Al chiaro di lumos

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"Dell'attrazione mi piace che non c'è mai un ci devo pensare come opzione. L'attrazione è."

— perditionNy, Twitter




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𝓗ermione era rimasta immobile, la bacchetta sollevata a mezz'aria.

La luce improvvisa le aveva ferito gli occhi, eppure lei non si era azzardata neanche di socchiuderli. Adesso, però... i muscoli le si erano ghiacciati e lei era rimasta una statua di sale col cuore di sangue.

E quel cuore spingeva, e sbatteva e si schiantava in battiti feroci, lo sentiva contro la gabbia toracica quasi fino a farle scricchiolare le ossa.

Però lei... non riusciva a muoversi lo stesso, come se i piedi le fossero diventati radici di quercia contro il pavimento nel bisogno di reggersi ancora sulle ginocchia.

Rimase così, le labbra schiuse e il respiro perso da qualche parte, precipitato e svaporato chissà dove.

Le era rimasto solo... quel sentimento– no, una sensazione... che non sapeva definire. Non aveva consistenza, non finiva né cominciava, però c'era.

E c'era perché c'era anche lui. Perché proprio innanzi a lei la figura di Draco si ergeva prestante, gli occhi perfettamente schiusi, piantati su di lei come due ghiacciai grezzi.

La freddarono senza clemenza, una trasparenza torbida in cui non riuscivi a specchiarti mai, in cui nessuno si specchiava mai.

La figura del giovane purosangue era ancora per metà inghiottita nel buio del corridoio così, dopo un attimo di esitazione, Hermione avanzò decisa, la bacchetta ben sollevata.

Lui la seguì con gli occhi ad ogni movenza, con un'attenzione sintetica e il viso tirato in uno sguardo diffidente.

Quando Hermione si fermò di fronte a lui con quella delicatezza da fenice forgiata di coraggio, gli occhi di Draco si arrestarono con lei e in quell'istante forse il mondo si chiese se poteva la sola forza di un battito d'ali arrestare frane di montagne.

La giovane maga deglutì saliva e poi, in uno scatto secco, alzò il viso su di lui.

Le palpebre le si affilarono dal biasimo quando pronunciò, lenta: «Si può sapere... cosa ci fai a zonzo a quest'ora della notte, Malfoy?»

Ma quel nome le tremò sulle labbra all'ultimo respiro, perché soltanto in quel momento, a quella distanza ravvicinata e alla luce della bacchetta si accorse che Draco fosse... bagnato.

E gli occhi di Hermione scivolarono senza che lei se ne accorgesse, una discesa rovinosa– le graffiò le pupille, uno scortico netto.

Perché... ogni tratto di quel torace ampio traspariva contro il tessuto fradicio.

La camicia bianca gli disegnava perfettamente ogni curva, aderiva in ogni linea. Le pieghe erano tralci morbide, gli serpeggiavano sulla pelle in una carezza di cotone che gli aderiva contro la pelle madida... Draco era una carne d'alabastro.

Il tessuto percorreva la conca lieve del bacino, le linee rilassate dei muscoli, il petto mosso da respiri intensi, intimi.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now