Alcohol

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Il locale in cui erano andati era praticamente deserto, escludendo la coppia di anziani che giocavano a Shogi* e un paio che commentavano la partita di baseball trasmessa alla televisione.

L'uomo al bar avrà avuto come minimo cinquant'anni, nonostante avesse le mani che tremavano continuamente e qualche tic all'occhio ricorrente.

Mic lo salutò con allegria e gioia, come se lo conoscesse da tempo, mentre Aizawa piegò leggermente il capo. Toshinori, in quel momento, capì che i due erano clienti abituali.

«Vieni Toshinori-kun, andiamo a sederci laggiù.» Il biondo indicò un tavolo circondato da dei divanetti rossi, un po'più in disparte rispetto al resto del locale.

Senza proferire parola, All Might seguì il consiglio dell'amico, aspettando che Aizawa prendesse posto al centro, per poi sedersi al lato sinistro del divanetto.

Il vecchio cameriere si avvicinò ai tre uomini, con un taccuino in mano e una vecchia biro nera.
«Cosa volete che vi porti?»

Il primo tra tutti, a parlare, fu Aizawa.
«Whisky, senza ghiaccio.»
A seguire fu Mic.
«Io una birra bionda, grazie Eiji-san.»

Non ricevendo risposta, il cameriere posò lo sguardo su Toshinori, i cui occhi erano incantati sulla superficie del tavolo nero.
«E lei?»

Come risvegliatosi da un sogno, scosse leggermente il capo prima di guardare l'uomo.
«Mi scusi... Un Gin Lemon.»

Dopo aver preso appunti, nonostante tutti sapessero che poteva ricordarselo benissimo a mente, tornò al bancone.

Alcuni attimi di silenzio tombale seguirono gli ordini finché, per rompere il ghiaccio, Mic prese parola.
«Allora... Come va?»

Tra tutte le domande, aveva posto quella meno azzeccata. Il contrario, visto che Aizawa gli tirò un calcio da sotto il tavolo.
«Ahia! Shota, mi fai male!»

«A me fa male la tua stupidità. Se continui con il fare domande idiote, mi ucciderai!- Constatò il moro, prima di voltare il capo verso Toshinori, che guardava la scena in silenzio. -Svuota il sacco. Cosa ti soffoca a tal punto da incantarti?»

All Might so grattò dietro la testa, prima di mostrare un sorriso stanco.
«Non dormo da qualche giorno e sono sempre assonnato. Tutto qui. E comunque sto bene, tranquillo Mic.»

Rispose ad entrambi, con la medesima espressione.

Mentre il biondo lo guardava tristemente, Aizawa iniziò ad arrabbiarsi.
Era una tortura vedere uno dei suoi pochi, ma unici amici, struggersi per qualcosa che lui non aveva fatto.

Per un po' riuscì a trattenersi.

Quella serata fu utile per tutti, ma soprattutto Toshinori che sembrò dimenticare per un attimo tutti i suoi problemi.

Con i suoi amici parlò dei vecchi tempi, quando erano ancora studenti e tutte le bravate che avevano fatto insieme. Tutti quegli scherzi, le lezioni saltate nonostante la disapprovazione di Aizawa e, infine, il giorno del loro diploma.

La gioia che riempì i loro cuori quel giorno non era paragonabile a nessun'altro momento. Sentirsi dire in faccia che dopo anni di sacrifici, lacrime e dolore, erano riusciti a portare al termine il loro obbiettivo di una vita, era magnifico.

Tutti avrebbero rivolto vivere quel giorno, ma non era fattibile.

Uscirono da quel locale che era notte fonda. Mic era completamente andato, troppe birre. Aizawa era l'unico completamente sobrio mentre, All Might, nonostante avesse alzato un po' il gomito aveva la mente lucida.

Entrambi cercavamo di portare il loro amico, con ogni suo braccio intorno ad uno dei due. Dei lamento soffocati uscivano dalle sue labbra e, quando li avvertì che doveva vomitare, lo lasciarono correre dietro un cespuglio.

Erano rimasti Aizawa e Toshinori.

Il bruno guardava con la coda dell'occhio l'amico che, invece, aveva lo sguardo fisso sulle sue scarpe.

Le guance scavate, gli occhi scuri e arrossati e le labbra spaccate... Era come vedere un malato terminale che aveva gettato la spugna.

Non credendo più in nulla, l'unica opzione era farsi logorare dall'intento, senza combattere per trovare una soluzione.

E questo Shota non lo avrebbe mai accettato.

«Toshinori-san...- Quando lo chiamò, di Mic non ce n'era ancora traccia. -Prima ho trovato questa nel tuo appartamento. È vecchia.»

Tirò fuori la foto, la quale mostrava un Izuku e un All Might sorridenti. Sembrava lontana anni luce agli occhi del biondo.

Vedendola, sgranò gli occhi e boccheggiò per alcuni secondi, in cerca di cosa dire.
«Io... Io ecco... Io ho quella foto perché... Perché...»

«Tranquillo, anch'io ho alcune foto assieme ai miei studenti. Quello che mi ha sorpreso è che è molto rovinata, vedi?» Parlando indicò le pieghe agli angoli, ma anche sul resto della foto, le quali rovinavano l'aura gioiosa di quello scatto.

Dopo aver grasso un respiro profondo, Toshinori sospirò e guardò il viso del ragazzino dai capelli verdi e disordinati.

Ogni volta che guardava quel volto, i suoi occhi diventavano lucidi e la voglia di urlare, piangere, distruggersi, si faceva sempre più forte.
«Aizawa-san... Devo dirti una cosa... Una cosa che riguarda Midor...»

Non riuscì a finire la frase perché Mic, comparve dietro un cespuglio, con un rivolo di sangue che gli scendeva dalla testa.

Protese la mano verso i suoi amici, che rimasero alcuni attimi a fissarlo prima di correre verso di lui.
«Correte... Via.»

Cadde al suolo svenuto e, prima che gli altri due potessero prenderlo, il corpo venne trascinato velocemente tra i cespugli.

Quando Toshinori e Aizawa si fecero spazio tra quei cespugli, non c'era più nulla.

S.a.
*Shogun: è una sorta di dama giapponese.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e scusate se non pubblico da un secolo, ma marzo è un mese davvero difficile a scuola...

Comunque!
Vi è piaciuto questo capitolo?
Spero di sì!
Per farmi perdonare della lunga attesa, vi avverto che il prossimo capitolo è già in lavorazione e, se il tempo e la voglia sono dalla mia parte, sarà già pronto per domani!

Vi ricordo di colorare la stellina e se avete critiche o suggerimenti tutto nei commenti!
Bye!

Your Smile /Bakudeku's AU/Where stories live. Discover now