1. Il seminterrato

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Quando riesco finalmente a riaprire gli occhi, mi sembra di risorgere dopo anni ed anni. Mi gira schifosamente la testa e la spalla mi fa un male inesprimibile. Spendo qualche minuto per capire come debba respirare senza recarmi del dolore. Quanto sangue avrò perso? E quanto tempo sarà passato da quello sparo? Dove mi trovo adesso?

Sbatto le palpebre, ma continuo a non vedere nulla. Ci riprovo diverse volte, ma tutto rimane indefinito ed immateriale. Cerco di muovere le mani per stropicciarmi gli occhi e vedere se funziona, ma sento che sono bloccate dietro la schiena.

Proprio come se fossero legate.

Tento di parlare per cercare aiuto, ma nemmeno la mia bocca collabora. Esausta, comincio a scuotermi ovunque mi trovi per fare in modo che qualcuno mi senta. Ciò però non fa altro che provocarmi dolore alle gambe, anch'esse ancorate a qualcosa.

Sono in trappola.

Comincio ad agitarmi seriamente ed il mio respiro diventa pesante ed affannoso. Tiro con tutte le forze che ho, ma mi faccio solo più male ai polsi e alle caviglie intrappolate. Inizio a lamentarmi di conseguenza producendo solo dei mugolii sconnessi, intanto che i miei tentativi diventano sempre più deboli e arrendevoli.

Azzardo addirittura a muovere le spalle per cercare anche l'aiuto del busto ma, la forza con cui lo faccio, mi provoca una fitta atroce alla parte colpita dal proiettile. Nonostante non avverta concretamente i miei occhi, sento che si stanno inumidendo. Tiro su col naso e m'impongo di rimanere calma e lucida.

Devo riflettere e trovare una soluzione. Anche se il mio cervello comincia sempre più a dare in escandescenza, dovrò domarlo se voglio uscire da qui. Il punto di tutto ciò è: qui dove?

Proprio in quel momento, poco distante da me, odo una voce spegnere il silenzio. Aveva sussurrato appena qualcosa, ma già mi era bastato per farmi appurare di non essere morta; sono ancora viva e qualcuno è con me. Anche se non so chi sia, forse potrà aiutarmi. Non dovrei fidarmi di nessuno per ovvi motivi, ma ho il terrore che mi sta facendo letteralmente a pezzettini.

Mi lamento ancora, stavolta più forte e con foga. Mi dimeno come un cavallo impazzito solo per farmi sentire. Magari quella persona se ne sarà già andata o forse era solo di passaggio, però, finché sono qui, non mi darò pace.

Qualcuno dovrà accorgersi di me.

E, come se avesse letto nel mio pensiero confuso e terrorizzato, la voce si palesa di nuovo.

«Si è svegliata.»

Fermo i miei spasmi per accertarmi se quei passi che avverto sempre più vicini siano solo frutto della mia immaginazione o esistano davvero. Mi bastano pochi centesimi di secondo per accettare che stanno davvero venendo verso di me. Quel qualcuno che tanto desideravo, ora, mi è esattamente davanti.

Un paio di dita mi sfiorano la fronte per farmi riacquistare la vista. La stanza, veramente, è avvolta anch'essa da uno strato scuro. Ma, rispetto a quello che non riuscivo a vedere prima, mi sembra di essere appena stata inghiottita dalla luce del Paradiso.

Non riesco bene a capire dove mi trovi. Sono ancora parecchio intontita per via della perdita di sangue che avevo subito, e i dolori che provo dappertutto non mi aiutano per nulla. I muri volteggiano di fianco alle mie spalle come fossero delle gelatine e una figura poco chiara si palesa in fondo alla stanza.

Prima che possa metterla ben a fuoco tuttavia, un'altra piomba davanti al mio ancora sfocato campo visivo, facendomi sobbalzare spaventata.

«Buongiorno raggio di sole!» urla entusiasta un ragazzo con una strana cosa gialla in testa.

PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]Where stories live. Discover now