17. Un nuovo gioco

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Quella gran testa di cazzo mi sta facendo ribollire il sangue nelle vene. Potrei scoppiare a piangere come una bambina e spaccare qualcosa allo stesso tempo. Il mio conflitto interiore è sulla soglia dell'esplosione. Per miracolo riesco a stare ferma e nascosta dietro lo stipite della porta.

"Divertirmi", Jungkook vuole solo divertirsi con me. Non che me ne fregasse qualcosa di lui, sia chiaro. Ma sapere che riesca comunque a mantenere quella faccia da schiaffi mentre mi parla o si comporta in una determinata maniera, non so, tira fuori il lato peggiore di me. Un lato che neanche io ho mai conosciuto e di cui ho paura. Paura perché mi è ignoto come potrebbe cambiarmi.

Stringo i pugni lungo il muro, trattenendomi dallo scaraventarli su di esso grazie a chissà quale fortuna. Vorrei prendere quella sottospecie di roditore per fargli rimpiangere di avermi conosciuta. Non sa quanto la collera possa cambiare una persona. Sopratutto, Jungkook non sa quanto quella bastarda mi stia logorando da dentro.

Dovrà pagare per tutto quello che mi sta facendo. Presto o tardi che sia, assaggerà l'amaro sapore della vendetta. La mia vendetta.

«Perché le stai facendo questo, Kook?» domanda la buona anima di Hoseok.

Vuole sapere il motivo? Davvero? Anche senza una risposta verbale, so già che il suo amico vuole farmi del male solo perché è un colossale pezzo di merda. Eccolo il motivo.

«Andiamo, hyung.» strascica l'altro «Ma hai visto la sua faccia? È così innocente, così innocua. Il solo vederla mi fa venir voglia di farle qualcosa.»

Quelle parole mi costringono nuovamente a nascondermi per vederli. Fino ad ora avevo preferito solo ascoltare il loro penoso discorso. Ma adesso pretendo di vedere con i miei occhi i loro volti. Gli stessi che mi ronzano in testa da giorni e giorni, che non mi fanno dormire la notte, che mi hanno strappata alla mia amata libertà.

Il sorriso che Jungkook ha stampato in faccia come a sfottermi non fa altro che far montare indescrivibilmente la mia rabbia. Vorrei strozzarlo, maledizione.

«Sarà innocente quanto vuoi, ma non puoi scopartela quando ti pare e piace.» continua il biondo.

Almeno la sua testa ragiona nel modo giusto. Quell'affermazione non era stata del tutto esatta e morale, okay. Ma almeno il fondamento invisibile era decente.

«Scoparmela?» il confettino ridacchia un'altra volta «Capisco che la nostra vita sessuale sia scarsa, ma non sono così disperato.»

Serro le labbra e guardo il soffitto per tentare di mantenere la calma. Muovo veloce le dita per farle sfogare su un qualcosa che non sia la sua faccia e aspetto paziente il momento giusto per capire se debba intervenire o meno. Se decidessi di fare qualcosa, allora il mio lato da ficcanaso verrebbe messo con le spalle al muro. Se al contrario me ne stessi qui invece, coverei la mia ira fino a farla crescere a dismisura. In entrambi i casi sarebbe degradante, perciò non mi resta che starmene ferma.

«Ho aperto la porta e vi ho visti avvinghiati l'uno all'altra, cosa dovrei pensare? Che il tuo amico lì sotto ha deciso di svegliarsi tutto d'un tratto o che hai iniziato a provare un debole per Sooyun?» esordisce Hoseok.

Il rosa prende posto sul divano molto lentamente. Adesso che mi da le spalle ne approfitto per aumentare il mio campo visivo, piegando un po' di più la testa. Per fortuna il biondo è troppo incentrato sul suo compagno di squadra per accorgersi della mia presenza indesiderata.

«Hobi, siediti.»

Stranamente lui lo ascolta subito, senza farselo ripetere una seconda volta. I due ragazzi prendono posto vicini, faccia a faccia. Non vedo più il volto di Jungkook, ma deduco le sue espressioni da quelle dell'altro. Ed ora come ora non promettono niente di buono.

PINK GASOLINE ✓ [Jeon Jungkook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora