Capitolo 4

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Esco dall'enorme edificio bianco in piena crisi isterica.
"Porca puttana" penso. "Devo tornare a casa prima che Ansel rientri dal lavoro."
Mi dirigo verso la macchina,la accendo e apro la portiera scaraventando borsa e cellulare sul sedile del passeggero.
"Al diavolo,la delicatezza" sussurro mettendo in moto la macchina e facendo retromarcia.
Parto per Doncaster. Il cielo non e' dei migliori ma ho sempre promesso a Lou che sarei venuta a trovarlo il giorno del suo giorno.
Già,il giorno del suo giorno.
Guardo l'orologio. Le undici e trenta.
Calcolo le ore. "Mh,Ansel torna alle dieci di sera.. Mh.." Guido cercando di dar retta ai miei pensieri. "Cosa cazzo sto facendo.." Pensiero passeggero.
"Ansel farà domande quando non ti troverà a casa." Secondo pensiero passeggero.
"Codarda." Terzo pensiero passeggero.
Arrivo davanti all'enorme cancello nero alle due e mezza del pomeriggio.
Pregando che il traffico e il tempo siano di buon auspicio. Compro dei fiori da una piccola bancarella davanti all'ingresso.
"Un parente?" Mi chiede la signora dal grembiule giallo imbrattato di terra.
Annuisco e entro. I miei tacchi non vanno d'accordo con le mattonelle sporgenti del cimitero. Sbuffo.
Non mi sembra il caso di mettermi a piedi nudi qui. Cammino cercando di ricordarmi dove è' posta la tomba.
"Merda,e' la tomba di mio fratello dovrei ricordarmi dov'è." penso.
"Sono una sorella di merda." penso ancora.
Un immagine mi spezza le fibre nervose in tanti piccoli sassolini.
Lou e' sottoterra.
Merda e' vero.
Cammino tra le tombe poste per terra facendo attenzione a non infilare il tacco in zolle d'erba e terra fangose. Barcollo un paio di volte. Rido di me.
Lou mi starà guardando adesso? Mi chiamerà ancora "schizzo" come quando faceva da piccolo? Rido ancora.
"Eccola li'." la guardo. Qualcuno ha portato dei fiori freschi. "'Mamma" penso. Scaccio dalla mente quel pensiero e mi avvicino.

LOUIS WILLIAM TOMLINSON
24 Dicembre 1991
13 Settembre 2010

"Eri il nostro angelo.
Ora sei l'angelo di tutti."

Piango. Forse non me ne accorgo.
Poso l'enorme mazzo di fiori sulla lapide bianca. Lou amava il bianco.
Piango ancora in silenzio.
Guardo nel cielo.
"Oh Lou,ti prego se mi stai vedendo fammi capire se sbaglio qualcosa,se non sono abbastanza,se sto facendo quello che davvero dovrei fare.." Sussurro sotto voce. Qualcosa si muove. Qualcosa si muove ancora.
Mi guardo intorno pietrificata.
Un gatto grigio spunta da dietro una lapide. "Pff,sei una cretina Chloe." penso ancora. "Queste puttanate non esistono". Qualcosa mi cade sulla faccia. Pioggia,merda.
Lou adorava la pioggia,ma a me non piace e non mi piacerà mai. Guardo ancora la sua tomba. Mi accuccio,la tocco chiudo gli occhi. Piango ancora.
Sento una mano dietro la spalla. Mi alzo di scatto.
"Chloe.." Mia madre mi guarda con occhi interrogativi. "Sei tornata..?"
"Ma..Mamma" la guardo reggendomi il petto. "Gesù,potresti anche avvertire." Guardo in basso. Sento che sta sorridendo. "Amore,mio.." Mi abbraccia. Ricambio con fare distaccato.
Non sono mai stata una persona romantica o dolce.. Beh tranne con Har.. Harry.
"Harry.." sussurro mentre l'abbraccio.
"Cosa?" si stacca per guardarmi.
"Nulla." mi libero velocemente dalla sua stretta. "Stavo solo pensando ad alta voce." Tossisco.
"Come stai? Perché non hai più chiamato?" mi guarda e poi posa il suo mazzetto di fiori sul fronte della lapide.
"Progressi mamma.. Non piangi più e non ti disperi più,brava." Penso. "Troppi impegni con il lavoro." mi guardo le scarpe.
"Ah.." sussurra. "Beh,perché non resti per il fine settimana.. Io.."
"Lo sai che non posso.." la guardo.
"Già.." Annuisce.. "Quel ragazzo.. Amel.." mi guarda.
"Ansel ma'.. Si chiama Ansel.." guardo la foto di Louis sulla lapide. Sorride. Mi sta sorridendo. Ci sta sorridendo. Distolgo lo sguardo.
"Beh,non possiamo nemmeno andarci a prendere un bel caffè'?" mi guarda stringendosi nel suo giaccone grigio.
Merda quanto è' invecchiata.
"Devo essere a casa per le nove.. Poi mi si fa' troppo tardi sennò'." mi giro e mi incammino verso l'uscita. Sento che mi sta seguendo. Proprio come ai vecchi tempi. Scuoto la testa cercando di camminare più velocemente.
"Tesoro Aspettami." urla piano raggiungendomi e prendendomi per il manico della mia giacca di pelle.
La guardo male. "Mamma che c'è?"
"Non mi parli?" sorride debolmente guardandomi negli occhi. "Non mi abbracci?" cerca ancora di distendere le sue braccia verso di me.
"'Mamma si sta facendo tardi." mi allontano correndo verso il cancello cercando di stabilire un perfetto equilibrio tra le mie scarpe e il pavimento.
Sento ancora la sua presenza alle spalle.

Love me again. (H.S.)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum