lo so gestire"
"Chriss?" Voltai sul suo viso contro il mio
"Se è per la mia famiglia, o la proposta che mi hai fatto, non ti fare problemi, lo so perfettamente che abbiamo corso un po troppo. Possiamo tornare indietro"

Sbarró i suoi occhi e mi costrinse a scavalcare il sedile.
"Vieni qua!"

Un'attimo dopo mi ritrovai seduta sulle sue ginocchia lì in mezzo alla strada davanti il cancello di casa sua.

"Vuoi venire con me in un posto? Dimentichiamo per un fottuto momento tutto il resto?" I suoi occhi scuri si fermarono dritti nei miei e mi ritrovai ad annuire.

Paura ecco ciò che stavo iniziando a provare in quei minuti in cui non facevo altro che guardare fuori dal finestrino della sua auto dove la città scorreva veloce. Non ero riuscita a capire cio che lo turbasse, e di fronte alla mia proposta che avevo tirato in ballo solo per vedere la sua reazione,  non mi ero calmata affatto.

Sentivo come se tutta quella felicità stesse scomparendo, come se una volta arrivati dove si stava dirigendo sarebbe finita ogni cosa, ed io non potevo assolutamente permettrmi di perderlo. Lui era tutto cio di bello che la vita mi aveva regalato.

Chriss
Strano, ma in quel momento dove eravamo solo io e lei quasi mi sembrò di essere più tranquillo.
E nonostante continuavo a spingere il piede sull acceleratore, lei non disse nemmeno una parola.
Sembrava quasi che si fidasse di me, o forse era semplicemente persa nei suoi pensieri per rendersene conto.

E non appena parcheggiai la macchina mi resi conto di quando fossi stato pessimo a gestire quella sensazione al tal punto da avere mandato a puttane ogni idea mi ero imposto.

"Portarmi al mare a Dicembre, Chriss?"
Saltai giu dalla macchina non sapendo nemmeno io perche mi fossi fermato lì, mentre la mia destinazione era un'altra.

Ma l'unica cosa che feci, fu guardarla.

Spostai i miei occhi su ogni centimetro del suo corpo. A partire dai suoi occhioni verdi, a finire sulla tuta che indossava.

Sorrisi e mi limitai ad afferrare la sua mano e iniziare a trascinarla dietro di me.

Ero al quanto impaziente.

"Aspetta Chriss, non correre!"
Mi voltai a guardarla,  e i suoi occhi mi fecero piantare i piedi sulla sabbia, mi stavo arrendendo ancora una volta di fronte al suo verde magnetico.
La strattonai tra le mie braccia, non volendo aspettare piu un solo fottuto minuto.

Le mie labbra si scontravano sulle sue, e la mia lingua non smetteva di spingere sempre di piu, in modo da prendermi ogni singola parte di quelle meravigliose labbra.

E cazzo, in quel modo mi sentivo davvero bene, tranquillo e sereno dimenticando tutto il resto.

Ma fu lei a interrompere quel bacio, spostandosi leggermente dalle mie labbra.
" Perché siamo qua?"
Le mie mani accarezzarono il suo viso, fino a portare indietro i suoi capelli.

"Non lo so, perché mi sono fermato proprio qua. Le mie intensioni erano di andare al giardino di Luke"
"Qui è bellissimo, Chriss!"
"Lo so!"
"Devi dirmi qualcosa?"
Annuii
"E un po di tempo, che non riesco a smettere di pensare ad una cosa, qualcosa che mai prima aveva sfiorato il mio cervello"
"Mi fai paura,Chriss!"  Le sue mani si poggiarono sulle mie, e i miei occhi si fermarono nei suoi

"La prima volta che ti ho visto lì su quelle scale di casa mia, ho subito avuto solo ed un unico desiderio, quello di scoparti Alissa" alzò gli occchi forse infastidita.
"Lo so bene!"
"Forse prendendola come un cazzo di  gioco, un obbiettivo da raggiungere, e devo dire che mi è piaciuto da morire il modo in cui sono riuscito ad ottenere.."
"Siamo qui per questo?" Disse spazientita
"No! Siamo qui perché voglio dirti l'esatto momento in cui ho capito che quello che avevo ottenuto non mi bastava piu, che farti incazzare,  scoparti, baciarti, o qualsiasi altra cosa avessimo fatto insieme, non poteva finire. 
Lí vicino a  quella cazzo di barca, ho fatto l'amore per la prima volta nella mia vita, e l'ho fatto con te!"

Sospirai, di fronte alla mia difficoltà di fare dei cazzo di discorsi.

"Forse è stata quella stessa sera Al, che mi sono reso conto di essermi innamorato di te!"
"Ch..riiss" disse appena.

"Fammi finire, perché sono pessimo a fare dei discorsi Al.
Ma Sappiamo tutti e due comé andata a finire quella sera,  te ne sei andata, io sono stato di merda e tu forse di piu.
Ma poi siamo ritornati ad essere noi, quelli strani fatti di baci e sesso di litigate e problemi irrisolti"
"Chriss.. ti prego smettila ho l'ansia"
Le mie labbra sfiorarono le sue
"Rilassati!"
Ma non credevo davvero che lo facesse, cosi accellerai i tempi

"Comprare una casa per noi, non era nei miei piani, ma l'ho fatto perché tu sei l'unica persona che voglio accanto nella mia vita cosi dannatamente complicata. Ma cazzo non era quello il modo in cui avrei voluto dirtelo, ma tu non mi hai lasciato scelta!"

Finalmente sorrise
"Mi dispiace!"

"Alissa, non è una fottuta convivenza quella che voglio"
Notai i suoi occhi aprirsi per la sorpresa delle mie parole.
"Io voglio continuare a guardrati sempre con questi occhi come se fosse la prima volta che ti vedo, che ti scopo, che mi innamoro.
Voglio continuare a guardarti come se tu fossi l'unica cosa bella a questo mondo, perché lo sei Alissa Milton.
Continuerò a guardarti sempre così perché è l'unico modo in cui io ti so guardare"

I suoi occhi si umidirono al tal punto che notai una lacrima farsi strada sul suo viso, ed io la bloccai tra le dita.

"Al, non so cosa cazzo né sarà della mia vita, ma sono sicuro di una cosa, voglio svegliarmi tutte le mattine accanto a te,  sapere che tu sei mia ogni singolo secondo della giornata. Voglio che il tuo profumo diventi l'aria di casa nostra, voglio che tu diventi mia moglie più di qualsiasi altra cosa al mondo"

Finalmente tirai fuori quelle parole, e notai le sue guance arrosite venire ricoperte dalle lacrime che scendevano veloci sul suo viso. Insieme a dei fiocchi di neve che iniziavo a posarsi sui suoi capelli rendendola ancora più bella di quanto gia non lo fosse.

E dopo alcuni secondi o minuti non lo sapevo distinguere, in cui lei non si era spostata e né aveva pronunciato una singola parola, tirai fuori quella scatolina dai miei jeans.

"Al, vuoi diventare mia moglie?"
"Cazzo!" Quelle furono le sue prime parole prima di guardare l'anello che avevo scelto insieme a Jack quel fottuto giorno in cui lei mi aveva fatto il terzo grado.

"Mi rispondi o no?"
Sollevò lo sguardo
"Chriss.. non mi sarei mai aspettata una cosa del genere, non da te cazzo!"
"Quindi?" Dissi spazientito
"Si..si si sisi si.." disse e subito.dopo mi saltó addosso facendomi barcollare, e avvolse le gambe alla mia vita prima di baciarmi..

"Ti amo tantissimo Christian River!" continuò a baciarmi con un passione inaudita ed io gli concessi quel bacio, finalmente rilassato.

Ma subito dopo feci poggiare di nuovo i suoi piedi al suolo.
Tirai fuori l'anello e lo fecsi scorrere al suo dito.
"Che culo, ti va!"
"È bellissimo!"
"Ti amo Alissa River" sorrise e tornò a baciarmi,  e a quel punto fui io che avvolsi le sue gambe alla mia vita felice come forse non lo ero stato mai,  libero da quel peso che mi aveva impedito anche di respirare

Alissa
Le mie labbra non smettevano di staccarsi dalle sue, mentre sentivo la neve poggiarsi sui nostri corpi.

Felice era un aggettivo troppo riduttivo per descrivere ciò che provavo.

Avevo pensato a qualsiasi cosa, ma non a quello.

Lui Christian River mi aveva appena chiesto di diventare sua moglie, ed io non stavo più nella pelle, avevo raggiunto quello stato di felicità che niente e nessuno avrebbe potuto distruggere.

"Al, fammi vedere dove cazzo metto i piedi"disse mentre si dirigeva verso la sua auto, mentre io continuavo a baciarlo.

"Sei una scema!"
"Sei tu che vuoi sposare una scema"  dissi mentre avevamo raggiunto i sedili posteriori della sua auto a causa della neve.

Il suo sguardo cambiò improvvisamente e sollevò con brutalità le mie gambe contro il suo bacino, stringendo le mani sul mio sedere

"L'unica cosa certa Alissa River"
Quelle stesse  mani salirono lente sulla mia schiena,  da sotto la mia felpa ed io nel modo del tutto inaspettato,  con la felicità che mi stava travolgendo persi ogni ragione e iniziai a sollevare anche il suo, finché i suoi addominali furono l'unica cosa che le mie dita sfioravano.

"Al!" Sussurró con quel tono di voce come ad avvertirmi.
"Chriss!" Risposi usando il suo stesso tono
"Siamo in mezzo ad una strada!"
"Ti sei mai fatto questi problemi?"
"Io no! Ma tu si!"
"Ora sono una River e le cose cambiamo!" Dissi toccando le sue grandi spalle, e un meraviglioso sorriso si fece spazio sulle sue labbra facendomi ben notare la sua perfetta dentatura.

Era bellissimo.

Le sue mani sempre più esperte delle mie, mi fecero ritrovare nuda davanti ai suoi occhi, quasi senza che me ne accorgessi.

"Sei sempre così bella, Al!" Toccò il mio seno, e subito dopo le sue labbra calde sfiorarono il mio capezzolo facendomi trasalire per quel contatto.

"Chriss???"
"Mmh?"

La passione mi stava travolgendo, al tal punto da abbandonare la vecchia Alissa, e farmi trasportare da ciò che sentivo. 

Poggiai le mani sopra i suoi jeans, e tentai un paio di volte finché li riuscii ad aprire, e poi li feci scivolare giu sulle sue gambe insieme ai suoi boxer.

Era la visione piu bella che avessi mai visto, lì completamente nudo in ogni sua ottima forma.
I suoi capelli sconpigliati, ricoperti ancora da qualche fiocco di neve, in contrasto con il meraviglioso colore dei suoi occhi.
Le sue labbra piu rosa del normale a causa dei nostri baci, le sue grandi spalle, i suoi perfetti addominali.
Fermai le mie dita proprio lì, e  quasi non riuscivo a credere che quel ragazzo presto sarebbe diventato mio marito, era la cosa piu bella che mi potesse capitare.

"Hai finito di sbavare sul mio corpo?" Trasalii, solo in quel momento.
Ma lui afferrò i miei fianchi, e mi abbassò sul suo bacino, dove venni riempita dalla sua lunghezza.

Un gemito di piacere cominciò ad uscire dalle mie labbra, e mentre lui accarezzava ogni singolo centimetro del mio corpo, e spingeva sempre di piu, io mi resi conto di quanto cazzo fossi felice ad essere quella nuova versione di me stessa
Libera,  senza alcun senso di colpa.

Chriss

Disteso, sui sedili posteriori della mia auto, per quanto mi era possibile, mi stavo godendo quei minuti, di totale tranquillità.

Lei era poggiata sul mio petto, e le mie dita non smettevano di accarezzare la sua schiena nuda, che iniziava a ricoprirsi di brividi.

Allungai la mano per afferrare una sigaretta, ancora compiaciuto per quello che avevamo appena fatto.
Sesso; sporco, illegale, passionale, proprio come piaceva a me e sopratutto con quasi mia moglie,  mi faceva ancora strano solo pensarlo.

"Chriss?" Si lamentó
"Che fai?"
"Devo fumare!"
"No!" Si alzò di scatto dal mio petto ed io né rimasi meravigliato, oltre che a sentire la pressione del suo bacino sul mio membro.
"Devi smettere di fumare così tanto, ti pare il momento giusto per farlo?" Corrugai le sopracciglia
"Non ce un momento giusto Al, e solo una fottuta sigaretta!"
"Bhe, tu non farlo!" Alzai le mani da quel pacchetto di Marlboro
"Vuoi distrarmi con altro?" Abbassai lo sguardo sul suo seno.
Ma lei sollevò di nuovo il mio viso.
"Devi promettermi che non cambierai umore altre settanta volte, Chriss"
"Che vuoi dire?"
"Se vuoi sposarmi devi farmi una promessa"
"Che vuoi sign.River?"

Afferrò il mio viso tra le mani, azzerando ogni distanza

"Promettimi che questo con finirá, che questo tuo stato di felicità non duri fino all'alba. Promettimi ti tenermi con te sempre, anche se non sono perfetta e ho mille difetti, tu tienimi.
Tienimi la mano quanto starò per cadere, tra le tue braccia anche quando sbaglio, quanto sarò paranoica o gelosa di ogni minima cosa. Tienimi quanto litigheremo al tal punto che nel letto mi volteró di spalle, anche quanto ci sputeremo addosso ogni colpa.
Tienimi con te anche quanto saremo in crisi, o nel peggiore momento della nostra vita Chriss.
Tienimi tra le tue braccia sempre, perché è lunico posto in cui mi sento a casa"

Spiazzato era ben poco per descrivere il mio stato. Non riuacivo a trovare le parole da dire, e così avvicinai le mie labbra alle sue.
"Te lo prometto, Al!
"Ti amo!"

Ma in quello stesso momento il suo cellulare iniziò a squillare rovinando ogni cazzo di cosa avrei voluto dirle, porca puttana.

"Jack?...Si.. tra un po arriviamo!"

Strappai il cellulare dalle sue mani.
"Che vuoi?" Dissi duro mentre l'altra mia mano si fermò sul suo fianco che iniziai ad accarezzare.

"Quanto hai intenzione di tornare a casa?"
'Perche dovrei farlo?" dissi arrivando a sfiorare il suo capezzolo mentre lei cercava di spostare il mio braccio

"Stai scopando Bro?"
"Che vuoi jack?" Cercai di restare calmo
"Sono in una situazione di merda. Ho tua sorella furiosa perché deve organizzare un cazzo di pranzo di Natale. Tuo cognato e la fidanzata in preda al panico perche siete spariti e tuo suocero che ha appena varcato la porta di casa" scoppiai a ridere
"Non sai gestire un cazzo Bro" ero troppo felice per farmi rovinare quel momento da lui.
"Torna subito, oppure sbatto tutti fuori"
"Rilassati! Tra un po arrivo"
"In che senso?" Disse malizioso, e Alissa tentò di parlare ma io gli tappai la bocca prima che perdesse la testa.

"Venti minuti e sono lì, offri qualcosa al sign.Milton" dissi calmo

"Noo! Non dirmi che l'hai gia fatto?"
"Intenti scopare mia moglie in auto?" Lei mi tiró uno schiaffo e lui scoppiò a ridere
"Sei un coglione! Hai rovinato tutta la scena romantica che ti avevo preparato" 
"Non serviva!"
"Congratulazioniiiiiiiii" urlò
"Ti stai zitto? O vuoi che lo sappiamo tutti cosi?"
"Cazzo scusa.." era stato l'unico a sapere ogni cosa, e il fatto che avesse capito la mia felicità ad un cazzo di telefono mi diede la conferma di quanto cazzo eravamo legati. Lui era diventato un fratello per me, e iniziai ad esserne felice.

Ero sicuro che Luke aveva avuto un ruolo fondamentale in tutto quello.

"Cosa intentevi? Disse rigida, non avendo sentito niente a causa del mio braccio il quale l'aveva stretta.
"Scoparti Al, ora lo dirà a tutti'
"Sei veramente un cretino, e lui se fa una cosa del genere, lo cancello per sempre dalla mia..." cerco di sollevarsi dal mio bacino ma io la tirai giu sul mio petto

"Intendeva diventare mia moglie signora River, lui sapeva tutto.
Mi ha aiutato a scegliete l'anello, e voleva organizzare qualcosa di speciale, ma non ho saputo aspettare"
Notai le sue guance alzarsi a causa di un sorriso

"E stato più bello così, naturale, un modo tutto da Christian River"

Feci scivolae la mia mano lungo la sua schiena fino a fermarla sulla rotondità del suo sedere, che strinsi appena

"Dovremmo vestirci o tua sorella si incazzera sul serio"
"Preferirei stare qui tutto il giorno" afferrai con l'altra mano il mio cellulare e guardai l'orario.
"Merda!"
"E la prima volta che ti vedo cosi tranquillo" sorrisi appena e aprii la fotocamera

"Per questo che dobbiamo documentare l'evento"
Scattai una serie di foto anche riprendendo il suo sedere e forse fu davvero l'unico momento un cui sorrisi davvero.

*
Tirai su la zip dei miei jeans mentre Alissa non smetteva di guardare l'anello che gli avevo messo al dito
"Vestiti se non vuoi che scopiamo un'altra volta"
"E bellissimo" e i suoi occhi lucidi confermarono le sue parole
"Lo so, ora avrai tu l'esclusiva sul mio.."
"Smettila! Parlavo dell'anello"
Tirai fuori la limgua per prenderla in giro
"Si come no!"
Era quel tipo di leggerezza di cui avevo bisogno per stare bene, staccare da tutti quei cazzi di problemi nel quale mi ero cacciato e vivermi la vita per davvero.

Ma non appena i miei occhi notarono la sua difficoltà a raggiungere le sue mutandine che erano ancora  nei sedili posteriori, la precedenti e le afferrai tra le mani.
"Me le dai?" La sua voce era sempre cosi bella, da farmi venire un erezione  .
"Cristian?"
"No! Io ti ho dato l'anello tu mi dai queste!"
"Sei impazzito o cosa?" Urlò
"Rilassati, non si vedrà nulla"
"No! Chriss, non posso entrare a casa tua in questo modo"
"Perché no? Nessuno ti guarderà nei pantaloni, sarò io l'unico a saperlo e non sai quanto mi eccita la cosa"
"Che stronzo!"
Mi piegai vicino alle sue gambe,  e apri il cassetto dove poggiai le sue mutandine, per poi guardarla negli occhi.

"E il miglior regalo che ho mai ricevuto"
"Cretino!"

Iniziò a vestirsi.
"Ho un idea per farci perdonare il nostro ritardo"
"Anch'io, diciamo che abbiamo scopato in macchina? Tuo padre sarà felice come una pasqua"
"Cretino! Andiamo a comprare il piu grande albero di Natale che abbiamo nella zona"
"Stai scherzando?"
"No!"

Alissa
Strano, ma ero riuscita a trascinare Chriss a comprare davvero l'albero di Natale, ed ero così emozionata da sentirmi una bambina.

Lo guardai mentre pagava tutto ciò che avevamo comprato, e anche se non lo avrebbe mai ammesso era contento lo leggevo dai suoi occhi, e Luke in un certo senso mi stava ringraziando da lassù, né ero sicura.

*
Chriss fece scattare la serratura del portone di casa, e intrecciando la sua mano alla mia varcammo la soglia.
Ma un secondo dopo notammo tutti gli occhi puntati su di noi, al punto che sentii le guance accaldarsi per l'imbarazzo.

"Vi pare l'ora di tornare?" Disse jessuca al quamto furiosa
"Jess, non rompere il cazzo" rispose suo fratello
"Ti rendi conto che siamo stati in pensiero?"
"Vedo! State mangiando per smaltire l'ansia?" Cercó di sdrammatizzare ma nessuno capii la sua battuta così intevenni.

"Abbiamo comprato l'albero di Natale e tutte le decorazioni, ecco perché ci abbiamo messo tanto." jessica aprì la bocca meravigliata dalle mie parole

"Jack fatti aiutare da kevin, ce il ragazzo del vivaio fuori" disse Chriss facendo illuminare gli occhi un po a tutti, soprattutto a quelli di mio padre che non vedeva un albero da troppo tempo ormai.

Mi avvicinai, e abbracciai quell'uomo che ero sicura stesse trattenendo le sue lacrime.

"Grazie, per essere venuto"
"Per te farei qualsiasi cosa, piccola!"

Chriss si avvicinò, ed io mi allontanai leggermente.

"Tutto bene il viaggio Sig.Milton?"
"Si, grazie"
"Scusi per l'accoglienza pessima di mia sorella, le posso offrire qualcosa da bere?"
"Non ti preoccupare!"

"Ma cosa cazzo hai al dito,Alissa?" Quasi urlò Samantha, fissando la mia mano poggiata sul braccio di Chriss, ed io rimasi lì immobile senza nemmeno respirare non sapendo cosa cazzo avrei dovuto dire.

"Alissa diventerà la signora River, mia moglie!"
Chriss lanciò in quel modo quella notizia non curandosi di tutte le persone che erano presenti in quella stanza.

E non appena lo guardai, lui si avvicinò alle mie labbra che dischiusi all'istante, troppo felice per cio che mi aveva proposto.

Continue Reading

You'll Also Like

379K 8.7K 40
Riley è una ragazza di 18 anni che abita a New York,a causa del lavoro di sua madre si traferisce a Seattle dove incontrerà Aiden,il tipico bad boy c...
33.6K 980 69
•|COMPLETA✓|• Sto facendo la revisione di tutti i capitoli, per ora i primi sono già pronti e postati, appena saranno pronti metterò anche gli altri✨...
11.3K 418 24
È possibile non sentirsi in grado di provare nulla? È possibile vivere di costante competizione? È possibile disprezzare ma senza conoscere? Beh, la...
342K 12.4K 74
Christine Williams ha diciassette anni e vive a Miami, è una ragazza spensierata e con una vita invidiata e tranquilla. Nata in una famiglia benestan...