Capitolo 88

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Mi dirigo stancamente verso la stanza di Johanna mentre ripenso attentamente alle parole dette poco prima da Harry.

Biglietto dell'autobus.
"Puoi sempre prendere un biglietto dell'autobus,Chloe"

Perché cazzo avrei dovuto prendere un autobus? Non poteva semplicemente chiedermi scusa e risolvere le cose?

"Mai. Harry non e' così."
Mi ritrovai a pensare subito dopo.

Un dottore calvo sul metro e novanta di altezza,mi lancia una veloce occhiata di brillante confusione ma si limita a distogliere lo sguardo e a riportarlo sulla cartellina che tiene in entrambe le mani.

Johanna se ne sta' sdraiata a pancia sopra sul letto,con una greve espressione di smarrimento sul viso e il ciondolo che penzola ancora in una mano.

Non avevo mai capito la differenza che ci fosse tra il terrore e la paura;molti insinuavano che gente la capisse solo dopo aver provato situazioni drammatiche a un solo passo dalla morte. Eppure,nessuno aveva mai voluto spiegarmi cosa ci fosse di diverso tra le due cose nemmeno dopo la morte di mio fratello.

"Jo?" Sussurro impercettibilmente mentre poggio la mia mano nel bordo del suo letto. La superficie e' talmente fredda che mi trattengo dal sussultare pesantemente togliendo invece solamente il palmo dal freddo.

I suoi occhi mi ricordano quelli di un cadavere: spenti,vuoti e terribilmente persi nel nulla. Ma cosa cavolo sta accadendo a tutti con il mio fottuto ritorno?

"Piccola Chloe."
Mormora con il labbro tremolante,aprendo poi successivamente le sue esili braccia verso la mia figura.

Non mi aspettavo di correre subito ad abbracciarla visto che non lo facevo da molti anni,mesi e giorni ormai.
Percepivo ogni giorno la mancanza di una figura femminile accanto a me ma ho sempre pensato che per quello ci fosse la signorina Gregory o la signorina Malloy;per quanto mi incoraggiassero a portare avanti il lavoro nell'azienda non avevano mai accennato a voler sapere di più sulla mia vita privata,anzi.. In realtà oltre al nome non sapevano effettivamente un cazzo di me ma di questo evidentemente non se ne curavano affatto.

Johanna strinse il più forte possibile le sue braccia attorno a me,costringendomi a prolungare l'abbraccio in minuti pesanti e fin troppo imbarazzanti per due che erano improvvisamente diventate delle perfette sconosciute.

Mi schiarì' ardentemente la voce per poi spostarmi una ciocca di capelli attorno al viso,prima di incrociare saldamente le braccia attorno al petto e sedermi accanto alle sue gambe scoperte. "Vuoi dirmi quello che succede?"

Tiro su' con il naso dopo essersi passata il fazzoletto ti carta attorno alla narice.
"Ho aperto il ciondolo e dentro ci ho trovato del sangue,ma il fatto e' che ora che ci rifletto.." Sospira ardentemente prima di riprendere a parlare. "il tizio che me lo ha portato era alquanto strano,avrei dovuto capirlo.. Chloe.."

Sangue? Del sangue in un ciondolo? Quale mente bacata avrebbe potuto mettere del sangue in una collana?

"Che stai dicendo,Johanna? Sangue in un ciondolo?" Le copri' le gambe,dato i suoi visibili brividi di freddo sulla pelle,che ora aveva assunto una totalità biancastra assieme al suo pallido viso.

"C'e del sangue li',sangue di Louis.."
Bisbiglia macabramente alzando gli occhi verso di me in maniera del tutto meccanica. "Quel borioso figlio di puttana ha detto che era da parte di un membro della famiglia,deve essere un cattivo scherzo di poco gusto." Stringe al petto il ciondolo,facendolo scontrare ripetutamente sul cuore.

Inutile dire che sento avanzare sempre di più il cibo della sera prima lungo la trachea.

"Louis? Cosa c'entra Louis con tutto questo?" Mantengo la mia espressione inorridita e le strappo il ciondolo dalle mani per aprirlo con estrema veloce mista alla cautela.

Infondo,non si scherza coi morti ed era stato Lou ad insegnarmelo quando ad ogni santo Halloween si travestiva da zombie tentando di spaventarmi da dietro la porta della nostra camera.

Il ciondolo si apre gentilmente in due rivelando del contenuto rossastro all'interno di esso. Si muove lungo lo spesso vetro che lo separa dall'esterno,sporcando la superficie dello stesso colore del liquido.

