I want my son back

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La stanza, illuminata dalla lampada bianca appesa al soffitto, era riempita dal silenzio tombale. Il televisore era spento, sul tavolino davanti al divano, una pila di fogli e qualche tazza di ceramica ormai vecchia.

Seduta al tavolo, una donna.
I capelli solitamente biondi ed esplosivi, erano piatti e spenti, mentre la pelle della povera donna era pallida e rovinata.

Aveva passato settimane a cercare suo figlio e, non trovando neanche un indizio, la disperazione l'aveva sopraffatta.

Il marito era sempre fuori, alla ricerca del figlio e, quando tornava a casa, passava il tempo con la sua amata, abbracciati nel loro letto e senza proferire parola.
Il dolore era troppo forte per essere espresso a parole, così come per essere vissuto senza nessuno al proprio fianco.

In un giorno come altri, quando l'uomo era fuori, bussarono alla porta dell'appartamento.

Quando Mitsuki aprì, si ritrovò davanti gli amici del figlio disperso: Mina, Sero, Denki e Kirishima.

Senza darle tempo di dire una sola parola, Mina l'abbracciò, stringendola forte.

«Stia tranquilla, lo troveremo...» La ragazza rosa sussurrò quelle parole, anche se nemmeno lei in fondo ci credeva.

La storia si stava ripetendo.
Un ragazzo scomparso, così dal nulla, lasciandosi alle spalle persone ferite e doloranti.

Mitsuki li invitò ad entrare e, a sorprendere i giovani, fu la presenza della madre di Izuku Midorya: Inko.

Era seduta al tavolo, con le mani strette attorno a una tazza calda di tè, e un sorriso triste sulle labbra.
«Salve ragazzi.» Salutò i presenti con una voce malinconica.

Avevano avuto modo di conoscersi due anni fa, alla festa di Izuku. Il ragazzo aveva invitato tutta la classe, così che i suoi amici potessero presentarsi alla madre.

Aveva perso una decina di chili dalla scomparsa del figlio e, i capelli, avevano acquistato alcune ciocche bianche. Mitsuki e Inko si sedettero vicine mentre, i più giovani, presero posto attorno al tavolo.

Nessuno sapeva cosa dire, non perché ci fosse disagio, bensì per la tristezza, l'ansia e il dolore che accumunava tutti i presenti.
«Ragazzi...- Disse Inko, cercando di cambiare l'argomento muto che era iniziato. -Come sta All Might-san?»

I giovani si guardarono, Kirishima e Sero impassibili, mentre Mina e Denki fecero trapelare la loro insicurezza.
«Non lo vediamo da settimane e, le ultime volte in cui è venuto a scuola, era sciupato, sempre stanco e distrutto.» Spiegò Sero, senza girare attorno all'argomento.

Inko sgranò gli occhi.
Il rapporto tra lei e l'eroe era andato a consolidarsi dopo la scomparsa di Midorya. Sono stati l'uno affianco all'altra sempre, così da sostenersi a vicenda.

Sapere che anche lui stava crollando, faceva star male la donna.

Di nuovo il silenzio tombale, finché fu interrotto da qualcuno che suonava il campanello incessantemente.

La padrona di casa andò ad aprire e, chi era nel salotto, poté sentire la donna pronunciare il nome di uno degli studenti della 3-A, Tenya Iida.

Senza darle spiegazioni, entrò nell'appartamento e, appena vide le persone sedute al tavolo, si precipitò dai suoi coetanei.

«Dobbiamo andare, forse li abbiamo trovati.»

Your Smile /Bakudeku's AU/Where stories live. Discover now