Insieme

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Non so se può interessarvi, ma ho scritto sulle note di Should have known better – Sufjan Stevens in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica.



"L'Amore non è una passione. L'Amore non è una emozione. L'amore è una comprensione profonda del fatto che in qualche modo l'altro ti completa. Qualcuno ti rende un cerchio perfetto; la presenza dell'altro rinforza la tua presenza."

—Oisho



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𝓛a camera le comparse davanti, cemento malleabile al pensiero.

Tra le luci soffuse del corridoio, Hermione si guardò intorno attentamente prima di decidere a entrare.

Era in anticipo quella sera e per tutto il tragitto aveva avuto paura di incontrare qualcuno. Per sua fortuna, però, così non era stato.

Quando entrò si concesse di soffiare fuori un sospiro, le palpebre abbassate di gratitudine.

Si tolse via la tunica della divisa per star più comoda e, con una matita, si tirò su i capelli lasciando che qualche riccio ribelle continuasse a fare i suoi comodi e scivolasse via.

Avanzò sicura, attenta a non occhieggiare il pianoforte alla sua destra e dirigendosi invece verso la libreria.

Era decisa a leggere qualcosa nel frattempo che avrebbe aspettato Draco: il tempo sarebbe passato più in fretta.

Ma quando arrivò a metà strada fu costretta ad arrestarsi.

Si irrigidì terribilmente, i polsi tesi e le nocche sbiancate lungo i fianchi.

«Draco?» fu il sussurro che le carezzò le labbra, flebile come pigolio di passero.

E non poté fare un altro passo, non poté dire altro perché...

Steso sul divano, occhi chiusi e respiri profondi... c'era Draco. Draco che dormiva.

Scarpe e camicia erano state abbandonate sul pavimento, così il giovane aveva indosso soltanto vecchi pantaloni di divisa, sgualciti e slargati all'altezza del bacino.

L'intera sua effigie era accaldata e brillava di ombre di fuoco: le fiamme languide del camino scoppiettavano, gettandogli addosso le sue sfumature brunastre e inumidendogli la pelle.

Al mago, dal canto suo, non sembrava dar fastidio. Riposava talmente immobile da sembrare una scultura di ghiaccio, a tradirlo solo il respiro definito che gli faceva alzare e abbassare il petto a ritmi lenti, pacifici.

Di sicuro diversi da quelli di Hermione che erano così agitati e frenetici da accavallarsi l'uno sull'altro tanto da annullarsi.

Rimase così, semplicemente così... gli occhi sgranati e lui incastrato dentro.

Lui... a graffiarla fino all'anima in quel tumulto di colori e respiri che era.

Era di una bellezza vendicativa e cruda, stesa lì a starsene quieta come una bugiarda vestita di innocenza.

Ma di innocente non aveva niente, non c'era niente.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora