10. Tela vuota

4.9K 367 209
                                    

Alla fine, sì, i biscotti non li avevamo presi. Ma, non appena abbiamo fatto il nostro rientro a casa con quel cestino colmo di roba, gli altri ragazzi si sono dimostrati comunque soddisfatti. Pienamente soddisfatti. 

Se ne era occupato Jungkook, ma un po' di complimenti l'ho accolti egoisticamente anch'io. Mi stavano ringraziando per aver rubato. Ed io, nonostante l'atto illegale che avevo compiuto, mi sono sentita apprezzata ed utile, una volta tanto. Era come avere qualcuno che finalmente riconosceva il peso del mio operato. Per quanto è durato, è stato bello fare colazione insieme agli altri, ridendo e scherzando come se fossimo amici da sempre.

I sensi di colpa sono arrivati dopo, più tardi, quando sono andata a riposare. Era già mattina e non avevo dormito per tutta la notte, ma il sonno sembrava non voler bussare alla mia porta. Mi sono girata e rigirata sulla mia brandina, imparando a memoria la melodia cigolante e fastidiosa. Il rosa non c'era nel letto matrimoniale di fianco, quindi potevo stare tranquilla.

Eppure, qualcosa non andava comunque.

E il centro dei miei pensieri tormentati ed inquieti è stato proprio lui; Jungkook. Quando eravamo nascosti nel buio sotto al bancone della cassa, la sua mano mi ha stretta forte, più di quanto possa ricordare con lucidità. Al momento non ci ho nemmeno dato tanto peso. Adesso però, sento le sue dita che ancora risalgono sul mio fianco, imparando a conoscerlo come un sentiero inesplorato.

Non so perché l'abbia fatto. Davvero, non riesco a capirlo. Ciononostante, dopo tutti quei giorni, ho avvertito di nuovo dell'umano calore corporeo. Forse perché ero sudata dall'ansia o forse perché il suo corpo è decisamente più grosso rispetto al mio, ma sembravamo incollati l'uno all'altra. Non era stato bello, solo... dannatamente inconscio, folle.

Un'altra cosa che quasi sfuggiva alla mia memoria disordinata, è il suo sguardo quando ho ammesso che l'uomo che ci stava inconsapevolmente seguendo poteva avere dei figli. So che se non ci fossi stata io a quest'ora l'avrebbe già ucciso senza ripensamenti, ma sono fiera di aver fermato la sua furia omicida. Ho salvato una vita. Una cosa buona l'avevo fatta.

Però, è stato come se nei suoi occhi fosse stato rovesciato dell'inchiostro nero. Era buio, ma quell'odio represso è rinato con così tanta potenza, che l'ho percepito ugualmente. Era come se sfiorasse anche la mia pelle, collegandomi alla sua. Jungkook ha dovuto disprezzarmi come mai nella sua vita in quell'istante. La paura che avevo di lui era risorta in un secondo, graffiandomi il petto con i suoi artigli spietati e feroci.

Una cosa da quell'esperienza, dunque, l'ho capita: non voglio vedere il confetto con quello sguardo terrificante. Mai più. Preferisco di gran lunga il suo lato caotico e addirittura infantile.

Per fortuna, dopo quell'episodio, i ragazzi mi avevano concesso un po' di tregua. Non mi avevano assegnata più a nessun lavoro e, sopratutto, nessuno mi ci aveva fiondata nel mezzo contro la mia volontà. Me ne sono stata, se pur per alcuni giorni segregata in casa, al sicuro. Guardavo muta i ragazzi alternarsi, uscendo e rientrando dalla porta d'ingresso per fare cambio.

Addirittura, con tutto il tempo che avevo avuto per osservarli, mi ero anche fatta una sorta di "bozza" su ognuno di loro. Persone come Namjoon e Yoongi si presentavano tranquille e per nulla turbate da qualsiasi crimine avessero appena compiuto all'esterno. Poi c'erano i tipi come Hoseok, Jin e Taehyung, che sembravano sempre su di giri come se avessero appena vinto al casinò. Ed infine, Jimin e Jungkook, imperturbabili e perpetuamente in collera con qualsiasi cosa si mettesse sul loro cammino. Loro erano i più temibili. Gli altri, in confronto, parevano persino innocui.

Stasera sono convinta che qualcuno di loro voglia farmi uscire dopo il mio periodo di "riposo", ma Seokjin, che ho compreso sia il maggiore del gruppo, stronca la loro idea sul nascere.

PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن