Il Segreto...

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Non so se può interessarvi, ma ho scritto sulle note di Wonder – Shawn Mendes in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica.


"Ogni donna può figurare al meglio se sta bene dentro la propria pelle. Non centrano i vestiti e il trucco, ma come si brilla."
(Sophia Loren)




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«𝓔 quindi niente...» sospirò Ginny, le spalle spioventi verso il basso e la testa a scuotere piano, lasciando che i lunghi e lisci capelli si smuovessero un po' sulle spalle.

«E quindi niente...» le fece eco Harry, lo sguardo perso tra le scintille del camino, le stesse che facevano rilucere la cicatrice sulla sua fronte.

Per l'ennesima volta se la grattò con l'indice, le labbra strette per reprimere il fastidio.

Hermione lo notò. Mimò con le labbra: «Brucia?»

Lui non rispose, ma certi sguardi a volte parlano da sé.

Quella mattina di Natale Ron, Harry, Ginny ed Hermione erano nella Sala Comune dei Grifondoro, seduti sul tappeto proprio vicino l'albero di Natale, ai cui piedi si riversavano un sacco di regali.

Erano ancora le sette del mattino e nessuno della Casa, eccetto le due ragazze, era già in piedi.

Gli amici si erano dati appuntamento lì, Harry e Ron avevano promesso di raccontare loro com'era andata la ricerca della sera prima, ma si era scoperto che non avessero avuto molto successo.

«Com'è possibile che abbiate perso le tracce così in fretta?» insistette Ginny, che davvero non riusciva a capacitarsene.

«Io e Kingsley abbiamo seguito le tracce fino al confine di Hogwarts, mentre Harry e Flidergrand erano stati intrattenuti dai centauri.» ripeté Ron, «Ma te l'ho detto... Karkarov si è come... volatilizzato. Non l'abbiamo neanche sentito smaterializzarsi. Un attimo prima era lì e quello dopo... non c'era più.»

«Non può essere che sia tornato indietro? Come Valerio?» chiese Hermione, il cui cervello correva a mille all'ora. La testa già le doleva e la giornata non era ancora cominciata: splendido, no?

«Ma chi ci dice che Valerio sia uscito, Hermione? Tu l'hai persino visto in Sala Grande.» scosse la testa Harry, il tono invischiato di una sofferenza che cercava di ingoiare giù senza successo.

«Ma te l'ho detto!» fece Hermione, sporgendosi verso di lui. «Ne sono sicura. Me l'ha confermato mentre parlavamo.»

«Si ma chi ci dice che fosse con Eamon Karkarov, allora?» la guardò Ron, mentre si passava una mano tra i capelli rossicci che nell'ultimo periodo erano cresciuti moltissimo.

«Se non ti tagli quei capelli, un'altra settimana e potrai tranquillamente legarli come quelli di Albert.» ridacchiò la sorella mentre lo guardava, una punta di leggerezza in quella conversazione.

Anche Harry si voltò verso di lui: «Ha ragione amico, devi proprio tagliarli...»

Ron sospirò: «Lo so... non che abbiamo avuto tutto questo tempo, eh?»

Harry e Ron si scambiarono uno dei loro sguardi di intesa... uno di quelli per cui si comunica anche così, nel segreto del silenzio, nell'intimità di due occhi che si conoscono da tempo.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Där berättelser lever. Upptäck nu