Capitolo 16

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21 febbraio 2015. 15:27.

Tre minuti alla fine del turno.

Ho tre minuti per completare questo modulo, dopodiché potrò tornare finalmente a casa da Filippo, che essendo sabato non è andato a scuola e starà sicuramente giocando con i nonni in questo momento, ma senza mai azzardarsi a toccare il castello costruito con Ermal.

Ermal.

Ora non fremo più per stare più a lungo del dovuto sul lavoro, dal momento che è ripartito da ormai una settimana, al termine della settimana del Festival. Non vedo l'ora di tornare dal mio piccolino, abbracciarlo forte e coccolarlo un po', sperando non tiri di nuovo fuori l'argomento "Ermal" perché non sarei più in grado di sostenerne il peso.

Già è faticoso per me cercare di non pensarci, di non starci troppo male, figuriamoci se oltre a dover consolare me, devo anche trovare le parole adatte per un bambino che, per quanto si mostri forte, in realtà è fragile come un cristallo. Proprio come me, che mi sto sgretolando lentamente.

Forse dovrei abbandonare me e concentrarmi soltanto su Filippo, preferisco distruggermi del tutto io piuttosto che far scheggiare anche minimamente lui. Sarebbe comunque porre un limite al male, proteggere bene lui anziché approssimativamente entrambi.

Mi passo una mano tra i capelli e poi sulla faccia. Devo smetterla di pensarci. Mi devo concentrare solo su questo modulo ora.

Il mio telefono vibra distraendomi per un attimo dalla compilazione ma gli do poco peso.

L'unica persona che potrebbe tirarmi su il morale non ha il mio numero di telefono. Che idioti che siamo stati a non pensarci.

E ci risiamo a pensare a Ermal.

Vabbé, non amo lasciare il lavoro a metà, ma ora rischierei di sbagliare ad inserire qualche dato, quindi meglio concludere domani.

Deciso quindi di infilarmi il cappotto, afferro il cellulare, saluto gli altri ed esco dall'albergo, diretta verso casa.

Lungo il tragitto, il telefono mi vibra di nuovo in mano, questa volta ripetutamente. Sorrido pensando ad Aurora, sarà sicuramente lei.

Sblocco lo schermo ed entro su Whtsapp, trovando infatti diversi messaggi da Aurora e dal nostro gruppo di amici "Birriamo". Ora che ci penso, è un bel po' che non esco con loro.

Interrompo il discorso nel gruppo, che consiste in prendere in giro Aurora per come guida, per invitare tutti da me domani per cena.

Distrarmi non può che farmi bene e chi meglio di quel branco di scemi può riuscire a farmi pensare ad altro e divertire?

Torno indietro nella schermata principale delle chat trovando un messaggio da un numero sconosciuto, sento mancare un battito nel leggerlo fino in fondo. Come diamine ha fatto?

"Non chiedermi come ho avuto il tuo numero, sappi solo che hai un grande amico come collega.
Comunque, come state tu e Filippo?
Un abbraccio,
Ermal"

Giorgio... Non so quanti favori io debba a quell'uomo, ormai ne ho perso il conto. Domani dovrò ringraziarlo, ancora. Non fa che aiutarmi, ma questa volta credo mi abbia fatto il regalo più grande che potesse. Potrebbe essere riuscito a mettere il primo mattoncino per colmare tutta la mia malinconia e quella di mio figlio.

Elettra: ho come la sensazione di sapere chi sia stato a procurartelo :)
Elettra: comunque io sto bene, anche Filippo nonostante un po' di tosse. Tu come stai?

L'altra metà || Ermal MetaWhere stories live. Discover now