|39|》Gelosia divina.

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|Azaleya's point of view|

Appena Seth inizia a muovere di poco la testa, capisco che si sta svegliando e perciò lo guardo con i miei soliti occhi freddi.

«Non mi sento più le gambe» borbotta, effettivamente mi ha avuta addosso per tutta la notte, non ho osato muovermi.

Ogni volta che dorme, io aspetto. Aspetto per ore, sembra infinito il tempo in cui ha gli occhi chiusi e io mi domando se anche lui percepisce il tempo così.

«Bene, cercavo proprio di staccartele» ironizzo mentre mi alzo sulle braccia per spostarmi, ma lui mi tira di nuovo contro di sé con gli occhi stanchi.

«Stai ferma» mi sposta i capelli dietro le orecchie con una mano, mentre l'altra scorre su per la mia schiena.

«Lo sai che non siamo fidanzati e devi smetterla di toccarmi» ormai non sono tanto convincente, ma hey, mi chiamo Azaleya e a me piace dar fastidio agli altri. Soprattutto a Seth, troppo.

«Azaleya cara, racconti ancora bugie a un dio che ti legge nella mente? Hai ragione, non siamo fidanzati, ma ti piaccio, lo sai» sorride maliziosamente e come risposta, si prende un'occhiataccia.

«Sei tu che hai iniziato, io avrei potuto benissimo continuare ad odiarti» assottiglio gli occhi rotolando giù e alzandomi dal letto.

«Dovrai rinfacciarmelo per sempre?» chiede lui imitando il mio movimento un po' intontito.

«Certo, amo darti fastidio» annuncio stiracchiandomi, ho il collo indolenzito e la schiena che mi fa male.

«Beh, ami qualcosa che c'entra con me, direi che siamo abbastanza avanti» scherza, prendendosi un cuscino in faccia.

Rido quando mi guarda con aria di sfida.

«Settimana prossima è Natale, non so se te lo hanno detto i tuoi fratelli. Mi hanno invitato per cena, sai, vi farò un regalo» cerca di spiegarmi in cosa consiste il Natale.

«Lo so cosa è il Natale, anche se non avevo intenzione di farti un regalo» spiego alzando le sopracciglia velocemente.

«Non ho bisogno di niente, ad ogni modo ti porto a casa, devo prendere ancora delle cose che ho lasciato lì» mi informa sparendo in bagno, non sembra nemmeno offeso, peccato.

Poco dopo è pronto e siamo già in macchina.

Ad un certo punto mi viene una voglia strana, qualcosa che mi spinge a farlo fermare.

«Devo assolutamente comprare lo scotch per la finestra rotta» gli dico appena scende dalla macchina senza capire.

Lo prendo per il polso mentre lui mi segue a ruota. Invece di fermarsi, si libera dalla presa ma fa velocemente intrecciare le nostre dita.

Mi fermo a guardarlo.

«Se vuoi andare a prendere lo scotch è così, altrimenti possiamo sempre tornare a casa» mi minaccia con un sorriso stampato sul volto che mette in mostra le sue fossette.

Sbuffo prima di tornare a tirarlo.

Entriamo al centro commerciale, fa freddo, sono tutti con la giacca, compreso Seth e chiunque mi guarda malamente dato che ho una gonna e un maglione soltanto.

Giro l'angolo e quasi finisco addosso a qualcuno.

Guardo con imbarazzo il ragazzo in attesa che Seth finisca di controllare i giochi per bambini e mi dia retta.

When night comesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora