L'incantesimo di Neville (1/2)

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"Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia."

– Umberto Saba da 'Trieste e una donna' (il Canzoniere)




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𝓢e c'era una cosa che sarebbe sempre stata certa era che Hermione Granger non ritardava mai.

Ritardo era semplicemente una parola che non vi era nemmeno, nel suo vocabolario.

La ragazza si era svegliata alla buon ora per il primo giorno di lezioni, quando ancora la luce del mattino non si era presa la briga di picchiettar le vetrate coi suoi raggi caldi.

Ma la giovane grifondoro si era alzata comunque, incapace di starsene a guardare il soffitto, una volta che il  poco sonno di cui aveva goduto quella notte l'aveva definitivamente abbandonata. Si era lavata e vestita quando Padma e Calì dormivano ancora, avvolte silenziosamente nelle loro lenzuola.

Prima di chiudersi la porta alle spalle Hermione aveva rivolto loro un'occhiata apprensiva, quasi ingelosita di vederle rilassate tra le braccia di Morfeo... lo stesso Morfeo che però non cullava mai lei.

Avrebbe dovuto trovare presto il modo di prepararsi una pozione Soporifera per le prossime settimane o lo studio che la aspettava avrebbe risentito troppo del sonno arretrato, e lei non poteva permettermelo, non quell'anno.

Gli occhi le scivolarono infine sull'unico letto intatto della camera: quanto avrebbe voluto avere lì Ginny... Infine si chiuse la porta alle spalle in un leggero rumore di cardini, e sperando di non aver svegliato le ragazze si avviò verso la Sala Grande.

La Sala Comune dei Grifondoro era ancora silenziosa, segno che nessun compagno della sua Casa oltre lei fosse sveglio a quell'ora. Ma Hermione si sorprese quando incontrò lo stesso silenzio scendendo per le scale e attraversando i corridoi... Era davvero così presto?

Eppure lei non era riuscita a prendere sonno, aveva chiuso occhio sì e no per un'ora scarsa... Avrebbe avuto bisogno di preparare la pozione Soporifera quella settimana stessa, non c'era più dubbio.

Attraversò il corridoio per dirigersi alla Sala Grande a passi delicati, non volendo disturbare il silenzio che aleggiava, come se Hogwarts stessa dormisse ancora.

Portava già con sé i libri della prima lezione facendoli lievitare accanto a sé con un movimento leggero di bacchetta.

Quando successe, Hermione era ancora intenta a guardarsi intorno, stupita del fatto che in piedi ci fosse soltanto lei. Se avesse guardato avanti, però, avrebbe scoperto che non era affatto così.

Il rumore dei libri che cadevano sul pavimento proruppe, macinando il silenzio religioso di quell'attimo.

Hermione sgranò gli occhi dallo spavento, balzò indietro portandosi istintivamente una mano sul petto.

«Ma cosa...»

La prima cosa che pensò fu che lei non si era minimamente deconcentrata dall'incantesimo di lievitazione, nonostante il suo sguardo fosse stato distratto, girovagante intorno a sé. Eppure quando poggiò gli occhi al pavimento ci trovò proprio i suoi libri, caduti come pere secche. E poi anche... un paio di scarpe d'un nero lucido.

Il segreto del silenzio | DRAMIONE Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon