Did you miss me?

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Non voleva crederci.
Non poteva crederci.
Eppure doveva.

Tutto quello che aveva vissuto in quei giorni, era sfumato, distrutto, perso. Perché? Perché non era stato capace di prevenire ciò che era sicuro sarebbe successo. Non perché non volesse oppure perché non potesse, no, semplicemente Bakugou Katsuki non ebbe il coraggio di dire tutto a Izuku.
Probabilmente, se lo avesse fatto, non sarebbe stato in quel momento legato a testa in giù in una stanza dalla temperatura estremamente bassa.

Aveva da poco aperto gli occhi e, la prima cosa che aveva notato, fu che non era solo in quella stanza a lui sconosciuta. Un uomo, incappucciato e completamente coperto, giaceva su una sedia svenuto, legato ai braccioli del mobile con delle cinghie in pelle e un buco per le labbra così che potesse respirare.
«Hey... Hey tu, svegliati! Svegliati!» Disse il biondo, invano visto che non ricevette risposta dall'altro capo.

Sbuffò e, cercando una possibile via per liberarsi, iniziò a guardarsi attorno: i mobili presenti erano una cassettiera, dai cassetti chiusi con diversi lucchetti, e un attaccapanni arrugginito. Una piccola finestra permetteva l'entrata di un po'di luce dei lampioni delle strade.
Per il resto, la camera era vuota. Bakugou sospirò e, senza pensarci un attimo, iniziò a muovere il proprio corpo, così da dondolare avanti e indietro.
Voleva arrivare a quel maledetto attaccapanni, anzi doveva, poi avrebbe improvvisato.

L'uomo sulla sedia continuava a non dare segni di vita, eccetto per la leggera e sottile nuvola di calore che usciva dalle sue labbra semiaperte. Il biondo, invece, era riuscito a sfiorare quel gancio e, chissà grazie a quale forza, riuscì a raggiungere quell'attaccapanni, ancorandosi ad esso con le mani legate.
«Sì...» Sussurrò tra sé e sé, prima di portare la corda che gli legava i polsi contro una delle parti più aguzze.

Iniziò a sfregare, mentre dalle sue labbra uscivano imprecazioni di ogni tipo a causa della frustrazione.
Solo in quel momento, quando la corda aveva iniziato a consumarsi, che un rantolio sommesso uscì dalle labbra dell'uomo incappucciato. Bakugou, sorprendendosi, per poco non perse la presa ma, in seguito, un forte sbattere alla porta lo portò a perdere completamente la presa.
«No cazzo!» Disse quasi in un ringhio, mentre tornava a dondolare da una parte all'altra della stanza.

La testa iniziava a girargli e, a causa della bassa temperatura, aveva iniziato a non sentire più le dita e il naso. I denti battevano e le labbra erano sempre più blu. Qualcuno doveva aver abbassato la temperatura ancora di più.

L'uomo davanti a Bakugou iniziò a muoversi, in particolare il capo che si spostava da un lato all'altro, quasi cercando di scrocchiarsi il collo.
Qualcuno, nel mentre, era al di là della porta e, il suono di un oggetto elettronico, probabilmente dei tasti, attirò l'attenzione del biondo. Sgranò gli occhi e, concentrandosi sullo sconosciuto, cercò di attirare la sua attenzione.
«Svegliati! Hey tu, apri quei cazzo di occhi!» Disse a bassa voce. Lentamente si stava fermando e, proprio quando l'uomo capì di non essere solo, la serratura della porta scattò e questa iniziò ad aprirsi.

A denti stretti, Bakugou quasi ringhiò, mentre sulla porta si presentò una figura a lui familiare.
«Da quanto tempo...» Disse lui, mentre entrava nella stanza non facendo una piega alla temperatura estremamente bassa.
«Brutto psicopatico... Dov'è quel Deku di merda?!» Quasi urlò Bakugou, dimenandosi e facendo in modo che iniziasse una seconda volta a dondolare. Il ragazzo rise, prima di appoggiarsi alla spalla dell'uomo ancora incappucciato e legato alla sedia.
Una nuvoletta non tanto fitta uscì dalle sue labbra, superando la mano che gli copriva il volto e, mentre Bakugou assottigliava lo sguardo, Shigaraki sbuffò.

