My fault

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A volte la vita diventa così pesante, difficile, impossibile, da ritrovarsi costretti a compiere una scelta fatale.
O per lo meno alcuni la pensano così.

In realtà l'unica cosa che stanno facendo, è pensare a loro stessi, senza preoccuparsi di chi gli sta attorno, di chi li ama. Ci sarà sempre qualcuno che, nonostante non lo faccia trasparire, amerà qualcun'altro. Sempre e incondizionatamente.

Eppure in quel momento, Toshinori, non vedeva nessuno al suo fianco.
Era da solo, in quell'angusto e chiuso appartamento, steso sul divano e con le tende chiuse.

Il numero uno era a pezzi e, nessuno, sembrava voler raccogliere i cocci. Il suo avambraccio copriva entrambi gli occhi mentre, le labbra, erano piegate in un'espressione di dolore.

Era tornato da poco dall'ospedale e, la vista del suo amico, era impressa nella sua mente.

Come aveva potuto fare una cosa del genere?
Lui, quel piccolo ragazzino, pieno di sogni, speranze, ambizioni, era caduto nel baratro ed era diventato il mostro della fiaba. Era diventato il lupo cattivo.

Erano già caduti in molti tra le sue fauci: prima la 3-A, ossessionata dal desiderio di poterlo salvare, poi Bakugou, ormai dato per morto visto che non si trovavano indizi, successivamente Hizashi seguito da Aizawa. Senza parlare degli innumerevoli Hero.

Lui però, era quello con più cicatrici nascoste.

E sapete perché?
Perché era tutta colpa sua.

* * *

«Giovane Midorya, tutto bene?»

Il broccolo, sentendosi chiamato dal suo Sensei, sollevò il capo con un'espressione confusa sul volto.
Il più grande, nella sua forma minore, aveva chiamato lo studente nell'aula professori, così che potessero parlare senza occhi od orecchie indiscrete.

Ultimamente Izuku si addormentava spesso durante le lezioni oppure, più volte, aveva avuto problemi con il suo Quirk. Ad esempio, in una settimana, aveva rotto più di una ventina di matite visto che, ogni volta che ne impugnava una, questa si spezzava.

E, ovviamente, All Might si preoccupava sempre di più.
Per questo aveva deciso di parlargli faccia a faccia.

Il completo giallo a righe nere che indossava gli scendeva morbido sul corpo esile mentre, dalla borsa frigo che si portava sempre con sé, tirò fuori una scatola in plastica.

Il più giovane aveva sule gambe una scatola in metallo, rigorosamente di All Might, con all'interno una porzione di riso, qualche pezzo di carne impanato, tre fette di pomodori e un po' di insalata.

«Tutt'altro, All Might-san, sto benissimo.» Disse mentre prendeva le sue bacchette nere da un tovagliolo conservato all'interno dello zaino giallo.

Il più grande lo guardò, senza farne trasparire nulla, prima di aprire il proprio Bento. Al suo interno, delle strisce di carote, alcuni tramezzini e un piccolo scomparto pieno di mandorle.
Senza pensare, prese una di quest'ultime e la mise in bocca.

«Non mi mentire. Sai che con me puoi parlare.» Disse il più grande, osservando con più attenzione il viso pieno di lentiggini di Izuku.

Il ragazzo dai capelli verdi, intravedendo la preoccupazione nella voce di Toshinori, fece un sorriso e abbassò il capo.
«Sto bene, davvero. Ultimamente la scuola sta diventando più pesante e mi stanco facilmente. In più con tutti gli attacchi delle ultime settimane, ho sempre sonno.»

L'adulto, alle parole del giovane, si rilassò e posò la schiena sullo schienale della poltrona.
A quanto pare era tutto normale.

Il resto del pranzo lo passarono chiaccherando e ridendo tra loro, senza essere disturbati da alcuna presenza esterna.

Nei momenti come quelli, Toshinori si sentiva sè stesso. Non aveva le pressioni che un Hero era solito avere, la sua ferita era come sparita... Era semplicemente sè stesso e, proprio per questo, avrebbe ringraziato per sempre quel ragazzo.

Semplicemente perché, quando erano insieme, il mondo esterno con tutti i suoi problemi era lontano,irraggiungibile, una leggenda. Quando era con lui, era semplicemente felice.
Felice della vita che aveva.

Felice del suo passato.
Felice del suo presente.
Felice del suo futuro.

Peccato che il futuro si sarebbe rivelato il suo incubo.

E sapete perché?
Perché non era riuscito a cogliere la richiesta d'aiuto dietro quel sorriso forzato del ragazzo.

Se lo avesse notato subito, probabilmente Midorya sarebbe l'Hero numero 1, probabilmente riderebbe come una volta, probabilmente non sarei qui a raccontarvi questa storia.

Eppure siamo tutti qui e, tutto ciò, solamente per colpa di All Might.

* * *

Quando aprì gli occhi scuri, il sole era ormai tramontato e, il vento gelido tipico di febbraio penetrava le ossa dell'Hero.

Stringendosi le spalle, si alzò dal divano per andare a chiudere la finestra che aveva aperto appena entrato nell'appartamento.

Alcuni rumori di clacson all'esterno riempivano le strade, ma ormai Toshinori era abituato.

Quando però scostò le tende, vide uno spettacolo davanti a sé che lo lasciò attonito: un fumo nero ed enorme si allargava verosimilmente il cielo e, quest'ultimo, nasceva dal centro città.

Se fosse riuscito a guardare dietro quella maschera, tutto ciò non sarebbe successo.

Eppure era tutta colpa sua.

È colpa mia...
E se se lo dice da solo, allora era veramente colpa sua.

Your Smile /Bakudeku's AU/Where stories live. Discover now