Di te mi ero già dimenticato (2/2)

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Le pupille del giovane Serpeverde erano immobili, l'espressione di una fiera selvatica viva sul suo viso, nonostante Valerio fosse ormai dall'altro lato del campo, diretto al castello.

Hermione aveva ancora la schiena appoggiata a lui e, per un motivo sconosciuto persino a lei, non azzardava a muoversi.

Tenne gli occhi su di lui però, aspettando paziente che calasse lo sguardo.

C'era qualcosa in Draco che, incredibilmente, le scoraggiava ogni parola, ogni movimento...

Lui sembrava... sembrava... perso. Bloccato.

Immerso in pensieri, ricordi e parti di sé a cui lei non aveva il minimo accesso. Eppure lo percepiva dallo sguardo adombrato, come se guardasse il mondo senza vederlo davvero. Lo sentisse, senza ascoltarlo.

Per un attimo Hermione pensò che si fosse dimenticato persino di lei, nonostante il suo corpo la avvolgesse quasi completamente in una protezione di cui non c'era più bisogno.

Hermione però poteva sentire i suoi muscoli ancora tesi, come fossero pronti a scattare. La sua mano fredda e dalla stretta decisa, contro la spalla, che ancora la spingeva delicatamente contro il suo petto.

Non si accorse neanche di ciò che fece e il suono che le uscì le fece bruciare le labbra di peccato.

«Draco...»

Il suo nome fu come un soffio, le vezzeggiò le labbra in un modo che non le permise di pronunciarlo se non così... se non in una delicatezza tiepidissima, morbida.

Fu così che, per la prima volta, lo chiamò per nome.

Le pupille di Draco scattarono, si abbassarono su di lei in una trama di ciglia a incorniciarle, fiere e pulite.

E lei se le ritrovò lì, contro le sue– contro di lei, a investirle in una placidità glaciale.

Draco non disse nulla, né si mosse. Si limitò a guardarla per istanti lunghissimi, incatenandola a lui tra palpiti di cuore e ghiaccio di sguardo.

Poi, piano... gli occhi gli scivolarono ancora. Scesero, forse per la prima volta accorgendosi di quanto si fosse tirato lei vicino.

Si accorse dei capelli di lei, incollati al suo torace. Si accorse della sua mano, ferma sulla spalla di lei.

Sembrò che una ruga di sorpresa gli solcasse il centro della fronte, come se si fosse accorto solo in quel momento di averla tenuta a sé... in quel modo.

La lasciò andare subito.

Staccò la mano dalla sua spalla, facendo un fluido passo indietro e lasciando ricadere il braccio sul fianco.

Hermione sentì di nuovo l'aria accarezzarle la schiena, le ciocche giocare nel vento e rinvigorirsi come steli di fiore... ma persi, recisi.

Recisi da lui.

Si voltò completamente in direzione di Draco, gli occhi aperti su di lui in quell'attenzione di chi non sa cosa aspettarsi.

Lui ricambiò con occhi meticolosi, ma quasi... svuotati, come se ancora cercasse la giusta connessione con la realtà. Con voce monocorde e ancora troppo distante, di sicuro la stupì quando asserì:

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now