19. Da capo

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Tutti hanno presente quel putiferio indomabile che può crearsi in un centesimo di secondo, quando qualcosa di insostenibile ti viene spiattellata sotto al naso senza preavviso. Ecco, in questo momento le parole di Namjoon avevano sortito lo stesso effetto. Jungkook si era immediatamente precipitato dentro casa ma, prima che potesse correre via da me, avevo visto sul suo volto il terrore. Il puro e spaventoso terrore.

Scoprirlo così per me era stato uno shock. Ero davvero convinta che egli fosse impenetrabile, una roccia impossibile da scalfire, un muro alto e solido. Eppure, in un attimo, si era instaurato in lui quel parassita che non aveva fatto altro che consumarmi fino ad adesso.

Hanno un problema. Lo stesso che potrebbe rivelarsi la mia attesa soluzione.

Seguo di corsa il ragazzo dentro. Quando arrivo alla porta della cucina i due che erano con me sono già radunati intorno al tavolo, affiancati da tutti gli altri. L'unico che siede è Yoongi. Gli occhiali da vista gli scivolano sul naso dritto, scoprendo il suo palpabile stato di confusione e tensione. Armeggia velocissimo con le dita al computer mentre Seokjin continua a chiedergli se li abbia trovati. Trovati chi?
Mi avvicino anch'io al tavolo però, a due passi da esso, Jimin sbatte un pugno sulla sua superficie facendomi trasalire.

«Porca puttana!» sbraita lui, allentando il nodo della cravatta «Questi incompetenti del cazzo non sanno neanche fare il loro lavoro. Siamo nella merda.»

Yoongi traffica ancora con il computer. Non penso di aver mai visto qualcuno premere dei tasti tanto velocemente. Pare che la sua vita dipenda da quello. O, magari, è seriamente così. Dopo un minuto di pressione, quest'ultimo preme l'indice sul mouse e si morde il labbro superiore con i denti. Alza le sopracciglia e corruga la fronte.

«Trovati.» riferisce.

A rotta di collo, le teste di tutti e sei i ragazzi si avvicinano allo schermo illuminato. Quello seduto si poggia allo schienale della sedia in modo che gli altri possano vedere meglio intanto che da le coordinate per una strada.

«Sono lì?» chiede Namjoon sfregando agitato le nocche, Yoongi annuisce.

Il castano si passa le mani nei capelli e prende immediatamente le redini della situazione. Circumnaviga il tavolo di corsa e viene verso di me, ma mi sorpassa come fossi invisibile. Lo seguo con lo sguardo fino a quando non si blocca sull'uscio della porta.

«Jin, Jimin, Tae, venite con me. Yoongi, tu stai qui per le indicazioni, Hobi aiutalo. Kook, tu sei rotto, non servi.»

Osservo quello dai capelli rosa e pare che gli si sia appena incrinato il cuore. La sua faccia ha quell'aria dura e da bastardo di sempre, ma l'ordine del suo superiore gli aveva fatto male. Si vede, lo vedo.

«Nam.» lo richiama Jimin ora poggiato alla parete, nero di rabbia «Sooyun. Che facciamo con lei?»

In un attimo, tutti gli occhi sono puntati su di me. Se prima la situazione era molto scomoda, ora sta diventando quasi insopportabile. Odio avere tutta l'attenzione su di me. Potrebbero anche cercare di renderlo meno evidente, maledizione.

Il capo si massaggia la nuca, come se riflettere così velocemente gli provocasse prurito dappertutto. Non so cosa stia succedendo, ma sembra che qui tutti stiano sudando freddo. E ciò non è affatto un bene. Vorrei essere felice di questo. Eppure, finché non so la ragione che sta al fondo, non ci riesco come vorrei. Ciononostante so che non c'è il tempo materiale per dirmi come stanno le cose. Devono scappare, si capisce.

«Non lo so.» conclude infine Namjoon «Pensateci voi.»

Subito dopo, i quattro fuggono via. Restiamo in perpetuo silenzio fino a quando non udiamo la porta del salotto sbattere e un auto sfrecciare via. A quel punto critico Yoongi riprende a pigiare i suoi amati tasti, attivando repentinamente la comunicazione con gli altri che erano appena andati via. Hoseok trascina una sedia vicino a lui e gli indica un paio di cose sullo schermo, serissimo. Gli unici stoccafissi siamo io e il confetto. Beh, ora come ora, una cosa in comune ce l'abbiamo: siamo entrambi inutili agli altri. Lui perché è ferito, io perché lo sono da sempre in mezzo a loro. Mi verrebbe voglia di battergli un cinque.

PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]Where stories live. Discover now