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VIOLET'S POV

Mi sveglio annaspando in cerca di aria, sono sudata anche se fa molto freddo in camera e per qualche secondo dopo il mio risveglio non vedo molto bene. Appena riesco a mettere a fuoco cosa, o meglio, chi ho davanti, vedo un Harry spaventato che mi tiene per le spalle.

"Violet cos'hai? Tranquilla, è solo un sogno, shh" dice Harry accarezzandomi la guancia destra

Ci metto un po' prima di tornare completamente alla realtà, quello di stanotte non era un incubo ma un sogno, un bellissimo sogno. Ero con la mia famiglia, la mia vera famiglia. Era la mattina di Natale e stavamo aprendo i regali, io, mia mamma e mio papà. Ero così felice, ricordo che quell'anno avevo ricevuto tanti giochi ed ero veramente contenta, di tutto. Fu l'ultimo Natale che passai con la mia famiglia, come potevo sapere che poco tempo dopo avrei perso tutto e tutti? Avevo solo nove anni eppure la vita mi aveva già messo davanti un ostacolo da superare: la morte di mia mamma.

Harry mi guarda ancora confuso e preoccupato ma ora come ora non ho voglia di parlare, sono stanca e voglio solo riaddormentarmi per riuscire ad aggrapparmi di nuovo a quel bellissimo sogno, l'ultimo ricordo felice della mia vera famiglia.

[...]

Mi sveglio sentendo dei rumori provenire dal bagno, mi alzo e mi avvicino alla porta. Sento Harry parlare animatamente ma cercando di tenere un tono basso, non si vuole chiaramente far sentire. L'unica cosa che riesco a capire è "aveva detto che non avremmo più fatto nulla fino a febbraio, non ho intenzione di fare altro per lui prima di allora" e poi attacca il telefono e apre la porta del bagno trovandomi dietro di essa.

"Violet, sei sveglia" dice baciandomi la fronte

"Con chi parlavi?" e a questa domanda posso notare le sue spalle irrigidirsi leggermente

"Niall, voleva sapere delle cose"

Mi sta mentendo, perché lo sta facendo? Pensavo avessimo superato questa fase, pensavo ci fosse fiducia reciproca.

Vedendo che non rispondo si siede sul letto e mi rivolge la sua totale attenzione.

"Cos'hai sognato stanotte?"

Sapevo che prima o poi me lo avrebbe chiesto e sapevo anche che un giorno o l'altro avrei dovuto dirgli tutta la verità ma non pensavo sarebbe stato oggi, la vigilia di Natale.

"La mia famiglia, quella vera" dico sedendomi vicino a lui

"Ti sei svegliata di colpo e urlavi e piangevi, non sapevo cosa fare, ero completamente bloccato" dice prendendomi la mano

"Non è la prima volta, ho incubi da sempre, mi capita spesso di svegliarmi così e non volevo spaventarti, scusa"

"No Violet, non ti devi scusare di nulla. Perché questi incubi sono così forti?"

"Harry, io ho avuto un'infanzia difficile sia prima di arrivare nell'istituto sia dopo che te ne sei andato, ho passato e subito molte cose e-" non riesco a finire la frase che delle lacrime minacciano di uscire

Harry mi asciuga una lacrima che è caduta sulla guancia e mi incita a continuare. So che deve sapere quello che mi è successo solo che è così difficile ricordare quei momenti orribili.

"Avevo una famiglia che mi amava molto anche se le cose non andavano bene tra i miei genitori, mia mamma si chiamava Christine e mio papà si chiama George. Ero molto piccola quindi non capivo molte cose, però sapevo che mio papà tradiva la mamma da anni, lui ha avuto un'altra donna fin da quando avevo due anni e inizialmente mia mamma non ne sapeva nulla ma poi l'ha scoperto. Aveva lasciato mio padre ed eravamo andate a vivere dai suoi genitori, i miei nonni. Tempo dopo, quando avevo circa sette anni, mia mamma si ammalò, aveva un tumore al fegato e mio padre decise di lasciare la donna con cui stava pe tornare a stare con noi, diceva che doveva farsi perdonare e voleva stare con la sua famiglia ma io penso si sentisse solo in colpa. Ad ogni modo, mia mamma scoprì che mio padre non aveva mai chiuso realmente con l'altra donna ma era malata e stanca di tutto, di mio padre, del cancro e soprattutto della vita, quindi lasciò stare e fece finta di non sapere dell'altra donna. Quando avevo nove anni, la sera di Natale, mia mamma ha avuto un attacco, non riusciva a respirare e tossiva sangue. L'abbiamo portata di corsa in ospedale ma non c'era più molto da fare. E' morta poco dopo in terapia intensiva." non me n'ero neanche resa conto ma sto piangendo e la presa di Harry sulla mia mano è aumentata, ha la mascella serrata e le sopracciglia aggrottate

Soul SisterWhere stories live. Discover now