|33|》Ciò che si cela nel demone.

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|Seth's point of view|

Entro nella stanza seguito da Azaleya.

«Ora che ti ho procurato un letto così grosso non vorrai farmi dormire, giusto?» la guardo togliersi la felpa e afferrare il telecomando.

Già, le sue intenzioni sono sempre le stesse.

Fa volare malamente le scarpe e si gira per squadrarmi come se io fossi un mostro.

«Io guardo la televisione. Sicuramente scordati quello che stai pensando» spiega sdraiandosi sul letto a pancia in giù, rivolta verso i piedi del letto.

«E a cosa sto pensando?» domando lanciandomi vicino a lei e facendola rimbalzare di poco.

«Non lo so e non mi interessa» fa finta di niente ma lo so benissimo a cosa sta pensando.

Mi fa sorridere quanto riesce ad essere bugiarda e ipocrita. Oltretutto se ne accorge ma non le importa. Non ci si può fidare di un vampiro, è vero, ma nemmeno di un dio.

«Se fossi una dea, saresti quella delle bugie» scherzo mentre lei mi fa il verso.

«Vergine» la chiamo lentamente avvicinandomi al suo orecchio.

Si morde le labbra. Posso leggere un leggero fastidio ma soprattutto interesse, ed è questo che lo fa aumentare anche a me.

«Zitto, alzabandiera» pronuncia lei avvicinandosi al mio volto.

Non riesco a vederla bene perché i miei capelli mi coprono la visuale.

«Sai, sei proprio una stronza. La stronza peggiore che ho incontrato in tutta la mia vita» commento fissandole i capelli dietro l'orecchio in modo che mi squadri male per quel contatto.

«Felice di primeggiare in qualcosa» sicuramente lei non sa che per me è la prima in molte, molte cose.

«E io? Io non ho un primo posto?» domando fissando quelle labbra così carnose e perfette.

Rischio di non ascoltarla perché sono tutto. Ciò che celano, è una verità così scomoda e mortale da farmi male ma allo stesso tempo affascinarmi.

«Ce l'hai. Ma non sentirai mai uscire dalla mia bocca in cosa» parla così lentamente che io mi perdo a fissare quelle due ciliege muoversi come se stessero danzando.

«Vieni qua» la intimo facendole segno di venire più vicina. Lo è già parecchio, lo so.

«Stai flirtando con la morte, lo sai?» chiede, colgo l'occasione di guardare i suoi occhi.

Le sue pupille sono due spilli come la maggior parte delle volte, ma il fatto che mi prestino così tanta attenzione, mi spinge a continuare a cercarla sempre, ovunque.

«Io flirterò anche con te, ma tu... Non mi sembra ti dispiaccia» abbozzo mordendomi le labbra mentre i suoi occhi iniziano a farsi di un rosa non troppo tenue.

«Tieni a bada quei dentini, Principessa. Non ti servono con me» dopo l'ennesimo affronto che faccio alla sua persona così orgogliosa, mi salta addosso con forza, facendomi cadere dal letto.

When night comesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora