|23|》Mi appartiene un corpo morto.

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|Azaleya's point of view|

Rientro in casa e come al solito i miei fratelli non ci sono, c'è solo Seth.

Mi siedo da parte a lui mentre sta guardando one motor, two boobs.

Orribile.

«Sai, dovresti giudicare un programma dopo averlo guardato» annuncia, ormai è già sera.

«Hai mangiato?» ignoro la sua affermazione e lui annuisce.

«E per tua informazione, è un programma sicuramente meglio di sturacessi» mi lancia uno sguardo di sfida che accolgo.

«Rimangia subito quello che hai detto» lo minaccio mostrandogli mezzo canino.

Sorride malizioso e assottiglia gli occhi.

«Ho detto che Sturacessi è demenziale» ripete scandendo bene le parole.

Alzo le spalle tirando un pugno nella mia mano aperta.

«Te la sei cercata» sussurro e lui si ritrova a terra, con me sopra.

Questa volta ho intenzione di farlo sul serio, di lottare come si deve, perché secondo me sono più forte io.

Gli tengo i polsi stretti e lui ride.

«Combatti, dai» lo provoco nonostante lui fa di no con la testa.

«Sono troppo forte per te, ti faccio male» risponde.

Si è dimenticato che io non posso provare dolore e quando glielo ricordo, fa comparire una fossetta sulla sua guancia.

Non passa più di qualche secondo che mi trovo a terra, mentre lui è sopra di me.

Cerco di dimenarmi, ma non funziona. Sono costretta a barare, infatti uso la super velocità e mi rimetto in piedi.

Gli salto sulle spalle, mentre lui è ancora a terra.

Con un colpo mi scaraventa vicino alle scale, fortuna che atterro bene e cado a terra senza rompermi niente.

Mi rimetto in piedi, sto per tornare all'attacco quando mi ritrovo schiacciata contro il muro con un colpo troppo violento.

Il petto di Seth è contro il mio e mi fa quasi mancare il respiro per quanto sia premuto contro di me.

Le mie mani senza nemmeno che me ne accorga sono bloccate dalle sue.

Il suo volto è a pochi centimetri dal mio.

Respiro pesantemente solo a causa della mancanza d'aria.

«Te l'ho detto, io sono più forte. Sturacessi è un programma per decerebrati» continua a provocarmi e io di rimando faccio l'unica cosa che posso fare.

Gli tiro una ginocchiata nei coglioni e mettendo la gamba in mezzo le sue, lo faccio cadere.

È a terra mezzo morto e dolorante, perciò lo giro e gli blocco le braccia dietro la schiena.

When night comesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora