Capitolo 39

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Ermal: allora? sei arrivata? tutto bene?

Sollevo gli occhi al cielo e sbuffo leggermente quando ricevo questo messaggio da Ermal, il quale mi ha salutata poco più di mezz'ora fa alla stazione di Milano centrale.

Come può  pensare che sia già arrivata? Non ho le ali, nel caso non se ne fosse reso conto.

Ad ogni modo, questo suo modo di essere a volte mi destabilizza, non mi rende possibile sapere cosa devo aspettarmi. Ermal è ogni volta una sorpresa. Se ad un avvenimento reagisce in una data maniera, ormai ho capito che allo stesso avvenimento, magari ripetuto pochi giorni più tardi, risponderà talvolta in modo opposto.

Nonostante sia del tutto imprevedibile e a me l'imprevedibilità non sia mai piaciuta, su di lui la adoro.

È come se non riuscissi mai a conoscerlo del tutto, come se non finissi mai di scoprire nuovi lati di lui e di riscoprirne altri che credevo di conoscere già.

Ermal è un cambiamento continuo, eppure non è incoerente, anche se potrebbe sembrarlo.

Questo piccolo viaggio ne è la dimostrazione.

Tre giorni fa non ci siamo sentiti fino a quando non gli ho scritto io poco prima di arrivare e lui si è lamentato dicendo che voleva perdere i sensi prima ancora che arrivassi. Oggi mi ha scritto dopo nemmeno un'ora dalla mia partenza per sapere se fosse tutto a posto.

Passa dall'essere insolente all'essere apprensivo, da zero a cento, dall'euforia al silenzio, senza un motivo apparente. Oppure c'è, ma io non sono brava a riconoscerlo e a distinguerlo tra i suoi tanti sbalzi d'umore.

Ciò che so, però, è che con me non si è mai comportato male, a differenza delle esperienze che mi hanno raccontato i suoi amici. Per quanto possa avere la luna storta, su di me ha sempre cercato di non farla pesare, non è mai stato scontroso. Magari è stato più silenzioso e meno giocoso del solito, ma mai come mi hanno raccontato loro.

Mi posso ritenere fortunata, oppure privilegiata. Non so quale sia la definizione più adatta.

Per ora mi reputo felice, che è poi ciò che conta per davvero.

Elettra: che c'è, popstar? senti già la mia mancanza?

Se c'è un'altra cosa che ho imparato di Ermal, è che nella maggioranza dei casi conviene tenergli testa. Sembra divertirsi quando gli rispondo a tono mentre, a quanto ho potuto capire, non sopporta chi lo lascia sempre vincere.

Gli piace il confronto, questo è poco ma sicuro, ed è uno dei vari motivi per cui mi sono tanto legata a lui.

Ermal: veramente speravo di poter parlare con Filippo, sai, mi manca.
Ermal: a differenza della mamma.

È provocatorio e irritante, ma non posso non adorarlo.

È proprio come me, e so che questo ci porterà a diversi scontri, ma non ci voglio pensare ora che sembra andare tutto per il verso giusto.

Elettra: lo sapevo io, lo sapevo che ti sei messo con me solo per arrivare a lui!

Gli rispondo con un sorriso stampato sulle labbra, come sempre quando si tratta di lui d'altronde.

Mi rende spensierata, come se fossi su una nuvola che passa leggera sopra ai guai e li guarda scorrere dall'alto.

Ermal: speravo non lo scoprissi così presto...
Ermal: sono desolato, Milady.

Scuoto di nuovo la testa: so che glielo dico sempre e ormai sono ripetitiva, ma è davvero un cretino. E io lo adoro anche per questo.

L'altra metà || Ermal MetaWhere stories live. Discover now