Hell

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«E sentiamo, Kaiu, come fai a saperlo?» Chiese sospettoso il bicolore, guardando quello sconosciuto con aria diffidente.
Non ricevette alcuna risposta, solo un'espressione annoiata da parte sua. In seguito si voltò, con le mani nascoste nella felpa e il cappuccio sui capelli.
«Seguitemi, se volete conoscere la verità.» Disse soltanto e, senza esitare, Todoroki gli corse dietro.

Iida richiamò il suo compagno di classe, ma fu inutile perché il bicolore lo ignorò completamente. Poco dopo anche Uraraka e Shinsou li raggiunsero e, la bruna, vedendo il suo amico allontanarsi alle calcagna dello sconosciuto, non perse un attimo a pensare alla sua scelta: li seguì e, poco dopo, Hitoshi si mise sui suoi passi.
«Ma che fate?! Non lo conosciamo neanche, potrebbe star mentendo!» Disse Iida, prima che Hitoshi si voltasse nella sua direzione e lo guardasse con uno sguardo impassibile.

«Hai ragione, ma lui conosce Deku e non ci faremo scappare un'occasione del genere. Ora muoviti e seguici.» Disse schietto il ragazzo, lasciando Iida di sasso.
Da quando Hitoshi era entrato a far parte della classe, il ragazzo si era rivelato un amico affidabile e serio. Soprattutto agli occhi di Iida , che non ebbe mai un buon rapporto con lui inizialmente.

Dopo circa una decina di minuti, Todoroki e gli altri si erano ritrovati nella zona abbandonata della città, in particolare davanti a una casetta privata rovinata e che si reggeva a mala pena in piedi. Kaiu, senza pensarci, con un calcio aveva sfondato la porta d'ingresso, formata da un legno marcio e pieno di fori.

Todoroki non si fece scrupoli a seguire quell'uomo, così come gli altri. Solo Iida continuava a cercare di convincere i suoi amici di lasciar perdere e andare via. Ma nessuno sembrava ascoltarlo, il desiderio di conoscere la verità non era paragonabile al buon senso, che sembrava aver abbandonato la mente dei ragazzi.

Kaiu si diresse verso il giardino interno e, arrivato lì, si voltò verso i ragazzi che in un attimo lo raggiunsero. «Conoscete questo posto?» Chiese con un'espressione fredda in volto. Tutti si guardarono attorno, notando come quella casa non avesse nulla di speciale e niente di indimenticabile. Nel giardino era presente una casetta in legno piccola, probabilmente per qualche animale, il terreno era coperto dall'erba alta e, sulle pareti della casa, alcuni rampicanti avevano creato delle crepe tra i mattoni.

Todoroki scosse la testa, prima di rispondere. «No... Perché ci hai portato qui?» Chiese, il bicolore, incrociando le braccia, mentre alle sue spalle Iida superava quella che probabilmente una volta era la porta sul retro.
«Qui è dove l'ho trovato, due anni fa... Una vecchia l'aveva trovato in un vicolo e, lo stesso giorno, chiamò la polizia per un incidente Arrivai prima di loro e lo portai via.» Spiegò Kaiu, prima che Hitoshi intervenisse.

«Portato via, dove?» Chiese il ragazzo, facendo un passo avanti e affiancando Todoroki. Kaiu abbassò il capo e, quando lo risollevò, tutti i presenti sgranarono gli occhi vedendo la sua espressione. Uraraka si portò una mano alle labbra e per la prima volta dopo molto tempo, ebbe paura di una semplice risposta.

«All'Inferno...»

***

La paura aumentava la propria stretta attorno del ragazzo, non solo causata da qualunque cosa fosse quel ragazzo, ma soprattutto dallo sguardo folle della dottoressa. «L' ori... origine dei Quirk? Ma cosa sta dicendo?!» Disse il ragazzo, mentre alcune gocce di sudore causate dalla tensione del momento, gli bagnavano il collo.

Lo sguardo della dottoressa era acceso da una scintilla di follia che, lentamente, aveva iniziato a cambiare, diventando sempre più un incendio. «Esatto! È da tutta la vita che aspetto questo momento, avere tra le mani il Quirk più potente di tutti, il One For All!- Aveva iniziato ad urlare e gesticolare, quasi come se fosse totalmente impazzita. -E ora che finalmente è qui, posso capire la sua vera natura!»

Your Smile /Bakudeku's AU/Where stories live. Discover now