Cuore di drago

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Non so se può interessarvi, ma ho scritto sulle note di Where you belong – The Weekend in caso vi piacesse leggere accompagnati dalla musica.


"In tutte le cose il piacere più grande è quello di pregustare."

(Ivy Compton-Burnett)




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𝓘l fiato di Hermione era rimasto impigliato da qualche parte, tra palpiti e sangue.

Draco la aveva poggiata nuovamente a terra e adesso, paziente, aspettava una sua risposta.

«Dormire... insieme?» ripeté Hermione, le labbra un tremito di carne.

A vederla così, piccola e un po' spaesata, con quel vestito a fasciarle la pelle... Draco serrò la mascella, a vibrargli dentro solo desideri caldi.

Nonostante il suo profumo ancora sulle mani, rimase imperturbabile quando rispose: «Sì.»

«Ma... come... dove?»

Draco scrollò le spalle: «Qui.» disse semplicemente. Poi vedendo che lei non rispondeva, asserì con gentilezza: «Ma se non vuoi–»

«No

La mano della maga si era sollevata in aria verso di lui, come a volerne bloccare le parole in un istinto cieco.

Fu così inaspettato che la bocca di Draco rimase schiusa, a disegnare una "o" perfetta, come certe rose che rimangono schiuse solo per farsi guardare.

«Io... Io voglio.» spinse fuori lei, una timidezza vestita di coraggio.

Perché in fondo c'era qualcosa, in lui... che l'avrebbe sempre portata a fidarsi ciecamente. C'era qualcosa, quando lo guardava... che le infondeva dentro una sicurezza silente, talmente tiepida da  cullarle l'anima.

La maga non si era accorta che alle sue ultime parole, la camera dietro di loro aveva iniziato a mutare.

Un grande letto a baldacchino era comparso proprio di fronte al camino, dalle bordature di legno e i drappeggi di un rosso brunito. Aveva un aspetto... accogliente, caldo come i chiarori che il fuoco ci gettava sopra, ricamandoci sopra luci e ombre fuligginosi.

Gli occhi di Hermione caddero su quella magia, ci si avvicinò a passi distratti.

Accarezzò con dita lente una delle colonne in legno, il mento alto per poter rimirare il baldacchino di velluto sopra di lei: «È... bellissimo.»

Poi gli occhi le scivolarono piano sul materasso su cui, invece, rilucevano due pigiami di seta, da entrambi i lati del letto.

Non seppe perché, ma quella visione le pressò le iridi. Si sentì improvvisamente scomoda, un peso le premette contro il petto.

Scosse la testa, l'ansia a morderle i nervi. Si voltò in uno scatto secco: «Draco io–»

Ma il respiro le rimase in gola, perché lui era già dietro di lei. Le si era avvicinato in quelle sue movenze silenziose e i passi troppo leggeri, come se anche il mondo volesse zittirsi quando lui ci camminava sopra.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Where stories live. Discover now