|35|》Ci sei sempre quando ho bisogno.

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|Azazel's point of view|

I miei fratelli escono velocemente, lasciandone indietro però uno.

A quanto pare Seth è con Melany e Aamon è fuori dalla porta di camera mia che cerca titubante di bussare alla porta.

«Entra» dico ormai sconsolata dal fatto che lui sia l'unico in casa.

Sono sdraiata sul mio letto e fisso il soffitto, cercando qualche venatura di legno che assomigli vagamente a qualcuno.

«Dai, siediti. Non ti mangio» scherzo spostandomi un po' più in là per fargli posto.

Aamon si siede timoroso in fondo al letto guardandomi.

«Sai come è, l'ultima volta mi stavi per staccare un braccio» ricorda tenendo le mani in alto per proteggersi in caso di un mio scatto d'ira.

«Andiamo, è stato centocinquanta anni fa, Aamon. Poi la mamma mi ha sgridata, ti ricordi?» mi metto a sedere fissando i suoi occhi dello stesso colore dei miei.

Annuisce sorridendo, capisco che nel suo sguardo c'è un po' di malinconia.

Nostra madre aveva gli occhi scuri come la pece, nostro padre li aveva esattamente come tutti noi.

«Non so, mi sento solo. Vuoi parlare un po' con me?» domanda, facendomi alzare gli occhi al cielo.

«Di cosa vuoi parlare?» gli chiedo, non so cosa mi passi per la testa a dir la verità.

Il suo sguardo si posa sul mio collo ancora leggermente scarlatto.

«Lo so, lo so» mi copro con la mano guardando a terra.

«Sembri giù di corda quando lui non c'è» constata incrociando le braccia come fa di solito.

«È solo che mi annoio» chiarisco sulla difensiva, annuisce.

«Perché non vieni con noi allora? Ci divertiamo, lo sai. Tu uscivi spesso con noi e rompevi il collo a tutti» continua cercando di convincermi.

Vorrei di nuovo qualcuno come mia madre, i miei fratelli sono pur sempre i miei fratelli e Seth è sempre Seth. A me serve una persona che mi insegni, una donna da guardare con ammirazione.

«Samael parla troppo, vorrei ucciderlo» assottiglio gli occhi, non capisco come faccia Aamon ad essere sempre così calmo.

Chissà cosa accadrebbe se sapesse che Iside ha ucciso nostra madre.
La vista inizia ad offuscarsi solo al pensiero.

«Ad ogni modo, vedo che ti trovi bene con Seth. Mi sembra gentile con te e se non gli hai ancora staccato un arto penso che sia proprio così» è così serio che mi fa scoppiare a ridere.

«Non credo di averti mai vista felice» sorride pure lui muovendosi leggermente sul suo posto.

-Lui ti piace?- domanda mentre i suoi occhi sono fissi nei miei. Adoro quando i miei fratelli hanno un collegamento mentale con me, mi fa sentire più in sintonia con loro anche se non lo ammetterei nemmeno sotto tortura.

-È solo meno noioso degli altri. Smettila di guardare il mio collo, ho esagerato- alzo gli occhi al cielo mentre lui sorride.

When night comesWhere stories live. Discover now