Capitolo 50

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(L'inizio.)

"Quando cerchi di lasciarmi andare?" mi dimeno guardandolo ancora. "Non voglio restare qui." piagnucolo guardandomi intorno.
Harry mi guarda e mi tiene ancora saldamente stretta. Sembra divertito.
Piagnucolo ancora. "Ti sembra divertente?" urlo cercando di non farmi sentire abbastanza,ma credo che non ci sia riuscita perché la maggior parte delle persone ammassate davanti all'entrata del locale si girano a guardarci.
"Smettila di urlare." Mi guarda con i suoi occhi verdi. "Non serve a niente." Mi lascia il braccio. Qualcosa di magnetico mi tiene i piedi attaccati a terra impedendo di muoversi per scappare. Rimaniamo a guardarci negli occhi,in piedi,quasi in mezzo strada.
Mi sistemo la maglia e lo guardo. "Allora cosa vuoi?" Sussurro guardandolo. "Se non ti dispiace io dovrei andare in hotel,sto congelando."
Ride. La sua tipica risata fastidiosa quando voleva prendermi in giro. Mi allontano di nuovo indignata. Mi ferma ancora. "Scusa,non volevo ridere..E' che non sei cambiata di una virgola."
"Prego?" Lo guardo togliendomi qualcosa di impercettibile sul punto in cui mi ha poggiato la mano.
"Sei rimasta uguale,ecco."
"Le persone non cambiano molto in quattro anni." Dico sarcasticamente.
"Beh,la maggior parte si." Sospira guardando il marciapiede.
"Un beh,mi dispiace." Riprendo a camminare con più foga sperando che non provi a seguirmi. Niente da fare.
Sento che sta camminando con me.
"Aspetta." Alza il tono di voce. "Aspetta.." Mi raggiunge facendomi fermare. "Perché sei tornata?" Mi guarda. "Jo mi aveva de.."
"Jo non sa' un cazzo di me." Borbotto guardandolo. "Posso tornare quando mi pare e piace,non ho bisogno di permessi o raccomandate."
"Non volevo dire quello infatti." Sospira. "E' che pensavo fossi a Londra,non qui a Doncaster."
Batto il piede sinistro ripetutamente sul marciapiede. "Si ehm,posso andare ora?
Probabilmente starò' sembrando antipatica ma è' lui quello che se ne' andato quando i problemi rimanevano.
Mi guarda stranito. "Io..devo parlarti sai.." Sospira. "Ho bisogno di dirti tante di quelle cose.."
"Mi sono stufata di sentire spiegazioni." Lo guardo profondamente sistemandomi i capelli scompigliati dal vento gelido di Doncaster. "Mi sono stufata di sentire motivazioni per cui hai lasciato me,Johanna,e El a soffrire da sole..Sai che sei diventato zio?"
Sgrana gli occhi. "Cosa?"
"El ha una bambina,e è' di Louis."
"Spero tu stia scherzando.." Si appoggia ad un palo della luce. "Non può.."
"Oh si che può..hanno fatto l'amore.." Borbotto. "Ed è' nata una splendida bambina,Kim." Lo guardo. "Ero da loro quando mi hai chiamato oggi.. Anzi,eri tu vero?" Gli domando interrogativa.
"Si,ero io." Sospira ancora. "Mi scuso per la telefonata brusca,ma ne avevo bisogno." Guarda la strada. "Dopo quattro anni mi auguravo di mettere a posto un po' di cose."
"Non funziona così." Sussurro guardandomi le scarpe. "Non funziona assolutamente così."
"E allora mi concedi una passeggiata per spiegare le cose?" Mi guarda.
La mia mente sembra pensarci. Da quanto avevo sognato una camminata romantica con Harry nel parco?
Da molto tempo,moltissimo.
"No Harry..non sistemeremo le cose così dopo quattro anni." Stringo i pugni. "Non dopo aver sofferto così tanto."
"Chloe almeno lasciami spiegare." I suoi occhi scintillano. "Credo che ce ne sia bisogno,e farlo qui non mi sembra il caso." Sospira. "Ti prego."

E ora cosa dovrei fare?
Dire di si,di no?
Cosa?

"Ci devo pensare."
Annuisce. "Quindi potrebbe essere un si? Mi guarda. "Oppure un no?"
"Esattamente." Mi incammino. "E non cercare di seguirmi Harry,stasera non risolveremo nulla."
E infatti non mi segue.
Se ne sta li' in piedi a tormentarsi le sue bellissime mani.
"Quindi,ti-ti posso chiamare?"
"Fai come vuoi." urlo.

"Si,ti prego chiamami..."

Love me again. (H.S.)Where stories live. Discover now