|27|》Voce sexy, frasi decisamente meno.

1.2K 79 29
                                    

Lo guardo e mi poi mi stringo sul sedile.

È uno stronzo, non doveva trattarmi così.

In fin dei conti io mi sono solo esposta per Satana.

«Dove stiamo andando?» chiedo seria, non penso che lo sappia nemmeno lui dall'espressione imbronciata che ha.

Accavallo le gambe e incrocio le braccia al petto, voglio tornare a casa. Subito. Voglio smetterla di stare vicino a Seth, dico davvero.

Dannazione, però non capisco perché non uso mai la mia super velocità per andarmene.

«Da qualche parte» risponde scocciato, non l'ho mai visto così ma è uno stronzo.

I capelli sono una nuvola informe che gli copre gli occhi, mi chiedo come faccia a vederci.

Si ferma dopo dieci minuti a caso, in mezzo al nulla. Siamo nel bosco, sento persino il fruscio degli animali che passeggiano spensierati e i vetri si stanno appannando.

Toglie la chiave e si gira a guardarmi. Quegli occhi magnetici che ha quando mi guarda non ci sono.

«Cosa cazzo ti salta in mente?» chiede lentamente con le pupille che sembrano due spilli.

Esattamente l'opposto di quello che è la normalità.

«Io seriamente non ti capisco» dico disperata, slacciandomi la cintura.

«Il fatto che mi hai baciato non ti da il diritto di chiudermi sotto una campana di vetro» alzo un po' la voce, tutto ciò è frustrante, non posso essere privata della mia libertà. Soprattutto perché ho meno libertà degli altri già di mio.

«Ci siamo baciati. È diverso, Principessa. E non è questo il punto. Non c'entra un cazzo» inizia guardandosi ingiro per cercare le parole giuste.

Sembra serio, non sembra importargli di quel bacio, di quando le sue labbra e le mie si sono incontrate.

«A me di te importa. Posso capire che a te non freghi un cazzo di me, lo capisco, davvero. Non provi sempre emozioni e certamente io non sono una persona importante nella tua vita per cui provarne» continua, i suoi occhi sono fissi nei miei.

Lui è la persona che mi ha risvegliata, che mi ha fatto provare tante emozioni, perché parla così?

Mi fanno impressione, sono così disumane quelle iridi ora.

«Non voglio che qualcuno ti tratti come ha fatto lui» perpetua, ma io lo interrompo.

I canini non riescono ad uscire dalle gengive, per quanto ci provi, io non riesco a provare la rabbia in questo momento, vorrei solo fuggire da lui.

«Seth, non mi interessa! È per Satana, lo capisci? Io sono solo una pedina. Se tu volessi, potresti comandarmi. Io sono la schiava degli dei, di Satana» spiego agitandomi sul posto.

Quel vestito è scomodo, voglio sedermi come faccio di solito ma non ce la faccio.

«No. Cristo, non sei la pedina di nessuno, né tanto meno di uno stupido umano» contesta alzando di più la voce.

Non mi fa paura, anche se stiamo discutendo ed è la prima volta che lo vedo parecchio alterato.

«Quindi devo guardare negli occhi i ragazzi sperando che si innamorino di me?» chiedo, lui sembra esausto. Probabilmente non è questo quello che vuole dire, ma non sa come spiegarmelo.

«Devi essere consapevole di ciò che fai» spiega, si calma.

Ha capito che solo così forse lo ascolterò.

When night comesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora