Capitolo 99

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Canzoni per il capitolo:
You And I - One Direction
Mercy - Shawn Mendes

Non sapevo dove l'avrebbero portato. Ma non riuscii a fermare le guardie, che presero Mike per le braccia e lo portarono fuori dalla mia stanza. L'ultima cosa che vidi furono gli occhi fulminanti della rossa.

Una guardia aprí la porta, era la stessa che controllava la mia stessa stanza. Era quella che mi aveva aiutata a scappare dalla rossa. Aveva le labbra serrate e mi guardava, preoccupato.

"È sveglia." disse.
Annuii lentamente, con la testa.
"Deve venire con me." mi informó.
Avvertii i muscoli delle spalle irrigidirsi, mentre un brivido mi percorse la schiena. Guardai l'armadio, poi la guardia.
Questa capí e chiuse la porta. Io presi un vestito dall'armadio e lo infilai.
Non sapevo cosa volesse mostrarmi quella guardia, ma l'avrei seguita. E, forse, avrei trovato anche Mike.
Mi sciolsi la coda ed uscii dalla stanza. La guardia mi stava aspettando, lí fuori. Quando mi vide, si voltó e si incamminó verso la mia vecchia camera.
Superammo la sala per gli allenamenti e la mia vecchia camera. Svoltammo in un corridoio piú piccolo, poi ci fermammo, davanti ad una porta che avevo già visto.
L'ultima volta che l'avevo superata era stata in lacrime, dopo aver assistito all'uccisione di un ragazzo innocente. Deglutii. Cosa avrebbe voluto mostrarmi la guardia?
Questa aprí la porta e mi condusse dentro. Nella stanza, erano presenti tante persone quante erano state presenti all'uccisione del ragazzo. Davanti a loro, la rossa parlava con gli uomini che avevano assistito all'uccisione. Notai il Capitano, in un angolo, che osservava la folla. Era teso. Dall'altra parte, insieme alle serve, vidi Stacey. Si guardava attorno alzando gli occhi al cielo, come se non avesse voluto essere lí. Davanti a me, la tenda bordeaux era aperta, rivelando la cella di Dimitri. Vuota. Mi chiesi se fosse lí anche lui.
Guardai la sala e notai che le guardie erano disposte sui muri. Riconobbi quelle a cui la rossa aveva parlato, assieme al Capitano e me.
Tutti parlavano. Ma smisero, quando la rossa si voltó verso la folla.
Proprio in quel momento, le porte principali della sala, dietro alla folla, si aprirono. Il mio cuore mancó un battito, quando vidi Mike entrare nella sala, accompagnato dalle guardie.
Era passata poco piú di un'ora, da quando la rossa ci aveva scoperti, nella nostra stanza. Mike aveva le mani legate, davanti a sè. Ma il suo sguardo era puntato sul palco. Sulla rossa. Il suo sguardo era indecifrabile. Ma non aveva paura. Non era imbarazzato. Non si era pentito di ció che aveva fatto. Anzi, guardava la rossa dritto negli occhi.
Dal fondo della sala, si sentí un gemito strozzato. Proveniva dalle serve. Da Stacey. Aveva una mano davanti alla bocca e gli occhi spalancati.
Ma Mike non le rivolse alcuna attenzione. Camminó tra la folla, che si era aperta, per farlo passare. Quando la superó, si fermó, davanti alla rossa, che aveva uno sguardo indecifrabile, puntato su Mike. Le guardie rimasero accanto a lui.
Per un attimo, gli occhi di Mike si posarono su di me, che ero rimasta accanto alle porte laterali della sala, ma tornarono subito sulla rossa.
Lei, allora, guardó la folla.

"Oggi, è stato compiuto un crimine." esordí.
La voce della rossa era potente. Il suo sguardo si posó su tutta la sala. Indossava un mantello rosso, lo stesso che non le avevo visto da molto. Quello che aveva usato per presentare me e Dimitri ai suoi sudditi.
"Mike Pharnet." continuó.

"Sí." rispose lui.

"Sei entrato nel mio regno dopo essere stato trasformato dal Capitano, su mio ordine. E hai giurato fedeltà al mio regno.".

"Sí." rispose, di nuovo, lui.