Lo lancio immediatamente sul letto inorridita estremamente da quella situazione del cazzo che ci stava capitando.

"Questo non e' uno scherzo."
Le rispondo frustrata dopo il suo ostinato silenzio che mi lasciava intravedere quanto orrore si potesse nascondere solamente dentro ad una fottuta catenella. "Questo non e' assolutamente uno scherzo." Ripeto in maniera alquanto convinta frattempo che le mie dita trovano riparo tra gli ingrovigliati capelli biondi.

"Hai letto il nome di tuo fratello sul bordo?" Singhiozza mia madre,tenendo il fazzoletto stretto tra le nocche biancastre. "E' scritto sul lato." Stacca velocemente una mano dalla carta e mi porge nuovamente la catenina con fare estremamente tremante.

Prendo un lungo respiro prima di girarmi dalla parte opposta e scuotere la testa con fare deciso. Preferisco guardare i più sanguinari horror del mondo e vomitare a causa loro pur di vedere il sangue di mio fratello tenuto in uno stupido vetrino.

Johanna sembra capire e ritira velocemente la mano all'indietro prima di prendermi il polso e tirarmi lentamente verso di se.
"Dov'è Harry?" Sibila guardandomi attentamente negli occhi.

"Abbiamo litigato." Riesco a dire prima di piegare il labbro in un espressione del tutto infantile scoppiando poi subito dopo a piangere,come se mi fosse appena caduta della panna da un gelato appena preso.

Odiavo mostrarmi debole davanti a qualcuno ma se c'era una cosa che odiavo ancora di più era mostrarmi debole davanti a qualcuno che conoscevo praticamente da sempre.

"Ascoltami Chloe,sta succedendo qualcosa di brutto." Prende dolcemente le mie guance con i suoi palmi freddi e callosi. "Devi stare vicino ad Harry,sappiamo tutti quanti che qualcuno ci sta cercando per questioni riguardanti Louis."

Come può' sapere della pioggia di sassi? Dei bigliettini scritti sui ciottoli più grandi e del mazzo di rose che sembrava appositamente spruzzato di sangue rosso?

"Tu come lo sai?" Tolgo gentilmente le sue dita dalla mia pelle mantenendole strette attorno al mio tocco chiuso gentilmente su di lei. "Come sai che sta succedendo qualcosa di brutto?"

Piantonai i miei occhi contro i suoi mentre amare lacrime percorrevano la curve della mia guancia. Mi costringevano a singhiozzare permettendo a delle scosse piene dell'incredula paura di quella situazione,a piantonarsi dentro la mia colonna vertebrale e al mio petto squassato dal terrore.

Terrore e paura.

"Ci stanno dicendo qualcosa che riguarda Lou,Chloe.. Qualcosa che riguarda Lou!" Trova il modo per dimenarsi dalla mia stretta e tocca gentilmente il mio naso con la punta dell'indice destro. "Hanno incasinato anche me con quei mazzi di rosi e quei pacchi,sapevo che se fossi tornata avrebbero iniziato anche da Harry e da te.." Prese un forte respiro scosso dagli ansimi che emetteva per il grande sforzo di parlare ed giungere anche solo a qualche suono vocale spiazzato. "Voglio che tu stia sempre accanto ad Harry,intesi? Non sappiamo di cosa sia capace quella gente e non sappiamo perché conoscevano Louis."

"Mettere del sangue dentro ad un vetrino ora non ti sembra più uno scherzo poi così malsano,mamma." Le sussurro duramente scostandomi al suo tocco dolce sulla punta della mia narice.

"E' uno scherzo cattivo ed ingrato,Chloe. Ma lo stanno facendo purtroppo e non si fermeranno.."

Mi stacco ancora una volta alla sua presa più insistente sul mio volto e mi limito a guardarla malamente negli occhi mentre decido il da farsi della situazione.

Ritornare da Harry? Come?
Dovrei per forza prendere un taxi o un biglietto dell'autobus. Oh,certo. Sembra sterline permettendo.

"Avrei dovuto riconoscere quello stronzo vestito da infermiere."
Johanna si rimprovera mentalmente tenendo lo sguardo ormai fisso nel vuoto. "Avrei dovuto capire da dove venisse e che cosa volesse."

Prima di riuscire a farle dire un ultima parola,sono già fuori in corridoio camminando velocemente verso l'esterno di questa topaia.

Love me again. (H.S.)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora