It's a dream

653 61 7
                                    

L'indomani, appena Bakugou si svegliò, vide il volto addormentato di Izuku. Sorrise dolcemente nel vederlo così tranquillo e, sorrise ancora di più, non appena notò i segni violacei che gli aveva lasciato lo stesso Bakugou la notte prima.
Dolcemente, gli accarezzò la massa di capelli verdi e, dopo essersi stirato la schiena, abbandonò il letto per andare in bagno.
Si passò una mano tra i capelli e, mentre osservava il proprio riflesso allo specchio, la vista gli si appannò per un attimo.
Dovette appoggiarsi al bordo del lavandino per non cadere a terra. Per un attimo gli parve di sentire una voce lontana chiamarlo, ma fu solo per poco tempo.

In seguito aprì l'acqua della doccia e, attendendo che la temperatura di essa aumentasse, si spoglio dei pochi vestiti che lo coprivano.
Le parole che Kirishima gli aveva sussurrato la sera prima gli si ripresenterono nella mente. Cosa intendeva "capelli di merda"? Doveva scoprire di più e, per questo, decise di lavarsi il più in fretta possibile e uscire per andare a parlare con lui.
Quando entrò nella camera da letto, con una maglia nera e dei jeans indosso, notò che Izuki si era appena svegliato.
«Buongiorno... Stai uscendo?» Chiese con la voce ancora assonnata Izuku, mentre Katsuki si infilava un paio di calze.
«Sì... Quel cretino di Capelli di merda ha dimenticato il suo portafogli. Glielo porto e torno. Passo a prendere la colazione da qualche parte, magari e se ho voglia.»

Gattonando sulle coperte, Izuku abbracciò il collo di Katsuki da dietro e, in seguito, sussurrò alle sue orecchie con voce roca.
«Potresti rimanere qui con me, invece...»
«È una buona idea, nerd... Farò il più in fretta possibile. Tu aspettami, eh.»

Senza aspettare una sua risposta, il biondo prese velocemente il suo giubbotto e un cappello e, dopo essersi infilato i suoi angoli all'entrata uscì dall'appartamento.
Era pronto a chiamare Kirishima per chiergli di vedersi, ma il suo cellulare squillò proprio in quel momento. Il caso volle che fosse proprio il rosso.
«Hey Bakugou, spero di non averti svegliato. Senti ma se...»
«Fatti trovare sotto casa tra dieci minuti, sto venendo da te. Dobbiamo parlare.»

* * *

Kirishima indossava un giubbotto rosso con, sotto, un paio di pantaloni grigio scuro. Aveva una sorta di bandana a coprirgli le orecchie dal vento gelido.
Quando in lontananza notò Bakugou, sorrise e sventolò la propria mano in aria, così da farsi notare dall'amico.
Insieme, andarono in un bar lì vicino e, dopo essersi seduti in un posto vicino alla finestra, Bakugou sospirò.
«Cosa intendevi con quello che mi hai detto ieri?» Disse secco, appoggiando la schiena sullo schienale della poltrona e incrociando le braccia.

Kirishima piegò leggermente il capo e, confuso, parlò.
«Di che stai parlando? Non mi pare di averti detto nulla di così strano.»
Il biondo sgranò gli occhi e, frignando leggermente, afferrò per il colletto della felpa il suo amico.
«Non prendermi per il culo. Ieri, prima di andartene, mi hai detto una cosa del tipo che avete bisogno di me per salvare tutti. Che intendevi?!»
«Hey calmati Bakugou... Non so davvero di cosa tu stia parlando, forse eri troppo ubriaco e ti sei immaginato tutto.»

Il biondo si infuriò ancora di più ma, capendo che non c'era nulla da fare, lo lasciò e, tornando seduto sulla poltrona, sbuffò con fare frustrato.
Rimase con lui per poco tempo, sapeva che Izuku non era uno facile da fregare ed era meglio se fosse tornato subito a casa.
Salutò velocemente il rosso e, dopo essere passato in una pasticceria, si incamminò verso l'appartamento.
Teneva una mano nascosta nella giacca, mentre l'altra teneva la piccola busta in carta, con sopra disegnata una rosa gialla. Quando ormai mancava poco alla sua meta, qualcuno gli passò affianco e gli diede una spinta alla spalla.

«Ma che cazzo... Fai attenzione, cretino!» Sbraitò il biondo voltandosi, ma appena riconobbe i capelli spettinati viola e le occhiaie sotto gli occhi di Shinso, sembrò calmarsi un pochino.
«Ti decidi a svegliarti o no, eh? Sei solo un codardo che non ha il coraggio di sconfiggerlo... Ma se lo facessi, se lo facessimo, potrebbe tornare. Eppure tu te ne stai lì, a non fare nulla... Chi è ora quello che ha paura di combattere?- Disse con un tono misto tra lo sfottente e triste. Incredulo, il biondo non sapeva che dire ma non gli fu dato di ribattere, perché Shinsou riprese a parlare. -Ti prego, almeno tu, torna.»

Your Smile /Bakudeku's AU/حيث تعيش القصص. اكتشف الآن