Run away

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Un silenzio gelido avvolse l'intera città non appena il volto pallido di All Might fu scoperto. Era ridotto male e le sue condizioni non erano affatto delle migliori.
Deku portò il suo mento sull'incavo del colo dell'ex Hero e, in seguito, gli accarezzò gli zigomi aguzzi con la mano, con un fare quasi sensuale.
«Mi dispiace essermelo tenuto per così tanto tempo, ma volevo farvi una bella sorpresa!- Disse euforico, prima di allontanarsi dall'uomo e appoggiarsi con un braccio allo schienale.
-Ovviamente prima vi devo del spiegazioni. Come potrei essere un Villain degno di questo appellativo, senza spiegare qual è il mio obiettivo?» Rise tra sé e sé, prima di sedersi direttamente sul manico della sedia, senza smettere di parlare.

Mentre tutti tenevano i propri occhi incollati sulla scena, Bakugou cercava un minimo oggetto riconoscibile attorno a Deku. Qualsiasi segno che gli avrebbe rivelato la sua vera posizione. Non c'era quasi nulla e ogni volta che gli sembrava di vedere qualcosa, questo si rivelava irrilevante.
«Dove sei bastardo...» Sussurrò a denti stretti tra sé e sé, stringendo i pugni. Le due mani, coperte da un velo di sudore, erano pronte ad esplodere da un momento all'altro e, trattenersi, era complicato.
«Prima del nostro colpo di scena, vorrei fare un paio di domande al nostro ospite. Sapete, per ammazzare un po' il tempo mentre i pro Heroes arrivano.- Sorrise compiaciuto e, in seguito, si mise alle spalle di All Might, il quale pian piano stava riprendendo coscienza. -Finalmente la bella addormentata ha aperto i suoi occhi! Mio amato pubblico, direi che è ora di fargli un applauso, ecco a voi All Might!- Come si aspettava, nessuno si mosse e nessuno provò ad applaudire.

-Come ti senti, mh? Rinato, non è vero?»
«D... Dove mi tro... Midoryia?» Chiese incredulo, non potendo credere ai propri occhi. Dopo anni, quella era stata la prima volta che lo rivedeva da così vicino. Se non fosse stato per quelle iridi, All Might avrebbe pianto dalla commozione.
«No no, chiamami Deku. Non Midoryia, lui purtroppo ci ha lasciati. Ma mi ha lasciato un ultimo messaggio per. Vuoi che te lo dica?- Chiese senza cambiare espressione e mantenendo quel suo tono beffeggiante, mentre con passo lento continuava a girargli intorno. L'hero non disse una parola, non poteva credere che Deku fosse scomparso completamente.

-Beh, te lo dico comunque. Ti ringrazia, dal profondo del suo cuore! Mi ha detto di dirti grazie mmper avergli donato il tuo Quirk. Gli hai cambiato la vita, migliorandola in poco tempo, prima che gli venisse distrutta completamente.- Disse la parole con tono acido e quasi violento. Era come se stesse prendendo a pugni All Might con tutta quella orribile ma apparente verità.
-Ti ringrazia per averlo portato al dolore che lo ha allontanato da tutti: da sua madre, dai suoi amici e dal suo sogno. Ti ringrazia per averlo fatto diventare la persona che oggi è. Cioè io!» Scoppiò in una rista fragorosa, portandosi le mani sulla pancia e piegandosi leggermente all'indietro.

All Might teneva il capo abbassato, non permettendo alla camera di inquadrare la sua espressione, piegata dai sensi di colpa e dal dolore.
Lui si era sempre dato la colpa in quei due anni. Si era maledetto, punito e odiato per non essere stato in grado di aiutarlo.
Per tutti i portatori dell'One for All i primi tempi erano stati duri e, qualche predecessore, si raccontava fosse persino impazzito, fino a rinchiuderlo in un ospedale psichiatrico. Ma di certo nessuno aveva acquistato una doppia personalità, fino a cancellare quella originale.
All Might non ne poteva capire la causa, non la conosceva e, per questo, si detestava.

Non proferì alcuna parola e, quando Deku gli accarezzò il capo, sentì un brivido percorrergli la spina dorsale. In seguito, con violenza, il villain gli sollevò il capo prendendolo per i capelli. Aveva il volto magro e scavato, rigato dalle lacrime, mentre il suo sguardo tremolava leggermente. Il segno della pace emstava cedendo, ma non era come accadde due anni prima. Questa volta non si trattava di un fattore fisico, anzi, la vuole da psicologica era sempre stata maggiormente forte. E quel momento era l'esempio perfetto.

