Capitolo 55

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Qua sopra vi metto una foto di Filippo che guarda Ermal a Capodanno, era completamente assorto! Poi dopo non la smetteva di urlare "non mi avete fatto niente" ed "Ermal Meta", ma questi sono dettagli.


Cinque mesi.

Sono passati cinque mesi dall'ultima volta che ho visto Ermal, eppure mi sembra sia accaduto in un'altra vita. Letteralmente, ormai mi sembra tutto cambiato. È incredibile come in cinque mesi possa stravolgersi la vita di una persona.

Filippo ha compiuto da poco 6 anni, e mi sembra assurdo solo il pensiero. Tra un mese terminerà la scuola materna, poi ci sarà il grande passo verso quella elementare. Ha da poco imparato a scrivere il suo nome, oltre a qualche altra parola come palla, mamma, nonno, nonna e, nonostante non lo veda da mesi e nonostante non sia il suo vero, papà. Ho provato a spiegargli la questione, prendendola molto alla larga. Ecco, forse un po' troppo alla larga. Ha pensato a uno scherzo, ha riso, e mi ha chiesto quando lo avrebbe rivisto di nuovo.

"Mamma, ma tu e papà avete litigato?", mi ha chiesto, quando gli ho detto che non sapevo quando sarebbe tornato a farci visita. Ho cercato di non dare a vedere quanto mi avesse stupita con quella domanda, che non pensavo sarebbe arrivata così presto. Non credevo che potesse arrivare a quella conclusione da solo, nonostante quanto sia sveglio, e invece lo ha fatto, centrando a pieno il punto. Ma "no, è solo molto impegnato con il lavoro", gli ho risposto, e lui mi è sembrato averci creduto.

Per quanto riguarda il calcio, invece, ormai è chiaro a tutti che non sia il suo sport. Giusto ieri ha sbattuto il naso contro il palo della porta nel tentativo di parare una palla che, non c'è nemmeno il bisogno di dirlo, è finita in rete. Insieme a lui, che è caduto all'indietro e si è impigliato alla rete. L'allenatore mi ha suggerito di fargli tentare altri sport, per vedere se scopre qualche talento nascosto, ma Filippo non ne vuole sapere, è innamorato del calcio. Prima o poi riuscirò a fargli capire che amare una cosa non implica essere bravo a farla. Anche io amo alla follia alla musica, ma non è un caso se mi sono sempre trovata io sotto a un palco a guardare le band e mai loro a guardare me.

Nel mentre, casa nostra si è trasformata in qualcosa che assomiglia molto a una comune anni settanta. Mio fratello Elia si è trasferito provvisoriamente nella sua vecchia stanza con la compagna, dopo che hanno deciso di vendere la propria casa e hanno scoperto che quella che credevano di aver acquistato, in realtà era stata venduta anche ad altri due acquirenti prima di loro. Adesso stanno cercando casa nei dintorni, dato che Elia sembra essersi appena accorto della grande nostalgia che provava per Sanremo mentre era all'estero, mentre la sua compagna sta tentando in diversi modi di imparare l'italiano, forse ormai rassegnata a vivere nella penisola. Credo che quella donna sarà presto fatta santa, dico davvero.

A gennaio, poi, Aurora ha finalmente capito di non essere più un'adolescente in preda alle sue mille cotte passeggere, e ha deciso di convivere con Tommaso. Ha trovato un lavoro stabile, diciamo che l'ho aiutata io, e sono sicura del fatto che si trovi bene e che lo stipendio non sia poi tanto male, anche se potrebbe essere migliore.

Ermal non l'ho più visto e nemmeno sentito, ma ha partecipato nuovamente al Festival, questa volta in coppia con un altro cantante, e ha vinto. Sono stata contenta, davvero. Sono fermamente convinta che se lo meriti tantissimo, e finalmente ce l'ha fatta. Al momento dovrebbe essere a Lisbona per rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest con Fabrizio Moro, che canta con lui la canzone vincitrice di Sanremo.

Mentre era qua, sono grata del fatto che non sia venuto a cercarmi, dandomi il tempo e lo spazio che gli avevo richiesto. So che si è incontrato con Aurora, un pomeriggio, e che lei lo ha aggiornato su di me e su Filippo. Del resto, non avevo dubbi che sarebbero venuti a contatto prima o poi, col lavoro intrapreso dalla mia migliore amica.

L'altra metà || Ermal MetaWhere stories live. Discover now