Anima di cristallo

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Non so se può interessarvi, ma ho scritto sulle note di War of Hearts - Ruelle, acoustic version, in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica.


"Ci sono uomini che sono troppo fragili per andare in frantumi. A questi appartengo anch'io."

- Ludwig Wittgenstein




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𝓔ra diventata incredibilmente bella.

Negarlo sarebbe stata un'ipocrisia nuda e cruda, troppo persino per lui.

Ammetterlo era uno sfregio doloroso, strideva tra muscoli e sangue, quello stesso sangue che non lo aveva mai rinnegato... fino ad allora.

Maledetto sangue che pompava selvaggiamente, pulsava tra vene e arterie in un bruciore dilaniante ogni volta che le poggiava gli occhi addosso.

Un purosangue tradito da ciò che più di ogni altra cosa aveva considerato un privilegio, ora preso in giro dai battiti scordati di un cuore che sussultava alla vista di lei.

E Draco pensò che la sua vita era sempre stato uno scherzo, ma adesso stava proprio esagerando.

Vederla di nuovo, nel corridoio di quel treno, era stato come tremare del suo stesso respiro, qualcosa gli era tuonato dentro in un'eco che aveva smosso anche il cuore.

E Draco... Draco per poco non aveva arrancato indietro perché quell'eco aveva un suono familiare... di vecchie battaglie di cuori, cicatrici di guerre che non sbiadiscono mai.

Armonie malinconiche che mai più si sarebbero potute ripetere. Lo aveva capito subito Draco, quando Hermione aveva lanciato la sua sfida silenziosa che lui non era riuscito a cogliere.

Hermione, bellezza sbocciata nell'audacia, come quei fiori che resistono agli inverni, aveva avanzato coi suoi esili pugni chiusi, col mento alto gli si era fermata d'innanzi, ma lui... non era riuscito a muoversi d'un passo.

Qualcosa gli si era incrinato, ma dentro: lo aveva sentito far rumore, attecchire tra le crepe ricucite del suo cuore dissestato.

Era stata... una compassione mortificata che gli aveva stretto il petto.

Lo stesso purosangue si era sorpreso di non provare rabbia, né disprezzo. Aveva fatto fatica a capire cosa fosse, però poi... non aveva dubitato. Era bastato quel ricordo di lei... gli era emerso tra i pensieri con l'insistenza di uno schiaffo e lui non aveva potuto dubitare.

L'immagine di Hermione sofferente, in lacrime... sul pavimento di casa sua. Quell'immagine che lo straziava, gli logorava l'anima lasciando lividi di una colpa che non sarebbe mai più andata via.

Il sangue che le macchiava la pelle lattea del braccio, che si riversava sul marmo freddo... e Bellatrix che la torturava, e la torturava, e la torturava... un dolore senza tregua. Un marchio che le avrebbe segnato pelle e cuore per sempre.

"Ma come può?" gli aveva scalpitato il cuore, aveva battuto contro il petto quasi fino a fare male, "Come può fare questo a una creatura così innocente... come può?" era stata l'insistenza del suo essere più vero che gli aveva fatto bruciare gli occhi di lacrime che non voleva versare.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now