Capitolo 21

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Sorrido a mio figlio che, entusiasta, mi racconta delle ore trascorse in spiaggia con zia Aurora e con zio Tommaso, l'attuale fidanzato della mia migliore amica nonché mio amico storico.

Sono contenta si siano messi insieme, frequentiamo tutti la stessa compagnia di amici da quando eravamo dei nani di cinque anni e li ho sempre visti bene come coppia. La tendenza di Aurora a volare da un fiore all'altro senza fermarsi mai per più di qualche settimana, però, ha sempre rovinato tutte le mie aspettative. Sono davvero orgogliosa del fatto che finalmente abbia deciso di dare a Tommaso una possibilità e spero con tutta me stessa che sia la volta buona che questa ragazza decida di soffermarsi più a lungo su qualcuno.

«...e poi Tommaso mi ha aiutato a costruire una galleria, così il villaggio dei supereroi non è più diviso da quello dei cattivi e sono tutti amici» conclude il suo discorso con gli occhi sognanti e io mi incanto davanti all'enorme fantasia che caratterizza questo bambino.

Aurora si allontana un attimo per chiamare quelli della compagnia e sentire dove siano, dal momento che hanno promesso di festeggiare con noi il compleanno di Filippo, considerato come mascotte del gruppo sin dalla sua nascita.

Mia mamma compare dalla cucina e mi fa cenno per dirmi che ha appena ultimato la torta.

Mio padre è tornato poco fa con gli ultimi regali, giusto per non viziare troppo il suo amato nipotino. Non sia mai che gli manchi la spada verde di Star Wars, dopo che ha già ricevuto per Natale quella rossa e che quella blu è già impacchettata in camera mia. Sì, negli ultimi mesi si è fissato con quella saga, soprattutto per colpa di mio padre, il quale ovviamente non perde occasione per inculcargli ancora di più questa sua "fede". Credo sia grazie a questa sua passione che ha sviluppato una certa simpatia nei confronti dei cattivi, come testimoniato dal discorso che mi ha fatto prima sulla galleria in spiaggia che collega il loro villaggio a quello dei supereroi, in modo che possano essere tutti amici.

Il telefono mi vibra in tasca e sorrido nel leggere il nome di Ermal sullo schermo.

Ermal: qua ho finito, che faccio?

Elettra: ti mando Filippo, non sa che sei lì ad aspettarlo. Gli dico di andare ad aprire il primo regalo, ok?

Attendo che mi risponda affermativamente, cosa che implica giusto un paio di secondi, e sorrido nella direzione di Filippo, che mi osserva con sguardo curioso.

«Topo, ti va di aprire il primo regalo della giornata?» gli chiedo passandogli una mano tra i capelli e ricevendo un urlo entusiasta in risposta. Rido prima di informarlo del fatto che il primo regalo si trovi in camera e di vederlo quindi sfrecciare verso quella direzione.

Pochi istanti dopo decido di alzarmi dal tappeto su cui eravamo seduti io e Filippo a parlarle per raggiungere la mia stanza. Mi appoggio allo stipite della porta, ora spalancata, e sento il cuore sciogliersi alla vista di mio figlio appeso al collo di Ermal, che lo stringe forte con gli occhi chiusi.

Non so quanto tempo passino in quella posizione, persa come sono nel godermi questa scena meravigliosa. È bellissimo vedere il legame che hanno sviluppato, come se si conoscessero da sempre quando in realtà è proprio l'opposto. È una grande dimostrazione della bella persona che è quel ragazzo.

Quando posa il bambino a terra, lo osservo e scoppio a ridere, piegandomi leggermente in avanti per le risate.

«Sei un cretino» lo accuso e lui alza le spalle, fingendo di non capire, ma con un sorriso beffardo stampato in volto.

Avanzo verso di lui e allungo una mano per togliergli quell'enorme fiocco rosso che si è incastrato nei capelli.

«Ehi, dovevo essere o no il primo regalo?» esclama fingendomi offeso quando poso il fiocco sulla scrivania, scuotendo la testa divertita.

L'altra metà || Ermal MetaWhere stories live. Discover now