6. Liquore

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«Ti sta benissimo questo vestito!» strepita meravigliato Hoseok.

Malgrado quel complimento dalla nota sincera, il mio morale è sottoterra. Dopo aver scoperto che era stato proprio lui a spogliarmi mentre ero priva di sensi, la mia voglia di vivere è andata a farsi benedire. Se già prima era scarsa, ora è completamente inesistente. Sparita nell'infinità del nulla.

Cazzo, quanto lo odio. Ogni angolo più profondo del mio corpo si rifiuta di avere anche solo un misero contatto fisico con lui e, se solo fosse possibile, anche i miei occhi desidererebbero non vederlo. Mi fa salire il sangue al cervello, formicolare le dita.

Vorrei quasi menarlo, ma dopo mi abbasserei al suo livello, e non sono così disperata. O meglio; lo sono, ma lo negherò fino a quando mi sarà concesso farlo.

Namjoon mi aveva fatto prendere posto in un'auto dai finestrini posteriori oscurati e, mentre mi sedevo dietro, non ho potuto non domandarmi quante cavolo di macchine possiedano questi pazzi. E la domanda dopo, che riguardava il come le avevano rubate, mi ha indisposta ancora di più.

In silenzio e con indosso il vestito nero un po' più corto di quello che immaginavo, ho fatto come voleva. L'auto era partita immediatamente con a bordo me, Namjoon alla guida affiancato da Hoseok e Jungkook, seduto dietro.

Avevo cercato di non guardarlo per tutto il tragitto. Il mio desiderio di non posare gli occhi nemmeno per sbaglio sulla sua figura mi aveva distratta persino nel tentare di guardare fuori al fine di identificare la nostra posizione. Ero davvero furiosa ed impotente vicino a quel coniglio pasquale.

Lui, dal canto suo, non aveva fatto altro che guardarmi sempre e comunque. Di sfuggita, ogni tanto, mi capitava di vederlo guardarmi insistentemente le gambe scoperte e i tacchi che mi aveva costretta ad indossare. Quelli me li aveva appioppati dopo essermi cambiata, scusandosi addirittura di essersene quasi dimenticato.

Dopo l'ennesima volta però, non ho retto più e gli ho rivolto un'occhiata di fuoco. Lui aveva spostato tempestivamente la sua attenzione dal basso verso l'alto, sul mio volto. E aveva sorriso, come un pazzo, un maniaco. Mi era venuta la pelle d'oca e avevo deciso, pur di non rivedere mai più quell'espressione, di subire e stare in silenzio. Così, per tutto il viaggio, non avevo fatto altro che tenere gli occhi bassi e le mani scosse dai brividi più ferme che potevo.

Fino a quando l'auto non si ferma. Solo all'ora mi rianimo.

«Siamo arrivati.» spezza il silenzio Namjoon.

Hoseok apre il vano portaoggetti davanti a lui e ne tira fuori una busta decorata lunga e stretta, una di quelle utilizzate per regalare qualche bottiglia pregiata. Probabilmente al suo interno c'è proprio una di quelle.

«L'hai presa?» domanda il mio vicino di posto, appendendosi al sedile dell'amico

«Sì,» annuisce il biondo «possiamo andare.»

Tutti aprono le rispettive portiere e fanno come era stato detto. Io, spaesata ed ancora vulnerabile, non so cosa fare. Ciononostante, dopo pochi secondi, anche la mia di portiera si apre.

«È arrivato il momento di scendere dalla carrozza, principessa.» commenta il confetto.

Faccio un profondo respiro e capo a tutto il mio autocontrollo per evitare di sbottare. Senza degnarmi neanche di sfiorare la mano che mi porge scendi autonomamente dal veicolo, che è più alto di quanto credevo.

Metto male il piede e per poco non prendo una storta dolorosa. Ma, proprio quando sto per cadere, faccio in tempo ad appoggiarmi alla carrozzeria e rimanere miracolosamente in piedi.

PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]Where stories live. Discover now