Verdetto finale

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Non so se può interessarvi, ma ho scritto sulle note di Light of the Seven – Ramin Djawadi in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica.



"È facile essere buoni.
Difficile è essere giusti."

(Victor Hugo)




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Il mondo era un impiastro di voci e mani.

Qualcuno le parlava, qualcuno la toccava... forse qualcuno cercava di tirarla su, ma quando ci provò il dolore all'anca le morse le ossa e gridò fortissimo, il cranio a spaccarsi dal male.

«Fate piano, ha una commozione cerebrale!»

«Credo... credo si sia rotta qualcosa...»

«... e non possiamo trasportarla così, lei...».

Le voci le arrivavano confuse e imbottigliate e lei non riusciva a seguirne una. Non distingueva i suoni e le sembrava di vedere tutto attraverso un vetro appannato.

A un certo punto la nausea le si avvinghiò allo stomaco, artigliandosi all'esofago fino a risalire in bocca. Si piegò in avanti e vomitò, la gola a bruciarle come fuoco.

«Ma che le prende?!»

«Lasciatemi, cazzo

Hermione poté sentire la sua voce sulle altre. Draco gridava e ringhiava e graffiava come un animale in gabbia, si dimenava fino a farsi sanguinare i polsi contro le manette magiche che gli avevano messo addosso.

«Non può rimanere così, fatemi... fatemi andare da lei.»

La voce era spezzata. Non gli importava di niente. Non si dimenava perché l'avevano arrestato, ma perché lei era riversata sul pavimento, tremante e distrutta.

Harry le teneva i capelli, Ron le lasciava carezze sulla schiena tenendole la testa, ma la verità era che nessuno sapeva cosa fare.

Avevano già portato via Valerio e Lucius, ma i due Auror non riuscivano neanche a tenerlo fermo, Draco.

Harry si voltò verso di loro, l'interno della guancia stretto tra i denti prima di dire: «Liberatelo.»

I due Auror lo guardarono, entrambi scossero la testa: «Non esiste.»

«Potrebbe morire!» ringhiò Ron, «Quella feccia che state tenendo stretta può aiutarla mentre aspettiamo i soccorsi! È troppo debole, non possiamo smaterializzarla ancora!»

Draco si dimenò ancora: «Levatemi queste sudicie mani di dosso, maledetti bastardi!»

Un Auror tirò i capelli di Draco per farlo tacere, ma lui sembrò non accorgersene nemmeno, gli occhi fissi su Hermione riversa sul pavimento.

Harry lasciò andare Hermione e si alzò di scatto. Puntò loro contro la bacchetta: «Liberatelo subito

I due Auror si irrigidirono, ma comunque non lasciarono andare Draco. «Attento a non macchiarti di insubordinazione ragazzo. A noi non interessa chi sei.»

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt