➕Extra: Blaise e Luna (1/3)

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Song: Youth — Haux

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A piedi nudi

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"Forte è chi tratta la fragilità degli altri con delicatezza."
— Barbara985, Twitter



C'era profumo di sole.

In realtà... Luna si era sempre chiesto di cosa profumasse il sole, ma quella mattina decise che se avesse avuto un profumo, sarebbe stato quello. Quello... più di bruciato. Sicuramente di bruciato, almeno un po'!

Gennaio era scivolato con la sua neve fredda, cedendo il posto agli acquazzoni gelidi di febbraio, ma quella mattina... no. Quella mattina la pioggia le aveva lasciato un po' di tregua, e la Corvonero ne aveva approfittato per sgattaiolare giù in cortile nonostante fossero ancora le sei del mattino.

I palmi dei piedi sfioravano l'erba morbida del cortile regalandole fresco sollievo sulla pelle. Il sole timido le scivolava sulla pelle candida e lei lo lasciò fare, incurante del fatto che si sarebbe di sicuro scottata.

Un piede dopo l'altro alzava il viso verso il cielo, si riempiva i polmoni di quel nuovo giorno, di quel suo profumo.

Era... dolce, accogliente, anche se il freddo le pungeva un po' il naso e lei continuava a pizzicarselo con le dita.

Era un profumo di vento e fronde spoglie, ostile nella sua freddezza, eppure... sono fatte così, le anime come Luna.

Sanno guardare con delicatezza anche l'ostilità. La vestono della loro stessa fragilità, solo per poterla sfiorare. Ecco perché a nessuno piaceva quel freddo gelido e quella visione di natura morta, ma a Luna sì. Perché lei le regalava tutti i suoi calori e colori, tutti i suoi sorrisi e le sue carezze, per farla vivere un po' tra le sue dita, incastrare tra i suoi occhi.

«Buongiorno Platano.» gli sussurrò delicata, accarezzandone la corteccia con dita calde.

Era una delle poche persone– se non l'unica, a riuscire ad avvicinarsi al Platano Picchiatore senza che lui se ne infastidisse.

Si era un po' rimproverata di non aver scoperto anni prima il modo giusto, o meglio... le creature giuste. Il Platano amava la compagnia dei Bowtruckle e Luna lo aveva capito solo per caso, qualche mese prima.

Ne aveva conosciuto qualcuno ai piedi di un abete, al confine della Foresta Proibita. Ci aveva conversato un po' scoprendoli piacevolmente socievoli, ma quando aveva proposto loro di portarli con sé avevano esitato un po'. Erano creature magiche molto affezionate ai loro alberi e di rado tendevano a cambiare casa.

Così lei ci era tornata il giorno dopo e quello dopo ancora, perché in fondo la fiducia è fatta di ore, di tutte le gentilezze che riesci a regalare e i sorrisi che riesci a rubare. E lei, ai Bowtruckle, ne era riuscita a rubare tanti di sorrisi.

Si era presentata ogni giorno con un germoglio diverso, un petalo colorato per abbellire le loro case o gocce di rugiada, collezionate come diamanti con un incantesimo di gelo, per decorare tutti gli anfratti di corteccia in cui vivevano.

Così, pian piano, loro si erano affezionati a Luna e lei, un giorno, aveva convinto i più impavidi di loro a passeggiare insieme, giusto per qualche ora.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now