Capitolo 4, parte 1

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Durante una frazione di secondo, il click del percussore risuona nella sala.

Daryl: "PORCA PUTTANA!"

Riesco a sentire alcune voci in lontananza, ma non le riesco a capire ciò che dicono. Probabilmente saranno Daryl e uno dei giganti. Sono paralizzata, prigioniera del mio proprio corpo, come se fossi assente. All'improvviso, la mia bolla esplode e mi riporta alla realtà. Il percussore ha sparato a vuoto. L'arma non era carica. Maccini è ancora in piedi al mio fianco. La sua pistola non si è spostata dalla mia tempia. Deglutisco con forza, continuando a guardarlo.

Maccini: "Sembri che questa sera io sia misericordioso. Sei fortunata."

Lo dice come se potesse controllare tutto il mondo. Apro un po' la bocca, ma senza riuscire ad articolare alcuna frase o suono. Mi accontento di sostenere il suo sguardo, più scura dell'abisso, senza muovermi di alcun pretesto. Quando la pistola si allontana bruscamente dalla mia testa, il mio cuore inizia a galopparmi forte nel petto. Inizio a rendermi conto di quello che è appena successo. Maccini mi guarda con disprezzo prima di dirmi a denti stretti:

Maccini: "Fuori!"

Mi spavento e mi getto precipitosamente all'indietro lontana da lui mentre guarda la sua pistola nella cintura.

Sono sotto shock. / Non ci posso ancora credere.

Sono completamente sotto shock. Questo sarebbe potuto essere l'ultimo giorno della mia vita. Nel tirarmi indietro, quasi cado di spalle al suolo per colpa delle mie gambe che tremano. Quando mi butto un'occhiata intorno, incrocio lo sguardo con Daryl. E' attaccato alla parete, bloccato da uno degli u0mini di Maccini.

Maccini: "E' tutto a posto, lascialo."

Il suo seguace obbedisce. Lascia Daryl senza complimenti e poi torna al suo posto, in un angolo della stanza. Per quanto riguarda Daryl, inizia ad imprecare duramente prima di rivolgersi al tipo che l'ha tenuto fermo un momento fa.

Daryl: "La prossima volta che mi tocchi, ti spacco la faccia. Hai capito?"

Maccini: "Calmati, Ortega. Fanno solo il loro lavoro... Comunque..."

Mi indica con un gesto dispregiativo prima di scambiarsi un'occhiata con il mio seguace. I miei occhi passano da un uomo nero all'altro, situati da una parte all'altra della stanza. Sono freddi e senza scrupoli. Con le loro armi in mano, mi guardano attentamente in attesa del minimo gesto da parte del loro boss per potermi sparare. A differenza di Maccini, questi uomini non sembrano molto intelligenti. Si accontentano di svolgere un lavoro senza porsi domande.

E' triste. / Fa paura.

Fa una paura assurda. Non so se sarei capace di fare una cosa del genere. Ma comunque... per Jason sarei in grado di fare qualsiasi cosa. Se la sua vita dipendesse da quello, sarei capace di far saltare il cervello a un mafioso. Dopo essere rimasta per un momento a contemplare i teppisti di Maccini, sento un colpo di tosse provenire dalle mie spalle. E' Daryl.

Rimango immobile. / Mi dirigo verso di lui.

Ne approfitto immediatamente per avvicinarmi a lui. Ma quando lo vedo aggrottare le sopracciglia, mi calmo subito. Già vedo che i problemi mi si avvicinano. Quindi, cammino lentamente, lottando per non correre. Quando sono vicina a Daryl, mi premo a lui. Immediatamente, ci lanciamo uno sguardo che potrebbe dire:

Va tutto bene. / Avresti dovuto stare zitta!

Avresti dovuto stare zitta. Mi trattengo per non innervosirmi, ma ha ragione. Questa volta ho fatto un casino. Daryl sospira e smette di contemplarmi per dire contro Maccini:

Is It Love? Daryl [Italia]Where stories live. Discover now