Broken Heart

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Todoroki si era irrigidito alla domanda della mora.
La risposta, lui, la conosceva anche troppo bene, ma dirlo ad Uraraka?

La ragazza che ormai, consapevole a tutto il mondo, era innamorata di Izuku?

Dentro il suo corpo diverse emozioni si rigiravano tra loro, in una danza caotica e pericolosa: paura, perché sarebbe stato giudicato dai suoi amici; sollievo, perché finalmente non avrebbe dovuto più tenersi quel peso sulle spalle; rabbia, perché erano sentimenti suoi e, il fatto che la mora cercasse di scoprirlo, non gli piaceva e, infine, tristezza, perché entrambi erano sulla stessa barca e non avevano vie d'uscita.

Abbassò il capo, portandosi l'indice e il pollice sulle palpebre chiuse. Si chinò in avanti mentre, la mora, lo guardava con un sorriso triste sulle labbra.

Non attese una risposta, semplicemente spostò il suo sguardo, portandolo davanti a sé, dove alcuni signori anziani si tenevano per mano e guardavano fuori dal finestrino. Le loro dita erano intrecciate e, le loro fedi d'oro, brillavano come due stelle.

La donna posava il capo sulla spalla dell'uomo il quale, a sua volta, faceva la stessa cosa con la testa della moglie.
Nonostante la pioggia e i tuoni all'esterno del treno creassero rumori, quei due erano sul loro, privato ma meraviglioso mondo.
E Todoroki ne era invidioso.

Una voce femminile, metallica, annunciò la fermata a seguire, nella quale i due adolescenti sarebbero dovuti uscire.

Entrambi si sorpreso quando, dopo aver messo un piedi fuori dal mezzo, la pioggia aveva concesso una tregua.

Con passo svelto si diressero all'appartamento, non lontano dalla stazione.
Il silenzio riempiva lo spazio tra i due.

Uraraka guardava i suoi piedi mentre, Todoroki, teneva lo sguardo freddo dritto davanti a sé, in speranza che la ragazza dicesse qualcosa per rompere il ghiaccio.

Arrivati dinanzi al palazzo, grigio e scuro come tutti quelli della città, il bicolore estrasse le chiavi piccole e argentate, infilandone una scura nella serratura.

Non era la prima volta che Todoroki portava qualcuno a casa sua.
La prima volta era stato l'anno scorso, l'anniversario della scomparsa di Izuku e il compleanno di Katsuki.

* * *

Quel giorno il sole splendeva.
Eppure nessuno pensava che ne avesse il diritto.

Persino Kacchan pensava che tutta quella luce fosse sprecata, nonostante fosse il suo compleanno. Esattamente un anno prima, tra loro c'era ancora il broccolo, con il suo sorriso allegro.

Katsuki, alla fine delle lezioni, era scappato fuori aula, senza salutare nessuno. Era semplicemente corso via, diretto verso il cancello della scuola.

Mentre Uraraka e Tenya finivano di chiudere le proprie borse, Todoroki li osservò per un attimo.

Il ragazzo aveva un'espressione seria sul viso mentre, i suoi occhi, erano sempre rivolti verso il basso. Le labbra erano strette in una linea sottile e, le spalle, erano rilassate. Non erano tese come lo erano solitamente e, da questo, era facile capire lo stato d'animo del ragazzo.

Valeva lo stesso per la mora.
Lei però, era in uno stato peggiore.
Sotto i suoi grandi occhi, delle profonde borse colorate di nero andavano in contrasto con il viso tondo e la pelle pallida. Era bianca come un cadavere, persino i capelli avevano per il colore. Faceva fatica a muoversi e, parlare, sembrava una cosa impossibile.

Tutti, dal primo all'ultimo, quel giorno furono diversi dal solito.
Erano persino assenti il sorriso di Denki e i pensieri pervertiti del piccolo Mineta.

Your Smile /Bakudeku's AU/Where stories live. Discover now