«Il giovane Midoryia non si sarebbe mai arreso così facilmente... Lui è ancora qui...» Sussurrò l'adulto, digrignando i denti e mantenendo un tono deciso.
Deku rise ancora una volta, lasciando la presa sui suoi capelli.
«Infatti hai ragione. Izuku-chan ci ha messo molto tempo a cedere. È stata dura, molto... Però non appena sono riuscito a toglierli l'ultima ancora di speranza, è stata tutta una discesa.-

Bakugou si sentì chiamato in causa e, sentendo le sue parole, strinse i pugni.
-A proposito, prima di collegarci in diretta con i Pro Heroes, vorrei rivelarvi un piccolo segreto.- Ignorò completamente All Might, posizionandosi davanti alla telecamera e prendendo posto sul bracciolo della sedia.
-Vi voglio solo dire quando io sono nato, per farvi capire quanto io abbia combattuto per essere qui, oggi, a parlarvi. E ve lo dico trovandomi in questo identico luogo.- Nella sua tasca cercò qualcosa e, quando toccò il suo obiettivo, il suo viso si illuminò.
Tirò fuori un foglio spiegazzato e, in seguito, lo mostrò davanti alla telecamera: era la foto del compleanno di Katuski, con tutta la 1-A felice e attorno a lui. Nonostante le divise, il luogo non ricordava la loro classe e, per questo, nessuno sembrò darci molto peso. Eppure non appena tutta la 3-A, Aizawa compreso, riconobbe quel luogo, una lampadina si accese in loro.

«È alla U.A.» Sussurrò tra sé e sé Bakugou, prima di voltarsi e dare le spalle allo schermo. Iniziò a correre tra la folla e, insieme a lui, tutta la 3-A. Avevano scovato la sua tana, rimaneva solamente combattere e sconfiggerlo.
«So bene che alcuni tra voi avranno capito il mio trucchetto, ma ormai è troppo tardi. Che i miei giochi abbiano inizio!» Estrasse da dietro la schiena una pistola nera e, nell'esatto momento in cui sorrise alla telecamera, il palazzo della televisione nazionale esplose. La folla iniziò a urlare e, mentre i giovani Hero rallentarono per vedere cosa stesse accadendo davanti a loro, un fumo rosso uscì dalla punta dell'edificio.

«Cosa cazzo sta succedendo...»
Il biondo, avendo abbandonato la piazza, aveva il viso di Deku solamente ai suoi lati e, quando vide il verde puntare la pistola alla fronte di All Might, sentì un groppo alla gola.
«Avete tempo dieci minuti per trovarmi, cercando ovviamente di superare i miei nuovi amici... Se arriverete in ritardo, conoscete già le conseguenze.» Disse togliendo la sicura all'arma di fuoco.
Inizialmente nessuno capi a quali nuovi amici si stesse riferendo, ma poco dopo, dal palazzo uscirono diverse figure nere, difficili da riconoscere.

Si stavano avvicinando pericolosamente alla piazza e con una velocità disumana. Alcuni volavano, altri saltava o da un edificio all'altro. Eppure quello più veloce era anche quello più grosso.
Solo quando arrivò dinanzi al corso principale, ognuno dei presenti capì quale fosse la grande minaccia.
Un gigante dalla pelle color pece e dal costume lacerato, osservava ogni donna e uomo con sguardo malefico. Poteva ricordare un Nomu, ma la cosa più spaventosa, era la saliva che usciva dalle sue labbra: era color cremisi e sembrava aver fame.
In quel momento Bakugou ricordò una delle storie di Masu-chan... Una riguardante dei nostri che si nutrivano di Quirk di altre persone...
Avevano fame, fame di quirk.

«Oh merda...» Sussurrò il biondo, riconoscendo tra quei nostri anche Hero che erano scomparsi. Non fece in tempo a urlare, che un uomo venne afferrato dal gigante.
Questo venne portato vicino alle sue fauci e, in seguito, gli morse una delle due gambe. Questo iniziò a succhiare, rendendo la pelle dell'uomo sempre più pallida e grinzosa.
Quando finì, lo gettò a terra, sollevando una nuvola di polvere. Tutti lo davano per morto, ma non appena questo si alzò, era diventato tale e quale a tutti gli altri mostri.
«SCAPPATE VIA DI QUI! ANDATE TUTTI AL SICURO!»

Your Smile /Bakudeku's AU/Where stories live. Discover now