You're welcome, Deku

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Quando arrivarono davanti alla porta del tetto, dopo la lunga rampa di scale che la precedeva, sembrata infinita ai piccoli occhi di Masu-chan, i tre si guardarono.

L'ansia che attanagliava tutti e tre era diventata ormai insopportabile, paragonabile quasi ad una morsa.
Era quasi come se stessero per atterrare su un pianeta extraterrestre.
Un pianeta a loro però conosciuto, ma che non vedevano da tempo.

Katsuki osservò con attenzione gli occhi luminosi di Izuku il quale, guardando prima lui, e in seguito il bambino, sorrise e mise le mani sulla porta. La maniglia, così come la serratura, erano state rotte e lasciate a congelare al suolo, quasi come se fossero state sfondate, lasciando così libera uscita ed entrata.

Il piccolino annuì e, con una spinta, furono all'aperto.

La luce del sole, nascosta dietro le nuvole non poi così tanto fitte, portò il biondo ad assottigliare lo sguardo, così come tutti.
Non vedevano la luce naturale da tempo.

Per quanto Kacchan era stato rinchiuso in quel posto?
Per quanto doveva ancora stare lì dentro?
Quando avrebbe detto la verità a Izuku?
E quando quei meravigliosi momenti insieme al nerd sarebbero terminati, portando così Deku oppure, peggio ancora, Akumu?

Tutti quei pensieri furono interrotti dalla voce del broccolo che, preoccupato, guardava Katsuki con quegli smeraldi che aveva al posto degli occhi.
«Kacchan, tutto bene?»

Il ragazzo, alla sua domanda, sbuffò e distolse lo sguardo, prima di annuire.
«Ti preoccupi sempre degli altri... Non cambierai mai, Deku.»

Alle sue parole, un sorriso spontaneo e solare spuntò sulle sue labbra e, alla vista di tutta quella gioia, Bakugou sentì le gote accaldarsi. Nascondendo le sue labbra con la mano, voltò ancora una volta il capo, nascondendo così il rossore sulle sue guance al ragazzo.

Masukazu correva felice nell'area del tetto, con le braccia aperte e simulando con la voce il rumore di un aereo.
Rideva, sorrideva, correva... Sembrava un bambino normale, con un passato normale e un presente normale. Ma era tutto, eccetto che questo.

Izuku rise, rise come non faceva da tempo e, vedendolo, inevitabilmente spuntò un sorriso leggero sulle labbra del biondo.
«Ragazzi! Venite, facciamo un pupazzo di neve tutti insieme!» Disse il più piccolo, alzando le braccia e sorridendo.

Katsuki non ebbe tempo di sbuffare o lamentarsi, perché Izuku lo prese per l'avambraccio e lo trascinò verso il bambino.

«D... Deku! Cosa fai?! Lasciami!» Disse più imbarazzato che minaccioso.
Il broccolo non lo ascoltò minimamente, decidendo invece di voltarsi verso di lui, e guardarlo allegro.
«Forza Kacchan, abbiamo bisogno entrambi di distrarci!»

Quelle parole risuonarono nella sua testa e, come incantato, si lasciò trascinare verso il bambino.
Pian piano iniziarono a fare un piccolo ma tenero pupazzo. Per gli occhi usarono la ghiaia, per le mani delle antenne cadute e andate perse lì vicino, lasciate abbandonate al freddo.

Sorrideva ai ragazzi, come se quel piccolo pupazzo potesse vedere la gioia in tutti e tre.

Quando finirono, Masu-chan corse sotto la coperta dei due adolescenti e, rifugiandosi nel calore dei loro due corpi, strinse le mani di entrambi, fredde al contatto.
«Sono così felice, vorrei rimanere su questo tetto per sempre!»

Nessuno dei due adolescenti parlò.
Izuku per godersi il momento, Kacchan invece perché avvolto dai suoi pensieri.

Un'occasione del genere era unica.
Aveva l'occasione di rimediare a ciò che aveva fatto in passato, in quel momento. Aveva l'occasione di esprimere cio che in due anni aveva soffocato con tanto sforzo.

Your Smile /Bakudeku's AU/Место, где живут истории. Откройте их для себя