14. Acqua salata

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Sono seriamente preoccupata quando mi dirigo nel salotto a piccoli passi. Dopo quello che era successo tra me e Jungkook, ho tutto il diritto di esserlo. È da questa mattina che mi sento come se io e quel ragazzo avessimo lasciato qualcosa in sospeso. Un qualcosa che non sarebbe mai e poi mai dovuto accadere, ma che senza esclusione di colpi, era successo e basta.

Ho visto come mi stava guardando. E nonostante quello sguardo non avrebbe dovuto neanche sfiorarmi, mi aveva letteralmente investita.

Mi sento su di giri, nervosa, inquieta e... strana. Quella testa rosa era riuscita a sortirmi questo singolare effetto imprescindibile. Continuo a ripetermi che Jungkook è una brutta persona, che dovrei mantenermi alla larga da lui e proteggermi. Ma indovinate chi aveva avuto la brillante idea di dormirci assieme? Esatto, proprio io. Che cosa volevo ottenere? Una confusione ancora più totale? Se quello era il mio obbiettivo, beh, c'ero riuscita alla perfezione.

Eppure so perfettamente che non miravo affatto a quello. Bensì, il mio unico desiderio era solo quello di fargli un dispetto.

Ma sembra proprio che sia stato lui a farlo a me.

E non mi sopporto per questo. La mia testa è andata a farsi fottere nella via del non ritorno. Ciò si sta rivelando molto più logorante che essere costretta a rimanere imprigionata in questa casa, cosa che mi fa capire quanto la situazione sia grave, irrecuperabile.

Persisto nel ripetermi che non può essere accaduto. Non sono così idiota da non accorgermi del mio cuore che scalpita anche solo quando lo scorgo di sfuggita. Inizialmente, quei battiti accelerati erano riconducibili alla paura folle che egli instaurava in me. Adesso, invece, il tutto è mutato integralmente. Non c'è più terrore o cose simili; solo un senso di inettitudine che mi annienta.

Non posso... provare qualcosa per Jungkook. Andiamo, sarebbe fuori da ogni logica! Quale persona si infatuerebbe per il suo mezzo assassino? No, no, no. È assurdo, da pazzi.

Reagisci, Sooyun. Svegliati.

«Svegliati.» ripeto, prendendomi a piccoli schiaffi sulle guance.

Sono così presa dalle mie riflessioni, da non rendermi conto che vado a sbattere con la faccia contro la schiena di Hoseok. Mi massaggio la fronte e lo vedo girarsi verso di me.

«Scusami.» dico arretrando.

Lui fa un sorriso per farmi capire che non importa, ma la vista della figura alle sue spalle mi fa immobilizzare. Jungkook ha ancora la faccia di chi si è appena risvegliato da un lungo e profondo sonno. Nel momento in cui i nostri occhi si trovano, mi ritorna alla mente la parola che mi aveva sussurrato quasi sulla bocca. Mi viene la pelle d'oca a ripensarci.

"Vaniglia."

L'aveva detto per ben due volte, ma non riesco a capire a cosa volesse riferirsi. L'ultima volta che l'avevo sentito pronunciare quella parola era stato quando avevo usato il bagnoschiuma della medesima fragranza per lavarmi. Quella era stata l'unica occasione in cui aveva utilizzato un simile termine. Era possibile che i ricordi avessero giocato un brutto scherzo al suo cervello mentre dormiva? Sì, era possibile. Ma non certo.

Io rimango a fissarlo senza parole. Lui, dopo quella che mi appare un'eternità, distoglie gli occhi schioccando la lingua sul palato, attirando l'attenzione del suo compagno biondo.

«Tutto okay, Kook? Ti fa male la ferita?» chiede quest'ultimo.

Giusto! La sua ferita. Chissà come si sente dopo che gliel'ho praticamente schiacciata nel letto. Non era mia intenzione; era stato Jungkook stesso a pressarmi contro di lui. Era stato piacevole per quanto era durato, ma questo il coniglio pasquale non dovrà mai saperlo, per nessun motivo. Sottolineo che sarebbe una catastrofe se lui venisse a conoscenza di questo strano debole che sto iniziando a coltivare per lui. Perciò dovrò fingere fino alla fine.

PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]Where stories live. Discover now