Sorrido al signore che ho davanti mentre gli porgo la chiave della sua stanza, come se fossi sinceramente felice di essere qui e non scocciata a dismisura.
La verità è che in tutta la mia carriera in questo albergo c'è stato un solo ospite a cui ho sorriso sinceramente e non per cortesia.
Ormai sono passati diversi mesi. Era inverno, c'era un freddo atroce e le nuvole oscuravano il sole tanto che quasi poteva sembrare di essere in piena notte, proprio come oggi.
Sono le tre del pomeriggio, ma la luce artificiale è necessaria per rendere l'atmosfera accettabile e non tetra come questo tempo imporrebbe di per sé. È una luce calda, gradevole, che mi ricorda quella del sole in pieno agosto e spesso mi trovo a sorridere immaginandomi di essere proprio in quel periodo dell'anno.
Purtroppo, però, oggi è il due di dicembre, l'estate è ormai trapassata e dei tuoni provenienti dall'esterno mi distolgono dall'idea del mare e dei raggi del sole che vi si riflettono.
In poche parole, questa è una di quelle giornate che odio con tutta me stessa, con l'aggravante che è solo un assaggio di ciò che saranno i prossimi mesi.
Infatti, a febbraio ormai mi pregustavo la primavera alle porte e riuscivo a sopportare tutto sommato il freddo e il brutto tempo grazie all'aspettativa del caldo e del sole alto nel cielo che si avvicinavano ogni giorno sempre di più. Ma ora la fine di questo inferno è troppo lontana, così tanto che quasi mi pare di non vederla. E questa consapevolezza non aiuta certo ad affrontare il clima attuale col sorriso, al contrario.
Altro fattore che non favorisce il mio buonumore, oltre al tempo, è Ermal. Come al solito.
Dopo il mio compleanno, è dovuto tornare al suo tour autunnale, io sono tornata alla mia solita routine e i miei amici sono tornati a non fare niente come al solito fingendo di frequentare l'università o lavorare.
Ho ripreso a frequentare quest'ultimi più spesso, spinta molto dai miei genitori e Aurora, e penso sia stata una scelta saggia. Uscire con loro mi permette di distrarmi dalla lontananza di Ermal e di prendere una pausa da Filippo perché, diciamocelo, ogni tanto ci vuole.
Ad ogni modo, non c'è nulla di nuovo rispetto allo scorso inverno. È tutto esattamente e noiosamente uguale. Le uniche eccezioni siamo io e Aurora. Lei che finalmente ha trovato un ragazzo fisso e io che mi sono decisa ad abbandonare la mia solitudine dovuta alla volontà di concentrarmi solo su Filippo.
Lui continua a giocare a calcio, il campionato va avanti, la sua squadra continua a perdere quasi ogni partita e lui ormai si è abituato a prendere pallonate in faccia perché non riesce a pararle. Forse non sarà il suo sport, ma almeno si diverte e questo è l'importante.
Per quanto riguarda Ermal, non l'ho più visto dal mio compleanno. È sempre più impegnato col lavoro e non trova tempo per me e Filippo, ma va bene così. Mi sono rassegnata a non vederlo per mesi e poi dovermi accontentare di un paio di giorni insieme. Non era ciò che speravo per una relazione, ma deve andare bene così. Non c'è alternativa, d'altronde.
Certo, ultimamente la situazione è peggiorata ancora, tanto che ci sono giorni in cui nemmeno ci sentiamo, ma è il suo lavoro che lo tiene impegnato. Non sono nessuno per chiedere più tempo.
Giorgio nell'ultimo periodo ha iniziato a storcere parecchio il naso quando sente parlare di lui, non gli va a genio questa sua assenza costante. Non crede alla scusa del lavoro che lo tiene impegnato, la ritiene una banalità, e pensa sempre negativamente, come suo solito. È un uomo buonissimo, ma ha un forte spirito protettivo nei miei confronti e si fida poco di chi non conosce. Sono sicura che se avesse passato più tempo con Ermal, la penserebbe come me sul suo conto.
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L'altra metà || Ermal Meta
Fanfiction"Ma devo ancora darti l'altra metà di un cuore che hai già. Vai via da me, ritorna presto per ritrovare un amore mai perso". Elettra, giovane ragazza sanremese che lavora in un albergo prestigioso della sua città. Ermal, giovane cantante che troverà...