«Sai, Bakugou, pensavo di avere tutto sotto controllo, due anni fa. Dopo Stain, tutto sembrava andare a mio favore...- Il ragazzo dai capelli celeste incrociò le braccia e accavallò le gambe, appoggiando la sua schiena contro la spalla dell'uomo. Aspettò qualche secondo, prima di riprendere a parlare. -E poi abbiamo trovato Deku... Se ti raccontassi in che stato era all'epoca, non mi crederesti. Quello che tu hai visto, non era nulla, noi abbiamo avuto a che fare con qualcosa che non era più umano...»

Bakugou percepì un tono ambiguo nella voce del Villain, quasi come se stesse soffrendo. Il biondo ne rimase sorpreso, ma non lo diede comunque a vedere. Era consapevole di quanto infido e subdolo quel ragazzo potesse essere e non gli voleva mostrare le proprie debolezze.
«Dove vuoi arrivare? Tutti i tuoi discorsi iniziano ad annoiarmi.» Tagliò secco il biondo, a denti stretti e con gli occhi assottigliati.
Shigaraki non sembrò sorpreso dalle sue parole e, sbuffando, si alzò e si mise alle spalle dell'uomo incappucciato. Questo aveva smesso di muoversi, teneva il capo rivolto verso Bakugou e le mani erano strette in dei pugni serrati.

«Bakugou... Dovresti smetterla di fingerti forte, perché tu sei una delle persone più fragili che abbia mai visto. Usi la rabbia e la violenza come un'armatura, uno scudo che dovrebbe proteggerti da tutti ciò che, al contrario, ti sta logorando dall'interno da molto tempo. Urli quando vorresti piangere e rimani in silenzio quando vorresti solamente che le persone capiscano ciò che stai passando... Sei debole, immaturo e solo. Non hai mai avuto nessuno, al tuo fianco, che fosse felice di esserlo. Beh... Forse una sola persona è l'eccezione, sbaglio?-

Tutte quelle parole stavano aprendo ferite su ferite sul corpo Bakugou, il quale cercava in tutti i modi di non cedere e di mantene un'espressione neutra; ma udendo le ultime parole, fu inevitabile per lui non pensare al sorriso solare di Deku, a quel bacio che si erano dati non poi così tanto tempo fa e alla promessa che si erano fatti. Sentì gli occhi bruciare e non perchè sempre più sangue gli stava arrivando alla testa, semplicemente perchè si sentiva di nuovo perso. Un po' come due anni prima.

-Dalla tua espressione posso capire che ho fatto centro.» Shigaraki sogghignò tra sè e sè, prima di appoggiare una mano sul sacchetto che teneva coperta la testa dello sconosciuto.
Bakugou dovette battere più e più volte le ciglia prima di riprendersi, trasse un profondo respiro e poi tornò con la sua solita espressione.
«Smettila di dire cazzate, sei noioso. Ora voglio vedere Deku, subito!» Disse alzando la voce e spingendo il busto verso il ragazzo dai capelli celesti, il quale non fece una piega nel vederlo avvicinarsi.

«A volte sei troppo impaziente... Non vuoi conoscere prima il nostro ospite?- Chiese Shigaraki, prima di stringere il sacchetto, tenendo sempre il mignolo alzato, e ghignare sotto la mano che gli copriva il volto. -Scommetto che avrete tante cose da dirvi.»
In un attimo il sacchetto finì a terra e, la persona che fino a quel momento non aveva avuto modo di parlare o fiatare, iniziò a respirare normalmente.
Bakugou sgranò gli occhi, iniziando a divincolarsi, ma quando quella persona alzò il viso, sentì come se tutto attorno a lui stesse crollando.

Accavallò le gambe, con ancora i polsi legati e, portando il mento leggermente verso l'alto, ghignò con uno sguardo di superiorità negli occhi.
«Kacchan! Da quanto tempo che non ci si vede!»
«D... Deku?» Balbettò Katsuki, riconoscendo all'istante le iridi cremisi del ragazzo.

«Ti sono mancato?»

S.a.
Da dove comincio..?
Ormai non so più da quant'è che non aggiorno, ma come scusa posso dire che ho avuto un brutto blocco e, la situazione attuale, di certo non aiuta...
Però sono tornata e con più idee di prima!
Quindi preparatevi, perché in questi giorni ci saranno un bel po' di nuovo capitoli!

Cosa ne pensate del capitolo? Finalmente qualcuno si è fatto vivo e, da questo momento in poi, saranno solo guai!
Per il resto, critiche e suggerimenti, tutto nei commenti!

Bye!

Your Smile /Bakudeku's AU/Where stories live. Discover now