45. Solitudine

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Credo che le persone usino i viaggi notturni in macchina per pensare, riflettere, ammirare il cielo spento, guardare il paesaggio che scorre al di fuori del finestrino per procreare una nuova idea ad ogni sfumatura differente che si distingue nel buio. Io, invece, ho imparato che restare seduta nella semioscurità non porta a nulla di buono. Sia che sia dentro un'auto o all'aria aperta. Non ho ancora imparato ad interagire con quella nemica sfuggente, per noi due il dialogo non esiste. Ogni volta che mi ritrovo ferma nel buio, c'è solo il silenzio che cerca di metterci d'accordo. E non c'è mai riuscito. Troppo difficile.

La presenza di Yoongi nel posto di fianco a quello del guidatore mi rassicura e turba nello stesso momento; da un lato, nessuno meglio del suo cervello sveglio conosce la trama delle operazioni, dall'altro, se stasera aveva deciso di unirsi a noi, un motivo ci deve pur essere. E so per certo che deve trattarsi della difficoltà di quello che stiamo andando ad affrontare. Un'altra volta, Sooyun viene gettata in pasto a quel lupo molto più grosso e forte di lei.

Ma ormai ci ho fatto l'insolita abitudine. Ora ho solo l'adrenalina che non riesce a farmi stare propriamente ferma e buona sul sedile. La sento pomparmi dovunque, persino nelle ginocchia. Forse è per questo che le mie gambe non la smettono di tremare come due foglie. Tento di farle stare ferme da quando eravamo saliti tutti in macchina, ma dopo una mezz'ora avevo interrotto bruscamente la mia voglia di controllarmi.

E' palese: se prima facevo di tutto per fuggire, ora l'azione mi attrae come nessuna cosa al mondo. Perché se l'oscurità non mi accoglie tra la sua cerchia di fedelissimi, io e l'epinefrina sappiamo riconoscerci ad occhi chiusi.

«Siamo arrivati.»

La voce di Namjoon giunge alle orecchie di tutti, ma sono sicura faccia contorcere solo le mie budella. Mentre il motore della nostra auto si spegne, do il via al disco mentale che mi era stato ripetuto una miriade di volte. Di solito non so mai cosa mi aspetta o chi andremo a colpire, ma stavolta sono a conoscenza di tutto. Per filo e per segno. Cosa più unica che rara. L'elemento più straordinario di tutti però, sarà il mio compito. Stavolta, l'unica che agirà seriamente, l'unica da cui dipenderà l'esito dell'intera operazione, sarò io.

Sono io che dovrò fare il lavoro sporco per la squadra.

Namjoon, come suo solito, era stato quello a rendermi la situazione limpida come l'acqua. Prendendomi in disparte mi aveva spiegato che questa non sarà una mossa scontata o frivola come le altre, aggiungendoci anche uno sguardo che mi aveva fatto gelare il sangue. Chi stiamo andando a colpire non sono i soliti uomini drogati, indebitati fino al collo o persone deboli come lo era la mia segretaria. Oh no.

Il nostro mirino stanotte è puntato su un boss della malavita, uno che i ragazzi tengono sotto tiro da tempo, così mi aveva detto il capo. Da quello che so, secondo alcune loro esperienze passate, egli non è per nulla quello che sembra. Namjoon mi aveva detto che non ha niente di diverso da loro: è giovane, ha un bell'aspetto e un sorriso che potrebbe ingannare anche la più subdola delle anime. Proprio per questo, ho dedotto, deve essere così pericoloso come lo sguardo del leader mi aveva fatto sottintendere. Ho cercato di immaginarlo nella mia testa, di crearmi un ritratto che aiutasse a mantenermi costantemente in allarme. Ma la mia fantasia contorta non era andata così lontana.

Sono ignara tanto quanto le altre volte, dove non mi era dato sapere un bel niente. Alla fine, dopo cumuli di pensieri inutili, la mia testa aveva automaticamente collegato l'immagine che cercavo di assemblare alla faccia di Jungkook. Non so perché proprio lui, ma il confettino è la concezione del male per me. L'essere peggiore che abbia mai conosciuto. Era stato naturale come continuare a ripensarci.

Per quale motivo tutto il peso era toccato a me? Namjoon aveva preso questa decisione sulla base della conoscenza fra le parti. Il nostro obbiettivo non mi aveva mai vista, e i ragazzi mi avevano sempre tenuta ben nascosta nella loro rete criminale. Quindi, secondo i suoi calcoli di cui mi sono dovuta ciecamente fidare, sono al sicuro. Per me non ci dovrebbe essere nessun problema nel nascondermi in questa immensa casa per cercare le informazioni segrete che servono alla squadra. O almeno così sostiene il leader. Prego solo che abbia ragione.

PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]Where stories live. Discover now