Vigilia di Natale (1/2)

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Non so se può interessarvi, ma ho scritto sulle note di Zina– Babylone in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica.


"Qualcuno che ho amato, una volta mi diede una scatola piena di tenebre. Mi ci sono voluti anni per capire che anche questo, è stato un dono."
(Mary Oliver)



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𝓛a mattina della Vigilia di Natale era arrivata.

La neve attecchiva silenziosa sulle vetrate della Sala Grande, lasciando che quei pochi barlumi di sole si riflettessero all'interno in una luce fredda.

Fortunatamente, però, a scaldare l'ambiente c'erano le candele del soffitto, i camini sempre accesi, i piccoli ceri che levitavano sugli alberi e il profumo dei pini che addolciva i sensi.

L'aria era... calda. Quel mattino erano ancora le otto e pochi erano i giovani scesi a fare colazione, così che la Sala Grande appariva ancora in una quieta dormiveglia, a solleticarla solo lo scoppiettio familiare del fuoco e il brusio delle poche voci dei giovani maghi già in piedi.

Hermione, Luna e Ginny sedevano al tavolo dei Corvonero, visto che quello dei Grifondoro era stato rimosso per far spazio a un altro grande banco, di mogano e perfettamente quadrangolare che sovrastava il centro della Sala.

Quel pomeriggio si sarebbe svolta la finale di scacchi e, per l'occasione, la McGranitt aveva deciso di trasformarlo in un evento pubblico.

«Chi vincerà, secondo voi?» chiese Luna, mescolando distrattamente la terza cucchiaiata di zucchero che aveva fatto scivolare nel suo the.

«Chi sono i finalisti?» fu l'occhiata che Ginny le lanciò da sopra le spalle di Hermione, i capelli di quest'ultima intrecciati tra le mani.

Ginny quel mattino si era intestardita a voler rendere speciali i capelli di Hermione per quel Natale e le aveva proposto di stirarli.

Hermione, inizialmente, aveva categoricamente rifiutato con un broncio non indifferente. Lei non si era mai stirata i capelli. Nell'ultimo anno, in realtà, non ci aveva prestato attenzione affatto, così che erano cresciuti oltremisura arrivando quasi a coprirle le natiche.

Ma Ginny aveva insistito. Quell'estate era capitato spesso che Hermione si facesse acconciare i capelli dall'amica... era stata una di quelle azioni che nella quotidianità aveva recato loro sollievo.

Avete presente... quei periodi in cui il mondo sembra cadervi addosso in pezzi, e voi vi sentite protetti solo da case di carta?

Hermione e Ginny erano riuscite a ricamare quella carta di sorrisi dolorosi e parole non dette, nascoste tra ciocche di capelli e sospiri inghiottiti.

E la carta si era cucita di ferro, era diventata resistente semplicemente così... nel tempo che serve per guarire e nel segreto del silenzio che serve per rifiorire.

Nei piccoli gesti. Nella quotidianità. Si erano date sollievo tra le dita di Ginny e i capelli di Hermione perché alla fine ognuno si salva a modo proprio, ma mai da solo.

Così, quella mattina, quando Ginny aveva chiesto a Hermione di farle i capelli lei alla fine aveva detto sì. Anche quando le aveva chiesto se fosse sicura, Hermione aveva annuito.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now