"Ma, questa notte, ti ho trovato io stessa con la principessa, nella sua camera.".

"Sí." continuó lui.
I suoi occhi erano fissi sulla rossa, come se avesse voluto dimostrarle che non aveva paura di lei. Teneva le spalle dritte. Non vedevo alcun segno di preoccupazione, in lui.
La rossa si voltó e prese, dalle mani di uno degli uomini sul palco, con lei, un foglio, con dei segni neri sopra, che formavano un disegno. Anche a quella distanza, riuscivo a leggere le parole Porta d'uscita scritte sul disegno. Il mio cuore mancó un altro battito. Sapevo che fogli fossero.
Oh, no.
La rossa mostró il foglio alla folla, davanti a lei.

"E questi sono i fogli che tu hai portato alla principessa, fogli che mostrano ogni via d'uscita da questo posto, per far scappare l'erede al trono della tua sovrana. È vero?" domandó, la voce tagliente come un coltello.

"Sí." rispose fermamente Mike.
Scossi la testa, incredula. Come aveva potuto ammettere ció che aveva fatto, davanti a quella folla?
La rossa fece cadere il foglio davanti a Mike.

"Perció, Mike, io ti considero traditore di questo regno." la rossa ridusse gli occhi a due fessure.
Mike non abbassó lo sguardo nemmeno ora. Continuava a tenerlo fisso sulla rossa.
Poi, sorrise. E si voltó verso di me. I nostri sguardi si incontrarono. I suoi occhi sorridevano, avevano una scintilla, dentro. Ricordai come mi aveva guardata, prima di sfiorarmi le labbra con le sue. I suoi occhi erano stati pieni di desiderio. E di timore.
Ora, il timore era sparito. Era rimasto solo il desiderio. Anche il suo sorriso era lo stesso che mi aveva rivolto il giorno prima: era un sorriso complice.
Poi, si chinó e, come le guardie si inchinavano alla rossa, piegó un ginocchio ed abbassó la testa. Spalancai gli occhi, stupita. Si stava inchinando a me?!
Avrei voluto dirgli di rialzarsi, che non ero la sua regina. Ma non riuscii nemmeno a sentire il battito del mio cuore. Nè quello che avvenne dopo.
Il Capitano uscí dall'ombra, si avvicinó a Mike, infiló la mano nella sua giacca ed estrasse una pistola argentata. La puntó alla testa di Mike.
La pistola non fece rumore. Nè sparó alcun proiettile. Ma i capelli e la fronte di Mike si colorarono improvvisamente di rosso, fluido, che gli scorreva sul naso e sulla bocca. E, senza aprire gli occhi, Mike perse l'equilibrio. E cadde a terra, di lato.
Non sentii la mia voce. Non sapevo se stessi urlando o se avessi solo un'espressione stupita, sul volto. Ma sentii chiaramente l'urlo disperato di una ragazza. Di Stacey.
Poi, qualcuno mi afferró per le braccia. E mi resi conto di stare correndo verso Mike.
Sentivo gli occhi bruciarmi di lacrime. E, prima che potessi rendermene conto, ero fuori dalla sala, portata via da qualcuno.
Mi dimenai, ma la presa di chi mi stava trattenendo era troppo forte.
Forse, provai a protestare. Ma non riuscivo a sentire a nulla.
La vista mi si offuscó e non riuscii a vedere dove mi stessero portando. Fino a quando non mollarono le mie braccia ed io caddi a terra. Boccheggiai, in cerca di aria. Mi alzai, ma mi bloccai, quando vidi la porta aprirsi. Non riuscii a distinguere la figura, con gli occhi pieni di lacrime. Riuscii a vedere qualcosa di colorato levarsi dalla sua testa. E comparire, sotto di esso, una treccia biondo ossigenata. Era Stacey. Non sapevo cosa volesse da me, o, forse, sí, ma era davanti a me.
Ma, quando, per un attimo, la vista mi si schiarí, riuscii a vedere gli occhi della ragazza davanti a me.
Scossi la testa. Il pianto mi stava offuscando anche la mente. Ma sembrava lei.

"Sylver." sussurrai.

Regno ribelleWhere stories live. Discover now